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Visto che adesso il sole sorge alle 04.30 e tramonta alle 21.45 perché non farsi un giretto nel tardo pomeriggio, tra l’altro con una luce meravigliosa. Cielo limpido, temperatura intorno ai 20 gradi e giornata a dir poco spettacolare. Sono “appena” le 18.00. Sembrerebbe un po’ tardi per uscire in moto ma non a queste latitudini. Il sole è ancora alto ed ho 5/6 ore di luce disponibile. Lascio velocemente Malmö ed i breve mi ritrovo nel bel mezzo della campagna svedese, che in questo periodo offre il meglio che si possa desiderare. Un tripudio di colori, di fiori, di mille sfumature di verde. Giungo al piccolo lago Näsbyholmssjön che un tempo era uno dei pi’ grandi laghi di tutta la Skania. L’abbondanza di fagiani, di fauna selvatica e di piccoli roditori attrae una grande quantità di rapaci nonché tantissime specie di volatili tra cui il germano reale, il cigno reale, l’oca selvatica, la gallinella d’acqua e tante altre specie. Oggi rappresenta un importante centro di birdwatching, molto apprezzato dagli appassionati. Sulle rive del lago un gregge di pecore con tanti piccoli agnellini, pascola tranquillamente indisturbato dalla mia presenza. Giungo sulla costa sud nei pressi di Ystad ed anche qui il verde spicca tra l’azzurro del mare. Dopo circa una mezz’oretta arrivo alla bella riserva naturale di Sandhammaren
http://www.lansstyrelsen.se/skane/Sv...es/_index.aspx considerata una delle più belle spiagge del paese. La spiaggia si estende a perdita d’occhio e con le sue fantastiche dune di sabbia finissima, dove crescono erbe e piante aromatiche che stabilizzano le dune, nonché alberi di betulla, pino e quercia, rappresenta un vero paradiso. Passeggio lentamente. L’odore del mare è forte ed ancor di più la sua voce. Il sole è ancora alto. Rimangono ancora poche persone, tra cui due ragazzine che incuranti della temperatura dell’acqua fanno allegramente il bagno. A circa un centinaio di metri dalla spiaggia il Sandhammares fyr
http://sv.wikipedia.org/wiki/Sandhammarens_fyr entrato in funzione il 10 ottobre 1862. Poiché tutti i fari venivano costruiti in pietra e quindi molto pesanti, per ovviare al problema della sabbia e quindi di eventuali sprofondamenti si scelse di costruire il faro con un reticolo metallico ad opera di Gustav von Heidenstam. Nei pressi un piccolo cannone utilizzato un tempo per la segnalazione della presenza di nebbia. Lascio a malincuore questo posto e comincio a fare rientro verso casa, non prima di aver fatto un salto al vecchio porticciolo di Kåseberga. E’ già tardi e gli ultimi pescatori fanno rientro in porto. Il sole basso riflette di mille colori le imbarcazioni sulle quiete acque del porto. Potrei stare ore ad osservare il mare ma purtroppo, come i pescatori, anch’io devo far rientro verso casa. Alla prossima