...già. Belli gli anni '80. Però in questo caso non mi riferisco alla strofa del celebre brano Per Elisa di Alice ma alla mia gomma posteriore, una bella Metzeler Sportec M3 da 180.

Ma veniamo ai fatti. Chi abita a Milano, ma anche chi non ci abita sa bene che ieri alle 14.30 l'asfalto era infuocato. Dunque, "esco" la moto dal box e mi dirigo verso il centro. Abito in zona Portello, e dunque mi dirigo all'incrocio di viale Teodorico con viale Scarampo per svoltare a sinistra e andare verso il centro.

Ieri non cercavo emozioni motociclistiche ma soltanto un fresco gelato da gustarmi al Castello. Dunque al suddetto incrocio arrivo ai 70/80 e confidando sul fatto che c'è una temperatura da Sahara e che l'asfalto - bello rugoso in quell'incrocio è una lingua di fuoco, che è verde per me e che non c'è essere vivente a perdita d'occhio, mi accingo a una bella piega.

A metà incrocio mi molla il posteriore. Ma non un cedimento, un'avvisaglia, un "richiamo formale" da parte della gomma. Niente di tutto questo. Il posteriore prende e se ne va. Quando ho già disegnato una bella virgola sull'asfalto e il mio orecchio sinistro sente già il calore del manto nero (e dentro al casco tiro giù tutti i santi, non tanto e non solo per il male che mi farò - che so essere già limitato perchè non c'è nessuno che arriva dall'altra parte e sono già perfettamente allertato e preparato che sto per cadere - ma anche per i danni alla bestia) apro il gas e come per miracolo, la gomma riaggrappa e la moto si trova in posizione di nuovo perfettamente verticale quasi a volermi dire, con sfrontatezza: "beh, ce lo facciamo sto gelato o no?".

Ok, mi riposiziono, in fondo non è successo niente e, avvilito, me ne arrivo in gelateria. Standing ovation per la ciclistica della moto (non una ondulazione durante tutta l'operazione "recupero" aderenza) ma sulle gomme rimane qualche perplessità, benchè riconosco di aver voluto piegare un po' più del necessario e avessi percorso 1 km dal box...

Ti riferisci ad una macchia d'olio - che comunque non c'era e se c'era non si vedeva - o a qualcosa di più sistemico che si manifesta su asfalti cittadini con sole e/o calore? Se sei a conoscenza di qualche fenomeno di questo tipo son tutt'orecchi.

Se non dovesse esserci niente di tutto questo, lo scherzo da prete che mi hanno tirato ste bimescola a queste temperature - è pur vero che non le ho scaldate - mi darà da pensare sui tempi in cui entrano in temperatura. E se tanto mi da tanto, quest'inverno si vedranno dei bei numeri.

Preciso ancora una volta che in quell'incrocio l'asfalto è in condizioni ottime e molto ruvido.

potrebbe essere una buona spiegazione. Voglio assolutamente scagionare la gomma

troppo caldo, tutto qui.
anche in pista - oltre certe temperature - le gomme mollano, esattamente quando fa troppo freddo

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... non esiste modo migliore per vivere il tempo che ci è concesso ... e se ancora non lo avete capito ... beh, lasciate perdere, non lo capirete mai !
Motociclisti ... strana, meravigliosa gente!

Può darsi. Penso però che questa esperienza abbia piuttosto a che fare con l'ambiente urbano e ciò che ne deriva (ipotizzo): asfalto che si sgrana in città più facilmente che fuori, macchie d'olio che col caldo nebulizzano e si depositano in superficie (ipotesi bymax), etc.

Francamente fuori città, sui valichi, il caldo non mi ha mai giocato questi scherzi.