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Iscritto: 06/01/2007 Locazione: RM
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Di ritorno da un viaggio all’estero e ospite presso amici di Cusano Milanino, decido di andare a conoscere Tempone. I miei amici, moto appassionati, conoscevano il posto. Io e Tempone non ci eravamo mai visti (ci avevo solo parlato per telefono). Decido di fingermi un bergamasco che vuole passare ad una moto più performante, sul tipo RSV4, per vedere se fosse disposto a venderla a uno come me. Gli amici mi dànno accurati rudimenti sulla pronuncia bergamasca raccomandando la eco finale; e io giù a provare. Entriamo. Con un occhio guardiamo le moto e con l’altro cerco di individuarlo tra le persone presenti. Finalmente uno lo chiama per nome. Indi si avvicina a noi con aria professionale. Io inizio con un “SentaAaA! Lei sa andare in motoOo? “ E lui: “insomma…me la cavicchio” Mi sono detto “E’ fatta”. Ma durante spiegazione (che venivo da una moto più piccola, ecc. ecc.) deve essere emerso il mio accento romano. Mi ha sgamato in pochi secondi e ci siamo salutati come vecchi amici. Quindi niente RSV4 (per il momento) ma un utente in più conosciuto. Ultima chicca: gli dico”Se vieni a Vallelunga fatti vivo”; e lui: “preferisco impastarmi qui in zona dove i medici mi conoscono bene”. Ciao Marco e grazie dei 20 divertenti minuti.
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Iscritto: 13/05/2010
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e bravo ing.leggo che hai avuto il tempo di conoscere anche Tempone.potevi proporgli a curva de Tassini.a proposito non eri stanco e volevi andare a dormire.sei sorpreso non e vero.
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Iscritto: 18/10/2002 Locazione: MB
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Iscritto: 08/02/2001 Locazione: lodi
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Iscritto: 18/10/2002 Locazione: MB
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no beh, lo conosco personalmente .. però in negozio non son mai riuscito a passarci firmato il reka
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Iscritto: 06/01/2007 Locazione: RM
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Reka, ho impiegato 28 anni per decidere di visitare la Cappella Sistina e solo due per visitare Tempone. Il ché la dice lunga sull'importanza del posto!!!!
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Iscritto: 02/01/2005 Locazione: MI - PC
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Originariamente inviato da renzo153Reka, ho impiegato 28 anni per decidere di visitare la Cappella Sistina e solo due per visitare Tempone. Il ché la dice lunga sull'importanza del posto!!!! che cappella, caro Renzo!
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Iscritto: 06/01/2007 Locazione: RM
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Vedi Sola, per me Tempone è oggetto di invidia, quella buona, si intende, quella che rasenta l’ammirazione. Non lo conoscevo, ma nell’immaginario mi sembrava uno che non ha paura di farsi male a rischiare. Tutto il contrario di me che, da “cosidetto benpensante” cerco di liquidare le pieghe estreme degli altri – che io non riesco a fare - con un “sono pazzi”. Troppo facile e troppo semplicistico. Da qualche tempo ho concluso che non riuscirò ad andare “forte” in moto (quanto mi piacerebbe!!) non per mancanza di tecnica, che certamente manca; né di mezzo, modesto per altri, ma più che abbondante per me. E’ solo una questione di coraggio. Il dottor Pig mi dice che è una questione di tarare il mio inclinometro interno. Ma nessun dottore mi ha prescritto quello che di cui avrei più bisogno: delle pillole di coraggina. Né riesco a rispondere in maniera meno che semplicistica alla domanda sul perché uno più giovane dovrebbe essere meno attaccato alla salute di uno della mia età. Quindi chapeau, quando mi pare di incontrare qualcuno che ha il coraggio che a me manca. (Questo non è fare outing; nessuno, credo, avesse dubbi). Ciao.
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Iscritto: 02/01/2005 Locazione: MI - PC
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intendevo che cappella aspettare 28 anni per vedere La Cappella!!!!!!!!!!!!!!! Sul resto, senza riferirmi a Tempone ma in generale, io considero "pazzi" e cattivi piloti quelli che pur avendo capacità tecniche e coraggio fuori dalla norma hanno e causano troppi incidenti. Ne parlavo proprio ieri alla Becassa e m'è parso che molti fossero d'accordo su questo punto. Ho appunto citato Akashi, che forse tu non conosci, poichè pur essendo un eccellente (secondo me) pilota s'è reso conto dopo qualche incidente che le strade pubbliche non facevano per lui, e da allora gira appassionatamente in pista. Lo stesso, mi pare, ma non dopo incidenti vari, ha fatto pig, inizialmente con grande umiltà ed ora, mi sembra, con ottima tecnica e grandi divertimento e soddisfazioni. Anche in ambito sportivo, d'altro canto, il pilota migliore del mondo che fa incidenti e, a parte l'ammazzarsi, non arriva al traguardo, non vale 1 tubo, ed anzi spesso è inviso ai "colleghi" perchè mina la loro incolumità già così precaria. P.s.: ti sei perso una bellissima giornata, ma spero proprio si possa "rimediare" tra breve. A presto.
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Iscritto: 08/11/2008 Locazione: roma
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Originariamente inviato da renzo153Vedi Sola, per me Tempone è oggetto di invidia, quella buona, si intende, quella che rasenta l’ammirazione. Non lo conoscevo, ma nell’immaginario mi sembrava uno che non ha paura di farsi male a rischiare. Tutto il contrario di me che, da “cosidetto benpensante” cerco di liquidare le pieghe estreme degli altri – che io non riesco a fare - con un “sono pazzi”. Troppo facile e troppo semplicistico. Da qualche tempo ho concluso che non riuscirò ad andare “forte” in moto (quanto mi piacerebbe!!) non per mancanza di tecnica, che certamente manca; né di mezzo, modesto per altri, ma più che abbondante per me. E’ solo una questione di coraggio. Il dottor Pig mi dice che è una questione di tarare il mio inclinometro interno. Ma nessun dottore mi ha prescritto quello che di cui avrei più bisogno: delle pillole di coraggina. Né riesco a rispondere in maniera meno che semplicistica alla domanda sul perché uno più giovane dovrebbe essere meno attaccato alla salute di uno della mia età. Quindi chapeau, quando mi pare di incontrare qualcuno che ha il coraggio che a me manca. (Questo non è fare outing; nessuno, credo, avesse dubbi). Ciao. Caro Renzo, mi convinco sempre di più che il segreto per andare bene in moto sia fare cose compatibili con le proprie capacità. Credo che il giorno che "tarerai il tuo inclinometro verso il basso" lo farai senza accorgertene. Oggi la mia zavorrina mi ha rimproverato perchè, sulla strada per Vallepietra, ha "strusciato" il piede per terra. Secondo me, il piede, lo aveva messo male. Anche se non fosse così, cioè se ho iniziato a piegare decentemente, è successo da sè. L'unica lezione di "piega" che ho ricevuto è quella datami da Zel nella famosa - unica, purtroppo per me - motopizza romana dello scorso anno. E credimi, io sono uno che si mette tanta paura in motocicletta, specie se responsabile della vita di un'altra persona. E faccio ancora caz.zate abissali (oggi sono arrivato lungo in due tornanti "a salire", vorrei tanto che qualcuno mi dicesse come cavolo si fanno...) Però, esci oggi, esci domani, mi sento sempre meno impedito... Lascia stare il coraggio e la velocità, e guida, giuda, guida... Il resto, vedrai, verrà da sè... Per il resto, quoto Sola... Ho incontrato un paio di dementi che per "andare forte" mi hanno invaso la corsia... Se IO non fossi andato piano adesso probabilmente non potrei scrivere... Con la speranza di organizzare presto una uscita insieme!!! Okkio ... E vendo casa per un motore, la soluzione è la migliore, un motore certamente può tirare ... (I. Fossati)
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Iscritto: 18/10/2002 Locazione: MB
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in effetti aka ha concentrato tutti i jolly in un lasso di tempo limitato che l'ha fatto passare per disgrazià in strada ma riusciva a demolirsi anche con lo scuter cmq sola, ti consiglio quando sei in zona milano di fare un giretto a monza a trovare il tempone.. ps: renzo lo conosce sì aka, a qlc motocena c'erano entrambi. firmato il reka
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Iscritto: 02/01/2005 Locazione: MI - PC
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Originariamente inviato da rekain effetti aka ha concentrato tutti i jolly in un lasso di tempo limitato che l'ha fatto passare per disgrazià in strada ma riusciva a demolirsi anche con lo scuter
cmq sola, ti consiglio quando sei in zona milano di fare un giretto a monza a trovare il tempone.. ps: renzo lo conosce sì aka, a qlc motocena c'erano entrambi.
mitico sventrapapere!
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Iscritto: 06/01/2007 Locazione: RM
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Sola, qui si finisce sempre col parlare di sicurezza; e ci sta, soprattutto la altrui. Ma per restare in tema di coraggio, credo che la pista, anche se più sicura della strada, ne richieda altrettanto se non di più. Okkio, ben disposto a un giretto insieme: quando vuoi, ne sarei felicissimo. Sono grato a Zeljko, il solo che mi invita; non solo per l’invito, ma per l’eleganza con cui dissimula il pentimento di averlo fatto.
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Iscritto: 03/07/2003 Locazione: Roma-Milano
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Originariamente inviato da renzo153 Okkio, ben disposto a un giretto insieme: quando vuoi, ne sarei felicissimo. Sono grato a Zeljko, il solo che mi invita; non solo per l’invito, ma per l’eleganza con cui dissimula il pentimento di averlo fatto.
Io non mi pento mai di averti invitato. L'ultima volta ero contrariato perché una strada che adoro e che, per quanto periziato la settimana prima doveva essere a posto, non era affatto a posto e questo mi ha tolto il piacere che mi aspettavo. Tu non c'entravi proprio nulla, semmai io dovrei scusarmi per aver avuto un mezzo muso per un certo periodo. La tua compagnia è sempre un piacere e un onore. (E dovrò anche spiegarti due o tre cose di questi ultimi tempi, in privato.) L'unica cosa negativa di fare i giri in moto con te è che in moto si sta da soli e si perde quindi il piacere della tua conversazione. Originariamente inviato da okkiolino L'unica lezione di "piega" che ho ricevuto è quella datami da Zel nella famosa - unica, purtroppo per me - motopizza romana dello scorso anno.
(oggi sono arrivato lungo in due tornanti "a salire", vorrei tanto che qualcuno mi dicesse come cavolo si fanno...)
si ma non puoi fare così, mi rendi un po' TROPPO ridicolo... il manubrio gira. in particolare in manovre molto lente imposte da curve molto strette. molto spesso il motociclista tenta la manovra che è quella giusta sopra una certa soglia di velocità, di pressione interna. per fare bene quelle curve lì bisogna accompagnare la piega con una significativa sterzata. per farlo meglio per molti risulta utile (lo fanno nei corsi base di off) mantenere il busto "esterno curva", in modo da controllare meglio il manubrio. vanno incrociate l'impostazione motardistica e fuoristradistica. il tutto con pazienza, perché se no si canna. però va visto sul posto
vedere tutto, sopportare molto, correggere una cosa alla volta
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Iscritto: 08/11/2008 Locazione: roma
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Originariamente inviato da zeljko (oggi sono arrivato lungo in due tornanti "a salire", vorrei tanto che qualcuno mi dicesse come cavolo si fanno...)
il manubrio gira. in particolare in manovre molto lente imposte da curve molto strette. molto spesso il motociclista tenta la manovra che è quella giusta sopra una certa soglia di velocità, di pressione interna. per fare bene quelle curve lì bisogna accompagnare la piega con una significativa sterzata. per farlo meglio per molti risulta utile (lo fanno nei corsi base di off) mantenere il busto "esterno curva", in modo da controllare meglio il manubrio. vanno incrociate l'impostazione motardistica e fuoristradistica. il tutto con pazienza, perché se no si canna.
però va visto sul posto
Si, non ho dubbi che si debba essere in due per il Tango. Fatto è NON che ho invaso l'altra corsia, ma sono arrivato a metà tornante e ho scalato in prima ripartendo. Il che mi piace poco. (Anche perchè scendendo ho visto uno su una Fazer che l'ha fatto tranquillo tranquillo...) ... E vendo casa per un motore, la soluzione è la migliore, un motore certamente può tirare ... (I. Fossati)
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Iscritto: 25/05/2010
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Che cappella Rafael Patron
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