BENELLI
Il verde ramarro unito al grigio. Una livrea che unisce i ricordi di un passato importante nel mondo delle corse a quelle del sogno di ricollocare il marchio Benelli nell'elite delle case motociclistiche. Perchè la Benelli non è mai stata una fabbrica da grandi numeri, ma da moto che hanno lasciato il segno nella memoria degli appassionati. La 500 Turismo, ad esempio: una delle più belle moto degli anni ruggenti. Nella sua storia, che parte proprio dalle piste, si è distinta come costruttrice di eleganti moto di grossa cilindrata (per l'epoca), fino al declino, arrivato negli anni settanta con la “solita” debacle del “solito” De Tomaso, che l'aveva rilevata dalla famiglia Benelli. Il ritorno con Andrea Merloni corrisponde all'inizio del nuovo corso. Una produzione che è ancora la colonna vertebrale dell'attuale gamma, pur con la proprietà del marchio cinese Qianjiang, da cui il nome Benelli Q.J. Le idee alla base dell'innovativa Tornado Tre 900 sono ancora presenti negli attuali modelli in produzione.
BUONO
Tre 1130 K Amazonas. Una endurona con anteriore da 19 e potente tre cilindri di grossa cilindrata. Quando uscì sembrava un eccesso, e forse lo è. Eppure, senza andare a “sfriculiare” le regine di vendita, non si può non notare che l'idea era tutt'altro che sbagliata. Perchè la nuova forma delle moto da turismo è questa, che piaccia o meno. E la Amazonas ha ancora buone idee, unite ad una sgrossatura continua, che ne ha alleviato i difetti.
L'originalità costruttiva. Anche se stiamo parlando di una gamma di moto che ha riscosso, per vari motivi, un tiepido riscontro di vendite, bisogna dire che quasi tutte le particolarità costruttive e progettuali che hanno caratterizzato il nuovo corso hanno fatto proseliti. Abbandonato il radiatore a raffreddamento forzato, inserito nel codino della prima Tornado Tre 900 con i suoi coreografici ventilatori, rimangono nella gamma TNT le altre idee: la forcella di grande diametro unita da una grande e vistosa piastra inferiore in lega, il faro ad “occhi d'insetto, il telaio in tubi incastrato nel telaietto in lega con colla aeronautica, il forcellone in tubi incrociati; il tendicatena ad eccentrico. Queste cose, prima si erano viste solo su qualche moto da corsa o sulla MV F4. In seguito, buona parte di queste idee si sono viste su tante altre moto, anche giapponesi.
Le nuove UNO C 250 e BN 600. Dopo qualche anno di congelamento produttivo, arrivano due nuove moto con motori inediti (il primo presumibilmente prodotto in Cina, il secondo... vedremo). Un atto di coraggio (o avventatezza?) nel caso della naked quattro cilindri, che arriverà nel corso dell'anno in un momento in cui il mercato della moto continua la picchiata, ad ancor di più per le naked, ed ancor di più per le 600 quattro cilindri. La moto non sembra male, e si intravede qualche dettaglio interessante (anche se non inedito: in generale la parte posteriore sembra una riedizione dell'Aprilia Shiver). Credo che sarà d'obbligo un prezzo di vendita molto, molto aggressivo. Idem per la 250, con una coreografica forcella rovesciata che, però , non fa da pendant con lo scarico da motorino anni '80. Anche e soprattutto in questo caso, se ben piazzata sul mercato può far qualche numero interessante, in una categoria che sembra essere entrata nelle mire della maggioranza dei costruttori.
NOBUONO
Qualità ed affidabilità. Non so se sia solo una mia impressione, e spero di essere contraddetto, ma i pessimi feedback su vari problemi elettrici, piuttosto frequenti, così come i clamorosi casi di rotture meccaniche, hanno allontanato molti potenziali clienti. Ma, ancor più grave, le cose, nel tempo, non sembrano esser migliorate molto, ed in una comunità "piccola ma rumorosa" come quella dei motociclisti praticanti è una tara molto difficile da togliersi di dosso. Anche i montaggi e le plastiche sono rimaste di livello inferiore a buona parte della concorrenza (esclusa la Tre K Amazonas, che nella versione 2011 ha plastiche più solide, non so le altre. Comunque, siamo lontani da livelli d'eccellenza).
Gamma invariata. A parte le novità del 2013, le moto marchiate Benelli sono sempre quelle, e di anno in anno molte sono uscite di scena senza esser sostituite. Sembra quasi che l'esistenza stessa di una produzione italiana sia una sorta di lussuoso capriccio d'immagine della dirigenza cinese.
Uscita di scena della Tre K 899. Per me, era la moto più interessante della gamma. Potente il giusto, leggera e comoda. Una stradale sportiva con il gusto di un motore tre cilindri vivace e trattabile, pieno a tutti i regimi e senza le ruvidezze del motore di cilindrata maggiore. Una riguardatina alle plastiche, una sella al gel, qualche irrinunciabile amennicolo elettronico e questa bella moto poteva reggere un altro lustro. Messa sotto la giusta luce, poi. Che non guasta.
Rete vendita, marketing e pubblicità. Per le moto, praticamente non pervenuto. Eppure, ricordo le coraggiose campagne pubblicitarie degli scooter di qualche anno fa. E' vero che è quello il “core business”, ma se le risorse ci sono, perchè non usarli anche per le moto? Perchè buttar via, ancora una volta, un marchio così importante?

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"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra

Ciao, io nel 2010 ho acquistato un Tre-K 1130 nuovo, ero contento.
Nel 2012 sono riuscito a rivender la ed ero FELICE!
Fantastica moto, guida grintosa rigorosa ed appagante. Accelerazione e ripresa eccellenti, consumi allucinanti ....
Be', dopo quasi due anni avevo paura ad allontanarmi per più di 100 Km da casa...figuriamoci un viaggio all'estero!
L'idea è ottima, la moto sembra riuscita, ma è come se fosse un progetto non "accordato" .
Manca l'ultimo gradino per definirla "finita"....