Mi piacerebbe che tutto questo sia un racconto ma è dannatamente vero purtroppo.
Ti ho conosciuto 6 anni fa,eri davanti al mitico hollister il locale di noi cavalieri di strada che giriamo con le moto,in una fredda notte autunnale. Cercavi un passaggio per tornare a casa. E hai trovato me con l’harley. Ti eri preoccupato quando ti avevo detto che avevo un casco in più,su un harley non eri mai salito. Si dice che normalmente i cavalieri hanno dei discepoli o degli scudieri e non so se tu lo sia mai stato. Di sicuro eri un corvo da spalla.
E così è cominciato tutto. Le serate interminabili all’hollister a sentire i gruppi suonare,e poi tornare a casa. Tu aggrappato alla meno peggio su una moto che non ha neanche le maniglie e io a guidare con la calma sufficiente a non farti cadere. Ma il tuo equilibrio era precario….e quanto freddo faceva quella sera. Qualche volta venivi a dormire a casa mia sul letto a castello che c’è sopra i trenini perché eri troppo brillo per andare a casa a dormire. E perchè volevi girare in moto con me il giorno dopo.
Ti avevo dato un soprannome,”duckface” perché con la tua postura mi ricordavi un papero. E papero è rimasto. Probabilmente avevi un difetto a qualche dito del piede ma non ti avrebbe impedito di vivere. Magari un dito del piede di mancava proprio, ma non l'ho mai saputo.
Eri uno dei tanti dell’hollister. Io avevo dato un soprannome a tutti più che altro per ricordarli facilmente visto che a me di nomi e cognomi non importava nulla e non me importa nulla tuttora. E tanti avevano il soprannome laggiù. Mentre in città i ragazzini a volte vengono agganciati dagli adulti per brutti motivi,qui in campagna per me siddartha,tu,smallman,teo e simili siete animali da compagnia,lo siete finchè non vi comprerete una moto (preferibilmente harley,ovvio anche se a te piaceva il ninja).
Hai cominciato a frequentarmi anche in settimana. Ti stavi appassionando all’elettronica e alla sperimentazione scientifica su radio e circuiti vari. E sopratutto sopportavi la mia orribile cucina che aveva fatto stare male tante persone. Avevo conosciuto i tuoi al mercatino delle pulci,trattano mobili e moto storiche.
Andavamo a farci i giri nei centri commerciali,un sacco di km magari solo per comperare una lampadina a risparmio di forma strana o qualche strano componente per i miei esperimenti di elettronica,transistors ,diodi e qualche integrato strano. Sebbene abitassimo distante tu mi eri vicino come un fratellino,che non si stanca mai di imparare.
Poi è arrivato l’inverno,e hai iniziato con gli snow blade. Ne eri stato folgorato appena li avevi visti. Avevi detto “ma quanto mi faccio male con quelli…..ci sto!”. Lo snowboard non l'hai mai voluto provare,invece ma ora siddartha ci sta dando dentro anche per te.
Ricordo la tua prima volta,al rientro nel pulmino eri talmente stanco che manco salivi il gradino e ti ho dovuto caricare di peso.
Era così cominciata la tua razione di libertà. Lo sfrecciare sulla neve,con il re di pietra che ti guardava scendere e io che ogni tanto ti controllavo per vedere che non ti facessi troppo male. E’ la tua unica attività sportiva che hai segnato su facebook. Spero che almeno ti piacesse.
Seduti a mangiare un panino in mezzo alla neve,quando gli altri erano al caldo della stufa dentro al bar. Come animali liberi e selvaggi quale eravamo. Eri felice,il tuo sguardo era aperto e vivo. Eravamo tutti animali selvaggi,un fantastico branco che vive la vita.
E ora io sono qui davanti al computer,con un cd dei syrenia che mi sta facendo ricordare,la pioggia colpisce il balcone di casa. Non ho nemmeno una foto o un video di quei felici momenti,purtroppo.
Poi qualcosa è cambiato,non so che cosa,specialmente in questi ultimi anni (anzi in questi ultimi 9/10 mesi) . Eri più spento,più moscio e meno creativo. Cambiavi umore da un giorno all'altro. A volte ogni 10 minuti.
Ti eri messo con Sara e non seguivi più le attività invernali. La montagna di Crissolo non ti ha più visto e nemmeno io.
Poi un periodo buio. Ti vedevo,eri diverso,più spento. Non eri più il papero che io avevo conosciuto. Si dice che negli anni si cambia ma quel tipo di cambiamento io non lo sono riuscito a capire.
Si dice che avevi preso brutte strade,non lo ho mai voluto accettare,inoltre chi sono io per capire quale è la strada giusta e quale sbagliata. Solo adesso capisco che forse qualcosa in te non stava andando per il verso giusto. Ci sono cose alla quale io chiudo la porta e le brutte strade prese grazie a cattive compagnie è una di queste,ti avevo avvertito ma per te andava bene,e per te era tutto a posto. Una sera con la scusa di prendere il telefono ero entrato in bagno mentre ti docciavi ti avevo pure guardato le braccia ma di fori non ne avevo visti. Ero più tranquillo.
Ho visto nei tuoi occhi un sacco di sofferenza da un anno a questa parte più o meno e non sono stato in grado di capire che cosa la provocasse. Lo ho capito solo ora che è troppo tardi. Riesco a capire un motore al minimo rumorino se ha qualcosa che non va con gli umani sono ancora sordo dopo 40 anni.
Vedevo due Manuel in te: quello depresso e senza via di scampo con una sofferenza addosso terrificante e quello che invece voleva dire,fare e pensare e che si stava preparando la casetta (poco più che un capanno al fiume) per avere un angolo di libertà
Stamattina la doccia fredda,ripensandoci me lo aspettavo,forse come un dejia vu. Un qualcosa che tu sai di avere già visto e sentito,capitato ad altri prima ed ora come un alito gelido ti passa di nuovo vicino. E tiri un alito di solievo quando è passato.
Quell’alito gelido che ti ha portato via strappandoti dallo stato di sofferenze nella maniera spero più dolce possibile ma sempre strappandoti. Eri uno spirito libero e forse gli spiriti liberi quando incontrano le cattive compagnie non sopravvivono. Ma chi sono per dirlo?
Voglio ricordare quel giorno che eravamo andati su a piedi nella zona dei fortini di Crissolo,dopo aver magiato siamo saliti e tu avevi raddrizzato la croce di quel bimbo che c'è dopo la curva dei fortini buttata giù dalla neve. La montagna 2 curve più sopra ti aveva ringraziato facendoti trovare intatte due bottiglie di vino,cadute probabilmente sulla neve dalla motoslitta del bar.
Ripensandoci se sabato sera eri sulla mia kawa con me ci saremmo schiantati,al semaforo della borgata di revello una macchina non ha aspettato il rosso e sono riuscito a fermarmi a 10 cm. Con 60 kg in più a bordo l'avremmo presa in pieno. e non saremmo arrivati a fare i tamarri sul tagadà.
L’ultimo tuo messaggio è stato “e mi sa che stasera non vengo su” di sabato pomeriggio. Un messaggio che non mi ha fatto presagire nulla di buono. Se era normale mi avresti detto “doc non vengo su” E così è stato. Addio Manuel. Ora se è vero quello che dicono la tua anima è libera e gira nei dintorni di dove ci hai lasciato. Almeno lì sei libero e non soffri più. Ma spero che farai soffrire a chi ti ha fatto questo,ammesso che qualcuno sia stato. E che tu magari in maniera diversa possa in qualche modo tornare. Se no ci vedremo tra circa 40 anni e mi dirai come è andata. Penso che verrò fino a là in moto e mi sentirai arrivare. E anche stavolta al "sali" risponderai "si" anche se stavolta non mi conoscerai solo di vista.
http://www.targatocn.it/2013/08/19/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/stroncato-nella-notte-nella-periferia-di-torino-presumibilmente-da-un-infarto-un-ventenne-di-reve.html
per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.
Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.
Usate voi questa roba se volete spendere il triplo