Bella descrizione, ed hai ragione quando dici che il rivedere le città di un tempo si nota qualcosa che oggi ci manca. Anche in molti film di Totò, soprattutto quelli girati a Roma, si vedono strade che oggi pagheremmo per riaverle in quel modo. Spesso parlando con amici sorge spontanea una domanda: ma se oggi ritornassero in vita anche solo per un mese gli uomini degli anni 50/60, riuscirebbero ad adattarsi a questo caotico modo di vivere?
Proprio ieri sera parlavamo con un nostro cliente di 87 anni, di come fu difficile per lui trovarsi a vivere nella grande metropoli di molti anni fa, lui che veniva con la valigia di cartone dalla Calabria.
Ma la cosa che ci ha fatto sbellicare dalle risate è stato quando ho raccontato della prima volta a Roma di mio suocero, (dal Molise) di quando arrivato alla Stazione Termini dopo un viaggio durato quasi un giorno insieme ad altri suoi compaesani, trovarono degli amici che li aspettavano e che vollero offrire loro qualcosa al Bar della stazione. Alcuni presero un caffè ed altri un insolito the.
Ma alcuni molto più avanti con l'età, avevano circa 45/48 anni, mentre gli altri si e no raggiungevano i 25 anni, non avevano mai preso un the al bar, anche perchè a quei tempi in alcuni paesi il bar nemmeno c'era, dovevi andare in un altro paese più organizzato.
Ci fu un certo Ciuòt Pagola ( ciuòt era un diminutivo, in Italiano sarebbe 'Ciotto, cioè Feliciotto) il quale scelse il the al posto del caffè perchè soffriva di pressione alta ed aveva paura che gli facesse male, era già agitato dal viaggio. Tutti a raccontare il burrascoso viaggio e Ciuòt invece era un po' più distante dal gruppo che si finiva il the.
Finito tutti di consumare la propria ordinazione, si avviarono verso l'uscita per recarsi alla fermata del bus per arrivare nel quartiere San Giovanni dove avevano l'appartamento affittato. Ciuòt era molto silenzioso e gli chiesero se stava bene, se era tutto a posto, o se era triste per via della lontananza dalla moglie.
Ma Ciuòt non era ne triste per la mancanza della moglie e ne stava male...era solo un po' combattuto sul come facessero i Romani a dire che il the è un'ottima bevanda e che faceva addirittura bene..
Alla domanda: Ciuòt, che ti prende, che hai fatto? - lui rispose:
lu the eva pur buon, ma p gliott lu saccttiel..... traduzione:
il the era pure buono, ma per inghiottire il sacchettino...
Sono un tipo semplice, mi fermo al semaforo, dentro la prima e
gas a martello!