Iscritto: 04/09/2009
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Ben Spies - 9,5 Anche stavolta ha vinto su una pista vista solo due giorni prima della gara. E' stato anche più difficile delle altre volte perché la pioggia del venerdì ha costretto il texano a imparare il circuito e a mettere a posto la R1 in appena 43 giri tra sessioni del sabato e warm up della mattina. Il tempo era poco, se l'è fatto bastare. Solo Rea è riuscito a sbarragli la strada ma non sapremo mai se Texas Terror ha provato a fare doppietta oppure se ha mollato appena appena il gas pensando al campionato.
Jonathan Rea - 8,5 Il 22enne nordirlandese fa sognare la Honda e recriminare la Ducati che a fine 2007 lo aveva già preso: l'accordo saltò per una serie di incomprensioni sui tempi dell'operazione al ginocchio che avrebbero fatto saltare i test invernali. Giudicando con il senno di poi, Borgo Panigale avrebbe fatto bene ad aspettarlo… Al debutto in Superbike il concittadino dell'eroe Joey Dunlop sta strabiliando: ha già vinto due volte, è quarto nel Mondiale e ormai leader indiscusso dell'armata CBR- RR. Non ha paura di nessuno, neanche del migliore. Se Spies non andrà direttamente in MotoGP nel 2010 saranno scintille. Un voto in meno per la traiettoria assassina che è costata la gara (e il Mondiale?) a Noriyuki Haga.
Noriyuki Haga - 8 Per vincere i Mondiali ci vuole manico e fortuna. Il primo non gli difetta, la dea bendata però spesso fa finta di non conoscerlo. Ha perso il titolo per l'efedrina, una altro per sei stop meccanici, il terzo per due punti. Stavolta rischia di pagare la manovra avventata di un ragazzino irrispettoso. Restano sei battaglie e diciotto punti non sarebbero una sentenza se non ci fosse di mezzo Spies. Tutti hanno l'impressione che il finale del Mondiale sia già scritto. Il Samurai riuscirà a cambiare il destino?
Max Biaggi - 8 E' proprio un altro Max. Una volta si sarebbe lamentato della mancanza di riferimenti, delle vibrazioni, della maggiore cilindrata della Ducati e della pioggia che ha costretto l'Aprilia a preparare la gara in fretta e furia in un solo giorno. Invece ha indossato silenziosamente il casco, è salito in sella alla RSV4 e ha cercato di guidare sopra ai problemi. Nella seconda gara, se fosse partito meglio, avrebbe reso la vita dura a Spies e Rea perché la seconda metà del cronologico è stata praticamente identica.
Leon Haslam - 8 Il britannico è uno di quelli che guida con il cuore in mano, impossibile non apprezzarlo. Corre con una motore fatto in casa, perché quello fornito da Stiggy non gli andava bene, e ci mette l'anima. Le ha buscate da Rea e Spies che, con manovre al limite, lo hanno spinto fuori traiettoria nel breve volgere di pochi giri. Il figlio d'arte ha pagato soprattutto la staccata decisa del texano che lo ha mandato fuori linea e fuori di senno. Ai box era infuriato e ha detto che se avessero giocato pulito lui avrebbe potuto vincere. Leon ha giurato vendetta e a Imola Ben e Jonathan faranno bene a girargli lontano...
Carlos Checa - 7 Lo spagnolo non ha fatto una stagione brillante ma in tempo di mercato piloti si è dato una svegliata centrando due podi significativi. L'uscita migliore è stata la prima quando, messo meglio tecnicamente, è riuscito a tenere a bada Rea che le ha provate tutte per stargli davanti. Ha mostrato molta solidità, da perfetto numero due.
Troy Corser - 7 Sulla pista di casa la BMW ha fatto un deciso passo avanti restando nelle posizioni di eccellenza per parecchi giri. L'australiano dice che la 1000RR, grazie alle novità di elettronica e motore, è diventata molto più facile e divertente da guidare. Brilla soprattutto il launch control, un po' meno la gestione della gomma posteriore che anche stavolta è calata pregiudicando il risultato. Riusciranno i tedeschi ad assaggiare il podio prima della fine del campionato?
Richard Cooper - 4 L'insufficenza non è tanto per il 26enne britannico ma per i dirigenti BMW che lo hanno avventatamente gettato nella mischia senza alcuna esperienza a questo livello. Premiato per l'impegno profuso nelle gare endurance (per altro nelle retrovie…) Cooper è caduto due volte girando due secondi più piano dei top rider.
Michel Fabrizio - 5 Forse è un caso, ma dopo lo strike di Brno non è stato più lui. Il Ring non si è rivelato neanche quest'anno la pista adatta per la Ducati (ma nel 2008 Bayliss aveva fatto secondo e quarto…) ma Michel non è piaciuto né in prova né in gara. Imola potrebbe essere l'ultima spiaggia e la Rossa avrà bisogno anche di lui per dare una mano (ma come??) alla causa iridata di Nori Haga.
Calendario - 0 Griglia piena, personaggi che piacciono alla gente, rivalità, duelli spettacolari. Ma quanti avranno potuto apprezzare i numeri che la Superbike riesce a regalare? Il Mondiale ha fatto sei settimane di vacanza ed è tornato in pista proprio in concomitanza con la MotoGP a Misano. Così la Infront si fa male da sola: un calendario intelligente sarebbe fondamentale per valorizzare al meglio il campionato e dare giusto risalto agli investimenti delle Case.
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