La 34° edizione della 8 ore di Suzuka, la più combattuta e avvincente della storia: battuto il precedente primato sulla distanza (217 giri contro i 212 del 2002), tre top-team in corsa per la vittoria sino all’ultimo minuto di una “gara-sprint” distanziati in poco più di 50 secondi effettivi. Davanti ai 30.000 spettatori della tribuna centrale (55.000 in totale lungo la pista), i 52 equipaggi si presentano ai nastri di partenza per la 34° edizione della 8 ore di Suzuka, al semaforo verde il miglior scatto da “centometrista” nella partenza stile Le Mans è del poleman Yukio Kagayama, che balza in sella alla propria Yoshimura Suzuki e guadagna subito al prima posizione. Alle sue spalle si intravede un aggressivo Ryuichi Kiyonari, designato da F.C.C. TSR Honda a prendere il via, tanto da riuscire a passare l’autore della pole position con un strepitoso attacco alla veloce piega sinistrorsa della 130R e concludere il primo giro in testa alla corsa. F.C.C. TSR Honda. segue a breve distanza, HARC-PRO Honda con Takumi Takahashi in sella, e Monster Yamaha YART con Katsuyuki Nakasuga; a proposito dei team del Mondiale Endurance, 6° BMW Motorrad France 99 (Damian Cudlin), 10° Yamaha GMT94 (David Checa addirittura secondo alla prima staccata dopo la partenza), 13° Suzuki SERT (Daisaku Sakai), 18° Bolliger Team Switzerland e 26° Honda TT Legends con John McGuinness alla guida. Senza particolari scossoni si arriva verso la conclusione della prima ora di gara quando si registra il primo colpo di scena: Ryuichi Kiyonari, in vantaggio di 6″ su Kagayama, perde l’anteriore della propria Fireblade all’Hairpin e si ritrova a terra. Niente di grave tanto che riuscirà a ripartire consegnando a Kousuke Akiyoshi nella prima sosta ai box la moto sempre al comando della classifica. La prima sosta ai box per i rifornimenti e cambio-pilota vede tutti e tre i top-team in sequenza far suonare la sirena della pit-lane: Kiyonari cede la F.C.C. TSR Honda a Kousuke Akiyoshi, Yukio Kagayama fa lo stesso in Yoshimura Suzuki con Josh Waters, ma a sorpresa sono è il team HARC-PRO il più veloce, con Makoto Tamada che rileva la Fireblade #634 da Takumi Takahashi ed esce per primo in fondo alla corsia dei box per pochi metri rispetto a Waters. Perde invece una decina di secondi Akiyoshi, complice una lunghissima sosta per verificare la bontà della CBR 1000RR #11 a seguito della scivolata di Kiyonari. La seconda ora di gara si vive quasi come una manche del World Superbike: tra Tamada (HARC-PRO Honda) e Josh Waters (Yoshimura Suzuki) è lotta aperta per il primato, ma dietro si fa notare con un passo sotto il 2’09″ Akiyoshi, abile a recuperare lo svantaggio di 10″ accumulato nella prima sosta, portandosi al comando giusto a mezzogiorno in punto. Il campione JSB1000 in carica riesce a guadagnare non meno di 5″ sui più diretti inseguitori, ma incappa in un errore che riavvicina i due inseguitori capeggiati da Josh Waters, in grado di passare Tamada in crisi sulla distanza. Giunti alla seconda sosta per i rifornimenti, Akiyoshi e Waters entrano insieme con Tamada distanziato di 4 secondi. Se in F.C.C. TSR Honda sono protagonisti di una sosta… infinita, in HARC-PRO e Yoshimura Suzuki sono velocissimi, rimandando in pista in pista Okada e Aoki rispettivamente in 1° e 2° posizione con Itoh ora addirittura a 30″. Un bel confronto amarcord ripensando al mondiale 500cc di fine anni ’90, con Okada e Aoki si scambiano più volte il comando della corsa: il pilota Yoshimura Suzuki si inventa un bel sorpasso alla “Degner”, risponde subito Tady Okada che riesce ad allungare di un paio di secondi. Niente da fare per Shinichi Itoh: lo svantaggio sale da 29″ a 32″ secondi. Si arriva al terzo pit-stop, l’ultimo della prima metà gara: F.C.C. TSR Honda questa volta non sbaglia nulla (soltanto 14″4 con Kiyonari che rileva Itoh), ma non basta. Come sempre funziona tutto alla perfezione in casa HARC-PRO e Yoshimura con Takahashi e Kagayama di nuovo in pista separati da una manciata di centesimi. Yukio decide di non aspettare e subito, al primo giro dopo il rifornimento, attacca il giovane 22enne collega detentore del trofeo nella mitica curva veloce a sinistra della “Dunlop”: prima posizione acquisita, via ad una sequenza di giri veloci semplicemente straordinaria che consente al team Yoshimura Suzuki di arrivare fino a 10″ di vantaggio sulla Honda HARC-PRO, 19″ su Ryuichi Kiyonari che riesce a recuperare nel proprio stint ben 11 secondi.
La quinta ora di gara si vive seguendo la strepitosa rimonta di Kousuke Akiyoshi, tornato in pista rilevando Kiyonari dopo la sosta ai box. Il campione JSB1000 in carica al terzo giro ferma i cronometri su di un pazzesco 2’08″634, macina un “run” strepitoso che gli consente di recuperare i 19 secondi di svantaggio dal duo di testa composto da Waters e Tamada, conquistando il comando delle operazioni alle 15:01 in punto nel corso del 122° giro. F.C.C. TSR Honda torna in testa, ma Josh Waters, passando nuovamente Tamada (per la seconda volta di fila in crisi sulla distanza), si riporta sotto proponendo grandi tematiche d’interesse per la 6° ora. E’ un momento decisivo, F.C.C. TSR e Yoshimura decidono così di cambiare le carte in tavola: sale nuovamente Kiyonari e non Itoh con la Fireblade #11, con la Gixxer #12 scende in pista Kagayama rimandando il rientro in pista di Aoki.
Mossa azzeccata che decide la corsa: Kiyonari, davvero indemoniato, conclude il proprio stint con 15″5 di margine su Kagayama, ben 44″ su Tadayuki Okada, con il team HARC-PRO che ha deciso di rispettare la tabella di marcia di routine prevista ad inizio gara. Il team F.C.C. TSR Honda sceglie di far risalire subito in sella Akiyoshi affidando all’esperto Shinichi Itoh la fase conclusiva della contesa: una mossa vincente, anche se in Yoshimura sono rapidissimi nella sesta sosta ai box (Aoki rileva Kagayama, cambio gomme e rifornimento in 12″8 contro i 15″5 di F.C.C. TSR) mantenendosi a 10″ dalla Honda di testa. Sembra fuori dai giochi invece HARC-PRO, che nonostante la buona volontà di Takumi Takahashi paga ben 44 secondi al raffronto cronometrico. L’ultima ora di gara inizia subito con due importanti defezioni: nelle vie di fuga della “S” si intravede la Suzuki del MotoMap Supply che navigava in 12° posizione, decisamente più “drammatico” il KO del team Sakurai Honda. Jamie Stauffer, bi-campione australiano Superbike con trascorsi a Suzuka con la Yamaha ufficiale (nel 2007 insieme al compianto Norick Abe), si ferma proprio sotto al ponte per un problema tecnico: riuscirà a ripartire, ma soltanto in 32° posizione con uno svantaggio di 19 giri. Con BMW Motorrad France 99 che scala in quarta posizione, si arriva al rush finale con l’ultima e decisiva sosta ai box. Akiyoshi cede la F.C.C. TSR Honda a Kiyonari con 10″ di vantaggio su Yoshimura Suzuki che rimanda in pista Yukio Kagayama. Soste velocissime ai box (13″0 per Yoshimura, 13″2 per F.C.C. TSR), nessun stravolgimento in classifica: Kiyo porta a 16″ il margine su Kagayama, Tamada è 3° con la Honda HARC-PRO a 40″. Insomma, le squadre calano gli assi per tentare l’ultimo assalto alla vittoria, ma non cambia nulla: vittoria per F.C.C. TSR Honda davanti a Yoshimura Suzuki e HARC-PRO Honda, con il quarto posto BMW Motorrad France 99 comanda la classifica di campionato EWC.
Da segnalare il calvario di Honda TT Legends con diversi problemi tecnici all’attivo chiude con soli 57 giri effetuati.
Inoltre da segnalre le prove dei team con moto Italiane;
10^ Toho Racing Hiroshima Desmo – Ducati 1098R con Yamaguchi/Kunikawa/Eguchi;
17^ Team Sugai Racing Japan – Aprilia RSV4 Factory con Sugai/Ogata;
21^ Confia H.M.F. – Aprilia RSV4 Factory con Suma/Takamiya/Takahashi;
26^ BullDocker Tagos Halumoto – Aprilia RSV4 Factory con Mogi/Kato/Okajima;
32^ Banner Racing – Ducati 1098R con Kaneda/Dan/Inagaki;
43^ Unico team Italiano - La Bellezza Speed & Wild7 – Ducati 1098R con Takasugi/Hori e l'unica donna in gara e idolo di casa Kawahara.
Highlights;
http://www.youtube.com/watch?v=MZ3OgeTGXI8A breve un'ampia sintesi della gara.
L'eroe non è colui che non cade mai, ma colui che una volta caduto trova il coraggio di rialzarsi.
(James Douglas Morrison)