Iscritto: 13/06/2008 Locazione: RC
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A pensarci bene, fare moto è un lavoraccio. Ore, giorni, mesi, anni di progettazione, collaudi, riunioni, sondaggi, e credi di aver fatto tutto bene. A volte succede, ma a volte no. A volte il successo è superiore alle attese, a volte si prendono cantonate pazzesche. Assodato che la perfezione non esiste, il problema più grosso è quello di star dietro alle paturnie, più o meno giustificate, della clientela. Infatti, il punto fermo è incontrovertibile: qualsiasi follia o idiozia sia nella testa del cliente, costui ha sempre e comunque ragione. La premessa era necessaria per introdurre un 3d che, come si capisce dal titolo, si pone lo scopo di giudicare la gamma moto di un costruttore. Uno alla volta. Quello che chiedo a chi volesse dire la propria (e spero siano tanti) è di essere sufficientemente analitici, considerando la gamma moto ma anche la comunicazione, il servizio clienti e tutto quello che riguarda il marchio. E, se possibile, evitate giudizi sommari (o, quantomeno, motivateli).
Cominciamo tassativamente in ordine alfabetico. Aprilia. La casa di Noale è una delle teste di ponte del Gruppo Piaggio; pur operando in apparente autonomia, ha sicuramente vincoli di bilancio e, probabilmente, di strategia di mercato dettati da Pontedera. Quello che si percepisce, comunque, è che Aprilia rappresenta il marchio sportivo del gruppo. Se la cosa appare, di primo acchito, ovvia, tenendo conto dell'impegno profuso nel motomondiale e nella superbike e, nel passato, anche nel fuoristrada, bisogna considerare che questa scelta ha, di fatto, “sacrificato” (ad oggi) ad altri ruoli marchi come Moto Guzzi e Gilera, che avevano un blasone sportivo radicato in decenni di vittorie e produzioni innovative. La scelta della Piaggio, comunque, è legata ad un richiamo diretto, probabilmente fatto nella convizione che il cliente, tendenzialmente giovane o “giovanile”, ha un ritorno emotivo maggiore per le vittorie di Biaggi, Rossi, Lorenzo e Simoncelli che non per quelle di Omobono Tenni o di Geoff Duke. Di conseguenza, la gamma moto di Aprilia è prevalentemente improntata a veicoli d'indone sportiva; un dato presente fin dalle piccole cilindrate.
BUONO Le “piccole”. Dalla 50 alla 125, stradali e offroad, si tratta di moto dal forte fascino sportivo e dalla ottima realizzazione telaistica. I motori sono adatti a queste tipologie di moto, anche se non sono il meglio sul mercato. La Tuono. Una moto estrema ma non impossibile. L'elettronica aiuta a rendere questo mostro di prestazioni adatto non solo ai migliori piloti. Si tratta di una RSV4 spogliata, ma riesce a sfoderare un identità autonoma, con un design molto più equilibrato rispetto alla precedente serie bicilindrica. RSV4. Poco da dire. Meravigliosa in ogni aspetto. Dorsoduro. La 750 è la moto più venduta della gamma. Un design riuscito ed una scommessa su una tipologia di nicchia che, a conti fatti, ha pagato. Immagine sportiva del Brand. La Piaggio ha lasciato la squadra corse ed il reparto R&D al suo posto. Le Aprilia da corsa, quindi, rimangono uno dei pochi casi in cui viene venduto il pacchetto completo per correre in pista al meglio. La ART è stato un investimento che si ripagherà con una quantità di moto e di assistenze per un numero crescente di team che vorranno entrare in MotoGP dalla “porta di servizio”, ovvero la CRT. Quindi, all'immagine vincente può unire un attivo di bilancio, come accadeva con le “monopolistiche” 125 e 250. E non è poco... NOBUONO Mancanza di lungimiranza. La crisi delle vendite ha acceso i cervelli e gli investimenti su nuove fasce di mercato. Una scommessa che la Honda e la KTM hanno vinto con le rispettive NC700 e Duke (nello specifico, la 200 e la 390). In particolare, fa specie che sia stata proprio la casa austriaca a puntare su una cilindrata “medio-piccola” con un modello di basso costo ma dai buoni contenuti. Secondo me, Aprilia aveva tutto per farlo prima, e forse meglio. Del resto, il gruppo Piaggio è presente sul mercato asiatico da tempo immemore; è strano che non siano riusciti a capire che anche nel “far east” ci sia una domanda in evoluzione. E che in Italia, se ben “piazzata”, una 400 mono o bicilindrica ben fatta poteva sfondare. Mana 850. L'idea non è male, ed è arrivata prima di altre. Ma è difficile non considerare la Mana uno scooter “vestito” da moto. E' vero che lo ha fatto anche la Honda, ma con la Integra. Facendo il contrario. E una moto “vestita” da scooter suona decisamente meglio... Caponord 1200. La moto ha buone soluzioni tecniche ed elettroniche, e promette buone qualità ciclistiche e buon confort, ma secondo me non ha senso insistere con un “family feeling” che poco ha a che fare con una “pseudoendurona”. Inoltre, concettualmente è un clone della Multistrada. Sarebbe stato meglio partire dall'idea della vecchia Caponord 1000. Ma forse c'era da smaltire lo stock di Dorsoduro 1200 invendute. Dorsoduro 1200. La 750, come dicevo, è piaciuta. Merito anche dell'equilibrio d'insieme. Questo non è stato confermato dalla 1200, che non è neanche un mostro di prestazioni come ci si potrebbe attendere da questa cilindrata. Infatti, per le strade è una vera mosca bianca. Shiver 750. Nulla da dire sulla moto; purtroppo non è piaciuta. Tenerla uguale sul mercato per tanto tempo è come mettere sempre lo stesso pesce sul bancone: puzza, s'impolvera e fa scappare i clienti. Basti pensare che da quando è uscita, la Kawasaki ha cambiato tre volte la (ex) regina di vendite Z750. Mancanza di una sport-touring. Forse scottati dall'insuccesso della Futura, hanno orrore a cimentarsi in questa tipologia di nicchia ma anche d'immagine. Però, se i competitor più importanti (e non solo, vedi Triumph) le hanno in gamma, bisogna rispondere, perchè il target non è di quelli maggiormente colpiti dalla crisi. Mancanza di una enduro stradale media. Torno al concetto espresso all'inizio: se il mercato premia una tipologia, è un peccato mortale rimanere dietro. La Triumph ha allargato il portafogli proprio con la Tiger 800, pur non intaccando le vendite di GS 800, Transalp e V-Strom. Vuol dire che di acqua ce n'è ancora, per far girare il mulino. Lo ha capito, tardi, anche Ducati, che ha buttato dentro la Hyperstrada. Non sarebbe difficile: basterebbe una bella modifica alla Dorsoduro 750 (non come con la Caponord, però...); ma in questo mondo arrivare in “orario” è essenziale. Rete di vendita, marketing e comunicazione. C'è davvero poco da dire. Se fai buone moto (anzi, in alcuni casi eccellenti) e non riesci a vendere, vuol dire che il pesce puzza dalla... coda. Forse è il caso di cambiare strategie di vendita e di comunicazione. E forse anche qualche dirigente pagato per scaldare la sedia.
"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
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Iscritto: 27/08/2012 Locazione: Quel ramo del lago di Como....
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Ottimo argomento. Complimenti per l'idea. Concordo sull'analisi della casa di Noale, ma penso che la mana sia (stato) un progetto realmente innovativo, forse troppo avanti sui tempi e poco supportato dalla stessa casa; ritengo possa essere una buona base per sviluppare un filone che, a mio avviso, può essere molto redditizio...certo, bisognerebbe anche rivedere il design, dato che oggi è inguardabile (imho ) Lamps
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Iscritto: 08/12/2012 Locazione: zona lago di garda.
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: OK Michelangelo02 basterebbe un miracolo...o... forse quache dollaro in piu , ma si si cambia, APRILIA E dai fai anche ti una motoretta 400-500 cc da usare tutti i giorni ( ECONOMICA ) con sotto il bicilindrico TIPO ( del cross) .e POI IL MOTORE 250 due tempi da pista che fine ha fatto? EURO ZERO ? bastavA omologarlo? FORSE si POTEVA fare una piccola moto stradale 250 due tempi ?GIA' FORSE troppo FORTE ? CIAO
V
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Iscritto: 25/03/2011 Locazione: TORINO
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Sono il possessore di una shiver gt abs del 2012, adesso che ho messo a posto il problema al cambio posso affermare che la shiver è fantastica sia come ciclistica che come motore, semplicemente hanno una nomea poco rassicurante dovuta dalla rete di vendita e dall'assistenza non propio tempestiva , anche se quando interviene il problema lo risolve con ottimi risultati. In questo momento non posso permettermi un'altra moto ,ma se la cambiassi mi piacerebbe tornare su una moto tipo tiger 1050, forse con un motore del tipo tiger 800 ma con la ciclistica del 1050. Devono come ho scritto su un'altro forum i testoni dll'aprilia devono mettersi attorno ad un tavolo è cercare di trovare la strada giusta per cambiare questo trend
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Iscritto: 13/06/2008 Locazione: RC
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Beh, vedo che la mia impressione sulla Shiver si conferma nel concreto. Ricordo che quando l'ho vista la prima volta, guardando il telaio, il forcellone, il canotto di sterzo, ho pensato che si trattava di una moto che valeva molto di più rispetto alle equivalenti della concorrenza. Però anche i nei, probabilmente, erano altrettato evidenti, ma non erano tutti sulla moto.
Bisogna ricordare, comunque, che Aprilia ha una storia abbastanza recente come costruttore di moto. E' entrata nel settore con idee coraggiose e spesso controcorrente. Ha fatto progettare una moto al più blasonato designer mondiale. La moto non era un gran che dal punto di vista ciclistico, ma come moto da bar (di lusso) era imbattibile. Purtroppo, la Motò di Stark arrivò con un paio di lustri d'anticipo... Farsi un nome, in un settore piuttosto conservatore e tradizionalista come quello motociclistico, è molto difficile. Ed essendosi fatto le ossa (ed i capitali) con il boom degli scooterini, l'immagine partiva sempre da lì. Eppure, la magnifica RS 250 è una moto che vorrei guidare ora. E dico ora, alle 23:32 di oggi...
Per caso, ho letto una lettera su Motosprint (qui a RC lo trovo solo da giovedì) in cui si criticava proprio la scarsa pubblicità. Lì si parlava di pagine pubblicitarie sui giornali. Giusto, ci vuole, anche se per alcune moto Aprilia aveva fatto bellissime campagne di stampa. Però, per me la vera mancanza è quella che crea un legame con il dealer e, nel contempo, fa innamorare della moto se lo merita. Bisogna farle guidare, le moto. Farle toccare, guardare, sentirne il rombo. Dare la possibilità di far capire che la loro moto è meglio di quella che hai già.
"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
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Iscritto: 30/11/2008 Locazione: Arona (no)
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per quanto riguarda la gamma RS 50 e 125 erano ottime, le migliori fino a qualche anno fa. Quelle attuali invece fanno proprio pensa, motore derbi, plasticoni, finiture per nulla curate, forcellone terribile il solo pensiero, per non parlare delle forcelle e dei freni. Confrontando un RS50 del 2012 con uno del '97 non diresti neanche che il costruttore sia lo stesso. E infatti questi ultimi RS mi fa strano chiamarli Aprilia, dopo il passato glorioso delle vecchie annate
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Iscritto: 13/06/2008 Locazione: RC
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Se le confronti con le stesse Aprilia di qualche anno fa, concordo. Rispetto all'attuale produzione dei competitor, però, il livello qualitativo è tutt'altro che inferiore. Inoltre, TUTTE le moto di TUTTI i costruttori hanno subito un sensibile peggioramento qualitativo rispetto a quelle di una decina di anni fa.
"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
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Iscritto: 30/11/2008 Locazione: Arona (no)
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sisi era riferito al confronto con le stesse degli anni precedenti, ormai sono fuori da anni dal giro dei 50 e 125 e quindi non so come siano i competitors. Fatto stà che la qualità sarà peggiorata, ma il prezzo mi pare invariato
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Iscritto: 08/12/2012 Locazione: zona lago di garda.
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Se non le hanno fatte prima le medio piccole cc, adesso mi sembra il momento giusto visto le nuove nomative europee per le patatenti moto , per esempio una moto con motore 4 tempi bicilindrico a V di cc399 (per l'assicurazione meno cara ) e di kw 35 ( per pat A2 ) ,possibilmente che non costi piu di 5000 euro., visto che oggi aprilia fa belle moto ma pero' da 125cc a 750cc c'è un bel salto ,in alternativa attualmente non ci resta che Piaggio
V
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Iscritto: 24/02/2009 Locazione: vigevano e pavia
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Facciamoci venire una fitta al fegato, rimanendo nel gruppo Piaggio: MotoGuzzi, una fantastica California, ma il resto? Modernizzare (ma non troppo) i suoi bicilindrici di media cilindrata? O forse tecnologicamente in generale siamo arrivati al capolinea?
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Iscritto: 13/06/2008 Locazione: RC
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Originariamente inviato da bymaxxFacciamoci venire una fitta al fegato, rimanendo nel gruppo Piaggio: MotoGuzzi, una fantastica California, ma il resto? Modernizzare (ma non troppo) i suoi bicilindrici di media cilindrata? O forse tecnologicamente in generale siamo arrivati al capolinea? Ne riparleremo quando tratteremo la gamma MG. Affila i coltelli... "Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
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