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Vendite in calo vertiginoso: che fare? Opzioni · Visualizza
UomoNuovo
Inviato: martedì 2 novembre 2010 14:28:51



Iscritto: 13/09/2010
Non sono esperto di queste cose, magari voi sì. Che fareste per incrementare le vendite? Quali suggerimenti dareste ai concessionari fermo restando che la crisi c'è e continuerà ancora per un bel po'?
La domanda è seria e rivolta a tutti, commercianti di moto e non. Come se ne esce da sto pantano?
Gawain Kren
Inviato: martedì 2 novembre 2010 14:38:27



Iscritto: 27/02/2010
Locazione: PR
Abbandonando finalmente il petrolio proponendo alternative decenti e tecnologicamente più avanzate di quella roba da toys center che spacciano per futuro e vendono a 20volte il valore di mercato. Se i mezzi autocostruiti fossero omologabili in maniera decente le varie case sarebbero già fallite da un pezzo con quello che propongono.


La mano destra non sa quello che fa la sinistra
nicola66
Inviato: martedì 2 novembre 2010 14:53:20



Iscritto: 13/01/2005
Locazione: MN
discorso complesso e poliedrico.
intanto bisogna vedere cosa non si vende + e perchè
http://www.ancma.it/common/file/articolo_223sezione_7.pdf

è sparita o sta sparendo una buona parte della fascia tra i 20 e 30 anni che non ha + il potenziale economico per il nuovo che va dai 7 ai 9 mila €.



fare le pieghe non vuol dire fare anche le curve
Rolling-Stoner xxx
Inviato: martedì 2 novembre 2010 15:08:11



Iscritto: 16/06/2007
Locazione: BN
Anche l'aumento di cilindrata degli scooter ha portato a questo...



Italians do it BETTER!!!
ermes_85
Inviato: martedì 2 novembre 2010 15:22:03



Iscritto: 20/07/2010
Locazione: Vicenza Provincia
Quote:
è sparita o sta sparendo una buona parte della fascia tra i 20 e 30 anni che non ha + il potenziale economico per il nuovo che va dai 7 ai 9 mila €.


Quoto in toto.... ed è anche il motivo della crisi globale....

Tributo ad un grande campione


http://www.youtube.com/watch?v=ZUUn9cmrLuA
Wormbike
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 01:46:13



Iscritto: 13/06/2008
Locazione: RC
La grave crisi ha comportato una drastica diminuzione alla propensione al consumo. Checchè ne dicano i politici, si tratta di un'effetto domino che richiede molto tempo per essere riassorbito, fermo restando che si ricreino le condizioni di mercato favorevoli. Il principale imputato è il settore creditizio, che ha sicuramente stretto i cordoni. Quindi, se gli operatori bancari ritornassero a dare prestiti a tutti, si ricomincerebbe a comprare. Però, è stato proprio il massiccio ricorso al credito non coperto la causa primaria della crisi...

Insomma, secondo me bisognerebbe ridisegnare tutto lo scenario del mercato motociclistico, non guardando più al periodo delle vacche grasse (e mucche pazze), ma considerando effetivamente quelli che sono i reali volumi di vendita per le varie categorie. La necessità è quella di evitare la sovraproduzione, differenziare i prodotti, aumentare la loro vita media. Uno scenario che non è più quello di un mercato in espansione, ma neanche di un mercato saturato.

"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
ermes_85
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 08:22:21



Iscritto: 20/07/2010
Locazione: Vicenza Provincia
Quote:
La grave crisi ha comportato una drastica diminuzione alla propensione al consumo. Checchè ne dicano i politici, si tratta di un'effetto domino che richie de molto tempo per essere riassorbito, fermo restando che si ricreino le condizioni di mercato favorevoli. Il principale imputato è il settore creditizio, che ha sicuramente stretto i cordoni. Quindi, se gli operatori bancari ritornassero a dare prestiti a tutti, si ricomincerebbe a comprare. Però, è stato proprio il massiccio ricorso al credito non coperto la causa primaria della crisi...


Q8

I
Quote:
nsomma, secondo me bisognerebbe ridisegnare tutto lo scenario del mercato motociclistico, non guardando più al periodo delle vacche grasse (e mucche pazze), ma considerando effetivamente quelli che sono i reali volumi di vendita per le varie categorie. La necessità è quella di evitare la sovraproduzione, differenziare i prodotti, aumentare la loro vita media. Uno scenario che non è più quello di un mercato in espansione, ma neanche di un mercato saturato.


anche qui.

Tributo ad un grande campione


http://www.youtube.com/watch?v=ZUUn9cmrLuA
Tempone
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 09:51:32



Iscritto: 09/10/2000
Locazione: MB
Originariamente inviato da UomoNuovo
Non sono esperto di queste cose, magari voi sì. Che fareste per incrementare le vendite? Quali suggerimenti dareste ai concessionari fermo restando che la crisi c'è e continuerà ancora per un bel po'?
La domanda è seria e rivolta a tutti, commercianti di moto e non. Come se ne esce da sto pantano?



Pregando Pray

Ogni moto la gà el sò padrun!

Sunshine01
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 09:59:04



Iscritto: 28/08/2005
Locazione: Capriate San Gervasio (BG)
Originariamente inviato da Tempone
Originariamente inviato da UomoNuovo
Non sono esperto di queste cose, magari voi sì. Che fareste per incrementare le vendite? Quali suggerimenti dareste ai concessionari fermo restando che la crisi c'è e continuerà ancora per un bel po'?
La domanda è seria e rivolta a tutti, commercianti di moto e non. Come se ne esce da sto pantano?



Pregando Pray


Pregando......sperando......ando......continuiamo con le rime? dai che questa mattina prendiamo una piega "lassativa".
Ciao Tempùn ciao


Se tu mi paghi come dici tu, io lavoro come dico io. Se tu mi paghi come dico io, io lavoro come dici tu.

il franz
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 11:21:24



Iscritto: 24/10/2000
Locazione: Sesto San Giovanni
I soldi mancano. La ricchezza andrà sempre di più ridistribuita nel mondo.
Per restare a galla bisogna remare molto più forte che nel passato.
Si vende meno ma la moto più venduta è un 1200 cc strano vero?
Sarà, ma sono anni che mi faccio questa idea: i motociclisti più convinti in Italia sono nati tra il 1950 e il 1978 (circa) dopo con la playstation internet etc. la voglia di uscire, viaggiare prendere acqua, freddo è diminuita.
Di giovani in moto ne vedo sempre meno, la media rimane pur sempre tra i 35 e 55 anni. I produttori e concessionari dovrebbero avvicinare di più i giovani ma non saprei come e una volta esaurito il fenomeno Valentino Rossi la vedo ancora più difficile.
Un esempio è anche mio figlio, nonostante super appassionato di moto, nonostante a 14 anni guidava tranquillamente qualunque tipo di moto con la sua bicicletta da corsa è pienamente soddisfatto a breve compie 17 anni e non ci sono a breve progetti di acquisto di un motociclo per lui ma forse per me si :-)


R1250RT - 70.000 km
renzo153
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 12:28:34


Iscritto: 06/01/2007
Locazione: RM
Intanto sarebbe il caso anche di pensare a come evitare le crisi ricorrenti. Ogni 8 - 10 anni ce n’è una. Il credito troppo facile espande l’economia fino a creare bolle. Per un po’ tutti contenti: investitori, consumatori, bancari (forti bonus), politici (se ne ascrivono il merito). Poi i prezzi si surriscaldano, gli investimenti di lungo periodo vengono ridotti o cancellati, qualcuno storce il naso per i prezzi assurdi, ecc. E’ l’inizio soft della crisi che poi, in cascata, prenderà tutti. Ed è allora che le banche si accorgono che i crediti che hanno concesso non possono venire rimborsati. E giù a chiedere salvataggi alle banche centrali stampando soldi (falsa ricchezza). L’ultima crisi è poi particolarmente aggravata dalla presenza di Cina e India, i cui lavoratori hanno sostituito molti dei nostri.
Quindi che fare? Il contrario di quanto, purtroppo, si sta facendo. Lo so; la mia ricetta è drastica, ma se non si comincia, andrà sempre peggio. Dunque a) nel breve : ridurre le tasse sul lavoro, applicare dazi a talune importazioni e impulso ai lavori pubblici che rendono (infrastrutture con fini economici). Si riducono i consumi? Sì, ma sui consumi che non servono, se i dazi sono ben mirati e praticati dall’Europa intera. E col tempo, si può riassestare un’economia oggi al disastro. Nel medio lungo: evitare per legge il credito facile. Il credito va concesso solo se prima si è risparmiato (in assets veri); le banche portano oggi all’attivo nei bilanci dei crediti che sono più o meno falsi giacché imbottiti di credito “elettronico”, indi per non fallire e non creare ulteriore caos, soccorso delle banche centrali. Esse invece dovrebbero fallire; i loro dirigenti processati (sempre che si faccia prima una legge che eviti il credito facile), le banche centrali eliminate come tali e riclassificate a severo organo di controllo. Lo so, si possono fare tante obiezioni. Ma ad esempio, che senso ha ad esempio il Giappone, il cui debito pubblico è il 270% del PIL e i cui tassi di interesse sono quasi zero? Queste sono espropriazioni dei lavoratori che avvantaggiano solo gli speculatori(baanche): prendono Yen a prestito facile, li prestano dove rendono meglio - spesso fuori dal Giappone - e se va male non li restituiscono e se va bene, li restituiscono svalutati. Mentre ora, mi pare, si stanno stimolando i consumi solo inoculando paura dell’inflazione: la gente spenda oggi per la paura che quello che risparmia oggi, varrà molto meno domani. E’ triste tutto ciò; soprattutto perché, come cicale, ci accontenteremo di uscire da questa crisi non pensando che ce ne sarà un’altra!
ermes_85
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 15:47:47



Iscritto: 20/07/2010
Locazione: Vicenza Provincia
Quote:
Quindi che fare? Il contrario di quanto, purtroppo, si sta facendo. Lo so; la mia ricetta è drastica, ma se non si comincia, andrà sempre peggio. Dunque a) nel breve : ridurre le tasse sul lavoro, applicare dazi a talune importazioni e impulso ai lavori pubblici che rendono (infrastrutture con fini economici). Si riducono i consumi? Sì, ma sui consumi che non servono, se i dazi sono ben mirati e praticati dall’Europa intera


La penso esattamente uguale, se non si comincia facendo in modo che il lavoro resti in italia, e se non si mette in fretta una tassa sui prodotti che vengono dall'estero, di questa crisi non ce la caviamo più....

Tributo ad un grande campione


http://www.youtube.com/watch?v=ZUUn9cmrLuA
PG
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 17:25:44



Iscritto: 27/02/2002
Locazione: BO
Originariamente inviato da il franz
I soldi mancano. La ricchezza andrà sempre di più ridistribuita nel mondo.
Per restare a galla bisogna remare molto più forte che nel passato.
Si vende meno ma la moto più venduta è un 1200 cc strano vero?
Sarà, ma sono anni che mi faccio questa idea: i motociclisti più convinti in Italia sono nati tra il 1950 e il 1978 (circa) dopo con la playstation internet etc. la voglia di uscire, viaggiare prendere acqua, freddo è diminuita.
Di giovani in moto ne vedo sempre meno, la media rimane pur sempre tra i 35 e 55 anni. I produttori e concessionari dovrebbero avvicinare di più i giovani ma non saprei come e una volta esaurito il fenomeno Valentino Rossi la vedo ancora più difficile.
Un esempio è anche mio figlio, nonostante super appassionato di moto, nonostante a 14 anni guidava tranquillamente qualunque tipo di moto con la sua bicicletta da corsa è pienamente soddisfatto a breve compie 17 anni e non ci sono a breve progetti di acquisto di un motociclo per lui ma forse per me si :-)


tutto molto esatto.

non dimentichiamoci che ogni epoca ha i suoi must commerciali, era così anche nel medioevo. non si andrà sempre in massa in moto per forza, così come non si scierà tutti in inverno.
sono salti generazionali.
a questo s'aggiunga una politica dissennata di coloro che il mercato lo hanno inventato, con sconti che dimezzano i valori dei beni acquistati all'uscita dal negozio.
si condisca con numerosi costruttori italiani "falliti" solo per fregare proprio i clienti e l'erario, che ogni anno, appaiono come funghi a rho a presentare "il nuovo orgoglio italico che batterà la concorrenza", salvo poi scoprire che l'unica cosa che batte è il record per mancato post vendita.
io credo che il livello attuale di venduto resterà tale per diversi anni e se non ci sarà un'invenzione "epocale" (hai voglia a dire che è la causa della crisi senza di loro oggi non saremmo neppure qui a scrivere) come fu l'honda cn (che il costruttore aveva deciso di buttare via quando uscirono hexagon e dink, ma soprattutto majesty) si potrà solo contare su una schiera di appassionati.
esattamente come per il camper, la navigazione, il volo libero, eccetera.

e non c'è nulla di strano.

la moto è un gioco, una passione, mica una necessità.
UomoNuovo
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 17:36:20



Iscritto: 13/09/2010
Originariamente inviato da PG
[quote=il franz]I mica una necessità.


In città lo è.
PG
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 17:40:13



Iscritto: 27/02/2002
Locazione: BO
ci sono intere popolazioni che usano i mezzi pubblici o la bicicletta. lasciamo perdere i motivi politici per i quali in italia non avviene.

in città comunque non è obbligatorio l'uso dello z750, o della brutale, della granpasso, della r1200gs e persino del t-max.
reka
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 17:56:20



Iscritto: 18/10/2002
Locazione: MB
in città serve l'SH150... possibilmente scassato per poterlo mollare dove capita Whistle

firmato il reka
Robi38
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 18:00:56



Iscritto: 20/08/2005
Locazione: VI
Fate una telefonata a Palazzo Chigi, qui trovate un' uomo magnanimo, che vi aiuterà Ascolta che c'ho 'n segreto da dirti

Tra lucidità e follia, c'è una sottile striscia rossa.
zeljko
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 18:02:11



Iscritto: 03/07/2003
Locazione: Roma-Milano
Originariamente inviato da UomoNuovo
Non sono esperto di queste cose, magari voi sì. Che fareste per incrementare le vendite? Quali suggerimenti dareste ai concessionari fermo restando che la crisi c'è e continuerà ancora per un bel po'?
La domanda è seria e rivolta a tutti, commercianti di moto e non. Come se ne esce da sto pantano?


Concordo con molte delle cose che ho letto.
Pur senza il millenarismo di nicola66, la mia idea è piattamente quella di PG, i numeri del motociclo sono grossomodo questi.

Peraltro la linea di andare al risparmio su tutto a mio avviso è destinata al fallimento.

Tutti credono che per condividere un pezzo del momento magico bmw basti aggiungere a un listino fatto di due sportive valide più un tot di barattoli tirati via sempre più al risparmio, un'endurona da 13-16000 euro. E fanno dei bagni pazzeschi.

Si tratta di dare l'idea di fare un prodotto che guarda alla qualità e costa il minimo in più. Magari bmw oggi ILLUDE di farlo, ma appunto. Invece Ducati e Triumph ci provano sul serio. E i risultati non sono malissimo.

Il principio del futuro è questo: produrre per i morti di fame e per dai riccotti in su. Tolto che i morti di fame non comprano moto. E' questa la società italiana di oggi e di domani. Già ora la stazione termini è un enorme alveare di accattoni che rovistano tra le monete di resto di telefoni, biglietterie automatiche, macchine per le bibite. Gente di 10, 20, 30, addirittura 40 e poi 50, 60, 70 anni.

(Nello specifico, invece:
Avrei certamente da far aumentare del 20% le vendite moto di Honda, se i modelli li decidessi io e da alcuni anni. Io o altre probabilmente centinaiao miglia di appassionati che le scemenze sulla gamma che è riuscita a combinare Honda dopo la (relativamente positiva,rispetto al dopo) paralisi 2000-2008, le avrebbero evitate tutte o quasi. Bastava andare in moto, capire di moto e guardarsi intorno.

Invece loro fanno il verso al K1300S, che chi l'ha inventato sta solo aspettando l'occasione di un modo decoroso per sopprimerlo per sempre. E tengono da dodici anni su una Caponord senza telaio.)

vedere tutto, sopportare molto, correggere una cosa alla volta

ermes_85
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 18:11:55



Iscritto: 20/07/2010
Locazione: Vicenza Provincia
I morti di fame comprano usato secondo me Whistle e tengono la moto mooolto tempo....

Tributo ad un grande campione


http://www.youtube.com/watch?v=ZUUn9cmrLuA
Uovogsxr
Inviato: mercoledì 3 novembre 2010 18:12:26



Iscritto: 01/11/2008
Locazione: Bologna
Originariamente inviato da ermes_85
Quote:
Quindi che fare? Il contrario di quanto, purtroppo, si sta facendo. Lo so; la mia ricetta è drastica, ma se non si comincia, andrà sempre peggio. Dunque a) nel breve : ridurre le tasse sul lavoro, applicare dazi a talune importazioni e impulso ai lavori pubblici che rendono (infrastrutture con fini economici). Si riducono i consumi? Sì, ma sui consumi che non servono, se i dazi sono ben mirati e praticati dall’Europa intera


La penso esattamente uguale, se non si comincia facendo in modo che il lavoro resti in italia, e se non si mette in fretta una tassa sui prodotti che vengono dall'estero, di questa crisi non ce la caviamo più....


Si chiama MONOPOLIO, e mi sembra la peggior cosa xchè senza concorrenza non ha senso sviluppare nuovi prodotti o tecnologie, e cmq sia nell'Autarchia fascista che nel Socialismo sovietico ciò ha procurato solo danni..chiedi a tuo nonno se era buono il caffè alla cicoria 'antisanzionista' o ad un tedesco della DDR quant'era valida la Trabant; non riesumiamo vecchi fantasmi demagogici, il libero mercato ci DEVE essere, se un'industria produce merce scadente è giusto che fallisca, italiana o straniera che sia, non deve essere protetta solo perchè italiana, provate ad immaginare x dire se Ducati non avesse concorrenza che la spinge sempre a migliorarsi, esisterebbe secondo voi la 1198??? tutti a girare col Cucciolo e ringraziare!

"..alcuni motociclisti sembrano dei giocatori di biliardo che, anziché ingegnarsi di spedire tra sponde le palle dove vogliono mandarle, senza affanni e col cervello, credono che il risultato lo ottieni meglio percuotendo con la stecca ogni cosa si trovi sul panno verde, e il panno stesso." copyright Zeljko

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