Si parla tanto di fare regali giusti a natale ,ma alla fine si finisce sempre per comprare qualche videogioco di violenza o armi giocattolo. Secoli fa avevo fatto partire una crociata negli anni 90 “a natale regaliamo betoniere (e mi riferisco ai camion giocattolo) per costruire e non armi per distruggere” che non aveva ricevuto nessun risultato.
E parliamo del trenino,quello che ha accompagnato molti di noi per tanti anni,negli anni 70/80 c’erano due grandi produttori,la lima e la rivarossi. La prima aveva poi due linee,quella economica (marchiata trains) e quella costosa (marchiata models) . Rivarossi invece era un po’ più “primadonna” come robustezza ma era infinitamente più bella. Un problemino che affliggeva questi modelli (specialmente le versioni lima trains) erano le velocità non in scala e oltretutto il fatto che alcune macchine da manovra correvano più del TGV e quando c’era da “manovrare” tiravano un po’ pochino . Altro grosso problema erano i trasformatori,spesso sottodimensionati oltre ogni limite. Ne avevamo avuti diversi,e tutti andavano in crisi alla seconda locomotiva inserita sul circuito. Di fatto (anche perché trazioni doppie in piano non avevano molto senso) era solo una scomodità da regolare ,poi trovato l’”ottimo” la lasciavi girare e guardavi.
Di trenini ce ne sono sempre stati a casa nostra (ce ne sono ancora oggi ma in un'altra scala) ,ma tra tutti quello che voglio ricordare era una miserrima locomotiva “v100” prodotta dalla lima. Benchè la macchina originale fosse su carrelli,questa era in sostanza una rivisitazione di una macchina inglese a 2 assi. Ne abbiamo avute due in famiglia quando io e mio fratello eravamo piccoli. In periodi leggermente diversi. Era una macchina molto mediocre,montava il solito motore “lima” ad anello,robusto e affidabile quanto rumoroso. Inoltre come tutte le locomotive lima era dannatamente veloce (anche se in scala) ma era sufficiente abbassare la tensione per riportarlo alla ragione. La trasmissione era a cascata di ingranaggi (tre per asse) a secco ,sistema pure buono ma che aggiungeva rumore al rumore. Insomma era una casinista coi fiocchi. Niente fanalerie e il motore si vedeva dai vetri della cabina. Nessuna di queste due locomotive è “rimasta” e nessuna ha lasciato un buon ricordo,più che altro per la scarsa trazione,il rumore (la mia poi…) e perché ce ne sono capitate per le mani di molto meglio . Contemporaneamente a quella avevamo una macchina da manovra a 2 assi a vapore,una PLD sempre da manovra e due vaporiere nere con carro sotto rosso,tipiche FS. Avevamo anche una D345 marrone.
Cominciamo con la mia,la prima arrivata,aveva la carrozzeria gialla e un simbolo o inglese o spagnolo di rete ferroviaria,me la aveva regalata mio zio Vincenzo in una scatola con 3 vagoni passeggeri DSG. La avevo fatta girare parecchio e,vuoi per la mediocre costruzione del motore ad anello,vuoi perché c’erano deficit non indifferenti di lubrificazione ogni tanto “cantava”,emetteva un guaito metallico,a volte continuo ,a volte a intermittenza e a volte irregolare. Tuttavia non ce ne fregava niente,lei girava su piste che assemblavamo sul momento. E come cambiavamo le rotaie facevamo passare una o le altre locomotive più o meno “cariche” senza nessuna logica. Ma l’importante era giocare. Eravamo molto piccoli.
Adesso posso dire che le boccole del motore avevano qualche principio di grippaggio o erano con un gioco sbagliato ,ma la precisione con cui erano fatti quei motori era la stessa con cui si bilanciano le ruote dei camion da cava. Cioè zero.
Avevamo già fatto qualche esperimento,avevamo 3 trasformatori lima e uno rivarossi e a seconda di come ci girava ne collegavamo uno o l’altro. C’erano due filosofie differenti,uno era con il reostato e gli altri due erano a° gradini” ossia con 4/5 scatti avanti e 4/5 scatti indietro. Il rivarossi aveva solo minimo e massimo ,due scatti. Quello che avevamo notato è che tanto la si faceva andare più adagio tanto era difficile che cantasse. Difatti col rivarossi (che dava solo 9 V invece che 12 ) non cantava mai.
Una cosa che costruivamo era il recuperare scatole e scatoloni per fare le gallerie e il “nostro” plastico ,in pratica rotaie montate senza nessun senso. Avevamo recuperato anche 3 casette di plastica ,ovviamente fuori scala perché la locomotiva arrivava al secondo piano. Le avevo illuminate con 3 lampadine recuperate dalle vecchie luci del presepio (che se non ricordo male erano da 15V) E la corrente a seconda del montaggio era presa da un trasformatore in più (ne avevamo tanti) o dalle rotaie stesse semplicemente mettendo un'altra rotaia con i morsetti da qualche altra parte del tracciato.
Quando si collegavano così le luci si accendevano e variavano a seconda di come facevi andare il treno. Quando girava la “canterina” notavamo che ad ogni “caiiiii” che faceva il motore le luci pulsavano. Ora posso dire che a causa della poca corrente del trasformatore (era già “sotto” con la solita locomotiva e le casette) la tensione scendeva a causa del maggiore attrito nel motore ma nessuno di noi aveva più di 10 anni (e tra me e mio fratello c’è differenza minima,io ad aprile e lui ad agosto dell’anno dopo ) e ci capiva un piffero di corrente.
E venne il periodo natalizio,e c’era anche la famosa rassegna “natale in giostra” . essendo in pratica mezza mia famiglia nella fiat c’era il “regalo” ogni anno . E un anno toccò a mio fratello una confezione di trenini con la stessa locomotiva ma di un arancione pallido e soprattutto non canterina. A me toccò una scatola del traforo . Era nella confezione con un carro cisterna e il carro bisarca che scaricava le automobili muovendo le insegne sopra.
Avevamo anche provato a fare le trazioni con 2 locomotive,ma tali e tanti (e con gli assi in cattive condizioni) erano i nostri vagoni che non li tiravi manco con la 127 della mamma!
Per volere di mia nonna (che sempre infilava il dito dove non doveva) alla raccolta di giocattoli per allestire la saletta dell’oratorio toccò alla mia locomotiva andarsene,sostituita da una bellissima riproduzione della “tartaruga” ,mentre a mio fratello toccò la “snodata 646” di marrone scuro. Effettivamente ne avevamo di trenini,uno in più o in meno non ci avrebbe fatto chissà che differenza.
E in fin dei conti pur essendo una gallinaccia non aveva poi chissà che torto,molti non avevano di che comprarsi un paltò,figuriamoci un trenino. Nella zona di grugliasco c’erano le case popolari e un sacco di “5 figli per famiglia” con un solo stipendio da operaio.
La locomotiva insieme ai tre vagoni e a un mediocre trasformatore (il nostro più vecchio) con reostato di regolazione era finita all’oratorio e insieme anche le tre casette di plastica che si illuminavano con le vecchie lampadine del presepio. Non so quanto abbia continuato a girare all’oratorio. Ero andato dopo oltre un anno e ,montata sulla pista ovale era ancora lì. La pista era montata su un pezzo di compensato con le puntine da disegno . Con uno sfondo riciclato da qualche presepe degli anni prima e le montagnole costruire con cartone e carta pesta. E chissà quanto ha girato ancora…
Bè sebbene i trenini a casa mia abbondassero con uno dei ragazzi del sud mio coetaneo,la avevo fatta girare e sebbene fosse stata ben lubrificata da mio nonno prima di portarla lì il primo giro ha ancora fatto quel “ca ca cai” che faceva quando girava,per poi lanciarsi con la sua rumorosità esagerata caratteristica. E ovviamente le luci delle casette si sono abbassate come faceva quando ce la avevo io.
E oggi? I ragazzini come giocano? Con il train simulator? O con il tablet? Bè se uno di questi giorni in qualche mercatino delle pulci ne trovo una uguale (sebbene non la posso usare sul mio plastico attuale perché troppo grande) ne prendo una ,un po’ per ricordare zio Vincenzo (uno dei tanti maestri di vita VERI che ho avuto) e zia Jolanda (ancora in vita ma molto acciaccata) .E un po’ di ricordare i tempi che furono e i voli di fantasia dietro a quel trenino.
Bè concludo la mia maratona ferroviaria con un video degli originali in scala 1/1 per gli appassionati
https://www.youtube.com/watch?v=g1aAplW-Ni4
per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.
Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.
Usate voi questa roba se volete spendere il triplo