Iscritto: 13/06/2008 Locazione: RC
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A qualche giorno dalla prima gara italiana in SBK, vediamo di fare il punto della situazione, partendo da alcuni punti di vista.
PROFONDO ROSSO
La crisi Ducati è ormai al culmine. Il naufragio in Olanda relega la squadra ufficiale di Borgo Panigale al ruolo di comprimaria. Lo svantaggio di Haga da Haslam, 62 punti, sarebbe enorme ma rimontabile avendo il vantaggio di una moto ed un pilota in grado di vincere buona parte delle rimanenti gare, ma la realtà è ben diversa. La competitività è una chimera, e gli avversari competittivi in tutte le gare, a partire da Monza, sono fin troppi. Purtroppo, quando i galli nel pollaio sono troppi, il tempo per le galline di covare le uova diventa esiguo. Quali sono le cause del tracollo? Probabilmente si possono trovare un po' dappertutto. I piloti prima di tutto. La nuova versione della 1198 è stata sviluppata dai due ufficiali. Visto che hanno una guida agli antipodi, le informazioni ricevute possono essere state contrastanti. Bisogna, infatti, ricordare che la moto vincente nel 2009 era stata sviluppata da Bayliss. Ed è la stessa moto che lotta al vertice nelle mani di Checa e Smrz. La moto non è più in vantaggio sulle altre, ma, visti i risultati dei team privati, è ancora competitiva. In Ducati si sta studiando la nuova moto, con molte cose inedite rispetto alla 1198, ma potrebbe essere un'errore voltare pagina troppo velocemente. Il team, orfano di Tardozzi e dei suoi fidati, pare poco reattivo. Alcune decisioni dovrebbero esser prese con tempestività e coraggio. Ora, ad esempio, ne avrebbero l'occasione. Infatti, Checa, che rimane a 45 punti dal capoclassifica, potrebbe essere l'unica speranza per vincere il mondiale. Quindi, perchè non affidare al team Althea un motore evoluzione già da Monza, così da permettergli di giocarsela alla pari? Sinceramente, altre soluzioni di riscatto non ne vedo.
LA SPERANZA BRITANNICA ED IL VECCHIO CORE DE ROMA
Haslam e Biaggi sono rimasti i più accreditati contendenti al titolo. Haslam, dopo quattro gare, ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per mantenere la testa della classifica. E' ottimamente supportato da una delle migliori squadre della SBK, il team ALSTARE di Francis Batta, e da una Suzuki equilibrata e veloce. Comunque, i 40 punti di vantaggio su Biaggi non sono un'abisso. Anche il buon Max ha un passo da mondiale. In più, ha una moto in pieno sviluppo, che può fare la differenza in molte delle piste che rimangono da correre. Anche Rea non è lontanissimo e la Honda ha messo mani direttamente sulla sua CBR (trattamento riservato a chi corre la 8 ore di Suzuka, come avvenne per Edwards). Però, la gara di Assen, che Rea ha dominato senza errori né debolezze, mi pare più un'eccezione che la regola. La speranza di Checa, invece, è legata a quello che ho scritto prima. Più tardi questo avverrà, più lontane si faranno le speranze dello spagnolo di lasciare il segno negli annali della SBK. Comunque, è probabile che la bilancia penderà a favore di chi riuscirà a stare costantemente nelle zone alte della classifica senza perdere punti per strada. Ed in un campionato così combattuto, con così tante moto e piloti competitivi, non sarà facile per nessuno.
IL MUCCHIO SELVAGGIO
Quello che si sperava dallo scorso anno si sta disegnando quest'anno. Ad Assen le prime cinque posizioni erano occupate da cinque moto diverse a pochi decimi l'una dall'altra, in entrambe le manches. Fin ora si sono viste le Suzuki ed le Aprilia velocissime, ma anche le Ducati, ufficiali e private, vincere e lottare per la vittoria. La Honda dipende dalle follie di Rea, ma è molto veloce, così come la Yamaha. La R1 2010 è più potente di quella che ha vinto il mondiale, ma paga lo scotto di un lento praticandato dei piloti. Comunque, ad Assen si è rivisto il miglior Toseland, ed in questo stato di forma può arrivare molto in alto. Infine, la BMW. La S1000RR si evolve gara dopo gara, ed i risultati ottenuti fin ora non rendono giustizia a ciò che si è visto in pista. Con il loro motorone, li vedo tra i pretendenti al gradino più alto del podio di Monza.
"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
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Iscritto: 28/04/2003
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