Iscritto: 10/02/2011 Locazione: affari miei
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Zio Vincenzo,era un grande in tutto e per tutto. A volte sento i giovani che idolatrano i diversamente intelligenti che spaccano le bottile e ammazzano familie e mi viene rabbia. O meglio tutto cosa aveva fatto era stato baciato dalla fortuna,aveva trovato una buona moglie (mia zia Jolanda) aveva un buon lavoro e posso dire che potrebbe essere un “idolo” per molti come lo era per me. Molti ragazzini che in qualche caso crescono “male “ è perché nella vita non hanno avuto esempi positivi . E la tv non aiuta di sicuro,tra le fiction una uguale all’altra nel quale scimmie urlanti brandiscono stupide e imprecise pistole semiautomatiche e i quiz cretini che fanno perdere ore davanti alla tv non so cosa sia peggio. Vediamo di spiegare molte cose,Iniziamo dall’inizio….Valentini Vincenzo,nato nel 1939 da una normale famiglia come tante. Primogenito,venne poi Remigio,suo fratello minore. Hanno sempre bazzicato nella meccanica,più che altro nella carpenteria metallica ,c’è stato anche un periodo nel quale da molto giovani si erano fatti le ossa costruendo ringhiere e cancelli. Zio Vincenzo aveva una vespa ,e chi non l’ha avuta e ci aveva girato parecchio. E visto che da cosa nasce cosa ebbero la fortuna di aprire una ditta,producevano lampadari e copritermo,in bronzo,ottone e quant’altro . Era il periodo del “boom” italiano,specialmente torinese. Tutti i nuovi arricchiti grazie alla fiat (che comunque secondo me è stata dannosa per il piemonte) s dovevano migliorare le case. E allora via,mobili di truciolato pressato in colori assurdi,letti con la radio incorporata nella testiera,lampadari nuovi. Che poi nel secolo successivo si scoprì che i lampadari candelabri sono inefficienti e i copri termo peggiorano il riscaldamento ,si scoprì quando lui era già morto da una vita e la ditta oramai chiusa. In un capannone di 60 metri quadri in via Sansovino avevano tutto cosa poteva servire per il loro lavoro. Un forno a carbone per le fusioni in bronzo, una fresa ,un tornio,una taglierina per i marmi dei copri termo e una piegatrice per lamiera. Quella che diventerà poi la moglie di suo fratello era la segretaria mentre chi progettava era il cugino di secondo grado. Ne parlo con invidia per quei tempi d’oro nel quale tutto serviva e tutto doveva essere comprato. Poco importa se venivano buttati mobili ancora buoni e che in casa di chi li ha tenuti ancora vanno. Bè zio Vincenzo non ha incontrato la crisi anche se adesso sarebbe ultra ottantenne e non gli importerebbe più nulla. Come era casa sua? Come le case di tanti,la cucina monoblocco,il frigo alto con il freezer in alto,l’immancabile radiosveglia e il grosso televisore nel soggiorno con il tavolino basso ,il posacenere e l’accendino da tavolo. E quante volte avrà visto gigi sabani o la partita con sua moglie seduti sul grosso divano. Era riuscito a partire con la giusta attività nel momento giusto. Forse più per fortuna che per reali capacità,sapeva fare bene il suo lavoro ed era onesto. Tutto qui... Era un uomo come tanti,ma per me esempio positivo. Quanti ne hanno nelle famiglie “nuove?” Come finirono? La ditta chiuse i battenti nel 1988,il lavoro si era ridotto a lumicino,ma lui era a un passo dalla pensione e ci arrivò purtroppo quando gli trovarono un cancro alla vescica. Suo fratello invece morì in macchina in uno scontro frontale, aveva imboccato contromano l’autostrada e c’era un nebbione bestiale . Uomini che hanno vissuto senza dare troppo nell’occhio e che se ne sono andati senza fare troppo scalpore. Zio Vincenzo dopo la sua morte era “tornato” sia pure per dieci minuti in un mio sogno,era il tempo che la moto di mio fratello da poco patentato faceva girare le pelotas e lui mi aveva consigliato una frase “ se al motore non dai da mangiare lui non corre” e avevo trovato una lamella che non chiudeva nel collettore il giorno dopo… Coincidenza,forse,come anche era coincidenza che avevo trovato un pacchetto di merit vuoto davanti al cancello di casa…le stesse che fumava lui. Ma tanti sono “tornati”sebbene per pochi minuti. Zio emilio,quando aggiustavo un vecchio giradischi uguale al suo .Alessandro in una cassetta che girava nello stereo del furgone che probabilmente ne era rimasto un “pezzo” prima della fine non registrato. Insomma il paranormale di casa doc…altro che gallinacce che vengono possedute.
per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.
Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.
Usate voi questa roba se volete spendere il triplo
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Iscritto: 22/07/2013
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Bella come sempre,
" Quanno se scherza bisogna esse seri ".[i] A.Sordi
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