Eh, bel tema da discutere, quello della paura.
Mi ci sono interrogata un bel po’ nel corso della mia vita (e mica ho finito), giungendo fino ad ora a poche, forse scontate conclusioni :
Non è possibile liberarsi dalla paura, essa ci accompagnerà sempre, sempre lo ha fatto e sempre lo farà.
NON provare mai paura non è da fighi (ammesso che sia possibile) ma da stupidi, perché il provarla ci può anche salvare la vita accendendo in noi un campanello di avvertimento difronte ad un pericolo.
C’è paura e paura in una scala di intensità: da un lieve timore che ci mette un po’ in allarme al panico che congela la mente e le reazioni. Sarebbe interessante osservarci per capire quali situazioni della vita ci provocano quali reazioni di paura. In me ad esempio la paura più intensa si innesca in due casi: quando immagino mio figlio in grave difficoltà e difronte a seri problemi di salute. Nemmeno l’idea che mi portino via la casa o di dover chiudere l’attività mi paralizza così tanto.
Ma ho imparato nella mia esperienza che esiste un trucco, esiste una “partenza svantaggiata” ed esiste una “dote dalla nascita”.
Il trucco è considerarla un alleata e di non volerla combattere, ma solo assecondarla. Se non la alimento, prima o poi mi da tregua.
La partenza svantaggiata è di avere alle spalle un infanzia ed un vissuto dove ti è stato inculcato che non sei all’altezza, non meriti nulla, la vita è difficile, la gente è cattiva, etc. etc. etc. Allora la paura sarà radicata talmente profondamente in te da condizionarti in qualche modo per il resto della vita. Soprattutto se si hanno avuto in casa modelli negativi.
“La dote dalla nascita” per me è quel “quid” di grinta mista a fiducia in se stessi mista a caparbietà che si possiede da sempre nel carattere, nel dna, fin dalla prima infanzia e che, malgrado le avversità, ci sostiene difronte ai momenti di paura e che ti fa dire “comunque andrà, in qualche modo io ce la farò…”. Quel quid o ce l’hai o non ce l’hai. Poi magari lo puoi allenare e fortificare, ma di sicuro non lo comperi al supermercato.
Ma l’aspetto meno discusso della paura e che su di essa si basa un enorme e gigantesco BUSINESS. Il marketing di una miriadi di prodotti si fonda sulla paura. Le multinazionali farmaceutiche ad esempio sono esperte in questo: dal business delle vaccinazioni obbligatorie e “consigliate”, alla “scoperta” di sempre nuove malattie e sintomatologie che in realtà non esistono. E le paure delle donne? Alimentate dal non sentirsi adeguate: dalla pelle a buccia d’arancia, alle rughe, alle smagliature, alle diete, alla prova costume…solo per citarne alcune tra le classiche di sempre e le più comuni. E giù a comperare prodotti inutili.
Anche se oggi come oggi purtroppo le vere paure dilaganti riguardano le priorità: riuscire a pagare il mutuo, a mantenere il posto di lavoro, a pagare le bollette, a mantenere i figli a scuola….con questo enorme punto di domanda che pende sulla nostra testa come una spada di damocle e che si chiama “sentimento d’incertezza sul futuro.
Quindi? Beh, io mi faccio spesso dei promemoria sul mio posto al mondo….
(Ciao né? Portate pazienza se ogni tanto scrivo dei romanzi…
.)
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Se tu mi paghi come dici tu, io lavoro come dico io. Se tu mi paghi come dico io, io lavoro come dici tu.