Ma voi c'avete mai parlato con un caro vero di un vero morto in moto? Magari non il padre di un figlio, ma il figlio (strasmanettone) di un padre. O la moglie di un marito.
Io so che non avendo la macchina al funerale sono andato in scooter ed è stato caldissimamente richiesto di parcheggiare a tre isolati di distanza, e non dico altro.
Uno che ha perso il su caro non c'ha il tempo, mentalmente, di montare su a neve su tutti quei concetti enfatici e retorici lì.
Quando perdi una persona cara, può anche avere 75 anni e crepare di malattia in un letto, sei inca22ato nero e se devi sparare qualche emozione in forma prolungata, lo fai tributandola al tuo caro e non ad aspetti a te estranei della sua vita, tanto meno se sono quelli per causa dei quali è crepato.
Inoltre condividerò sì e no il 5% di quello che sta scritto là dentro, e credo di essere uno discretamente motociclista, così, km alla mano. E' il motociclismo, per chi lo ama, che è qualcosa di assolutamente speciale, non i motociclisti. Quindi tutta sta retorica sui motociclisti a me non dice assolutamente niente. Tra di essi ci sono persone di ogni tipo. Darsi una mano in strada o in momento del bisogno ok, giusto, ma da lì a pensare nella vita civile che se uno è un motociclista c'avrà qualcosa di più da dire a sto mondo, non lo penso.
Io sono d'accordo con il Cims. E' la seconda volta in un giorno. Mi sa che è un anno trisestile.
vedere tutto, sopportare molto, correggere una cosa alla volta