Ragazzi ecco un reportage del weekend trascorso al Ring, foto e filmati arriveranno durante il weekend
Il fine settimana inizia il
giovedì pomeriggio con la rogna legata all’auto a noleggio che – a differenza di quanto previsto – non è la Giulietta da 170cv che avevo prenotato (e che mi era stata confermata da Europcar … ma questa è un’altra storia che mi porterà a non noleggiare più con loro) ma una ben meno performante MiTo da 120cv (anche qui per completezza ammetto che mi era stata proposta una 159sw che ho rifiutato in quanto poco adatta all’uso che ne avrei fatto).
Venerdì mattina alle ore 6:00 in punto sono davanti all’albergo dove pernotta l’amico che mi accompagna in questa avventura e subito si parte. La svizzera – con i suoi limiti deprimenti – scorre via senza intoppi, compreso il sempre problematico traforo del Gottardo. Arriviamo a Basilea e appena passato il confine cominciamo a testare le performance della povera Mito che ancora non sa cosa la aspetta. Nel giro di pochissimo passiamo dagli 80km/h delle gallerie elvetiche ai 200km/h possibili ormai solo sulle autostrade tedesche. Purtroppo la libidine da velocità dura poco a causa dei continui lavori in corso lungo più o meno tutti i chilometri che ci separano da Koblenz, e questo ci porta a fare un viaggio non propriamente agevole. Comunque l’autostrada scorre e finalmente alle ore 15:30 arriviamo ad intravedere il rettilineo del RING … come sempre una emozione.
Per prima cosa si corre a cercare un letto ed un tetto per le 2 notti, ma ormai vado abbastanza a colpo sicuro e così nel giro di mezz’ora o poco più scarichiamo i bagagli in camera e subito di nuovo in auto per andare all’entrata del Nordschleife.
Ciao caro e vecchio amico mio … è un anno che non ci vediamo, mi sei mancato ma rieccomi da te.
Nel giro di pochi minuti acquisto la tessere da “4 laps” e via in coda alla sbarra per entrare. Passano alcuni interminabili istanti in cui tornano in mente le sensazioni che si provano a guidare nel Ring, intanto passo la povera MiTo da mappatura “normal” a “dynamic” e finalmente si parte.
La piccola Alfa si comporta degnamente – compatibilmente con i suoi 120cv e le mie scarse capacità di pilota – ma contro i bolidi presenti al Ring è davvero impossibile competere, vengo passato come se fossi fermo. Le gomme della mia piccolina fischiano ad ogni curva ma devo guidarla fissando più lo specchietto retrovisore per dare strada agli altri piuttosto che davanti a me, ma non importa perché il Ring ormai me lo ricordo, più o meno ogni curva mi ricorda cosa mi aspetta per quella successiva … e così i primo 20.8km del primo giro sembrano essere infiniti ma contemporaneamente finiscono rapidamente, sono già all’uscita.
L’amico che è con me credo abbia capito che la playstation non rende minimamente l’idea di cosa sia il Ring in realtà, con un po’ di tensione ma soprattutto a causa di un problema fisico decide di lascarmi girare solo. Giusto il tempo per lui di scendere dall’auto ed io mi rimetto in coda immediatamente. La sbarra si alza e si ricomincia. Ogni giro è sempre uguale al precedente – perché il Ring è sempre uguale a se stesso – ma le emozioni sono sempre diverse perché sempre diversi sono gli attori presenti su quel palcoscenico.
I 120cv della MiTo non bastano davvero, ora le gomme fischiano in curva ed anche un po’ in frenata dove l’hazard si attiva da solo continuamente, ma a fianco a me macchine di ben altra categoria volano letteralmente sull’asfalto del circuito e quindi è giusto lasciare strada per non rovinare i loro giri. Ma nonostante le scarse prestazioni il divertimento non manca mai, ed anche il secondo giro si chiude con la sfiga che nel frattempo inizia a piovere e questo ci porta a non poter proseguire oltre (il Ring resta aperto ma con una macchina a noleggio con cui devo tornare a casa non me la sento proprio di proseguire).
Il venerdì si chiude con un’ora di relax in camera prima di andare a Mayen a cenare dall’amico Angelo (un ragazzo abruzzese trapiantato in Germania dove lavora come cuoco nel suo ristorante). E’ ora di nanna, la stanchezza del viaggio si fa sentire, infatti come mi infilo a letto crollo e … zzzzzzzzzzzzzzzzz
Il
sabato mattina comincia con una bella doccia ed una ancor più bella colazione, il tutto sotto un cielo che del temporale del giorno prima non ha più nulla, non vedere nemmeno una nuvola invoglia ad andare all’entrata del Nordschleife abbastanza presto, peccato che arrivati al paddock scopriamo che apre alle 11:15
Va beh, cosa c’è di meglio se non un po’ di shopping per ingannare l’attesa? Un paio di magliette, 2 adesivi del tracciato ed un paio di portachiavi per altrettanti amici. Il tempo passa ed è ora di tornare al Ring. Il macello di macchine del giorno prima era nulla in confronto ad oggi, un vero disastro, tante, tante, troppe macchine, e tutte estremamente potenti … Porsche GT2 e GT3 … Alcune Ferrari … 2 Lamborghini … ma soprattutto alcune macchine iper-preparate.
Anche oggi mi trovo a girare da solo per i problemi fisici dell’amico. Mi metto in coda, passano quasi 10 minuti di attesa prima di arrivare alla sbarra … appoggio la tessera … la sbarra si alza … e … mamma mia il Ring è ancora davanti a me, e questa volta lo potrete vedere cosa accade perché è il primo dei 2 giri filmati, sono riuscito a fissare la telecamera sulla cappelliera puntandola verso il parabrezza, si vede quindi il Ring ed il sottoscritto che guida.
Ancora una volta i 20.8 km del tracciato volano via. Il sole e la temperatura mite aiutano a spingere un po’ di più la piccola MiTo, le gomme fischiano davvero ad ogni curva e i freni puzzano già a metà percorso ma non mollano e quindi via fino alla fine del giro. Esco e parcheggio al paddock per spostare la telecamera su una bocchetta dell’aria, nell’unico punto del cruscotto dove il nastro da carrozziere riesce a fare presa (il finto carbonio della MiTo non tiene una cippa). Provo a coprire la telecamera per nasconderla alla vista dei severi controlli ma vengo sgamato … zzo … mi caz.ziano in tedesco (ed ovviamente non capisco una parola) ed io che cerco di fargli capire che è spenta ma proprio non mi lasciano dire neppure un’altra parola e quindi devo smontarla al volo ma riesco a metterla nel cassettino senza piegare il nastro e quindi appena partito riesco a riattaccarla e quindi anche il secondo video sarà pubblicato.
Anche questo giro passa via veloce ma è quasi imbarazzante vedersi sfilare da auto con oltre il triplo dei cavalli che devo gestire io, ma non importa, anche solo entrare nella curva del “carosello” è una emozione indescrivibile. Il giro finisce, il 4° giro di questo weekend che corrisponde ad aver finito la tessera.
È il momento di dedicarsi ad un po’ di foto e filmati da fuori, ci facciamo un giro tra i punti più panoramici del Ring fino all’ora di pranzo. Dopo aver mangiato decidiamo di regalarci un’ora di riposo in camera … peccato che mi sono addormentato di schianto e mi sono svegliato alle 19:00 con il Ring che chiudeva dopo 15 minuti … per quest’anno l’esperienza della pista termina qui con solamente 4 giri all’attivo, ma ammetto che mi è davvero mancata tanto la moto, la MiTo si è comportata bene poverina ma l’emozione di essere in sella e non al volante è indescrivibile, quindi non sento poi troppo la mancanza di altri giri.
La giornata di sabato finisce davanti ad un piatto di pasta preparata ancora da Angelo bagnata da un’ottima birre tedesca.
Dopo una bella dormita ed una colazione ancora più abbondante del giorno precedente e alle 8:00 di
domenica siamo pronti per affrontare il viaggio di ritorno. Questa volta siamo stati graziati sia in territorio tedesco che svizzero, nessuna coda, nessun intoppo e alle 15:00 stiamo attraversando il confine italiano. Il tempo di riconsegnare la nostra piccola compagna di viaggio al legittimo proprietario, all’autonoleggio, e tornare a casa.
Il viaggio finisce qui … ma non ero ancora arrivato a casa e già stavo pensando alla prossima volta
Spero di essere riuscito a far capire a chi non ha mai visitato il Nordschleife cosa possa rappresentare in termini emotivi, il tracciato più emozionante ed affascinante … sua maestà il RING
... non esiste modo migliore per vivere il tempo che ci è concesso ... e se ancora non lo avete capito ... beh, lasciate perdere, non lo capirete mai !
Motociclisti ... strana, meravigliosa gente!