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siddartha ha cavalcato con gli hells Opzioni · Visualizza
anonym_4124176
Inviato: giovedì 19 settembre 2013 21:46:16



Iscritto: 10/02/2011
Locazione: affari miei
Siddartha ha cavalcato con gli hells. Racconto inventato totalmente,se si avverasse sarei contento....lo ho finito ed è ancora caldo. Sebbene lo abbia cominciato diversi anni fa.
il personaggio però e vero! Gli Hells esistono,una volta c'erano tanti gruppi biker ma la crisi probabilmente li ha cancellati tutti. Come non ricordare i kanister,i brotherood e tanti altri...Inoltre dubito che abbiano un gruppo rock loro personale,magari lo avessero con tutta questa fame di rock che c'è.
https://www.facebook.com/alby.siddharta
Cominciamo a dire chi è Siddartha,nome in codice ovvio perché è minorenne,uno dei tanti soggetti che giravano all’Hollister con me. Hanno continuato a girare con me,alcuni di questi tra cui anche lui. Soggetti che ho scelto di girare con me più che altro perché occupano poco spazio,pesa 45 kg ed è decisamente di compagnia.
Siddartha è un chitarrista poco ingombrante,ha la sua band e con uno strumento in mano fa la sua parte.
Ovvio non sarà Jimmi Hendrix ma la sua la dice abbastanza bene (e a differenza di Jimmy non si buca).
Bene ora veniamo al racconto:
Di raduni ne ho fatti tanti ma questo merita di essere ricordato. Era una caldissima giornata di luglio,stavo tornando indietro dalla fabbrica dove lavoro,erano le 17 ma sembrava mezzogiorno,tutto era caldo e luminoso. Il twin che avevo sotto alle chiappe vibrava e scaldava come una stufa,era il suo standard. Sento che mi vibra la gamba e mi fermo . Prendo il telefonino e leggo: Siddartha che chiama. Schiaccio il bottone verde:
S: “ciao doc buone notizie,mia madre mi ha dato il fine settimana libero: gli altri sono andati al mare,che facciamo?”
Io: “non lo so,prendi il primo pulma per paesana e ci vediamo da me”
S:”ricevuto,devo portare qualcosa?”
Io:”il grano per mangiare e nient’altro,a dopo”
Ripongo il telefono nella tasca,sveglio con la manetta il bicilindrico che pulsava al minimo e riparto con un “clonk” sul cambio.
Arrivo a casa. Metto la moto in garage,salgo le scale.
Entro in casa e accendo il boiler per fare la doccia. Poi prendo tutti i manifestini dei raduni che ho sulla credenza e cerco….troppo distante,un solo giorno …preso venerdì sabato domenica,raduno concerto e giochi bikers. Deciso!
Mentre mi scroscio la doccia sento la porta che si apre e si richiude,Siddartha saluta “ciao doc”
Prepariamo i bagagli,la tenda,il materassino e tutto quello che occorre. Le cibarie da parte e il necessario per essere indipendenti dal mondo salvo forse un po’ di benzina che prenderemo lungo il viaggio.
Il piccolo mette il paraschiena sotto i vestiti in modo che non si veda,io non lo prendo neanche. Non sono un malato della sicurezza.
E via per il raduno allora,man mano che ci avviciniamo incontriamo altre moto che vanno pure loro al raduno. Vedi custom carichi da paura e a volte qualche vecchia enduro,magari tutti insieme in queste strade a 80 all’ora quando va bene.
Arriviamo che sono le 6 meno un quarto,forse ho tirato un po’ il collo alla belva ma tanto non si lamenta. Entriamo,paghiamo l’ingresso e andiamo a montare la tenda.
Giù il telo sotto gonfia il materassino con la turbina elettrica,metti la luce,appendi qui e in cinque minuti è operativa.
Prodigi della buona organizzazione.
Ogni tanto ai raduni arriva qualcuno che non dovrebbe esserci. Questo qui si vede che vuole attaccare rissa. Cominciamo a descrivere la moto,una giapponese bicilindrica parallela con le gomme strette e lisce. Due semimanubri fatti con il tubo dell’acqua e le saldature in vista e piene di soffiature . Auguri ! .Quindi una caffè racer fasulla guidata da un tipo tarocco. Il faro dietro mancante e solo con una lampadina a penzoloni che non ho mai visto accesa. La moto è senza fianchetti e si vede l’impianto elettrico e le alette del regolatore con fili aggiunti buttati lì come viene. E ha un giubbotto con colori tedeschi,lui che parla molto bene l’italiano si capisce che è un tarocco. Poi sembra che sia un gruppo che non vada d’accordo con gli Hells.
E se le danno,volano spintoni ,qualche pugno e uno degli Hells mentre il tipo si dirige verso il suo trabiccolo poco sicuro e mette in moto andandosene in gran fretta esce dalla rissa massaggiandosi la mano.
Io e il piccolo ci dirigiamo alla tenda per dare l’assalto alle pagnotte e ai wurstler ,e mentre lo stiamo dando notiamo che gli Hells cominciano a discutere tra di loro.
Va bè intanto assaltiamo le provviste,se non altro avremo una cosa in meno da portarci dietro al ritorno.
Gli Hells stanno un po’ a parlare con il tipo dalla mano fuori uso,uno di loro.
Poi cominciano a girare tenda per tenda. Parlano con uno,parlano con l’altro ,poi arrivano anche da noi.
Prima ci salutiamo ,poi la domanda che fanno a me è “sai suonare bene la chitarra?”
. Io che suono solo la tastiera gli ho detto,”no,ma lui si” e indico con il dito Siddartha che stava tritando un panino con i crauti.
“io?” guarda stupito Siddartha
“perché no? All’Hollister suoni no?”
“si ma qui siete cinque volte di più” risponde lui
“e tu guarda solo le prime file” aggiungo io,non importa quanti ne hai tu suoni comunque bene ugualmente. Ci pensa un attimo poi si convince:
“bè mi avete convinto…andiamo”
Sono andati avanti quasi due ore a provare,più che altro a mettersi d’accordo su cosa suonare e sui segni da fare durante l’esecuzione per cambiare quell’effetto o l’altro
Poi si inizia,la batteria attacca e sembra una fucilata,poi un colpo di cannone poi un altro.
La batteria attacca e si parte.
E anche Siddartha comincia,la ghibson explorer prende vita. Un vibrare di corde .Onde magnetiche che diventano segnale elettrico che passa nei transistor del finale e arriva a spingere i coni delle casse facendosi musica. Onde che si mescolano a quelle degli altri strumenti,per fare quell’impasto di melodia che è la musica rock.
Quelle piccole dita schiacciano le corde e le note che escono sono fantastiche,in questo momento Siddartha sta cavalcando la strada della musica.
E’come se quelle piccole mani su quella chitarra fossero in realtà appoggiate sul manubrio di qualche Harley cromatissima e con i comandi avanzati. Lui che probabilmente in una Harley non sa neanche dove si mette la chiave per accenderla in questo momento sta viaggiando per qualche infinita strada nella pianura americana con le note della musica.
Le canzoni si susseguono una dopo l’altra: Born to be a wild, Paradise city, November rain, Sweet child o mine, Higway to hell, Wild side, Girls girls girls. E altre che non ricordo più . Il piccolo tiene quasi un ora senza soste,non male per un quasi sedicenne.
Ogni tanto si abbozza un po’ di pogo,ma dura poco,la musica è abbastanza tranquilla oggi.
Quando è il momento di “forever angels” le luci esagerate diventano morbide,tutto si tinge verso l’arancione e la musica comincia…qualche accendino sberluccinca nel pubblico. Il coro aiuta le casse e sembra salire fino al cielo,si alzano bicchieri e nuvole di fumo dai fuochi.
Un faro illumina il palco come per cercare qualcuno,ma ci sono tutti che con le orecchie ascoltano l’ultima canzone.
Intorno a me è calore,è potenza. Sembrano lontane anni luce le luci fredde e azzurrognole delle città e delle discoteche. Siamo tutti dentro un unico cilindro e bruciamo di vita.
Le auto sulla strada ora vanno più piano,un muro di suono le avvolge e gli automobilisti si trovano immersi in una distorsione spazio tempo,le auto intorno a loro si trasformano. I display lasciano posto alle lancette,il ferro scaccia la plastica. Gli spoiler diventano pinne e uno smanettone che passava con un CBR si trova di colpo a cavalcare un crepitante panhead “capitan america”. Potenza della musica,se ci fosse un problema politico vorrei che fosse affrontato a casse amplificatori e non con le armi,saremmo magari tutti sordi ma per terra resterebbe soltanto qualche amplificatore cremato,qualche cono sparato e non delle persone.
Anche il piccolo cerca anche di cantare ma la sua voce non si sente,le vene del collo sono gonfie,le dita tese sulla chitarra,penso che avesse faticato di meno quando hanno portato il jukebox nella sua stanza. Ma prosegue. Il suo bicilindrico a 4 valvole raffreddato a sangue è al massimo ,se avesse il contagiri segnerebbe zona rossa piena in sesta! Vai Siddartha!!!! Andate gruppo!!! Cerchiamo di cambiare il mondo almeno per 5 minuti!
Poi un bis,poi un altro e poi non mi ricordo più. La notte scende sulle mie palpebre come un telo nero che viene srotolato poco per volta. Mi addormento vestito vicino a un albero.
Mi sveglio per il freddo,mi guardo intorno tutto buio. Il concerto è finito e tutti dormono nelle tende. Mi trascino fino alla tenda con un mal di testa bestia e i piedi pesanti. Apro la cerniera,Siddartha non c’è e neanche il casco e la sua giacca. Guardo nel parcheggio delle moto,mancano 6 HD degli hells,bè non penso e non decido,mi infilo nel sacco a pelo e gli occhi si chiudono da soli.
Ho sognato il piccolo che cavalcava. Sulle note di tough enough clan guidava un 1200 custom di vecchio tipo con manubrio dritto,su un rettilineo infinito,poi dopo un po’ viene affiancato dal chitarrista fuori uso degli Hells che guida un road glide nuova di zecca.
Mi sveglio quando il sole è già alto,intorno a me c’è chi fa fagotto nonostante ci sia ancora un giorno di raduno e chi controlla alcune cose della moto. Siddartha non c’è ancora. Sento delle moto che arrivano,guardo meglio,la terza è un electra glide,guardo bene seduto dietro,il piccolo Siddartha che riconosco per il casco nero e il giubbotto rosso e nero. Su un road king c’era anche la chitarra del piccolo : erano andati a prenderla! E su un portapacchi di un fat bob c’era anche l’amplificatore!
Mi sa che sarà una lunga notte quella che arriverà,sempre sulle ali della musica.
Scende,mi saluta e va a buttarsi nella tenda a dormire,non ho tempo di iniziare a parlare con gli hells che si addormenta a pancia in giù come se fosse uno straccio.
Ha dormito filato fino alle 16,dopo essersi sciroppato tutti quei bis e quei km.
Verso le 17 si sveglia,è vestito e si prepara una lunga serata.
Vai di prove,amplificatori,regolazioni. Tra una e l’altra giusto il tempo di un panino,di qualche patatina o un bicchiere di acqua coca cola o birra.
E poi si inizia il sole sta tramontando rosseggiando tra le montagne ,si accendono i fari e il palco viene invaso da luci colorate. I musicisti prendono posto. Il piccolo Siddartha è quasi mezzo metro più basso di tutti gli altri ma ha un espressione seria in viso. E' vestito con la felpa di facciosnao,un paio di pantaloni a vita bassa e delle etnies ai piedi,sembra un bimbo rispetto a tutti gli altri,si mette al collo la chitarra e attacca con smells like teen spirit dei Nirvana,un attacco che fa zittire tutta la gente del pubblico.
La batteria attacca e poi tutti gli altri strumenti. Mai avrei pensato che un cosino da 45 kg potesse sfoderare tutta quella grinta. E che occhi di fuoco che ha sfoderato! Fa quasi paura!
La voce di uno degli hells è rauca,diversa da quella di cobain ma rende a sufficienza. Il pubblico si accalca e si stringe. La musica avanza.
Ritorna paradise city e poi girls girls girls,di ieri sera ma con una grinta bestiale. L’energia umana quella sera era favolosa,ci si poteva tirare su il titanic e farlo uscire come nuovo.
C’era un calore bestiale,lo sentivi. Tutto il mondo vibrava con i colpi della batteria,le paure si dissolvevano come un vampiro al sole. Era come un grande hollister,un enorme birreria dove tutti conoscevano tutti.
Poco importa se si è intorno a un fuoco scout,o a un concerto o a una festaccia privata. Il mondo per quelle due ore era nostro.
Forse è vero siamo come gli antichi cavalieri ,solo che i nostri cavalli bevono benzina e le nostre corazze sono di pelle e jeans.
E come gli antichi cavalieri facciamo tanti km alla ricerca di chissà cosa.
Il concerto prosegue,i grandi del rock si danno il cambio in questa fantastica serata.
In lontananza qualcuno fa ruggire la moto,si sentono colpi e bicchieri che tintinnano.
La serata prosegue , e altri grandi vengono riprodotti,la serata continua. Una birra,poi un altra e via che si parte.
Alla fine,saranno state le 2 o le 3 di notte,io ero in tenda,con la bocca impastata e con la voglia solo di dormire. Sento Siddartha entrare,si accuccia come un cagnolino.
-Tutto bene?
-fantastico doc,e si addormenta in pochi minuti.
Arriva poi anche il mattino,lui dorme ancora io inizio a preparare i bagagli ,dopo un po’ si sveglia e mi dà una mano a passo strascicato.
Circa un ora e la moto è pronta. Mai caricato tanta roba così.
Il chitarrista infortunato gli dice soltanto una cosa “quando fai 18 anni vienici a trovare,ci sarà un posto anche per te”.
Con questa frase nel cuore la chitarra e l’ampli legati dietro e i bagagli stipati un po’ ovunque ricorderà questo fine settimana. Anche solo per il dolore alle dita!
Qualcuno vuole sapere cosa sarebbe successo in quel ipotetico fine settimana? Ve lo dico io Siddartha ha fatto il “hag bjeggen” è un termine della mia antica gente e suono più o meno come “cavalca il drago” Un momento della vita di ogni adolescente presente passato o futuro che si trova ad affrontare una sfida seria e nel quale può contare solo sulle proprie capacità. Una sfida nel quale bisogna pesare rischi e benefici di ogni azione. E bisogna saper dominare la paura,quella che sta dentro di noi e che ci assale ogni qualvolta nella nostra mente si manifesta un punto interrogativo.
In quella notte Siddartha ha cavalcato con gli Hells,seduto su quell’electra e su quel palco con gente che come lui combatteva con la musica e non con le armi. Ha fatto la sua parte,tutti hanno fatto la loro e le serate hanno riscaldato la notte. Ce ne fossero tante di notti così nella realtà. Le sto sempre aspettando!


per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.

Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.

Usate voi questa roba se volete spendere il triplo

paoktm
Inviato: venerdì 27 settembre 2013 00:54:00



Iscritto: 19/10/2012
Locazione: veneto - fvg e a volte altrove
in passato...ovvero per quasi tutta la storia dell'uomo, era sempre esistita una circostanza con cui il ragazzo diventava uomo. Per alcune tribù si trattava della cattura e uccisione di un leone, di un orso, oppure anche di un toro... in ogni caso la fine dell'adolescenza coincideva generalmente con il superamento della paura della morte. Non so nel tuo caso, ma in genere cavalcare il drago significa anche questo, in ogni caso era una sfida che presupponeva il superamento di se stesso.

Oggi tutte queste prove stanno purtroppo sparendo... si diventa "adulti" grazie a un volgarissimo pezzetto di carta... e anziché stimolare il coraggio oggi si alimenta la paura... vedi i vari malati da ABS, Airbag, Farmaci, Assicurazioni vita etc. etc. insomma dobbiamo restare adolescenti...






















la grandezza non è mai vana

Molti nemici molto onore - Giulio Cesare
anonym_4124176
Inviato: venerdì 27 settembre 2013 07:29:47



Iscritto: 10/02/2011
Locazione: affari miei
più che adolescenti io cambierei la parola in dipendenti. Ossia non autosufficenti. Poco importa se dipendi dai foglietti verdi con scritto euro di papà,un pacchetto di marlboro o una pallina di crack. Sempre dipendenti si è. Il telefonino poi è la dipendenza all'ennesima potenza. Non si è manco più in grado di comprare il latte senza averlo dietro...E vedi tutti in macchina attaccati al telefono manco fossero direttori di azienda. Poi ovviamente si dicono solo quante volte ha defecato il bimbo piccolo.
E globalmente non si cambia. TV on demand per non avere DVD a casa,teleriscaldamento per non avere il cisternone del gasolio. Risultato che appena il cordone ombelicale si stacca si è nella pupù.
Ho una nostalgia bestiale di nonno werner e della sua vecchia casa di campagna,senza termosifoni,con un solo rubinetto sul lavandino (acqua calda solo in bagno) ,dei suoi due segugi,delle doppiette appese. Mamma mia sono passati almeno 30 anni e sembra un secolo.
Quando andavo a trovarlo dormivo su un divano in fintapelle e yago,uno dei segugi mi si accucciava ai piedi tenendomi compagnia.

per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.

Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.

Usate voi questa roba se volete spendere il triplo

paoktm
Inviato: venerdì 27 settembre 2013 12:39:54



Iscritto: 19/10/2012
Locazione: veneto - fvg e a volte altrove
poi quelli che si mettono a nudo e vogliono che anche tu segua il loro esempio... e devi spogliarti agli aeroporti, mettere tutti i tuoi fattacci sul Fakebook... fare la lista di tutto quello che hai e che non hai ovunque...

secondo me la soluzione sarebbe semplice... se ne parla anche nell'introduzione di Civil War... per chi non dovesse essere pratico dell'inglese, la traduco volentieri...

http://www.youtube.com/watch?v=70H4jF9QQkU

la grandezza non è mai vana

Molti nemici molto onore - Giulio Cesare
bymaxx
Inviato: venerdì 27 settembre 2013 15:26:06



Iscritto: 24/02/2009
Locazione: vigevano e pavia
Il film: Nick mano fredda?
paoktm
Inviato: venerdì 27 settembre 2013 19:08:52



Iscritto: 19/10/2012
Locazione: veneto - fvg e a volte altrove
esatto

la grandezza non è mai vana

Molti nemici molto onore - Giulio Cesare
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