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Iscritto: 25/05/2016 Locazione: Cecina (LI)
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MI domandavo, da profano, quando l'elettrico avrà invaso il mercato, avrà ancora senso parlare di mezzi di classi differenti e di marchi differenti?
Finché esiste l'endotermico le cilindrate, l'erogazione, l'architettura motore, differenziano in modo molto netto la produzione motociclistica ed alcune case sono più forti di altre su particolari motori: il quattro in linea piuttosto che il tre in linea o magari il bicilindrico boxer od un bicilindrico a V. E quindi l'immagine di marchio si sposa anche con un idea di moto.
Ma con l'elettrico? Che differenze ci potranno essere? Se ho capito bene, il motore elettrico ha praticamente quella forma, senza grandi possibilità di modifica. Pertanto le differenze saranno solo nei materiali e nell'elettronica che gestirà l'erogazione. Quindi che senso avrà parlare più di marchi e caratteristiche? Una Ducati sarà uguale ad una qualsiasi altra moto, così come lo sarà un Aprilia, una Guzzi, una MV, una Yamaha (al solo pensiero di una MT10 elettrica ho i brividi), una CFMoto...
Avrà ancora senso parlare di marchi?
Non han sì aspri sterpi né sì folti quelle fiere selvagge che ’n odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi cólti
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Iscritto: 13/01/2005 Locazione: MN
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allo stato attuale della tecnologia la moto elettrica è solo un esercizio di fattibilità. fallimentare per giunta. nel protocollo 2035 al momento non rientrano i motocicli, però sarebbe paradossale se in quella data veicoli a 2 ruote che pesano 5, o 6 volte in meno di un'auto andassero ancora in giro con percorrenze di KM al litro che già oggi sono scandalose. a parte che nessuno sa che evoluzione avrà il costo dei carburanti, già per l' 8 luglio p.v. non si sa se lo sconto di 30centesimi sarà prorogato o meno. se non lo fosse, con la verde a filo dei 2,40 al litro non so in quanti accenderanno la moto il w.e. per fare l'inutile solito giretto, giustificato solo dal fatto di averci la moto in garage.
fare le pieghe non vuol dire fare anche le curve
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Iscritto: 25/05/2016 Locazione: Cecina (LI)
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Quindi tu vedi una speculazione sui prezzi dei carburanti tendente ad accelerare la transizione verso l'elettrico, una cosa che effettivamente avrebbe un senso. Io ci vedo anche la volontà delle compagnie petrolifere di recuperare gli utili persi durante il lock down, utilizzando a scusa la guerra in Ucraina. Fatto sta che i pendolari pagheranno un caro prezzo, non tanto coloro che hanno la moto in garage e che la usano la domanica per divertirsi. Alla fine la parcella di uno psicologo sarebbe comunque più alta di un giro in Futa e Raticosa.
Però, oltre le moto, anche le auto saranno praticamente tutte uguali. Cambieranno forme e colori, ma alla fine la piataforma sarà quella.
Per me è un evoluzione tristissima.
Non han sì aspri sterpi né sì folti quelle fiere selvagge che ’n odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi cólti
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Iscritto: 23/06/2000 Locazione: Roma
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Non tutti i motori elettrici sono uguali, questo articolo lo spiega chiaramente https://www.newsauto.it/guide/motore-auto-elettrica-2020-251237/un aspetto molto interessante è che il motore sincrono brusheless, quello più utilizzato per le auto, è praticamente indistruttibile e non ha bisogno di manutenzione periodica
Veterano BMW R1200R Motociclista e orgogliosamente BOOMERS
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Iscritto: 25/05/2016 Locazione: Cecina (LI)
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Si, ma sono differenze stile: uno è meglio, l'altro è peggio. E non sono comunque diferenze paragonabili ad un architettura motore endotermica. Le diferenze dei mezzi futuri saranno gli involucri. I contenuti saranno pressoché identici.
Non han sì aspri sterpi né sì folti quelle fiere selvagge che ’n odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi cólti
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Iscritto: 02/03/2010 Locazione: torreglia (pd)
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il motociclismo fara' la fine dell'equitazione,con una diferenza;non di potra' usare la moto/auto su suolo pubblico (senno' gli ambientalisti si arrabbiano).non mi ricordo chi l'abbia detto ,ma ha ragione
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Guest |