Se volete approfondire oggi sul Venerdì di Repubblica una bella Storia di Motociclette , passione e viaggio , fatto nel 1968 con una Laverda come quella di Tigertano
Gli studenti massacrati in piazza, ma anche i gavettoni al villaggio olimpico. Nel 1968, ai Giochi di Città del Messico, l'atleta valdostano vinse una storica medaglia. Poi salì in sella e risalì l'America fino a New York. Racconta il suo viaggio sul "Venerdì"
Mischiò tutto: pugni neri e motocicletta, sport e avventura, contestazione e rivoluzione. Cavalcò il ’68, scavalcò gli ostacoli (quelli veri), anticipò Easy Rider, e in sella si fece in dieci giorni da Città del Messico a New York. Il suo fu un autunno caldo. Vide il sangue dei giovani manifestanti massacrati in piazza delle Tre Culture, respirò la polvere del deserto, parlò con Smith e Carlos di diritti civili, ammirò il nuovo stile di Fosbury nel salto in alto, dormì sotto le stelle, si accampò in un cimitero, apprezzò la sconfinata solitudine da Highway 61... Nell'autunno del 1968 il valdostano Eddy Ottoz aveva 24 anni e, dopo aver vinto il bronzo alle Olimpiadi nei 110 ostacoli, unica medaglia azzurra nella specialità, tornò a casa attraversando l'America in motocicletta. «Sono onesto: lasciai i Giochi come si lascia un'estate della gioventù» dice oggi. «Non pensai mai: questo Mexico '68 resterà nella storia, per il massacro, per i guanti neri, per i 24 record mondiali dei sette giorni che sconvolsero l'atletica. L'anno dopo uscì Easy Rider e mi dissi: avevo ragione, in America in moto dovevo starci un mese». Sul Venerdì del 31 agosto Ottoz racconta la storia di quei giorni caldi, con gli appunti e le foto del suo diario, a Emanuela Audisio, che intervista anche Harry Edwars: il sociologo, oggi 75enne, nelle Olimpiadi del '68 fu lo stratega della protesta di Smith e Carlos, oro e bronzo nei 200 metri, con il pugno alzato sul podio. Anabel Hernández racconta invece il Messico di oggi e la speranza suscitata dal nuovo presidente Obrador, che promette un radicale cambiamento in un Paese tra i più corrotti e violenti del mondo.
Buona lettura
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Quanno se scherza bisogna esse seri ".[i] A.Sordi