ma le valvole, anche se in un settore di nicchia, non sono mai andate in pensione, fortunatamente.
e si possono assemblare impianti molto performanti spendendo molto meno di quanto si possa pensare.

anche le registrazioni a cui fai riferimento non sono mai state abbandonate (certo non vengono fatte per mettere su cd lady gaga o come diavolo si chiama )

in ogni caso l'interfaccia tra buone elettroniche digitali ed analogiche da, spesso, risultati sorprendenti.

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"Spero, in ogni mio intervento, di non risultare troppo perentorio, al fine di evitare altre, assurde,sospensioni.
E spero di poter continuare a dire la mia opinione, senza che qualcuno pensi che ogni mia riflessione, voglia essere un attacco ad altri!
Spero dio poter "scrivere in pace", cosi' come ritengo di "vivere in pace"

PS2, please! ah ah ah ah
Grazie Albi, magari ci si becca a primavera.

ehehe anche qui dipende, vanno considerati alcuni fattori:
Un file mp3 è per definizione un file a perdita di informazioni. Più è compresso più informazioni perde (solitamente le alte frequenze)

Un CD è *teoricamente* perfetto ma contiene un grande problema: le case tendono ad aumentarne il volume di registrazione per "pompare tanto" anche su impianti miseri. Questo aumento del volume porta ad un inevitabile abbassamento della gamma dinamica e di conseguenza della qualità (in sostanza, non si distinguono più i singoli suoni/strumenti, ma un'unico calderone).
(per maggiori info, cercare loudness war su google e leggere gli articoli di tnt-audio)
Difficile trovare case che registrino ancora come si deve (Telarc è una di quelle che mantiene un'altissima dinamica)

Un Vinile è considerato il top per gli audiofili, ma ciò che non tutti sanno, è che al PRIMO ascolto il vinile
è al top.
Dopo comincia inevitabilmente a degradarsi a causa dello sfregamento della puntina; tanto che la RIAA
ha dato uno standard di "consumo accettabile". Si parla di un passaggio dai 20kHz a 8 in più di 80 ascolti....

Ho un vinile di una registrazione dei Notturni di Chopin suonata da Rubinstein degli anni '60 che ho dovuto convertire in digitale a causa del disco (ormai perla rara) consumato...

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InsoliteProspettive

esp, leggi tnt-audio. ottimo!

il problema di fondo del digitale continua ad essere la conversione, oltre naturalmente alla compressione dei dati.

detto cio' il problema e' parzialmente risolvibile con l'utilizzo di convertitori di qualita' e di uscite analogiche altrettanto buone.

purtroppo in questa diatriba si perde il cuore del problema, limitandosi ad una mera analisi degli aspetti tecnici.

fatta salva la qualita' delle apparecchiature utilizzate, assemblare un impianto significa accoppiare correttamente le elettroniche, utilizzare diffusori che ben si interfaccino, cavi di segnale e di potenza adeguati al livello dei componenti utilizzati e posizionare il tutto correttamente nell'ambiente di ascolto.

considerando sempre che meno strada fa il segnale, meglio e' e meno controlli attraversa meglio e' ancora.

l'effetto loudness a cui fai riferimento circa le registrazioni e' utilizzato per produrre quei dischi che hanno larghissima diffusione e che vengono utilizzati su impianti di scarsa qualita', bassa potenza etc.
si provi ad ascoltare una buona registrazione ad alta dinamica su un impiantino scarso; ogni passaggio "basso" o "bassissimo" sara' impercettibile ed ogni picco dinamico al massimo produrra' distorsione (siano registrazioni di telarc, chesky, red records, blue note o altro)

come ho detto, trovo che la via migliore, che e' poi quella che ho deciso di seguire, sia quella di selezionare buoni prodotti sia digitali, sia analogici e farli operare insieme..

purtroppo,poi, il tempo e l'uso, deteriorano non solo il vinile ma anche l'orecchio umano; alla mia eta' me li sogno i 20000 hz ma ti assicuro che vinili praticamente perfetti per un ascolto vero e non a livelli teorici ne ho un bel po anche dopo centinaia di ascolti.

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