Ero ormai davvero convinto di aver raggiunto il nirvana motociclistico tra Gixxer750 e Street R, e quindi il mio giro stagionale di prove per concessionari, quest’anno non era mai cominciato. Ora che però qualche bastardo ha deciso di portarsi via la mia Street, ho deciso che le mie personalissime prove ricominciano.
Oggi mi sono tolto lo sfizio di 3 moto:
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Triumph Street Triple R (giusto perché è un mese che non la guidavo)
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Triumph Speed Triple-
Suzuki Gsr750Partiamo dalla
Street Triple R. Ho deciso di guidarla di nuovo perché è quasi un mese che me l’hanno rubata e volevo risalirci per usarla come paragone per ciò che avrei guidato dopo, in particolare come paragone per la sorella maggiore.
La Street è una bicicletta, sali e la guidi come se fosse una Honda (ed è un complimento), ha un motore elastico, un buona schiena ai medi, i fari dal nuovo disegno sembra che riescano a deviare il flusso dell’aria meglio di quelli tondi della serie precedente. Per il resto è la Street di sempre. La versione
R ha come sempre una frenata davvero ottima, la sella in gel vi fa dimenticare i chilometri che state percorrendo (ma questo è un ricordo della mia perché la prova è durata davvero pochi minuti). Rispetto alla mia è cambiata solo la grafica della strumentazione (prima il contagiri era su fondo giallo, ora è grigia) ed il manubrio che non riporta più la dicitura By Magura, ma per il resto non è cambiato assolutamente nulla, era una moto ai limiti della perfezione e sarebbe stato davvero assurdo stravolgere un progetto del genere.
Veniamo alla sorellona di 1050cc, la
Speed Triple.
Inevitabili i continui paragoni con la sorella di 675cc, prima di tutto la posizione in sella, ottima ma profondamente diversa dalla Street. La Speed rispetto alla Street ha una zona centrale davvero importante, la posizione di guida è imposta dal serbatoio piuttosto ingombrante che costringe le gambe a rimanere un pochino più larghe, diciamo che questa posizione spinge a consigliare la moto a chi è piuttosto alto, io sono 1.84 e poggiavo entrambi i piedi per terra ma per poco davvero.
Va beh, partiamo.
Appena ingranata la 1° marcia il motore fa subito sentire di essere di tutt’altra pasta rispetto alla sorellina. Guidi la Street e credi di avere un motore della miseria sotto al sedere, sali sulla Speed e ti rendi conto di cosa sia davvero un motorone che spinge sempre, pochi metri e capisci che la Street è davvero la sorella piccola.
La prova continua nel traffico dove la Speed dimostra comunque di essere agile. Ha sicuramente una inerzia maggiore rispetto alla sorella piccola, una minor agilità enfatizzata dalla gomma da 190 al posteriore - e dalla scarsa confidenza che le Metzeler Racetec K3 di primo equipaggiamento davano sulla strada bagnata di questa mattina – ma si muove egregiamente tra le macchine.
Arrivo ad una strada ad alto scorrimento e comincio ad infilare una marcia via l’altra, in un attimo vedo i 180km/h di tachimetro ma non sento quasi pressione addosso, i fari fanno davvero un lavoro perfetto nel ridurre gli effetti nocivi dell’aria addosso, credo che montando i 2 cupolini che avevo sulla mia Street si ottenga davvero una ottima protezione aerodinamica per essere una naked. L'anteriore è piantato a terra quasi come avessi tra le mani dei semimanubri.
Riprendo la strada per il ritorno, prima ancora a velocità piuttosto sostenuta, e poi nuovamente nel traffico. La moto è davvero fantastica (e a novembre all'Eicma presentano la versione R anche della Speed con ciclistica Ohlins), mi ha fatto davvero traballare la certezza che avrei comprato una nuova Street.
- Aspetti negativi rilevati per la mia guida: in rilascio soffre di un deciso freno motore rispetto alla Street, qui i 3 cilindri di grossa cubatura si fanno sentire quando mollate il gas. La Street in rilascio sembra un 4 in linea, la Speed assomiglia più ad un bicilindrico. La strumentazione per i miei gusti ha una pecca, non ha il contamarce
- Aspetti positivi rilevati per la mia guida: tutti gli altri
Tornando a casa, passo davanti ad un concessionario Suzuki che davanti all’entrata ha una fiammante
GSR750 bianca con la scritta “prova clienti”. Potevo esimermi? Ma certo che no. Fermo la macchina, entro, firmo lo scarico di responsabilità, mi prendo le chiavi, salgo in sella e parto.
Premetto che avendo a casa una Gixxer750 mi aspettavo tanto da questa moto, in particolare il motore che conosco ma con più schiena ai medi ed una guidabilità maggiore data dal manubrio alto.
Parto e mi faccio i primi metri nel traffico delle auto impegnate nello shopping del sabato pomeriggio. La moto è agile ma già a velocità da codice la protezione aerodinamica è nulla, si sente subito l’aria addosso. Arrivo ad una rotonda, tiro la leva del freno e la moto non rallenta, tiro ancora e comincio a sentire un minimo di freno (con questa non ti ribalti nemmeno se lo prendi a martellate il freno anteriore). Va beh, entriamo in superstrada e vediamo come si comporta a velocità superiori. Accelero, passo da una marcia all’altra, ma … è davvero un 750 sta moto? È davvero figlia della gixxer? Boh, non va un tubo.
Le marce salgono e la velocità segnata dal tachimetro anche, sono in 5a marcia a 170km/h e l’anteriore comincia a non essere più comunicativo, trasmette quella sensazione di non-sensazione che ti porta a non fidarti di una moto quando non senti l’anteriore. Tiro ancora un po’ per arrivare a 190km/h ma quella pessima sensazione aumenta esponenzialmente. Dove le Triumph fanno a gara per stare aggrappate con l’anteriore all’asfalto, la Suzuki ha già alzato bandiera bianca da un pezzo.
Con questa moto dubito che un curvone da 200km/h sarebbe una esperienza da ripetere, con le Triumph lo rifaresti subito.
La prova è durata esattamente 13km, sono tornato rapidamente in concessionario e quando riconsegnavo le chiavi, alla domanda del venditore “com’è?” non mi sono sentito di essere maleducato e mi sono limitato a dire … noiosa!
Come sempre, ci tengo a sottolineare che quanto detto sopra, sono sensazioni assolutamente personali, le sensazioni di un guidatore mediocre, non vogliono essere pareri assoluti su un mezzo, si tratta di considerazioni assolutamente opinabili, ma a me queste moto hanno trasmesso queste sensazione.
Ciao e alla prossima prova
... non esiste modo migliore per vivere il tempo che ci è concesso ... e se ancora non lo avete capito ... beh, lasciate perdere, non lo capirete mai !
Motociclisti ... strana, meravigliosa gente!