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ma voi il Grillese lo capite? Opzioni · Visualizza
ermes_85
Inviato: venerdì 15 marzo 2013 15:28:30



Iscritto: 20/07/2010
Locazione: Vicenza Provincia
o ancora meglio l'intervista originale tradotta in italiano:

http://www.investireoggi.it/economia/joseph-stiglitz-la-fine-delleuro-non-sarebbe-la-fine-del-mondo/

Tributo ad un grande campione


http://www.youtube.com/watch?v=ZUUn9cmrLuA
lumachina
Inviato: venerdì 15 marzo 2013 15:32:41



Iscritto: 23/06/2000
Locazione: Roma
Originariamente inviato da sola
mi fa piacere leggere così tante risposte, da Otto a Lumachina su posizioni, o forse meglio dire condizioni, simili alla mia, a quelle, come speravo, dei tanti giovani che hanno fiducia in lui.

Due cose, però, continuano davvero a lasciarmi irrimediabilmente perplesso:
- le sue "sparate", o dichiarazioni ad effetto così come le ha ben definiteNaino, delle quali non vedo l'utilità ma anzi mi riportano ai tempi di Bossi e della Lega, nata anch'essa come espressione di malcontento;
- di fatto l'esclusione di quanti non accedono al web, e sono molti, moltissimi: perchè? Non sono anche loro cittadini italiani? Hanno forse meno diritti? Sono molti, credetemi, quelli che dai 50 anni in su non usano internet. A questa domanda un amico, un caro amico, sditando sull'IPhone come sua abitudine mentre chiacchiera, mi rispose con un laconico "peggio per loro". Od anche in questo caso m'è sfuggito un aspetto del movimento?

Quanto all'uscita dall'Euro, come analista finanziario seppur modesto in quanto non esercitato nella maxi-economia ma nell'analizzare bilanci d'aziende, molte di esse multinazionali, allo stato attuale, in un contesto quotidiano di beni e servizi che non possono rimanere autarchici, in primis fonti energetiche, nonchè di un enorme debito pubblico in mano prioritariamente ad investitori extranazionali, ritengo che l'uscita dall'Euro sarebbe totalmente negativa.

Ovviamente è facile e producente affermare il contrario.


Anche io trovo molte similitudini con la Lega di Bossi, come fenomeno, tanti slogan e promesse per poi accontentarsi di poche briciole, e penso sarà questa la fine del M5s, che ha cavalcato la spinta del voto di protesta, a breve si ridimensionerà.

lamps

Veterano

BMW R1200R

Motociclista e orgogliosamente BOOMERS
nainonumberone
Inviato: venerdì 15 marzo 2013 15:39:18



Iscritto: 11/09/2009
Locazione: provincia di Varese
Originariamente inviato da lumachina
Originariamente inviato da sola
mi fa piacere leggere così tante risposte, da Otto a Lumachina su posizioni, o forse meglio dire condizioni, simili alla mia, a quelle, come speravo, dei tanti giovani che hanno fiducia in lui.

Due cose, però, continuano davvero a lasciarmi irrimediabilmente perplesso:
- le sue "sparate", o dichiarazioni ad effetto così come le ha ben definiteNaino, delle quali non vedo l'utilità ma anzi mi riportano ai tempi di Bossi e della Lega, nata anch'essa come espressione di malcontento;
- di fatto l'esclusione di quanti non accedono al web, e sono molti, moltissimi: perchè? Non sono anche loro cittadini italiani? Hanno forse meno diritti? Sono molti, credetemi, quelli che dai 50 anni in su non usano internet. A questa domanda un amico, un caro amico, sditando sull'IPhone come sua abitudine mentre chiacchiera, mi rispose con un laconico "peggio per loro". Od anche in questo caso m'è sfuggito un aspetto del movimento?

Quanto all'uscita dall'Euro, come analista finanziario seppur modesto in quanto non esercitato nella maxi-economia ma nell'analizzare bilanci d'aziende, molte di esse multinazionali, allo stato attuale, in un contesto quotidiano di beni e servizi che non possono rimanere autarchici, in primis fonti energetiche, nonchè di un enorme debito pubblico in mano prioritariamente ad investitori extranazionali, ritengo che l'uscita dall'Euro sarebbe totalmente negativa.

Ovviamente è facile e producente affermare il contrario.


Anche io trovo molte similitudini con la Lega di Bossi, come fenomeno, tanti slogan e promesse per poi accontentarsi di poche briciole, e penso sarà questa la fine del M5s, che ha cavalcato la spinta del voto di protesta, a breve si ridimensionerà.

lamps


Non sono d'accordo, il substrato culturale è profondissimamente diverso, senza nulla voler togliere ai sostenitori della lega il M5S ha una base culturale molto più colta e soprattutto informata sui fatti.
Stiamo parlando di ragazzi che si informano sul WEB, di eletti in camera e senato che per l 85% sono laureati, sono d'accordo con voi che un'energia comune è quella del malcontento ma l'analogia finisce qui.

Quando hai il totale controllo del mezzo... vuol dire che stai andando troppo piano...

Non è che se ce lo hai grosso lo devi fare vedere per forza a tutti.....

In strada non va più forte il più bravo...ma il più....

SUPER SIC UNO DI NOI!!!

ermes_85
Inviato: venerdì 15 marzo 2013 15:50:48



Iscritto: 20/07/2010
Locazione: Vicenza Provincia
Originariamente inviato da lumachina
Originariamente inviato da sola
mi fa piacere leggere così tante risposte, da Otto a Lumachina su posizioni, o forse meglio dire condizioni, simili alla mia, a quelle, come speravo, dei tanti giovani che hanno fiducia in lui.

Due cose, però, continuano davvero a lasciarmi irrimediabilmente perplesso:
- le sue "sparate", o dichiarazioni ad effetto così come le ha ben definiteNaino, delle quali non vedo l'utilità ma anzi mi riportano ai tempi di Bossi e della Lega, nata anch'essa come espressione di malcontento;
- di fatto l'esclusione di quanti non accedono al web, e sono molti, moltissimi: perchè? Non sono anche loro cittadini italiani? Hanno forse meno diritti? Sono molti, credetemi, quelli che dai 50 anni in su non usano internet. A questa domanda un amico, un caro amico, sditando sull'IPhone come sua abitudine mentre chiacchiera, mi rispose con un laconico "peggio per loro". Od anche in questo caso m'è sfuggito un aspetto del movimento?

Quanto all'uscita dall'Euro, come analista finanziario seppur modesto in quanto non esercitato nella maxi-economia ma nell'analizzare bilanci d'aziende, molte di esse multinazionali, allo stato attuale, in un contesto quotidiano di beni e servizi che non possono rimanere autarchici, in primis fonti energetiche, nonchè di un enorme debito pubblico in mano prioritariamente ad investitori extranazionali, ritengo che l'uscita dall'Euro sarebbe totalmente negativa.

Ovviamente è facile e producente affermare il contrario.


Anche io trovo molte similitudini con la Lega di Bossi, come fenomeno, tanti slogan e promesse per poi accontentarsi di poche briciole, e penso sarà questa la fine del M5s, che ha cavalcato la spinta del voto di protesta, a breve si ridimensionerà.

lamps


Beh questa non la ritengo assolutamente la verità, intanto la lega massimo ha raggiunto il 15%, poi ha sempre cercato alleanze per arrivare dove è arrivata e non contiamo nemmeno le basi ideologiche della lega.

Direi che da come ha iniziato il M5S le cose siano ben diverse...

Tributo ad un grande campione


http://www.youtube.com/watch?v=ZUUn9cmrLuA
paolo_53
Inviato: venerdì 15 marzo 2013 16:29:07



Iscritto: 17/08/2007
Locazione: VR
Originariamente inviato da sola
mi fa piacere leggere così tante risposte, da Otto a Lumachina su posizioni, o forse meglio dire condizioni, simili alla mia, a quelle, come speravo, dei tanti giovani che hanno fiducia in lui.

Due cose, però, continuano davvero a lasciarmi irrimediabilmente perplesso:
- le sue "sparate", o dichiarazioni ad effetto così come le ha ben definiteNaino, delle quali non vedo l'utilità ma anzi mi riportano ai tempi di Bossi e della Lega, nata anch'essa come espressione di malcontento;
- di fatto l'esclusione di quanti non accedono al web, e sono molti, moltissimi: perchè? Non sono anche loro cittadini italiani? Hanno forse meno diritti? Sono molti, credetemi, quelli che dai 50 anni in su non usano internet. A questa domanda un amico, un caro amico, sditando sull'IPhone come sua abitudine mentre chiacchiera, mi rispose con un laconico "peggio per loro". Od anche in questo caso m'è sfuggito un aspetto del movimento?

Quanto all'uscita dall'Euro, come analista finanziario seppur modesto in quanto non esercitato nella maxi-economia ma nell'analizzare bilanci d'aziende, molte di esse multinazionali, allo stato attuale, in un contesto quotidiano di beni e servizi che non possono rimanere autarchici, in primis fonti energetiche, nonchè di un enorme debito pubblico in mano prioritariamente ad investitori extranazionali, ritengo che l'uscita dall'Euro sarebbe totalmente negativa.

Ovviamente è facile e producente affermare il contrario.


ovviamente è legittimo dubitare, sono il primo ad essere sospettoso.
oramai alla mia età trovo difficile fidarmi di qualcuno, men che meno di chi fa politica.
tuttavia davanti ad una scelta elettorale come la nostra molti si sono chiesti se valeva la pena dare il voto ai politici della vecchia guardia avvallando di fatto l'operato degli ultimi governi oppure tentare di cambiare qualcosa in maniera pacifica.
io rispetto la scelta di chi ha votato la vecchia politica perchè vuol dire che il sistema politico che abbiamo per loro va bene così com'è.
rispetto però anche chi vuole un sistema diverso ed ha deciso di fare un cambiamento in modo pacifico, tramite il voto e visto i risultati spero che tutto non si tramuti nel solito bluff.
per gli esclusi dal web spiace atutti ma non è certo per volere del movimento, che nel programma ha "web per tutti"
è il web che è stato l'unico modo e possibilità per farsi conoscere in maniera capillare.
ricordo che Grillo ha anche fatto un tour per le piazze italiane, ma volutamente non hanno mai dato risalto sui media tradizionali e neno ancora in tv.ciao

La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha.
O. W.
Wormbike
Inviato: venerdì 15 marzo 2013 22:42:57



Iscritto: 13/06/2008
Locazione: RC
Grillese o grillismo a parte, la questione posta dal sola è: che facciamo con l'euro?
Perchè mi pare chiaro che la questione sia realmente vitale, e non solo per l'Italia.
Inoltre, l'euroscetticismo o eurostracimo che dir si voglia non trova solo il M5S come sponda. Con presupposti e motivazioni molto diverse, per non dire opposte, anche il presidente del consiglio degli ultimi venti anni proponeva un taglio deciso e netto con l'euro (già dimenticato?), con la poderosa sponda (ora non più...) della Lega.
Il punto, però, non si può considerare in maniera semplicistica o "falsamente" umorale come proposto alla solita pancia degli elettori (che in genere, in cospiquo numero, ragionano con quest'organo quando il sangue non fluisce abbastanza un pò più in basso). Si tratta di un'argomento tecnico, economico e sociologico. Fior di professoroni si sono prodotti in analisi che spostano la questione da una parte all'altra, compresi anche una piccola rappresentanza di premi nobel.
Questo non vieta di esprimere opinioni.
La mia, ad esempio (figlia, in buona parte, di copia ed incolla mentale), è che l'euro, così com'è ora, è insensato e dannoso. Non ha senso mantenere una moneta unica tra paesi che hanno apparati economici e politici strutturalmente diversi (ed a volte opposti ed inconciliabili) e che da Mastricht non hanno mosso più un mattone per costruire la progettata casa comune. Allo stesso modo e per lo stesso motivo, la convenzione di Shengen, senza contrappesi, è uno dei motivi del disastro nel mondo del lavoro.
Faccio un paio di esempi.
Sul fronte monetario, la pressione fiscale tra paesi è molto diversa. Quando è simile, è profondamente diverso il modo in cui è inpiegato il danaro pubblico.
Sono diverse le condizioni di partenza, sono diversi gli obiettivi economici pubblici e, soprattutto, privati. Sono diverse le leggi che regolano l'economia ed i rapporti economici tra privati. Le aziende, in Italia, hanno utilizzato la stabilità bancaria garantita dalla moneta unica per far ricorso massiccio al credito, così come avviene in tutti i paesi economicamente avanzati. La differenza, però, è che altrove il credito è un "cuscinetto" in un sistema circolare di entrate ed uscite che rispondono a quanto pianificato dai soggetti (banche ed imprese), mentre in Italia le IMPRESE (eheheheh) aprono e chiudono, girano conti su conti e si autoalimentano con un credito che si autoalimenta (si credeva...) all'infinito. Dall'altra parte, anche per merito delle "beneamate" depenalizzazioni, i titoli di credito sono spesso carta straccia, e giacciono nel cestello degli assegni facendo dei bei giretti, avanti ed indietro, fino alla firma del notaio. Anche le pubbliche amministrazioni, con i loro pagamenti "a futura memoria", alimentano il ricorso al credito dietro la chimera della "sicurezza" del rientro. E mentre gli interessi e le commissioni salgono, i conti si moltiplicano e gli strumenti bancari di garanzia lavano le mani dei Pilato di turno, dentro il pentolone il grano non c'è. Questo, sappiamo bene, non succede solo in Italia. Ma il Italia, specie in alcune "piazze", è la regola, mentre nei paesi economicamente più solidi (o meglio dire, maturi) sono fatti incidentali e variamente puniti e monitorati dal sistema bancario e politico.
Solo se si decide di agire strutturalmente con un fisco comune, con obbiettivi di spesa e bilanci che devono diventare dei "business plan" da presentare alla banca centrale europea, e con quest'ultima che non sia solo un "ufficio di smistamento" dei debiti pubblici dei vari paesi, ovvero, in unica frase, con un Europa DAVVERO unita e comune, allora se ne può riparlare. E' ancora possibile muoversi in tal senso, ma ci vuole uno sforzo comune gestito da soggetti con identità di vedute e meritevoli di fiducia.
Visto che la Germania, al momento e con cinica miopia, persevera nel considerare intoccabile il pacta sunt servanda, fino alle elezioni tedesche siamo in emergenza, e con l'Italia, il Portogallo e la Spagna (la Grecia è già fuori) che con questo stato di cose camminano sul ghiaccio vivo con una Desmosedici con le slick usurate e senza traction control.

"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
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