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cinesi e made in italy Opzioni · Visualizza
ermes_85
Inviato: giovedì 25 ottobre 2012 11:49:15



Iscritto: 20/07/2010
Locazione: Vicenza Provincia
Originariamente inviato da fender
Originariamente inviato da nainonumberone
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Originariamente inviato da ermes_85
Cmq la loro forza è anche e sopratutto l'organizzazione.


Secondo me la loro forza è la fame....hai presente "gli occhi della tigre" di Roky , chi ha voglia di emergere e parte da una condizione di svantaggio ha il triplo delle forze di chi già nella situazione agiata vi si ci trova....
è quindi disposto a lavorare h24 e fare sacrifici che l'"agiato" non prende neanche lontanamente in considerazione ...


Vai a dirlo ai lavoratori cinesi schiavizzati, senza tutele e senza diritti, che voglia hanno di lavorare 24h al giorno!
O ai cinesi che lavorano nei laboratori nelle cantine delle nostre citta'.



Io non mi riferisco ai fenomeni di corruzione e malavita (che non voglio ne nascondere ne sottovalutare)che come detto su esistono ampiamente anche in italia ed in tutto il mondo anche se sotto forma meno estrema, devo farti l'esempio (per farne uno ma ce ne sono centinaia) dei manovali in nero dei cantieri edili? non lavoreranno in cantina ma sicuramente fuori da tutte le regole di sicurezza e garanzia del lavoro dipendente... allora tutti i cinesi che lavorano in Italia lavorano nelle cantine? ma finiamola di essere qualunquisti dai....


Io mi riferivo solo in parte alla malavita. Parlavo principalmente dell'organizzazione sociale di quel paese.
Li la gente non lavora "contenta" come schiava perche' ha in mento il radioso futuro del paese..... lavora in quelle condizioni perche' obbligata a farlo!
Proprio un bel modello da esportare qui, dove gia' i diritti acquisiti vengono messi in dubbio proprio grazie all'economia globale.
Aspetta di finire a lavorare sotto un bel modello cinese e poi ne riparliamo!


Q8 diritti messi in discussione in nome dell'economia globale...

Tributo ad un grande campione


http://www.youtube.com/watch?v=ZUUn9cmrLuA
paolo_53
Inviato: giovedì 25 ottobre 2012 13:44:24



Iscritto: 17/08/2007
Locazione: VR
stiamo parlando di un organizzazione commerciale, quella cinese in Italia, che noi non conosciamo.
di sicuro si sono accorti che dopo il primo bum di vendite di prodotti cinesi a basso costo le loro vendite si sono rallentate perchè il pubblico italiano ha capito che la qualità non è delle migliori, quindi si sono orientati verso prodotti conosciuti che siano sinonimo di affidabilità (il made in italy appunto).
altra cosa come dice Nicola66 il loro denaro non passa dalle nostre banche.(pagano in contanti)
di solito non esistono piccoli commercianti ma tutto è in mano a pochi "padroni"con ruoli specifici che controllano il commercio nel proprio territorio con una mentalità non proprio come la nostra.


La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha.
O. W.
quasar1968
Inviato: giovedì 25 ottobre 2012 15:06:48



Iscritto: 21/01/2009
Locazione: Prato
Salve a tutti.

Quello che segue è basato sulla MIA ESPERIENZA PERSONALE.

Vivo a Prato, come ormai tutti saprete nella mia città vive la più numerosa comunità cinese in Italia, cioè oltre 20000 persone cinesi regolarmente residenti, più tutti i clandestini che CI SONO (se vi capita di fare un incidente con un cinese ne riparliamo... e NON E' un luogo comune ma la nuda realtà, tant'è che le nostre tariffe RCA sono LE PIU' ALTE D'ITALIA IN ASSOLUTO!!!) e sono numericamente quantificabili in circa altri 20000 soggetti (anche se devo dire che le cose ultimamente sono migliorate - nel senso che prima erano 10000 regolari e 30000 clandestini).

Nonostante la premessa, io non posso lamentarmi, perchè dopo ANNI di copresenza e in tempi di crisi NERISSIMA per il tessile (anima portante di Prato per secoli), è anche grazie alla capacità imprenditoriali dei cinesi e ai controlli serrati delle Forze dell'Ordine sulla regolarità che si può dire di cominciare a vedere muoversi qualcosa in senso positivo.

Qui da noi market simili agli Aumai iniziano adesso a farsi vedere, da sempre però un intero quartiere è stato "lottizzato" dai cinesi e comunque di market un po' più piccoli ce ne sono a centinaia.

In ogni caso, il rapporto costo / beneficio di una massiccia presenza cinese ha indubbiamente risvolti bivalenti: da un lato c'è il proliferare di prodotti buoni a prezzi concorrenziali (sfatiamo il luogo comune del "basso prezzo = bassa qualità per forza", non è più vero da anni), dall'altro però chi cerca di produrre oggetti di qualità si trova a scegliere fra proporre un prodotto "di nicchia" a prezzo alto oppure un prodotto di ottima qualità ma con un margine di guadagno inferiore rispetto a prima. Ciò però è dovuto alla GLOBALIZZAZIONE più che alla concorrenza interna.

Paletti? Si, volentieri, magari sulle materie prime, ma alla fine chi ne farà le spese sarà sempre l'utente finale che pagherà la t-shirt 3 Euro invece di 2... il che se l'utente finale in cambio di ciò avesse un lavoro stabile e ben retributo ben venga, ma fino ad allora finirà solo per comprare 2 t-shirt al posto di 3 (e quindi i risultati finali non cambiano).

Concludendo, non so se sia più un bene o più un male, nell'attesa alternerò le cene allo Yammy Wok (ristorante multietnico a prezzo fisso - 9,50 a pranzo e 19,50 a cena - gestito da un cinese, dove l'80% dei clienti sono italiani e di questi un buon 50% appartenenti alle Forze dell'Ordine fra cui la GdF che ha la propria caserma a 50m) a quelle alla Polveriera (ristorante italianissimo piuttosto chic a Montecatini Alto, decisamente più costoso...).

ciao

Why black OR white? Black AND white, that's right!!!

Suzuki RF600R
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