Giovedì ho approfittato di un giorno di ferie dovuta al santo patrono di Mirandola per portare la moto a fare un piccolo ritocchino alle sospensioni.
(Sia lodato San Posidonio)
E' noto che le sospensioni della Tracer sono sicuramente il tallone di Achille di questa moto dalle grandi doti teppistiche ma che pecca di ciclistica anche in relazione al motore che è veramente esplosivo e che la mette in crisi facilmente.
Io non dubito che persone più in gamba, con più manico, con più esperienza riescano a tirare fuori cose che voi umani potete solo immaginare, ma io sono una pippa quindi ho preferito investire qualche euro nel miglioramento delle sospensioni, in primis per una questione di sicurezza, visto che le reazioni spesso scorbutiche e la tendenza ad allargare la curva possono essere spiacevoli, poi perché ero curioso di provare di quanto può cambiare la moto con comparto sospensivo rivisto.
I difetti che avevo maggiormente riscontrato erano il mono molto cedevole che tende a sedersi molto, non parliamo poi in 2 con i bagagli.
Ma quello che mi piaceva molto poco è la forcella che affondava veramente tanto, la moto tende a puntare molto in staccata ed è difficile da inserire in curva, assolutamente impensabile entrare in curva col freno in mano.
Le soluzioni erano 2.
Spendere 1500€/2000€ e cambiare tutto con roba Mupo/Ohlins, con enorme gioia per il portafoglio, oppure rivolgersi a qualcuno in grado di ritoccare le sospensioni originali quel tanto che basta da migliorare enormemente la guida spendendo moooooooooolto meno.
La persona di cui sto parlando è Giorgio, conosciuto sul web come Giotek, conosciuto per aver messo le mani su parecchie Tracer in tutta Italia, ma anche su parecchie altre moto.
La sua filosofia è che le sospensioni originali possono funzionare molto meglio con piccoli accorgimenti studiati sulla geometria della moto, sul peso del pilota e sull'utilizzo.
Ammetto che all'inizio ero anche io abbastanza scettico, mi suonava abbastanza strano che le sospensioni di serie non funzionassero già al meglio delle loro possibilità. Però i commenti entusiasti di molti utenti e il costo abbordabile dell'intervento mi hanno convinto a farlo fare.
Nel frattempo ho anche trovato uno dei mercatini facebook dedicati alla Tracer 900, un mono già modificato con molla progressiva Hyperpro e sono riuscito ad accaparrarmelo per 2 soldi.
Quindi mi presento alle 13.30 di Giovedì nella sua piccola officina di Firenze, graziato da una giornata di sole e temperatura mite.
Sta per tornare dal giro di collaudo un tizio in TDM900 che viene addirittura da Ancona.
"Insomma è grazie a Yamaha che tu hai un lavoro" gli dico.
Mi dice che le yamaha sono molto presenti nella sua officina, ma passano moto di qualsiasi marca, Suzuki, Honda, Bmw ecc...
Torna il tizio in TDM con sorriso a 52 denti. La moto sembra un'altra dice.
E riparte verso casa.
Beh buon inizio.
Porto dentro la mia, la metto sul ponte e inizia a lavorare, mentre Giorgio lavora mi descrive minuziosamente quello che sta facendo, perché lo sta facendo e che effetto darà alla fine sulla moto.
Si parte dal mono.
Smonta quello che ho comprato e lo controlla.
La pressione è bassa quindi controlla se perde e accertato che non ha nessun problema di tenuta lo riporta in pressione d'azoto e lo rimonta.
Mentre sta per rimontarlo gli da un occhiata e fa: "Non te lo rimonto così, è tutto graffiato". Prende del nastro di carta e una bomboletta argento e ci da due mani per coprire i graffi.
Adesso ha anche un bel look.
Cambia anche le biellette per alzare leggermente il posteriore, serve a caricare un po' di più l'avantreno, altro problema annoso di questa moto.
"Ma non è che non tocco poi? Perché non è che sia proprio un giocatore dell'NBA" mi rassicura e mi dice che non mi accorgerò della differenza, in effetti quando risalgo in sella mia sembra di toccare allo stesso modo.
Primo test del mono salgo in sella e comincio a dondolare, la moto effettivamente affonda molto meno e torna sua con meno repentinità. Ma la cosa pazzesca è che comincia ad appoggiarsi lui con tutto il suo peso e all'aumentare del carico la moto risponde con maggior sostegno riducendo l'affondamento in relazione del maggior carico applicato.
Non solo, mi comincia a modificare i registri dello smorzamento idraulico facendomi vendere che la moto adesso sente le regolazioni e passa da rigida come una tavola da surf a molto morbida.
Me la regola sul mio peso e si passa alla forcella.
Qui al ricetta è semplice, revisionare l'idraulica per offrire una prima parte dell'escursione in grado di copiare le asperità ma una seconda parte che offra sostegno e rigorosità, che non affondi troppo in frenata e che segua la linea impostata anche se si trovano delle asperità a centro curva.
Mi fa notare che sullo stelo ci sono i segni del pompante che arriva a fine corsa. Misuriamo la distanza e scopriamo che sono 125mm la stessa misura che troviamo sulla cartuccia.
Secondo lui, una forcella non può lavorare costantemente a pacco, perché ha esaurito il suo range di lavoro, quindi se gli viene fatta un'extra sollecitazione si rischia seriamente che venga compromessa l'aderenza.
Quindi smonta il pompante della cartuccia e sostituisce delle lamelle con delle altre dello stesso diametro ma a spessore doppio, offriranno più resistenza al passaggio d'olio. Scopro che Kayaba ha toppato il livello d'olio e nello ne mancano circa 3 cm, e che l'olio utilizzato è di qualità scadente, sostituisce l'olio con Silkolene RSF5, in questo modo la forcella non dovrebbe battere più sui tamponi.
Rimonta tutto. Non serve sfilare la forcella perché abbiamo già alzato il posteriore e quindi il carico diventerebbe eccessivo.
Siamo pronti per il giro di collaudo, o come lo chiama lui "il giro del cäzzo"
Una serie di strade mal messe, binari del tram, rotonde rattoppate da percorrere a velocità sostenuta.
Una sola raccomandazione "prendile come se volessi spaccare la moto".
Non molto convinto per la raccomandazione parto e mi trovo a cercare di prende tutte le buche su cui riesco a poggiare gli occhi. Niente da dire la moto ha cambiato comportamento, niente strattoni, niente forcella a pacco, niente nel correggere le traiettorie.
Faccio 2 giri di una grande rotonda e mi sembra di stare su un binario, normalmente la moto avrebbe cercato di portarmi fuori traiettoria, secondo quanto pattuito avrei dovuto chiamare in causa il freno anteriore a moto piegata, lo faccio, e noto che è praticamente sparito l'effetto autoraddrizzante della moto.
Torno molto soddisfatto dal giro e con una voglia matta di dargli quanto pattuito e andarmi a sfogare su per Futa e Raticosa.
Cosa che faccio faccio ringraziandolo infinitamente per il lavoro svolto, perché è stato veramente un piacere vederlo lavorare e starlo ad ascoltare, e mi fiondo su e giù per l'appennino.
Non credo di essere andato più forte, ma sicuramente sono andato molto più fluido e sicuro.
D i n k 5 0 LOVERMoto e padelle
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