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ACCANIMENTO CONTRO DUCATI!!!!! Opzioni · Visualizza
Monsteromane
Inviato: martedì 20 gennaio 2009 23:32:53



Iscritto: 16/09/2002
Locazione: Civitavecchia - RM
Originariamente inviato da pigsurfnero
Originariamente inviato da Monsteromane
Originariamente inviato da Daniel 86
Il fatto che io abbia sollevato questo polverone è che ovunque si parli di moto si discrimina ducati guzzi e tutto il MADE in ITALY osannando solo le doti di JAP nn che non riconosca che gli € 11000 di R6 contro i € 14000 di 848 siano più che concorrenziali però da DUCATISTA e da ITALIANO mi spiace molto che nn ci sia un punto di vista positivo si questi mezzi


Ciao Daniel, anche se in ritardo ti dico la mia...da DUCATISTA quale sono.
Ho iniziato la mia avventura su strada nel 96 con un mitico Monster 600, sono passato dopo due anni ad una jap e poco dopo ai circuiti, prima con un 916 (perchè non tornare alle origini....) e poi con una R6 ed un CBR RR 600. Quasi quattro anni fa ci ho quasi lasciato le penne alla seconda delle Arrabbiate, la mia spalla non ha mai più funzionato bene e son dovuto tornare alla strada (il dolore più grande...) passando da un Kava Z100 per finire, ancora adesso con il sedere poggiato su un fantastico Monster S4Rs che di originale non ha neanche più le viti, non perchè io sia un preparatore, ma perchè amo le moto.
Come ti dicevo mi ritengo un Ducatista, ma OBIETTIVO.
Se tu provassi, da Ducatista, a sederti anche altrove ti renderesti conto della differenza che intercorre tra "cieca passione-culto-emozioni-sensazioni" ed "efficienza-affidabilità-precisione ed agilità".
In pista con il 916 per stare con le altre 900 dovevi avere un team che ti preparava e seguiva la moto, finivo una giornata di prove e pesavo tre kili in meno e non ho mai finito una giornata in pista con la sensazione che per la successiva avrei potuto usare lo stesso assetto. Quando poi mi sdraiavo la giornata finva lì perchè era impossibile che il danno fosse leggero, anche se cadevo da fermo (sarà sempre stata sfiga...?!). Salito sulla R6, preparata con gli stessi soldi che avevo speso per il 916, volavo, e volavo leggero e preciso. Preciso e puntuale.
Su strada è tutta un'altra cosa: non devi fare i tempi, non hai corde da mantenere ne cordoli da pelare, lì puoi sfoderare la tua passione e conta chi ha la moto più bella, più lucida, quella che fa casino, più particolare o con più ripresa, e allora viva DUCATI; sta di fatto che in entrambi i casi in sella ad una Ducati ho stretto grandi amicizie con tanti meccanici, molte di più di quelle nate mentre sellavo una Jap, ed a parità di anni, modelli e cilindrate, per Ducati ho speso il doppio. E sono un Ducatista.
Amen.


Bel post ! Non giri più a Vallelunga ? Angel


Per ora no, il 7 gennaio mi hanno rimontato la spalla, sono a Torino con 2 viti nella cuffia e tanta speranza di tornare a divertirmi...magari mi riprendo per la fine della stagione....

TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...
pigsurfnero
Inviato: martedì 20 gennaio 2009 23:34:56



Iscritto: 19/04/2005
Locazione: Roma
Originariamente inviato da Monsteromane
[Per ora no, il 7 gennaio mi hanno rimontato la spalla, sono a Torino con 2 viti nella cuffia e tanta speranza di tornare a divertirmi...magari mi riprendo per la fine della stagione....[/size][/i]


Ti va di raccontare com'è andata ? L'incidente è stato al Mugello ?

Il vero problema non è imparare ad andare forte ma è imparare ad andare piano !

Monsteromane
Inviato: martedì 20 gennaio 2009 23:56:53



Iscritto: 16/09/2002
Locazione: Civitavecchia - RM
Originariamente inviato da pigsurfnero
Originariamente inviato da Monsteromane
[Per ora no, il 7 gennaio mi hanno rimontato la spalla, sono a Torino con 2 viti nella cuffia e tanta speranza di tornare a divertirmi...magari mi riprendo per la fine della stagione....


Ti va di raccontare com'è andata ? L'incidente è stato al Mugello ?


Cavolo...non è poi così difficile da raccontare. Credo che chi abbia provato a fare i tempi al Mugello almeno una volta uscendo dalle Arrabbiate abbia ringraziato il suo santo protettore di stare ancora sull'asfalto.E in piedi.
Il bello è che io non stavo neanche facendo il tempo, mi stavo solo divertendo come un matto con l'RR dietro un 636 che mi aveva appena sverniciato alla Casanova Savelli.
La prima delle Arrabbiate, in discesa, ti frega il fiato, entri aperto in leggera contropendenza sperando di starci dentro,raggiungi il punto più basso del circuito, rasenti in uscita il cordolo sterno, e ti avvicini a freccia alla sorella Arrabbiata due a raggio variabile, in salita, pelando il gas (io...), sentendo già un brivido perchè sai cosa c'è dopo, ma non lo vedi. Beh, mentre mi passava per l'ennesima volta questa sensazione addosso, il 636 davanti a me (non gli ero troppo distante...) ha chiuso, io gli ho toccato con l'anteriore la sua ruota posteriore e siamo schizzati per aria. Dopo la caduta ricordo solo la sua moto che mi piombava dall'alto sulla visiera, poi quando mi sono svegliato erano già passati due giorni.
Tutto bene quel che finisce bene.

TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...
Daniel 86
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 09:01:05



Iscritto: 22/08/2007
Locazione: PE
Originariamente inviato da Monsteromane
Originariamente inviato da pigsurfnero
Originariamente inviato da Monsteromane
[Per ora no, il 7 gennaio mi hanno rimontato la spalla, sono a Torino con 2 viti nella cuffia e tanta speranza di tornare a divertirmi...magari mi riprendo per la fine della stagione....


Ti va di raccontare com'è andata ? L'incidente è stato al Mugello ?


Cavolo...non è poi così difficile da raccontare. Credo che chi abbia provato a fare i tempi al Mugello almeno una volta uscendo dalle Arrabbiate abbia ringraziato il suo santo protettore di stare ancora sull'asfalto.E in piedi.
Il bello è che io non stavo neanche facendo il tempo, mi stavo solo divertendo come un matto con l'RR dietro un 636 che mi aveva appena sverniciato alla Casanova Savelli.
La prima delle Arrabbiate, in discesa, ti frega il fiato, entri aperto in leggera contropendenza sperando di starci dentro,raggiungi il punto più basso del circuito, rasenti in uscita il cordolo sterno, e ti avvicini a freccia alla sorella Arrabbiata due a raggio variabile, in salita, pelando il gas (io...), sentendo già un brivido perchè sai cosa c'è dopo, ma non lo vedi. Beh, mentre mi passava per l'ennesima volta questa sensazione addosso, il 636 davanti a me (non gli ero troppo distante...) ha chiuso, io gli ho toccato con l'anteriore la sua ruota posteriore e siamo schizzati per aria. Dopo la caduta ricordo solo la sua moto che mi piombava dall'alto sulla visiera, poi quando mi sono svegliato erano già passati due giorni.
Tutto bene quel che finisce bene.


Meno male nient'altro te la sei vista brutta.Pray

SE SEI INCERTO TIENI APERTO... SALUTI IN PIEGA A TUTTI !!!

Chiedo scusa ad Xfred da cui ho preso l'idea......

BY Argo16

Daniel 86: la sua Ducati – guai a chi tocca il marchio! – è la sua vita. Pare abbia contattato un luminare di cardiologia per farsi sostituire le valvole atriali del cuore con valvole desmotroniche, tutto a beneficio dell’erogazione.

DUCATI SBK WORLD CHAMPION 2009


Allievo Kapra
pigsurfnero
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 09:39:21



Iscritto: 19/04/2005
Locazione: Roma
Originariamente inviato da Monsteromane
Originariamente inviato da pigsurfnero
Originariamente inviato da Monsteromane
[Per ora no, il 7 gennaio mi hanno rimontato la spalla, sono a Torino con 2 viti nella cuffia e tanta speranza di tornare a divertirmi...magari mi riprendo per la fine della stagione....


Ti va di raccontare com'è andata ? L'incidente è stato al Mugello ?


Cavolo...non è poi così difficile da raccontare. Credo che chi abbia provato a fare i tempi al Mugello almeno una volta uscendo dalle Arrabbiate abbia ringraziato il suo santo protettore di stare ancora sull'asfalto.E in piedi.
Il bello è che io non stavo neanche facendo il tempo, mi stavo solo divertendo come un matto con l'RR dietro un 636 che mi aveva appena sverniciato alla Casanova Savelli.
La prima delle Arrabbiate, in discesa, ti frega il fiato, entri aperto in leggera contropendenza sperando di starci dentro,raggiungi il punto più basso del circuito, rasenti in uscita il cordolo sterno, e ti avvicini a freccia alla sorella Arrabbiata due a raggio variabile, in salita, pelando il gas (io...), sentendo già un brivido perchè sai cosa c'è dopo, ma non lo vedi. Beh, mentre mi passava per l'ennesima volta questa sensazione addosso, il 636 davanti a me (non gli ero troppo distante...) ha chiuso, io gli ho toccato con l'anteriore la sua ruota posteriore e siamo schizzati per aria. Dopo la caduta ricordo solo la sua moto che mi piombava dall'alto sulla visiera, poi quando mi sono svegliato erano già passati due giorni.
Tutto bene quel che finisce bene.


Grazie per la spiegazione ! Applause Applause Ti ho fatto la domanda non per mera curiosità ma perchè credo che spesso queste cose, questi eventi tragici, quando succedono possono essere presi come riferimento per aiutare anche gli altri a capire le dinamiche, a cercare di evitarle, almeno ragionando a freddo. Il cervello a caldo e sotto stress psicologico lavora diversamente "lo sappiamo" e fa anche brutti scherzi però il ragionamento a freddo può aiutare anche se non elimina completamente i rischi. Io personalmente sono entrato nelle ultime sessioni di pista, soprattutto nei tratti veloci di Vallelunga con un certo timore reverenziale.... Si ! Perchè l'entusiasmo è alto e dinamicamente parlando, sfuggono via tutte le paure ma se ci si pensa bene ( a freddo) e si fa 2+2 ci si rende conto che le velocità sono importanti ed in pista non si è mai soli.

Speriamo che adesso tu ti ripenda completamente per risaire in sella più forte e consapevole di prima ... Ciao Angel

Se ti va sarebbe interessante che tu facessi un report sul Mugello nella sezione piste; io ne ho fatti su Vallelunga e su Magione.. Il mugello mi manca proprio e vorrei che diventasse la mia prossima esperienza con l'arrivo della nuova stagione. Angel


Il vero problema non è imparare ad andare forte ma è imparare ad andare piano !

Daniel 86
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 11:15:01



Iscritto: 22/08/2007
Locazione: PE
Originariamente inviato da Monsteromane
[Per ora no, il 7 gennaio mi hanno rimontato la spalla, sono a Torino con 2 viti nella cuffia e tanta speranza di tornare a divertirmi...magari mi riprendo per la fine della stagione....
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Ti Auguro di riprenderti presto tanti auguri per la convalescenza ciao

SE SEI INCERTO TIENI APERTO... SALUTI IN PIEGA A TUTTI !!!

Chiedo scusa ad Xfred da cui ho preso l'idea......

BY Argo16

Daniel 86: la sua Ducati – guai a chi tocca il marchio! – è la sua vita. Pare abbia contattato un luminare di cardiologia per farsi sostituire le valvole atriali del cuore con valvole desmotroniche, tutto a beneficio dell’erogazione.

DUCATI SBK WORLD CHAMPION 2009


Allievo Kapra
Monsteromane
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 12:54:06



Iscritto: 16/09/2002
Locazione: Civitavecchia - RM
Originariamente inviato da pigsurfnero
Originariamente inviato da Monsteromane
Originariamente inviato da pigsurfnero
Originariamente inviato da Monsteromane
[Per ora no, il 7 gennaio mi hanno rimontato la spalla, sono a Torino con 2 viti nella cuffia e tanta speranza di tornare a divertirmi...magari mi riprendo per la fine della stagione....


Ti va di raccontare com'è andata ? L'incidente è stato al Mugello ?


Cavolo...non è poi così difficile da raccontare. Credo che chi abbia provato a fare i tempi al Mugello almeno una volta uscendo dalle Arrabbiate abbia ringraziato il suo santo protettore di stare ancora sull'asfalto.E in piedi.
Il bello è che io non stavo neanche facendo il tempo, mi stavo solo divertendo come un matto con l'RR dietro un 636 che mi aveva appena sverniciato alla Casanova Savelli.
La prima delle Arrabbiate, in discesa, ti frega il fiato, entri aperto in leggera contropendenza sperando di starci dentro,raggiungi il punto più basso del circuito, rasenti in uscita il cordolo sterno, e ti avvicini a freccia alla sorella Arrabbiata due a raggio variabile, in salita, pelando il gas (io...), sentendo già un brivido perchè sai cosa c'è dopo, ma non lo vedi. Beh, mentre mi passava per l'ennesima volta questa sensazione addosso, il 636 davanti a me (non gli ero troppo distante...) ha chiuso, io gli ho toccato con l'anteriore la sua ruota posteriore e siamo schizzati per aria. Dopo la caduta ricordo solo la sua moto che mi piombava dall'alto sulla visiera, poi quando mi sono svegliato erano già passati due giorni.
Tutto bene quel che finisce bene.


Grazie per la spiegazione ! Applause Applause Ti ho fatto la domanda non per mera curiosità ma perchè credo che spesso queste cose, questi eventi tragici, quando succedono possono essere presi come riferimento per aiutare anche gli altri a capire le dinamiche, a cercare di evitarle, almeno ragionando a freddo. Il cervello a caldo e sotto stress psicologico lavora diversamente "lo sappiamo" e fa anche brutti scherzi però il ragionamento a freddo può aiutare anche se non elimina completamente i rischi. Io personalmente sono entrato nelle ultime sessioni di pista, soprattutto nei tratti veloci di Vallelunga con un certo timore reverenziale.... Si ! Perchè l'entusiasmo è alto e dinamicamente parlando, sfuggono via tutte le paure ma se ci si pensa bene ( a freddo) e si fa 2+2 ci si rende conto che le velocità sono importanti ed in pista non si è mai soli.

Speriamo che adesso tu ti ripenda completamente per risaire in sella più forte e consapevole di prima ... Ciao Angel

Se ti va sarebbe interessante che tu facessi un report sul Mugello nella sezione piste; io ne ho fatti su Vallelunga e su Magione.. Il mugello mi manca proprio e vorrei che diventasse la mia prossima esperienza con l'arrivo della nuova stagione. Angel


Mi fa sempre piacere parlarne se può aiutare a capire, non è assolutamente la prima volta che mi chiedono di raccontare e non ho nessun problema farlo.
Purtroppo hai ragione, il cervello a freddo ragiona meglio, ed è anche vero che quando entri in pista ti senti omnipotente. Anche in questo caso l'esperienza, e il buon senso insieme, ti fanno capire che, per quanto sia più sicuro, girare in pista non è SCONTATO.
Io essendo possessore di licenza, giravo con i "licenziati" che, per quanto vadano forte, sono piloti che nella maggior parte dei casi ha una certa esperienza, sa come passarti e come, dove e quando farsi passare.
Nel mio caso credo sia stara una fatalità: ero in scia al 636 che mi precedeva, a pochissimi metri di distanza, in un punto critico, forse il più critico del circuito, dove non vedi lo scollinamento.
Guardare le gare in televisione fa sembrare facile tutto, ma chiudere il gas in punto cieco come quello, come ha fatto il pilota che mi era davanti, non è un gesto poi così innaturale:in uscita dalla seconda delle arrabbiate, o meglio a metà curva, dove stringi sul cordolo interno per poi scollinare, se stai tirando e hai la sensazione di non essere nella traittoria giusta, l'unica cosa per evitare di andare lungo in uscita, magari sullo sporco, è pelare il gas. Se poi hai la certezza assoluta di essere nella traiettoria sbagliata allora il gas lo chiudi, come ha fatto il 636,anche perchè poi la successiva curva è la Scarperia, un destra-sinistra molto rapido e se esci male dall'Arrabbiata non riesci a tenere la corda e sei fuori.
La mia sfortuna è stara l'essergli attaccato dietro.
Quando mi è venuto a trovare, in ospedale, ci siamo entrambi assunti la propria colpa sapendo che quando giri ci sono dei rischi che, per quanto cerchi di evitarli, ci sono. E comunque la sfiga più grande è stata l'essere centrato, dopo 45 metri di rotolata, dalla sua moto che è piovuta dal cielo, lì veramente bisogna essere dei cecchini per beccarsi con una tale precisione.
Comunque sarò ben felice di raccontarlo altrove e a chi possa essere utile, rimane il fatto che non mi stancherò mai di dirlo, anzi di urlarlo: LA PISTA è FATTA PER CORRERE, LA STRADA NO!

TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...
Monsteromane
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 12:55:29



Iscritto: 16/09/2002
Locazione: Civitavecchia - RM
Originariamente inviato da Daniel 86
Originariamente inviato da Monsteromane
[Per ora no, il 7 gennaio mi hanno rimontato la spalla, sono a Torino con 2 viti nella cuffia e tanta speranza di tornare a divertirmi...magari mi riprendo per la fine della stagione....


Ti Auguro di riprenderti presto tanti auguri per la convalescenza ciao
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Grazie Daniel, la gente come noi ha la pellaccia...!!

TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...
pigsurfnero
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 13:33:16



Iscritto: 19/04/2005
Locazione: Roma
Originariamente inviato da Monsteromane
Purtroppo hai ragione, il cervello a freddo ragiona meglio, ed è anche vero che quando entri in pista ti senti omnipotente. Anche in questo caso l'esperienza, e il buon senso insieme, ti fanno capire che, per quanto sia più sicuro, girare in pista non è SCONTATO.


Questa cosa che hai scritto è bellissima. Ne faccio tesoro. Credo che hai molto da insegnarmi.


Originariamente inviato da Monsteromane

Io essendo possessore di licenza, giravo con i "licenziati" che, per quanto vadano forte, sono piloti che nella maggior parte dei casi ha una certa esperienza, sa come passarti e come, dove e quando farsi passare.


Sorpassare e farsi sorpassare è senzaltro la più grande ed "imprevista" difficoltà che ho affrontato e sto affrontando dell'esperienza di girare in circuito. Gli ordini di difficoltà sono di due tipi : tipo A) la tecnica di sorpasso ; tipo B) lo stress psicologico del sorpasso.

L'aspetto B) è dolorosissimo da affrontare nell'uno e nell'altro senso; nel fare e nel subire. Nel fare perchè ci vuole grandissima concentrazione e dicisione e la cosa non ammette errori o ripensamenti, perchè si è responsabili, per se e per gli altri, del proprio gesto. Nel subire perchè ci vuole tantissimo autocontrollo nel gestire la situazione subito dopo; infatti subentra un calo di concentrazione molto marcato (parlo per me) accompagnato dal "colpo di coda" che alle volte può tradursi in un "gesto disperato" per riprendersi la posizione; è duro ingoiare i rospi in pista come nella vita ma bisogna farlo quando arriva il momento.

Originariamente inviato da Monsteromane

Comunque sarò ben felice di raccontarlo altrove e a chi possa essere utile, rimane il fatto che non mi stancherò mai di dirlo, anzi di urlarlo: LA PISTA è FATTA PER CORRERE, LA STRADA NO![/size][/i]


Nella sezione piste di questo forum mi piacerebbe leggere un tuo report sul Mugello. Angel .

Il vero problema non è imparare ad andare forte ma è imparare ad andare piano !

Monsteromane
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 14:47:43



Iscritto: 16/09/2002
Locazione: Civitavecchia - RM
Quote:


Sorpassare e farsi sorpassare è senzaltro la più grande ed "imprevista" difficoltà che ho affrontato e sto affrontando dell'esperienza di girare in circuito. Gli ordini di difficoltà sono di due tipi : tipo A) la tecnica di sorpasso ; tipo B) lo stress psicologico del sorpasso.

L'aspetto B) è dolorosissimo da affrontare nell'uno e nell'altro senso; nel fare e nel subire. Nel fare perchè ci vuole grandissima concentrazione e dicisione e la cosa non ammette errori o ripensamenti, perchè si è responsabili, per se e per gli altri, del proprio gesto. Nel subire perchè ci vuole tantissimo autocontrollo nel gestire la situazione subito dopo; infatti subentra un calo di concentrazione molto marcato (parlo per me) accompagnato dal "colpo di coda" che alle volte può tradursi in un "gesto disperato" per riprendersi la posizione; è duro ingoiare i rospi in pista come nella vita ma bisogna farlo quando arriva il momento.

Originariamente inviato da Monsteromane

Comunque sarò ben felice di raccontarlo altrove e a chi possa essere utile, rimane il fatto che non mi stancherò mai di dirlo, anzi di urlarlo: LA PISTA è FATTA PER CORRERE, LA STRADA NO!


Nella sezione piste di questo forum mi piacerebbe leggere un tuo report sul Mugello. Angel . [/size][/i]


[/quote]

Sai, il timore che accompagna le uscite in pista, soprattutto le prime volte, è del tutto legittimo, e io l'ho sempre visto come un fattore positivo. Ho sempre pensato che in qualsiasi circuito girassi, avrei trovato qualcuno che girava più forte di me. Questo ti porta ad innalzare il tuo grado di attenzione, soprattutto quando giri con la gente comune, ed è importante iniziare così per imparare con la consapevolezza che, come su strada, la manovra sbagliata di qualcun altro può causare un danno a te stesso. I primi tempi, non ancora licenziato, mi ritrovavo in ingresso di rettilineo, col gas spalancato, moto di ogni genere in mezzo alla pista e mi costringevo ad aggrapparmi alla pinza consapevole che, se ce l'avessi avuto, avrei tirato anche il paracadute; ma credimi, sono tutte esperienze che servono, soprattutto per farti capire quali sono i tuoi limiti e quelli del mezzo che hai per le mani. Ma soprattutto i tuoi.
Per quanto riguarda il sorpasso, come tutto il resto, è un processo che segue il suo corso; quello che ti insegnano nei corsi, ed io ne ho fatti e consiglio sempre ai neofiti doi farne almeno uno o quanto meno di farsi guidare da un esperto nelle prime uscite, è di tenersi fuori traiettoria nei giri lenti ma di seguire la giusta traiettoria mentre giri, qualsiasi sia la tua velocità, perchè è chi arriva da dietro che ti vede e ti deve evitare. In teoria, perchè chi gira con le moto stradali inevitabilmente lo fa, gli specchietti non devono essere guardati in pista e credo che per regolamento non dovrebbero neanche esserci (ti immagini uno specchio in frantumi in piena traiettoria...!). La responsabilità è di chi arriva da dietro, lento o veloce che sia; tante volte all'inizio ho visto gente andar dritta dopo avermi sorpassato a 50 km/h più veloce: beh, ti devi convincere che la colpa non è tua. Cercare di mantenere la posizione è normale, ma devi sempre considerare, e questo non solo in fase di sorpasso, il tuo livello, quello di chi ti sorpassa, la tua moto e quella dell'altro; se senti che stai tirando la tua staccata al limite e uno con pinze radiali, brembo oro e chi più ne ha più metta si infila tra te e il cordolo al doppio della tua velocità (troppe ne ho prese di queste paghe......) è inutile tentare di stargli dietro perchè viaggiate su due limiti differenti.
L'importante e capire i propri, osare ogni giro qualcosa in più del precdente, senza aver paura di pensare che seguire o copiare qualcuno sia poco dignitoso. Se poi ci scappa la scivolata pazienza...basta capire il proprio errore. Io a furia di cadere ho imparato a lavorare la vetroresina....
Man mano con l'esperienza lo stress da sorpasso decade, e ti rendi conto che cominci a metterti dietro qualcuno in più....

TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...
Daniel 86
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 15:25:41



Iscritto: 22/08/2007
Locazione: PE
Originariamente inviato da Monsteromane
Quote:


Sorpassare e farsi sorpassare è senzaltro la più grande ed "imprevista" difficoltà che ho affrontato e sto affrontando dell'esperienza di girare in circuito. Gli ordini di difficoltà sono di due tipi : tipo A) la tecnica di sorpasso ; tipo B) lo stress psicologico del sorpasso.

L'aspetto B) è dolorosissimo da affrontare nell'uno e nell'altro senso; nel fare e nel subire. Nel fare perchè ci vuole grandissima concentrazione e dicisione e la cosa non ammette errori o ripensamenti, perchè si è responsabili, per se e per gli altri, del proprio gesto. Nel subire perchè ci vuole tantissimo autocontrollo nel gestire la situazione subito dopo; infatti subentra un calo di concentrazione molto marcato (parlo per me) accompagnato dal "colpo di coda" che alle volte può tradursi in un "gesto disperato" per riprendersi la posizione; è duro ingoiare i rospi in pista come nella vita ma bisogna farlo quando arriva il momento.

Originariamente inviato da Monsteromane

Comunque sarò ben felice di raccontarlo altrove e a chi possa essere utile, rimane il fatto che non mi stancherò mai di dirlo, anzi di urlarlo: LA PISTA è FATTA PER CORRERE, LA STRADA NO!


Nella sezione piste di questo forum mi piacerebbe leggere un tuo report sul Mugello. Angel .




Sai, il timore che accompagna le uscite in pista, soprattutto le prime volte, è del tutto legittimo, e io l'ho sempre visto come un fattore positivo. Ho sempre pensato che in qualsiasi circuito girassi, avrei trovato qualcuno che girava più forte di me. Questo ti porta ad innalzare il tuo grado di attenzione, soprattutto quando giri con la gente comune, ed è importante iniziare così per imparare con la consapevolezza che, come su strada, la manovra sbagliata di qualcun altro può causare un danno a te stesso. I primi tempi, non ancora licenziato, mi ritrovavo in ingresso di rettilineo, col gas spalancato, moto di ogni genere in mezzo alla pista e mi costringevo ad aggrapparmi alla pinza consapevole che, se ce l'avessi avuto, avrei tirato anche il paracadute; ma credimi, sono tutte esperienze che servono, soprattutto per farti capire quali sono i tuoi limiti e quelli del mezzo che hai per le mani. Ma soprattutto i tuoi.
Per quanto riguarda il sorpasso, come tutto il resto, è un processo che segue il suo corso; quello che ti insegnano nei corsi, ed io ne ho fatti e consiglio sempre ai neofiti doi farne almeno uno o quanto meno di farsi guidare da un esperto nelle prime uscite, è di tenersi fuori traiettoria nei giri lenti ma di seguire la giusta traiettoria mentre giri, qualsiasi sia la tua velocità, perchè è chi arriva da dietro che ti vede e ti deve evitare. In teoria, perchè chi gira con le moto stradali inevitabilmente lo fa, gli specchietti non devono essere guardati in pista e credo che per regolamento non dovrebbero neanche esserci (ti immagini uno specchio in frantumi in piena traiettoria...!). La responsabilità è di chi arriva da dietro, lento o veloce che sia; tante volte all'inizio ho visto gente andar dritta dopo avermi sorpassato a 50 km/h più veloce: beh, ti devi convincere che la colpa non è tua. Cercare di mantenere la posizione è normale, ma devi sempre considerare, e questo non solo in fase di sorpasso, il tuo livello, quello di chi ti sorpassa, la tua moto e quella dell'altro; se senti che stai tirando la tua staccata al limite e uno con pinze radiali, brembo oro e chi più ne ha più metta si infila tra te e il cordolo al doppio della tua velocità (troppe ne ho prese di queste paghe......) è inutile tentare di stargli dietro perchè viaggiate su due limiti differenti.
L'importante e capire i propri, osare ogni giro qualcosa in più del precdente, senza aver paura di pensare che seguire o copiare qualcuno sia poco dignitoso. Se poi ci scappa la scivolata pazienza...basta capire il proprio errore. Io a furia di cadere ho imparato a lavorare la vetroresina....
Man mano con l'esperienza lo stress da sorpasso decade, e ti rendi conto che cominci a metterti dietro qualcuno in più....
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Un po lungo il testo però racchiude in se tutto il necessario da mettersi in testa prima di salire in moto. Complimenti Monsteromane sei una persona davvero da ammirare.

La fortuna mia è che le poche volte che sono andato a girare, tranne una caduta la prima volta a Bari, ho preferito sempre andare lungo nella ghiaia e cercare di restare in piedi + che cartare la moto per cercare di raddrizzare una traiettoria sbagliata o una staccata tirata male.
Si sa l'esperienza conta parecchio e spero di farmela ancora.

SE SEI INCERTO TIENI APERTO... SALUTI IN PIEGA A TUTTI !!!

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Daniel 86: la sua Ducati – guai a chi tocca il marchio! – è la sua vita. Pare abbia contattato un luminare di cardiologia per farsi sostituire le valvole atriali del cuore con valvole desmotroniche, tutto a beneficio dell’erogazione.

DUCATI SBK WORLD CHAMPION 2009


Allievo Kapra
pigsurfnero
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 15:35:08



Iscritto: 19/04/2005
Locazione: Roma
Originariamente inviato da Monsteromane

Man mano con l'esperienza lo stress da sorpasso decade e ti rendi conto che cominci a metterti dietro qualcuno in più....[/size][/i]


Io il timore di cui parli ormai lo conosco bene e posso dire di essere felice della sua esistenza... Però con l'avanzare dell'esperienza che ho fatto in pista mi sono reso conto che aumentando il mio livello e il mio senso di sicurezza è anche aumentata la consapevolezza del livello di rischio che come dicevi tu prima : "NON E' SCONTATO" anche se magari potrebbe sembrarlo.

C'è un avveniumento che mi ha scosso molto ed è successo ad inizio agosto 2008. Ho perso il controllo di me per un giro e mezzo (a vallelunga) e ho fatto una serie di sorpassi "fatti bene" ma tutti al limite delle mie possibilità; mi sono spaventato da solo; parecchio ! Mi sono reso conto di aver esagerato nel prendere rischi e mi sono pentito ! Questa sensazione di pentimento mi sta accompagnando ancora e devo trovare il modo per uscirne. Ho fatto altre due uscite a Novembre al Sagittario "tanto per fare due curvette" e mi sono piaciuto perchè ho ritrovato quella "gentilezza" che sentivo perduta.
Qui ho un pò sconfinato nel mondo della psicologia ma penso che per pilotare una moto in pista, concentrati come si deve, l'aspetto pscicologico va analizzato nei minimi dettagli e non va mai sottovalutato il proprio stato d'animo.

Visto e considerato in mio attuale livello e la mia età adesso mi trovo ad un bivio: o trovo la forza di divertirmi senza avere l'ansia di migliorare per forza oppure interrompo questa esperienza pistaiola per sempre. Sulla seconda ipotesi (di smettere) mi piange il cuore perchè, di tutta la mia esperienza in moto, è stata la parte più appagante in assoluto. Dovrei sviscerare ed approfondire la prima ipotesi .... andare avanti cambiando lo spirito. Ho pensato prima di tutto di togliere il trasponder ... Del tempo su giro chissenefrega ! Che ne pensi ? Si ! Mi sono reso conto che sto trasponder mi ha messo l'ansia e mi induce ad anticipare sorpassi che andrebbero studiati di più per aumentare il fattore sicurezza.


Il vero problema non è imparare ad andare forte ma è imparare ad andare piano !

Daniel 86
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 15:57:07



Iscritto: 22/08/2007
Locazione: PE
Originariamente inviato da pigsurfnero
[quote=Monsteromane]
Ho pensato prima di tutto di togliere il trasponder ... Del tempo su giro chissenefrega ! Che ne pensi ? Si ! Mi sono reso conto che sto trasponder mi ha messo l'ansia e mi induce ad anticipare sorpassi che andrebbero studiati di più per aumentare il fattore sicurezza.


Sicuramente se monitorizzi i tuoi tempi tramite telemetria o trasponder, sei indotto per forza a dire li posso migliorare e provi a dare di più, se invece lo levi, nn hai riferimenti, inizialmente credo che ti sembrerà strano ma poi diventerà tutto più naturale, almeno credo. Io il trasponder nn l'ho mai usato, anke perkè io vado in pista poco ( mannaggia € ) e cmq c'è sempre un amico più esperto ke mi controlla e mi tiene il tempo con il cronometro classico, e mi dice solo quello ke gli pare a lui.

SE SEI INCERTO TIENI APERTO... SALUTI IN PIEGA A TUTTI !!!

Chiedo scusa ad Xfred da cui ho preso l'idea......

BY Argo16

Daniel 86: la sua Ducati – guai a chi tocca il marchio! – è la sua vita. Pare abbia contattato un luminare di cardiologia per farsi sostituire le valvole atriali del cuore con valvole desmotroniche, tutto a beneficio dell’erogazione.

DUCATI SBK WORLD CHAMPION 2009


Allievo Kapra
Monsteromane
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 16:59:02



Iscritto: 16/09/2002
Locazione: Civitavecchia - RM
Quote:

Ho pensato prima di tutto di togliere il trasponder ... Del tempo su giro chissenefrega ! Che ne pensi ? Si ! Mi sono reso conto che sto trasponder mi ha messo l'ansia e mi induce ad anticipare sorpassi che andrebbero studiati di più per aumentare il fattore sicurezza.
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Credo, per quello che ne penso i,o che vada chiarita una cosa: i tempi sono un parametro importante per rendersi conto dei propri livelli, progressi ed errori, ma attenzione a come viene usato un transponder.
Ricordatevi che i tempi si tengono in considerazione in due modalità:
primo - il ritmo, ovvero vedere se si è in grado di mantenere all'incirca gli stessi tempi sul giro, per un numero di giri da voi stabilito, per esempio 10, per poter fare una media sul giro e vedere se siete costanti o meno. In questo caso non è necessario tirare al limite, bisogna trovare un proprio "assetto" utile a non devastarci gli avambracci al secondo passaggio, seguire delle traiettorie, evitare staccate furibonde anzi addolcirle e lasciar scorrere la moto il più possibile, senza sorpassi azzardati, perchè se qualcuno ci si para davanti e ci fa perdere due secondi, basta non considreare quel giro nella nostra media.
Secondo - il tempo sul giro, ovvero record personale, ed anche quì van fatte delle precisazioni. Il tempo sul giro va fatto, e considerato, su un giro tendenzialmente privo di impedimenti, e per "un numero di tentativi" limitato. Con questo voglio dire che se si prova a fare il tempo, a migliorare il proprio record su di un determinato circuito e sulla terzultima curva ci si trova davanti qualcuno che per continuare a tirare ci costringe ad un sorpasso al limite, nulla ci vieta di chiudere il gas, rallentare il giro e sfruttare il successivo giro di lancio per poi riprovare a fare il tempo. Inoltre, riguardo ai tentativi, è inutile, per come mi è sempre stato insegnato, tirare sopra i limiti per 10 giri, anche perchè, in 10 giri, di ostacoli se ne incontrano; credo che tre giri tirati siano più che sufficienti, se poi ci si rende conto che l'asfalto è troppo affollato allora il tempo salta e si riprova dopo. D'altra parte anche in moto GP quando qualche pilota con le gomme morbide che sta provando a fare il tempo incontra traffico rallenta, rientra, cambia il treno e ci riprova.
Questo per dirti che il transponder non deve essere la tentazione che ti porta a fare pazzie o movimenti azzardati, è un utile metro di paragone che però non deve diventare una psicosi e condizionarci a vedere quei numeri sempre più piccoli.
Per l'eta? Mio papà ha 59 anni, e lo trovi la domenica a Vallelunga, con la sua fotocellula e il suo transponder. Non mi ha mai detto i suoi tempi, non è mai caduto, cominciano a fargli male tutte le ossa ma quando mi racconta la giornata ha sempre un sorriso da orecchio a orecchio.

TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...
pigsurfnero
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 17:01:24



Iscritto: 19/04/2005
Locazione: Roma
Originariamente inviato da Daniel 86
Originariamente inviato da pigsurfnero
[quote=Monsteromane]
Ho pensato prima di tutto di togliere il trasponder ... Del tempo su giro chissenefrega ! Che ne pensi ? Si ! Mi sono reso conto che sto trasponder mi ha messo l'ansia e mi induce ad anticipare sorpassi che andrebbero studiati di più per aumentare il fattore sicurezza.


Sicuramente se monitorizzi i tuoi tempi tramite telemetria o trasponder, sei indotto per forza a dire li posso migliorare e provi a dare di più, se invece lo levi, nn hai riferimenti, inizialmente credo che ti sembrerà strano ma poi diventerà tutto più naturale, almeno credo. Io il trasponder nn l'ho mai usato, anke perkè io vado in pista poco ( mannaggia € ) e cmq c'è sempre un amico più esperto ke mi controlla e mi tiene il tempo con il cronometro classico, e mi dice solo quello ke gli pare a lui.


Invece in trasponder non è un'amico ! Anzi ! Dimostra sempre molta impazienza e non ti aspetta. Angel Angel Angel. Prima di girare con il trasponder facevo senza e me la godevo di più "fantasticando sui tempi su giro" hahahaha Think Think Angel

Il vero problema non è imparare ad andare forte ma è imparare ad andare piano !

Monsteromane
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 17:03:57



Iscritto: 16/09/2002
Locazione: Civitavecchia - RM
Originariamente inviato da Daniel 86



Un po lungo il testo però racchiude in se tutto il necessario da mettersi in testa prima di salire in moto. Complimenti Monsteromane sei una persona davvero da ammirare.

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Grazie Daniel, ma son convinto chiunque con un pò di giudizio farebbe lo stesso. Poi sicuramente l'esperienza aiuta, ed è importante che chi può aiutare aiuti. Quà siam tutti accomunati dalla stessa passione, ed è bello condividerla...ma quanto a donne, ognuno si tenga la sua!!!

TUTTI PER UNO... = TUTTI...se la matematica non è un'opinione...
pigsurfnero
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 17:18:57



Iscritto: 19/04/2005
Locazione: Roma
Originariamente inviato da Monsteromane
Quote:

Ho pensato prima di tutto di togliere il trasponder ... Del tempo su giro chissenefrega ! Che ne pensi ? Si ! Mi sono reso conto che sto trasponder mi ha messo l'ansia e mi induce ad anticipare sorpassi che andrebbero studiati di più per aumentare il fattore sicurezza.


Credo, per quello che ne penso i,o che vada chiarita una cosa: i tempi sono un parametro importante per rendersi conto dei propri livelli, progressi ed errori, ma attenzione a come viene usato un transponder.
Ricordatevi che i tempi si tengono in considerazione in due modalità:
primo - il ritmo, ovvero vedere se si è in grado di mantenere all'incirca gli stessi tempi sul giro, per un numero di giri da voi stabilito, per esempio 10, per poter fare una media sul giro e vedere se siete costanti o meno. In questo caso non è necessario tirare al limite, bisogna trovare un proprio "assetto" utile a non devastarci gli avambracci al secondo passaggio, seguire delle traiettorie, evitare staccate furibonde anzi addolcirle e lasciar scorrere la moto il più possibile, senza sorpassi azzardati, perchè se qualcuno ci si para davanti e ci fa perdere due secondi, basta non considreare quel giro nella nostra media.
Secondo - il tempo sul giro, ovvero record personale, ed anche quì van fatte delle precisazioni. Il tempo sul giro va fatto, e considerato, su un giro tendenzialmente privo di impedimenti, e per "un numero di tentativi" limitato. Con questo voglio dire che se si prova a fare il tempo, a migliorare il proprio record su di un determinato circuito e sulla terzultima curva ci si trova davanti qualcuno che per continuare a tirare ci costringe ad un sorpasso al limite, nulla ci vieta di chiudere il gas, rallentare il giro e sfruttare il successivo giro di lancio per poi riprovare a fare il tempo. Inoltre, riguardo ai tentativi, è inutile, per come mi è sempre stato insegnato, tirare sopra i limiti per 10 giri, anche perchè, in 10 giri, di ostacoli se ne incontrano; credo che tre giri tirati siano più che sufficienti, se poi ci si rende conto che l'asfalto è troppo affollato allora il tempo salta e si riprova dopo. D'altra parte anche in moto GP quando qualche pilota con le gomme morbide che sta provando a fare il tempo incontra traffico rallenta, rientra, cambia il treno e ci riprova.
Questo per dirti che il transponder non deve essere la tentazione che ti porta a fare pazzie o movimenti azzardati, è un utile metro di paragone che però non deve diventare una psicosi e condizionarci a vedere quei numeri sempre più piccoli.
Per l'eta? Mio papà ha 59 anni, e lo trovi la domenica a Vallelunga, con la sua fotocellula e il suo transponder. Non mi ha mai detto i suoi tempi, non è mai caduto, cominciano a fargli male tutte le ossa ma quando mi racconta la giornata ha sempre un sorriso da orecchio a orecchio.



Sul discorso del ritmo sono sempre stato abbastanza costante. Da che ho iniziato con 2.10, ultimanente giro tra un minimo di 1.59.24 ad un massimo di 2.03 (in condizioni di normale traffico esclusi quindi i rallentamenti anomali dove è facile perdere 4/5 secondi come niente). Certo che dal punto di vista del ritmo e del divertimento non posso che essere felice. Mentre sul giro secco con "tempone" (se riesco ad arrivare ad 1.55 vado in pensione felice) non ho più notato netti miglioramenti/progressi; la stagione trascorsa l'ho passata sempre su questo livello e mai al di sotto. Più che il trasponder a questo punto credo che sia più utile un GPS; che ti dia i parziali su giro.

Il vero problema non è imparare ad andare forte ma è imparare ad andare piano !

pigsurfnero
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 17:27:42



Iscritto: 19/04/2005
Locazione: Roma
Originariamente inviato da Monsteromane
ma quanto a donne, ognuno si tenga la sua!!![/size][/i]


Quoto Applause Applause Applause hahahahahah Angel

Il vero problema non è imparare ad andare forte ma è imparare ad andare piano !

Tonino1979
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 17:47:16


Iscritto: 21/01/2009
Prima di tutto un saluto a tutti i motociclisti. Queste esperienze sono utili a tutti per capire quanta attenzione bisogna avere in moto (specialmente in strada). In bocca al lupo per tutto!
Ritornando al discorso iniziale, ogni volta che leggo un forum c'è l'argomento "Ducati o non Ducati", mai uno su Honda, BMW etc.
Personalmente questo mi fa piacere, l'oblio sarebbe peggio.
Premesse: tutto è soggettivo, sono un Ducatista, convinto e praticante, per me Valntino Rossi è forse il miglior pilota di tutti i tempi, le altre case motociclistiche, a modo loro, fanno buoni prodotti.
A volte è solo campanilismo e prese in giro tra amici, ma a volte è veramente insopportabile sentirsi sempre le stesse polemiche. Esempi: la Ducati non è che vince in Superbike, domina, non sono io a dirlo, ma le statistiche (più titoli di tutte le altre case messe insieme) e questo ogni volta è merito dei regolamenti che ci favorirebbero. Andiamo in motoGP, vinciamo 3 gare all'esordio, siamo sempre competitivi e in 5 anni vinciamo un titolo, questo invece è merito delle gomme. Non possiamo tifare Stoner perchè è Australiano, però Shumacher è Dio in terra per noi italiani, eppure non c'è alcuna differenza: scuderia italiana, dipendenti italiani (in Ferrari di meno), pilota straniero.
Una Ducati ha dei problemi? Tutte le Ducati sono inaffidabili.
Sommate che tutto questo viene sistematicamente ripetuto, capirete che non siamo noi a sentirci superiori, noi siamo Noi e basta, con i nostri pregi e i nostri difetti. Purtroppo il motociclista non potrà mai provare l'emozione di veder schierare sulla griglia di partenza una ROSSA! Bisogna prima salirci su Ducati per poterla giudicare e ci stà che a qualcuno non piaccia, c'è gente a cui non piace la f...!
Dalla mia moto non pretendo che si accenda dopo tre mesi di box, quella è una moto giapponese. C'è bisogno di più attenzione e più soldi e noi ne siamo consapevoli. Anche questo è PASSIONE DUCATI!
Non volendo fare nessuna polemica, mi scuso se mi sono dilungato e vi saluto.

LA MIA MOTO BERRA' OLIO, MA NON MANGERA' MAI RISO!
Un lampeggio a tutti,
pigsurfnero
Inviato: mercoledì 21 gennaio 2009 18:00:14



Iscritto: 19/04/2005
Locazione: Roma
Originariamente inviato da Tonino1979

LA MIA MOTO BERRA' OLIO, MA NON MANGERA' MAI RISO!
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Questa è una discriminante.

Il vero problema non è imparare ad andare forte ma è imparare ad andare piano !

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