Visto che non ho mai fatto un report, nell'attesa del boss a cui devo fare il resoconto giornaliero, mi lancio in un piccolo racconto del giretto fatto sabato nel pisese, vituperio dei motociclisti ("asfaltativamente" parlando) come del resto affermava anche il sommo poeta.
La scorsa settimana purtroppo non avevo potuto usare la moto e quindi questo sabato, vedendo la giornata primaverile, appena dopo pranzo non sono riuscito a resistire al richiamo della jungla e come Tarzan, battendomi sul petto (ma solo per emettere il digestivo ruttino) sono salito in sella alla mia cavalcatura e mi sono lanciato verso le bizzarre terre dell'entroterra pisano, zona geotermica e piena di curve. Saline di Volterra, Pomarance, la Valle del Diavolo, Montecerboli e poi eccoci a Larderello.
Visuale della valletta di Larderello
L'asfalto tutto sommato in buone condizioni e la quasi totale asssenza di traffico mi hanno garantito una guida tranquilla e senza patemi d'animo, cosa che mi ha permesso di godere del paesaggio, della strada e naturalmente della meravigliosa erogazione della mia giovine Yamaha, bastarda dentro, ma di modi gentili fuori. Così mi sono fermato all'ombra del cuppolone larderellese tanto per farmi un fiabesto selfie con tanto di moto a guardarmi.
Sosta a Castelnuovo Val di Cecina nella speranza di incrociare qualche altro motociclista, anche solo per scambiare due chiacchiere, ma purtroppo rimango solo e deluso, visto che di motociclisti non c'era manco l'ombra... Strano. Ma ormai in molti scelgono come giorno d'uscita la domenica, sottraendosi ai doveri coniugali che prevedono la visita in veloce seguenza di: Ikea, Ipercoop, centri commerciali vari e passeggiata in centro.
Così, dopo un veloce caffè, riparto verso il mare e mi fermo a fare una piccola panoramica in vista di Serrazzano.
Neanche il tempo di ripartire che mi fermo per godere del luuungo panorama che mi si para di fronte. Prossimi al tramonto, le luci della sera offrono un grande spettacolo in direzione sud ovest, con il mare in lontananza ed il Monte Capanne (Isola d'Elba) appena visibile attraverso la foschia.
Dopo aver goduto qualche attimo di tale spettacolo, riparto raggiungendo Canneto e da li mi infilo nel toboga di curve che porta prima a Monteverdi, poi a Sassetta ed infine a Castagneto Carducci, una serie infinita di curve e controcurve dipinte da un Dio pilota amante delle moto. Peccato che le condizioni del manto stradale siano brutte, anzi pessime, anzi schifose, anzi da arresto per le amministrazioni locali. Un vero insulto agli utenti della strada, non solo motociclisti.
Meritata arriva anche la foto fiabesca per la sola moto. L'amore per lei sta diventando sempre più grande.
Al prossimo fine settimana!.
Non han sì aspri sterpi né sì folti quelle fiere selvagge che ’n odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi cólti