Polaris Industries è un produttore americano che, a quanto risulta, si dà parecchio da fare. Oltre a produrre motoslitte, quad, ATV e veicoli elettrici, è proprietario dei marchi Victory e Indian che cercano di "rosicchiare" clienti a Harley-Davidson anche e soprattutto sul mercato interno.

Se è vero che Polaris ha registrato recentemente un aumento delle sue vendite del 20% proprio sul mercato americano, probabilmente si stanno arrabbiando pure i nipponici. Perché? Ma perché i jap, negli ultimi decenni, ce l'hanno messa tutta per introdursi nella fetta di mercato riservata alle bicilindriche pesanti e "customizzabili", tradizionalmente trainata da Harley Davidson.

Naturalmente la parte della prima donna appartiene sempre alla "capoclasse" Harley, ma Polaris pare piuttosto agguerrita e decisa a non fare sconti a nessuno. Il marchio Victory era stato varato nel 1998. Fino ad oggi ha sfornato una nutrita serie di proposte costruite attorno a un V-twin ipertrofico "in stile Harley".

A un certo punto i Polaris devono essersi detti: "si, va bene, ma qua ci serve il blasone". E così nel 2011 hanno rispolverato il marchio Indian che in quanto a blasone e anzianità è antecedente ad Harley Davidson, pur avendo interrotto la produzione nel 1953.

La ferramenta proposta sembra di tutto rispetto per gli appassionati del genere.

Questa per esempio è la Indian Chieftain:



Si intravede vagamente una certa rassomiglianza con quest'altra:



Ecco qua sotto la Victory Cross Country Tour, sempre confrontabile con la "capoclasse" qua sopra:



Ovviamente le suddette "motorette" sfondano tutte i 20.000 dollari sul mercato interno americano. Ma Polaris vuole accontentare pure i portafogli più magri. Quest'altra, per esempio, è la Victory Vegas 8 Ball:



che agli americanos costa "solo" 12.500 dollari, ma è sempre un 106 cubic inches (1700 cc abbondanti).

P.S. Dimenticavo: ecco qua una vecchia Indian Four del 1928:



4 cilindri in linea senza marmitta. Una vera goduria per gli smanettoni casinaioli già negli anni '20. Mica pizza e fichi...

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Se un idiota ti dice "cretino!" sorridi: vuol dire che sei intelligente.

hai assolutamente ragione.........ma è anche vero un'altra cosa (e qui mi prendo gli insulti)......già non concepisco pagare 30 mila euro una moto con fior fior di elettronica e innovazione nei materiali (come può essere una panigale).............figurati se concepisco pagarne 30 mila per un telaio in ferro e un motore..................solo perchè c'è una famosa etichetta attaccata sul serbatoio...........

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=====la derapata è un apostrofo nero tra le parole gomma e asfalto......e se mi vedi diverso è perchè son di traverso!!!!=====

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la grandezza non è mai vana

Molti nemici molto onore - Giulio Cesare

...sì...infatti hanno ingaggiato come testimonial "può accompagnare solo" ...scherzi a parte, la vedo una valida alternativa al marchio di Milwaukee, certo, non sarà una passeggiata ma la storia c'insegna che alcuni marchi sono riusciti non solo a riemergere ma anche a fare "scuola", ora non vedo perchè l'Indian non dovrebbe riuscire nell'impresa

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... il Motociclista è un'artista di strada ... (ocramgt1000)

...E il secondo remake del marchio Indian,in America è un marchio di culto molto più delle H.D. per i record su pista,perchè è nata prima delle H.D.personalmente preferisco la Classic Heritage HD più in linea con la classica HD ricorda le Electra.le duo Glide etc etc.

Questi modelli nuovi Indian ricordano molto le moto che faceva ARLEN NESS nei primi anni novanta fate una ricerca sui modelli vedrete che le touring fatte da Ness sono simili,

Detto questo non mi piacciono,preferivo allora la kavasaki vn 800 quellq che era uguale alla indian chief, o ancora meglio mi compro un Harley degli anni 90 le ultime a carburatori (appunto una heritage) monto il kit Indian e il gioco è fatto.

é la mia opinione.

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" Quanno se scherza bisogna esse seri ".[i] A.Sordi