Iscritto: 08/12/2012 Locazione: zona lago di garda.
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Laverty vince con la suzuki , con una bella rimonta molto bella gara 1 . Bella anche la gara 2 , peccato che Melandri fa' un dritto e poi la gara si chiude molto in anticipo x la rottura del motore suzuki di Laverty , ciao
V
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Iscritto: 10/10/2012 Locazione: borgomanero (NO)
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e chi se lo aspettava?????? da com'erano messi.................bello anche il fatto che ducati abbia "quasi" colmato il gap
=====la derapata è un apostrofo nero tra le parole gomma e asfalto......e se mi vedi diverso è perchè son di traverso!!!!=====
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Iscritto: 13/06/2008 Locazione: RC
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La cosa è stata sorprendente, ma sulla coppa del vincitore ci sono molte gocce di sudore. 1) Il team Crescent è molto preparato e professionale. La cara "vecchia" Gixxer è, con loro, da molti anni sulla cresta dell'onda sulle piste inglesi, per cui la scelta della dirigenza giapponese è stata oculata ed illuminata. Tolto a Yoshimura il ruolo di gestore ma affidandogli quello di "preparatore", si va a distinguere la gestione sportiva dalle competenze tecniche, rendendo la prima sovraordinata, nelle scelte, alla seconda. 2) Eugene Laverty, vicecampione con gran merito, è stato il sontuoso regalo dell'Aprilia. Laverty ha una gran voglia di dimostrare alla casa di Noale di aver scartato il cavallo sbagliato, e nutre la speranza di debuttare il MotoGP proprio con la Suzuki. Inoltre, ha trovato in Lowes, protagonista in UK, un giovane di gran talento. A Phillip Island ha esagerato, ma ce ne farà vedere delle belle. 3) Sistemare l'elettronica è un lavoraccio, lungo, faticoso e costoso. Le persone giuste e una bella mano dal Giappone hanno portato a modificare ed evolvere la gestione motore (il maggior gap che aveva nella scorsa stagione, con la centralina Mitsubishi), implementando il sistema che permette di utilizzare due cilindri a basso regime, sistema che ha fatto fare il salto di qualità alla Kawasaki e che sta riportando alla competitività la Honda. C'è ancora molto da lavorare, ma la strada, ora, è quella giusta. 4) Phillip Island è uno straordinario circuito. Asfalto perfetto, saliscendi, brevi rettilinei e curvoni veloci, tali che la media oraria è seconda solo a Monza e i sui rettilinei da 330 km/h. Un tracciato su cui la cavalleria è subordinata all'equilibrio ciclistico. La GSX-R è una moto ciclisticamente a posto, infatti su questa pista ha sempre fatto buone ed ottime cose. Del resto, anche la Ducati, che non ha ancora trovato i cavalli che gli servono per essere al top, a livello ciclistico ha dimostrato di esserci proprio sul circuito australiano. E fu così anche lo scorso anno. 5) Probabilmente, già da Aragon Aprilia e Kawasaki torneranno in cattedra, ma sulle alcune piste il podio potrà essere ancora alla loro portata. E se dal Giappone cominceranno a crederci e a contribuire, la presenza della Suzuki nelle zone alte della classifica potrebbe diventare costante.
"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
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