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Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
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Oggi ho approfittato di un test ride Ducati per provare questa "strana" moto Ducati. Saltando i perchè ed i percome, passo a raccontarvi la mia breve e superficiale esperienza con il Diavel. Premessa, l'ho provata solo con mappa Urban (100 cv e controlli elettronici al massimo). Chi l'ha provata dopo di me in modalità Tourer (162 cv e poca elettronica) e Sport (162 cv e pochissima elettronica) mi ha confermato che questa moto ha letteralmente due anime. La moto è bassa, leggera e abbastanza facile da manovrare a velocità bassissime (sono alto 170 cm e peso 55 kg). Avendola provata per poco e su poche curve, mi limiterò ad una breve lista di pro e contro.
PRO - Motore docile e lineare: praticamente prima e seconda non servono ed in terza a 2.000 giri riprende senza il minimo sussulto o strappo - Posizione: comoda e con la schienda dritta - Ogni cambiata di marcia violenta è un calcio sulla schiena gustosissimo - La velocità sale in modo imbarazzante
CONTRO - Si prende moltissima aria (e io sono basso) - L'aria si infila verso le caviglie e a velocità sostenute diventa difficile inserire i rapporti causa opposizione del vento - I malleoli sbattono sul telaio, scarpe basse sconsigliate - La frenata è molto dolce, ma mi aspettavo di più da un impianto radiale di derivazione 848/1198 - Senza accorgersene si viaggia a velocità di molto superiori al codice - Personalmente non mi ritrovo in un'anteriore così lontano da me
Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
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Iscritto: 24/04/2011 Locazione: ITALIA
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grande RedAce e' una settimana che lo possiedo e mi trovo sempre meglio ,il motore e' da paura, dovevi provare la mappatura sport ,si prende molta aria quello si ma nel misto veloce fa paura ,anche quando ci sono curve e controcurve tornanti se la cava, non e' una moto facile da guidare ma mi trovo da dio l'accelerazione in uscita di curva incredibile e il gommone non ti molla mai complimenti che lo hai provato prima di parlare a vanvera
Bonalex/Jabba ha detto: E le paure altrui spesso ti salvano la vita, se sei così umile da tenerle in considerazione.
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Iscritto: 30/11/2008 Locazione: Arona (no)
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per curiosità com'è la posizione delle gambe?
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Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
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Non è molto distante dalla posizione di una naked, ma mi ci è voluto qualche secondo per trovare la leva del cambio. Ad ogni modo ci si abitua subito.
Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
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Iscritto: 30/11/2008 Locazione: Arona (no)
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è una seduta quindi più da naked che da custom?
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Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
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Non ho mai provato una custom, non posso fare un paragone in questo senso, ma posso dirti che il manubrio non è poi così lontano e le ginocchia sono più raccolte di quello che pensavo. Sì, forse posso dire che è vicina ad una naked come posizione.
Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
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