Ho da tempo cercato di motivare il mio odio per gli scooter. Vediamo di capire il perché e discutiamone insieme.
Il successo dello scooter è stato secondo me una rovina fatta e finita per il motociclismo. Quello vero,fatto da mezzi con le marce,a ruote alte. Insomma le moto vere come le conosciamo tutti.
Quelle con un vero cambio,un vero manubrio (a denti stretti posso ammettere i semimanubri ma non allarghiamoci troppo) ,delle vere sospensioni e un vero telaio.
Lo scooter non è nulla di tutto ciò ma allora perché ha avuto tutto questo successo? Cerchiamo di capirlo. E pensare che in una nota rivista di moto un titolo era “signor scooter ci salvi lei”. Alla faccia…io avrei scritto….ci rovini lei.
O magari vade retro…
Torniamo indietro nel tempo. Se pensiamo agli scooter ci vengono in mente subito vespe e lambrette. Ma non ci furono solo loro. Pure la fiat aveva tirato fuori il progetto di uno scooter e aveva il cambio a leva come la 127!
In uno dei tanti deliri alcoolici con amici era saltato fuori che lo scooter per colui che ha bisogno di mobilità urbana era come il tappeto volante per il santone indiano (e guarda caso dove costruiscono ancora le vecchie vespe?) .
E pensando a come è ora la città , al traffico ,droga,delinquenza e quant’altro svaniscono tutti i buoni propositi e nella mente resta solo un fungo atomico con le valchirie di sottofondo.
Avevano visto giusto i divi di Hollywood che trotterellavano con una vespa spetazzante in una città quasi deserta o è stato l’inizio della rovina?
Scartando l’idea di fare passare in forma aeriforme qualche milione di persone premendo un solo pulsante (e non di una città in particolare,nessuna esclusa suona meglio) per risolvere il problema una volta per tutte cerchiamo di capire cosa c’è stato dietro .
Spero di scoprire chissà che gioco politico e chissà che intrigo internazionale.
Magari resterò deluso,non si sa. Indaghiamo.
Il primo mezzo che è stato usato in campo urbano è stato il ciclomotore. Il primo mezzo motorizzato che ha salvato dalla lentezza cronica di tram e pulma che tongolano come tartarughe e lumache nelle città è stato il ciclomotore,da 30 kg a mezzo quintale di ferraccio,un motore a due tempi (ma ce ne sono stati anche a 4) che prrava come il cane dopo che si è strafogato di piselli,ceci,lenticchie e fagioli.
Una marcia,due marce e qualcuno tre. E sono comparsi i primi monomarcia automatici. Prime avanguardie della rovina totale.
Che movimentavano chi voleva soltanto uscire dalle rovine di una guerra mondiale,andare a lavorare senza subirsi l’odore di sudore,il tossicchiare e sputacchiare di chi era diversamente sano e il fumare (si nei mezzi pubblici una volta era consentito) degli altri deliziando con uno scarico in più l’aria delle città. E senza perderci ore su mezzi che facevano della lentezza la loro ragione di essere.
Ma non è cambiato molto… in 50 anni . Ricordo l’oscenità di Torino nei momenti della realizzazione del metrò . Un ora e mezza da italia 61 a Grugliasco in pulma pieni che se non ti tenevi stavi in piedi lo stesso,e che festival di odori.... Che cesso….ritorno a pensare al pulsante rosso… e ai santi che scendevano come le meteore la notte di san Lorenzo.
Veniamo all’inizio…il perché del mio odio per il cambio automatico. Faccio una premessa. A me ha insegnato a guidare Zio Mario,e al momento del primo “50” che non fosse un riciclato motorino di quelli che usava mia nonna si era radicalmente opposto al cambio automatico lo considerava una cosa da “handicampati” si ….. diceva proprio così.
Questo perché all’epoca che aveva preso lui la patente c’era per i diversamente abili la patente F con una sfilza di annotazioni. Obbligo qui,obbligo là e cambio automatico. Quindi la facile equazione cambio automatico = sei di quelli là equazione che io sostengo ancora ma penso che lo sappiate tutti qua sopra.
Non è così impossibile guidare una moto a marce. O sbaglio? Lo so ora salta fuori chi dice che il cambio automatico è comodo nel traffico,è il futuro. Magari lo è ma non è guidare.
Sarà pure un discorso da maschio alfa ma a me proprio non va il cambio automatico. Se poi speri di andare a pian del re con un motorino monomarcia di quelli vecchi come il ciao….scordatevelo. Ma del resto le patenti limitate al cambio automatico esistono ancora.
Solo che non si chiamano più F.
Veniamo ora al resto dello scooter. Vedendo di solito che si usano le forcelle e i telai vuoti in mezzo e a volte senza tunnel centrale mi chiedo che caratteristiche possano avere in movimento. Se poi si aggiungono le ruote piccole la forcella monopiastra e il motore oscillante i dubbi aumentano.
Ma del resto un corpo deforme va nascosto dai vestiti. Il fatto che abbia visto qualcuno sul t max con la tuta da moto in pelle mi ha fatto venire voglia di equipaggiare con razzi terra-terra l’americana… Quando poi te li senti arrivare da dietro auuuuuuuuuaaaaaaaaaaaa a regime costante con lo scarico aperto sei tu a mollare così almeno se raddrizza una curva hai tempo a girare in una via laterale per non soccorrerlo.
Sarà che l’ultimo scooter che ho guidato era il vespone ma proprio non riesco a digerirli. Avevo visto un mio amico fare il botto con la vespa,contro l’ape del comune che era andato dritto allo stop. Stessa condizione in cui con gli elefant 125 ci si fermava senza problemi. Abbiamo fatto le prove…e le potremmo proporre in computer grafica come second from disaster.
Screeeeeee screeee screeeeeeeeeeeee (frenata tutto o niente del tamburo posteriore) SBLANG (rumore molto metallico) Pimmmmmm…..pimmmmmmm…………..pimmmmm……………………pimmmmm……………..spento
e poi la vespa ha ancora girato un goccio coricata su un fianco con la ruota dietro in bella vista con le lettere bianche,quasi come in un vecchio film western dove la ruota del carro girava ancora dopo lo schianto e il motore che ha esalato l’ultimo respiro prima di ingolfarsi.
E lasciamo perdere le elaborazioni infernale del tempo,ma anche di oggi. Io posso dire di aver avuto il primo 2T a iniezione col PX,per la parte meccanica mio fratello aveva adattato un iniettore dell’alfone 75 ,la pompa era meccanica (mossa con cinghia tonda dal volano) e la centralina era una scheda millefori con 2 LM324 ,due finali d’autoradio e poca altra roba. C’erano 4 trimmerini per la “dosatura” e comunque a differenza del carburatore tra cilindro polini,marmitta seria e altre aggiunte quel PX sfiorava i 130.
Peccato che se ai bassi giri spalancavi il gas fumava nero…ma non faceva vuoti. Corpo farfallato da 24 con un potenziometro tolto da uno stereo che periodicamente faceva di testa sua e andava pulito. Tutto ciò per fare la stessa velocità di un cagivino di serie che ti dava con molta più stabilità (della sicurezza chisse) e senza ballare il jambo-jambo ad ogni curva.
E allora volevamo inventare l’insetticida “vespe e lambrette” mai attuale come oggi . Il classico spruzzino meccanico con il lungo pistone e il cilindro sotto con all’interno una mistura infernale e probabilmente radioattiva,innocua per l’uomo e per gli animali ma letale all’istante per ogni scooter con il quale affiancarsi con una moto vera in marcia,una spruzzata,forse due e lo scooter non fa più scintilla.
Il motore perde colpi.
Poi all’arresto lo scooter cade da fermo nonostante il cavalletto dimenando lo sterzo e le sospensioni.
A quel punto ci si ferma si scarrella la luger la si punta tra testa e cilindro “Ich mache es für Ihr Leben” BANG e lo scooter è andato.
Sento già le urla dalla folla “moto razzista”, “scooterofobo” e io grattandomi le bretelle dal balcone penso a come potrebbe cambiare il mondo se esistessero solo moto e non scooter.
Ma con il cambio automatico non è guidare...no...
Argh...è già finito il whisky?
Porca di quella ....per avere il seguito occorre aspettare il prossimo stipendio e la prossima bottiglia
per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.
Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.
Usate voi questa roba se volete spendere il triplo