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Iscritto: 30/08/2005 Locazione: RA
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Motociclisti e Biker dovrebbero essere la stessa cosa con la semplice differenza della declinazione linguistica con cui viene espresso lo stesso concetto. Invece no! Sono un motociclista Romagnolo di 50 anni tra meno di un mese, e ho iniziato a assaporare questa passione a 8 anni come passeggero di mio padre prima su una Honda 400 four e poi su Kawa Gpz 550, e da passeggero ho percorso in 2 anni forse 3 oltre 20k km. Praticamente ogni weekend con mio padre si andava ad un raduno di federazione. Quanti motociclisti frequentavano i raduni e si era tutti amichevoli. Passavo ore a girare nel piazzale a guardare le moto. Quale aveva la gomma dietro più larga misurata con la spanna della mia mano da bambino (allora i bambini di 8 anni erano bambini e non ragazzini come ora) e chi aveva il fondo scala del contachilometri più alto erano le moto più veloci. In quel periodo giravano una quantità di Moto Guzzi di vari modelli enorme, qualche MotoMorini 350 le bruttissime BMW R80 (allora erano bruttissime ai miei occhi) e cominciavano ad esserci sempre più giapponesi con svariate declinazioni dalle HL 600 R alla mia preferita la VF1000R. La cosa bella che anche noi bambini eravamo presenti anche se in numero sporadico ed eravamo sereni ma soprattutto in un nell’ambiente e al sicuro. Ogni tanto qualcuno su di giri sgasava a limitatore e faceva qualche botto dallo scarico e noi dopo la prima paura lo trovavamo eccitante. Di ubriachi qualcuno ma venivano calmati data dalla pericolosità del connubio moto/alcool. C’erano le premiazioni per il gruppo più numeroso, chi veniva da più lontano, il più vecchio e il più giovane, e qualche premio e trofeo l’ho pure vinto in tale categoria, la moto più vecchia visto che le moto d’epoca facevano comunque gli stessi motoraduni. Allora non era obbligatorio il casco anche se di li a poco lo divento, ma nei brevi spostamenti a volte il casco si lasciava a casa e un buon paio di occhiali bastava, visto che in Romagna c’era un Mc ogni paese praticamente è organizzavano raduni. C’era la possibilità di scegliere se nel weekend fare un raduno la domenica nelle vicinanze o se andare fuori regione e lo si decideva in gruppo al Motoclub il Mercoledì sera in sede. Tutti erano accetti anche con le vespe, le moto d’epoca, straniere italiane fuoristrada e sportive, si facevano i soliti discorsi da bar che si fanno ora, il più veloce, la più stabile, il giro più lungo, la più comoda ecc ecc. Era una prassi già allora che qualcuno portava un gilet di jeans o pelle e si attaccavano le patch dei raduni, ma allora erano o per lo meno vedevo solo adesivi e patch di motoraduni. Petrignano d’Assisi era il top perché era ad Agosto quindi caldo nella bellissima Umbria ed erano estremamente organizzati e cordiali. Uno dei momenti più belli erano le sfilate e partecipavano quasi tutti, ti portavano a visitare una metà turistica, una fabbrica sponsor che elargiva qualche souvenir o rinfresco. Insomma andavi a casa bello felice oltre che stanco, era un nell’ambiente. Se duravano più giorni la sera c’erano i complessi che suonavano musica italiana o il ballo di Simone ecc ecc, il rock era ancora una eccezione ( nei miei ricordi) e le gare a gruppi. Ora con mia grande tristezza invece sono più frequentati i raduni biker extra federazione o quasi. C’è sempre la passione della moto, ma ho notato in più una cosa Orrenda per i mie occhi, che come al solito noi importiamo dagli americani solo il peggio, quindi gruppi biker con Harley con nomi minacciosi. Ma non sarebbe neanche quello il problema, visto che sono scelte, ma sono i comportamenti e le regole “non scritte” a dare i brividi. Ci sono i gruppi biker derivanti dall’America con vari nomi post apocalittici ( per fare es. ho letto nomi tipo Hells Angels, Black Devil, I Bandidos) che fanno più danni che il resto all’immagine italiana del motociclismo. Loro si organizzano sempre in gruppi e si sentono il potere di controllare il territorio. In America questi gruppi e questa filosofia a fatto danni clamorosi e ha sparso morte. Io personalmente li ho visti aggredire Un gruppo di motociclisti solo perché avevano un gilet col proprio nome del gruppo da 20 anni che secondo il gruppo biker non erano autorizzati e quindi giù botte, una volta cacciati li aspettavano fuori. Miei conoscenti questo piccolo gruppo di amici di paese son dovuto rientrare a Casa scortati dalla legge. Questo è il nuovo motociclismo?
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Iscritto: 02/03/2010 Locazione: torreglia (pd)
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ho paura di si.inoltre non vedo ricambio generazionale ,ecco che la massa si accoda alla moda del momento:tatuaggi,orecchini,muscoli ad "accompagnare solo".
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Iscritto: 24/10/2000 Locazione: Sesto San Giovanni
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Frequento solo 2 raduni uno è l'Elefantentreffen (ma più per farci una gita li intorno) e il Krystall. Ma in giro non ho mai visto personaggi del genere. A dire il vero una volta su strada ho visto un gruppo di Harley che viaggiavano come soldatini tutti in fila per 2 con resto di 3 (alla faccia della libertà che dicono di avere). Stavamo entrando in una rotonda insieme, noi a bomba ovviamente... per fortuna si sono disgregati in tempo se no mi finivano delle patch sulla moto :-D
R1250RT - 70.000 km
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Iscritto: 25/05/2016 Locazione: Cecina (LI)
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Io ho frequentato solo raduni non ufficiali e non ho mai assistito a scene del genere. Oltreutto negli ultimi anni i gruppi di Harleysti che ho incontrato avevano un età media superiore ai sessanta anni, quindi con più la voglia di rivivere i fasti della "gioventù bruciata" piuttosto che di fare i banditi della strada. Però la società sta peggiorando giorno dopo giorno, quindi non mi stupisco più di nulla.
Non han sì aspri sterpi né sì folti quelle fiere selvagge che ’n odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi cólti
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Iscritto: 26/03/2018 Locazione: Biella
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pure in Italia si sono ammazzati fra loro, e non in una città nota per il livello di violenza,
anche dalle mie parti c'è un MC "autorizzato" dagli Hells Angels, sono quest'ultimi il "riferimento", ed ogni anno organizzano il loro raduno, ma non è mai successo niente di trascendentale,
comunque per me hanno una visione "distorta" di quello che dovrebbe essere l'ambiente motociclistico, devono pure fare la gavetta per essere accettati ... per carità, se sta bene a loro
... c'è gente per tutto...
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Iscritto: 30/08/2005 Locazione: RA
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Mi fa piacere leggere che è stata solo una occasione sporadica, ma è stata grande la delusione che mi è venuta voglia di scriverlo.
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Iscritto: 13/01/2005 Locazione: MN
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Originariamente inviato da beciuho paura di si.inoltre non vedo ricambio generazionale , questo vuol dire che una volta morti quelli problema risolto. fare le pieghe non vuol dire fare anche le curve
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Iscritto: 24/10/2000 Locazione: Sesto San Giovanni
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Comunque sono folcloristici, se stanno ben adesi al margine destro della carreggiata mi sono quasi simpatici.
R1250RT - 70.000 km
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Iscritto: 02/03/2010 Locazione: torreglia (pd)
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Iscritto: 26/03/2018 Locazione: Biella
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Originariamente inviato da fastandfreddy01... che come al solito noi importiamo dagli americani solo il peggio...
non sempre solo il peggio, però spesso e volentieri ...
... c'è gente per tutto...
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Iscritto: 02/03/2010 Locazione: torreglia (pd)
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in attesa della terza guerra mondiale mi preme scrivervi due righe;anche se non ci siamo mai conosciuti di persona ,e' stato bello!
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Iscritto: 23/06/2000 Locazione: Roma
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In vita mia avrò partecipato a 3 o 4 raduni, i più noiosi i monomarca, e comunque non fanno per me, troppi esaltati, sia in strada che a tavola Si può vivere la moto anche senza raduni
Veterano BMW R1200R Motociclista e orgogliosamente BOOMERS
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Iscritto: 02/03/2010 Locazione: torreglia (pd)
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comunque,per ritornare alla partenza dell'argomento;viva la moto che va a benzina ,poi uno ci fa quel che vuole (e porta pazienza se qualcunaltro ride)
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Guest |