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Iscritto: 09/04/2013 Locazione: Como dintorni
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Recentemente è stato già affrontato questo argomento su queste pagine, almeno relativamente all'impatto "emotivo", riferendosi a un oggetto culturalmente accettabile da tutti o quasi: http://www.moto.it/forum/default.aspx?g=posts&t=11506Mi pare, a questo punto, che sarebbe il caso di approfondire il discorso anche sull'aspetto tecnico relativo a questa tipologia di motocicli, generalmente ancora trascurato o volutamente disatteso per "interessi di parte", e cioè per tenere in piedi il mercato della benzina il più a lungo possibile. Segue una serie di considerazioni "a ruota libera" da parte del sottoscritto che chiunque potrà contestare liberamente. DA VECCHIO SEGUACE DEL VECCHIO E CARO MOTORE A PISTONI A CICLO OTTO (non mi riferisco al Moderatore, ma al ciclo di funzionamento dei motori a benzina), mi dispiace dover ammettere che: -Il rendimento dei motori elettrici può superare facilmente il 90%, mentre il benzina si ferma al 30%. -L'impatto ambientale dei motori elettrici è praticamente nullo. -La coppia motrice massima dei motori elettrici è già disponibile a motore fermo, al contrario dei motori a pistoni, che a zero giri hanno zero coppia motrice. -Per il suddetto motivo i motori a pistoni si avviano con un motore elettrico, al contrario (appunto) dei motori elettrici, che partono non appena gli si dà corrente. -Sempre per il suddetto motivo i motori a pistoni hanno bisogno di un cambio di velocità, del quale possono tranquillamente fare a meno i motori elettrici. -Ultimamente sono stati fatti molti progressi nella trazione elettrica, con particolare riferimento ai motori sincroni a magneti permanenti a controllo elettronico, praticamente esenti da manutenzione per tutta la durata della loro vita utile. In pratica, mi sembra che l'unico svantaggio della motorizzazione elettrica consiste al momento nell'autonomia di carica delle batterie, in riferimento al loro peso. Non appena si troverà il modo di tirarsi dietro una batteria da 20 kg di costo accettabile che consente un'autonomia di 3 ore a velocità legale in autostrada (circa 300 km) non ci saranno più motivi per insistere con il motore a pistoni. Specie se dopo 300 km potremo sostituire la batteria scarica a una stazione di servizio con un'altra carica. Un po' come si può fare con le bombole GPL. In alternativa, esistono altre tecnologie relative all'accumulazione di energia elettrica (celle a combustibile, super-condensatori, batterie a volano, ecc.) attualmente sviluppabili che consentirebbero di superare il problema dell'autonomia. L'unico vero "paletto" all'affermazione del motore elettrico nella trazione veicolare è rappresentato dagli appetiti dei petrolieri e (particolarmente in Italia) del fisco, dato che ogni volta che fate il pieno circa due terzi dei vostri soldacci vanno allo stato. Morale della favoletta (mi dispiace doverlo dire): siamo sicuri, NOIALTRI CONSUMATORI, che ci conviene ancora "andare a pistoni", al di là del fatto "emozionale"?... Se un idiota ti dice "cretino!" sorridi: vuol dire che sei intelligente.
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Iscritto: 24/02/2009 Locazione: vigevano e pavia
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Quando ci sarà un'offerta concreta di un mezzo polivalente che abbia una certa autonomia (almeno 300 km) dal basso costo di esercizio, dal ragionevole costo d'acquisto penso che saranno (saremo) in molti a valutare il definitivo passaggio all'elettrico.
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Iscritto: 19/10/2012 Locazione: veneto - fvg e a volte altrove
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io non andrei mai in giro con una moto elettrica, al massimo con una bici... ma una moto no!!! mai!!!! una moto deve essere rumorosa, ne va anche della sicurezza! Ho constatato che mettendo terminali dal suono più corposo, gli automobilisti ti notano
la grandezza non è mai vana
Molti nemici molto onore - Giulio Cesare
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Iscritto: 06/11/2011 Locazione: A 4 km dalla centrale nucleare...
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Originariamente inviato da emilio.sansoneDA VECCHIO SEGUACE DEL VECCHIO E CARO MOTORE A PISTONI A CICLO OTTO Qua la mano... Originariamente inviato da emilio.sansone-Il rendimento dei motori elettrici può superare facilmente il 90%, mentre il benzina si ferma al 30%. -L'impatto ambientale dei motori elettrici è praticamente nullo. Si considera sempre l'elettricità come una fonte di energia, ma è solamente un vettore di energia, ossia per la sua produzione deve essere utilizzata più energia di quella che ne può fornire. Idem l'idrogeno. Considerando, a livello nazionale, un rendimento medio di produzione del 39% ( paragrafo sulle considerazioni, terzo punto, comma a) Il rendimento "da fonte energetica a energia meccanica alla ruota" (a pari fonte energetica), si ha un rendimento complessivo delle elettriche del 35-36%. E l'Otto/Diesel si avvicina pericolosamente a questo valore. L'impatto ambientale è minore, ma tutto meno che nullo. Minore per il semplice fatto che sulle centrali si possono usare filtri che anche il solo pensiero di applicarli ad un mezzo di locomozione fa ridere. E poi l'economia di scala (produrre centinaia di MW con un disposivo è meno dispendioso che produrre 100kW con 1000 motori) permetterebbe minori consumi. In più una maggiore richiesta energetica porterebbe, almeno nei primi tempi, ad un feroce aumento del costo del kWh perchè per far fronte al maggiore fabbisogno devi attivare centrali che utilizzano carburante più raffinato e costoso. Originariamente inviato da emilio.sansone-Sempre per il suddetto motivo i motori a pistoni hanno bisogno di un cambio di velocità, del quale possono tranquillamente fare a meno i motori elettrici. Diciamo, piuttosto, che il cambio che conosciamo non è lo strumento più adatto per ottenere prestazioni velocistiche comparabili con il motore a scoppio. Non mi riferisco alle comuni velocità stradali, mi riferisco alle competizioni (chè da li bisognerà passare prima o poi). Originariamente inviato da emilio.sansoneIn pratica, mi sembra che l'unico svantaggio della motorizzazione elettrica consiste al momento nell'autonomia di carica delle batterie, in riferimento al loro peso. Non appena si troverà il modo di tirarsi dietro una batteria da 20 kg di costo accettabile che consente un'autonomia di 3 ore a velocità legale in autostrada (circa 300 km) non ci saranno più motivi per insistere con il motore a pistoni. Specie se dopo 300 km potremo sostituire la batteria scarica a una stazione di servizio con un'altra carica. Un po' come si può fare con le bombole GPL. La bombola non la cambi alla stazione di servizio, ma ho capito il concetto... Credo che sia l'unica strada percorribile, ma è un casino atomico. Originariamente inviato da emilio.sansoneIn alternativa, esistono altre tecnologie relative all'accumulazione di energia elettrica (celle a combustibile, super-condensatori, batterie a volano, ecc.) attualmente sviluppabili che consentirebbero di superare il problema dell'autonomia. Per i supercondensatori non mi pronuncio, sarebbe come chiedermi se è bello volare... Per il resto: le celle a combustibile, potenzialmente, sono il futuro perchè è un processo che trasforma il combustibile in elettricità senza passare dalla combustione, ossia eviteremmo il passaggio che ci fa perdere, punto più o punto meno, metà dell'energia contenuta nel combustibile. Il "piccolo" problema è che sono talmente il futuro che ora non riusciamo ancora ad avere rendimenti tali da renderle interessanti per la massa. Per i volani... Beh... Io non so se vorrei averne uno... Originariamente inviato da emilio.sansoneL'unico vero "paletto" all'affermazione del motore elettrico nella trazione veicolare è rappresentato dagli appetiti dei petrolieri e (particolarmente in Italia) del fisco, dato che ogni volta che fate il pieno circa due terzi dei vostri soldacci vanno allo stato. Per il fisco d'accordo, per il petrolio sono meno d'accordo. Avrebbero una richiesta solo leggermente minore perchè l'elettricità la devi produrre in qualche modo, e sempre da loro torni. Originariamente inviato da paoktmio non andrei mai in giro con una moto elettrica, al massimo con una bici... ma una moto no!!! mai!!!! una moto deve essere rumorosa, ne va anche della sicurezza! Ho constatato che mettendo terminali dal suono più corposo, gli automobilisti ti notano Sono salito per fare un giro sulla Nissan Leaf. Guidava uno dei pezzi grossi di Nissan Italia e il giro era nella zona nord di Milano (quindi c'era casino). Avremmo potuto investire tanti di quei pedoni che la metà erano sufficienti per un ergastolo. Il bello che la soluzione sarebbe un'altoparlante che spara i peggio suoni di una pacchianeria incredibile. Detto ciò, mi rincresce dirlo, ma il futuro è elettrico.
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Iscritto: 29/12/2011
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Ciao Sono d`accordo con te su tutte le qualita` del motore elettrico. Secondo me il limite piu` grande e` la ricarica delle batterie. Con un motore a combustione interna quando finisci il carburante fai il pieno e riparti per altri 300Km e piu` con le batterie non lo puoi fare e devi aspettare che si ricaricarichino (attualmente circa il doppio del tempo di autonomia) quello che tu proponi di sostituire le batterie alla stazione di servizio e` una proposta ma secondo me non percorribile, tu ti fermeresti a una stazione di servizio per sostituire le gomme con altre usate? penso di no io con la batteria del mio mezzo non lo farei. Attualmente la tecnologia piu` favorevole che possiamo avere e` la tecnologia Ibrida che su alcune auto sta avendo un buon sucesso.
Ciao
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Iscritto: 09/04/2013 Locazione: Como dintorni
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Originariamente inviato da Herr Fritz 27Qua la mano... Volentieri e con piacere. Originariamente inviato da Herr Fritz 27Si considera sempre l'elettricità come una fonte di energia, ma è solamente un vettore di energia, ossia per la sua produzione deve essere utilizzata più energia di quella che ne può fornire. Idem l'idrogeno. Considerando, a livello nazionale, un rendimento medio di produzione del 39% ( paragrafo sulle
considerazioni, terzo punto, comma a) Il rendimento "da fonte energetica a energia meccanica alla ruota" (a pari fonte energetica), si ha un rendimento complessivo delle elettriche del 35-36%. E l'Otto/Diesel si avvicina pericolosamente a questo valore. L'impatto ambientale è minore, ma tutto meno che nullo. Minore per il semplice fatto che sulle centrali si possono usare filtri che anche il solo pensiero di applicarli ad un mezzo di locomozione fa ridere. E poi l'economia di scala (produrre centinaia di MW con un disposivo è meno dispendioso che produrre 100kW con 1000 motori) permetterebbe minori consumi. In più una maggiore richiesta energetica porterebbe, almeno nei primi tempi, ad un feroce aumento del costo del kWh perchè per far fronte al maggiore fabbisogno devi attivare centrali che utilizzano carburante più raffinato e costoso. Quanto tu affermi qua sopra, Herr Fritz, mi sembra riferibile esclusivamente all'ipotesi che l'elettricità venga prodotta mediante combustibili fossili (petrolio). E' per questo, presumo, che quelle "considerazioni, terzo punto, comma a" dichiarano un rendimento così basso. Se invece si parte dalla definizione "normale" di rendimento globale di un qualsiasi motore, e cioè dal rapporto tra energia meccanica prodotta all'albero (in uscita) e energia fornita (in ingresso), si riscontra che un motore elettrico ha EFFETTIVAMENTE un rendimento TRE volte superiore a un motore a ciclo Otto. Perciò se si parte dal fatto che l'energia elettrica NON NECESSARIAMENTE debba derivare dal petrolio, quelle "considerazioni, terzo punto, comma a" diventano carta straccia. Non dimentichiamoci, per esempio, che abbiamo a disposizione un enorme quantitativo di energia gratuita, disponibile in teoria per i prossimi 5 MILIARDI di anni, e al di fuori degli "artigli" di petrolieri e politicanti. Non ti sembra SOLARE, questa constatazione? Il petrolio, prima o poi, comunque, finirà. Pertanto, se a quel momento l'umanità esisterà ancora, si dovrà forzatamente trovare un'alternativa energetica "dominante" (sperando di non ricominciare col tormentone del nucleare). Anche adesso, comunque, mi risulta che esistano delle tecnologie volutamente "imbavagliate" per continuare a sfruttare prevalentemente il petrolio, finchè ce n'è, per la gioia di petrolieri, politicanti e speculatori vari che vivono succhiando il sangue del consumatore. Originariamente inviato da Herr Fritz 27Diciamo, piuttosto, che il cambio che conosciamo non è lo strumento più adatto per ottenere prestazioni velocistiche comparabili con il motore a
scoppio. Non mi riferisco alle comuni velocità stradali, mi riferisco alle competizioni (chè da li bisognerà passare prima o poi). A quanto sembra, le moto elettriche ci sono già passate per alcune competizioni e hanno ottenuto risultati più che rispettabili. Il cambio di velocita, in ogni caso, serve per adeguare la coppia motrice al tipo di percorso (resistenza all'avanzamento). Nel caso delle moto elettriche, dato che la coppia max può essere disponibile anche a motore fermo, può bastare pure un monomarcia, e per di più senza frizione. Ad ogni modo, se fai una rapida ricerca, puoi facilmente informarti su un motociclo elettrico che fabbricano a Modena, con prestazioni di tutto rispetto, prenotabile al prezzo "stracciato" di 18000 € al lordo di incentivi vari. Originariamente inviato da Herr Fritz 27La bombola non la cambi alla stazione di servizio, ma ho capito il concetto... Credo che sia l'unica strada percorribile, ma è un casino atomico. E perché è un casino atomico, Herr Fritz? Quando non ci sarà più il petrolio, alle stazioni di rifornimento non avrai più la pompa. Farai il pieno di idrogeno, o cambierai la batteria, o la "fuel cell" scarica con un'altra carica, o qualche altra diavoleria che nel frattempo uscirà (chessò... caricherai la batteria in 3 minuti a 10000 Volt) e proseguirai il viaggio. Originariamente inviato da Herr Fritz 27Per i supercondensatori non mi pronuncio, sarebbe come chiedermi se è bello volare... Per il resto: le celle a combustibile, potenzialmente, sono
il futuro perchè è un processo che trasforma il combustibile in elettricità senza passare dalla combustione, ossia eviteremmo il passaggio che ci fa perdere, punto più
o punto meno, metà dell'energia contenuta nel combustibile. Il "piccolo" problema è che sono talmente il futuro che ora non riusciamo ancora ad avere rendimenti tali da
renderle interessanti per la massa. Per i volani... Beh... Io non so se vorrei averne uno... Delle celle a combustibile si è fatto un gran parlare in anni abbastanza recenti, poi si è cercato di insabbiare tutto. Motivo? Mah... sempre il solito, direi: interessi "rapaci" dietro le quinte. Le altre tecnologie che ho nominato tanto per gradire hanno già fatto la loro comparsa nella locomozione, più o meno sperimentale, nelle gare automobilistiche o nella ricerca aerospaziale. Naturalmente il costo di una tecnologia diminuisce a mano a mano che aumenta il numero dei clienti. Come è successo con i computer, insomma... Originariamente inviato da Herr Fritz 27Per il fisco d'accordo, per il petrolio sono meno d'accordo. Avrebbero una richiesta solo leggermente minore perchè l'elettricità la devi produrre
in qualche modo, e sempre da loro torni.[/i][/size] Come ho già detto più sopra, Herr Fritz, l'elettricità non si produce solo col petrolio. A parte l'energia solare, c'è il vento, ci sono le maree, le biomasse, la geotermia... Abbiamo tante belle centrali idroelettriche, in questa ridente nazione, per esempio. E poi c'è della brava gente che è andata all'altro mondo durante un temporale, per essersi riparata sotto un albero. Se fossero ancora vivi, costoro, ci direbbero che avrebbero fatto volentieri a meno di sperimentare sulla loro buccia i 100.000 Volt di un fulmine. Originariamente inviato da Herr Fritz 27Detto ciò, mi rincresce dirlo, ma il futuro è elettrico. Oibò questa non me l'aspettavo.... Se un idiota ti dice "cretino!" sorridi: vuol dire che sei intelligente.
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Iscritto: 10/02/2011 Locazione: affari miei
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Ogni qualvolta viene proposto un veicolo elettrico sembra che si faccia la gara a chi lo fa più brutto. Ci sono auto/moto elettriche che sono di solito un incrocio tra un ape della frutta e una motocarrozzetta per sfigati. Ma prendere la scocca di una comune auto e farla elettrica o farla almeno UGUALE a un auto/moto convenzinale no? No,troppo difficile,poi magari si vende davvero e ai primati che ci vendono il petrolio ciò non va bene...
per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.
Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.
Usate voi questa roba se volete spendere il triplo
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Iscritto: 09/04/2013 Locazione: Como dintorni
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Originariamente inviato da doc elektroOgni qualvolta viene proposto un veicolo elettrico sembra che si faccia la gara a chi lo fa più brutto. Ci sono auto/moto elettriche che sono di solito un incrocio tra un ape della frutta e una motocarrozzetta per sfigati. Ma prendere la scocca di una comune auto e farla elettrica o farla almeno UGUALE a un auto/moto convenzinale no? No,troppo difficile,poi magari si vende davvero e ai primati che ci vendono il petrolio ciò non va bene... Hai ragione, Doc. Qualcuno, tuttavia, si è accorto che conviene "darci dentro" anche sull'aspetto estetico e aerodinamico e cominciano a venir fuori prodotti come questo (sperando che la foto riusciate a vederla), che ha la bellezza di 100 Kw (136 CV): Trattasi di quella "prenotabile" della quale si diceva più sopra. Costa 15.000€ + IVA. Sono un bel po' di "piselli", ma meno comunque di parecchie custom tradizionali. Se un idiota ti dice "cretino!" sorridi: vuol dire che sei intelligente.
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Iscritto: 06/11/2011 Locazione: A 4 km dalla centrale nucleare...
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Originariamente inviato da emilio.sansoneQuanto tu affermi qua sopra, Herr Fritz, mi sembra riferibile esclusivamente all'ipotesi che l'elettricità venga prodotta mediante combustibili fossili (petrolio). E' per questo, presumo, che quelle "considerazioni, terzo punto, comma a" dichiarano un rendimento così basso.
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Non dimentichiamoci, per esempio, che abbiamo a disposizione un enorme quantitativo di energia gratuita, disponibile in teoria per i prossimi 5 MILIARDI di anni, e al di fuori degli "artigli" di petrolieri e politicanti. Non ti sembra SOLARE, questa constatazione?
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Come ho già detto più sopra, Herr Fritz, l'elettricità non si produce solo col petrolio. A parte l'energia solare, c'è il vento, ci sono le maree, le biomasse, la geotermia... Abbiamo tante belle centrali idroelettriche, in questa ridente nazione, per esempio. E poi c'è della brava gente che è andata all'altro mondo durante un temporale, per essersi riparata sotto un albero. Se fossero ancora vivi, costoro, ci direbbero che avrebbero fatto volentieri a meno di sperimentare sulla loro buccia i 100.000 Volt di un fulmine. Si, si parla espressamente di "parco termoelettrico nazionale". Questa è la situazione attuale di potenza installata: - 39 MW a biomasse - 238 MW a eolico - 0,76 MW a fotovoltaico - 810 MW a geotermico - 8747 MW a idroelettrico (sommando le centrali ad acqua fluente con quelle ad accumulo) - 6 MW a solare - 108121 MW termoelettrici (sommando vapore, turbogas e ciclo combinato) Il totale delle rinnovabili ammonta a 9841 MW. Ipotizzando che abbiano un rendimento del 100% (impossibile), con un semplice conto troviamo il rendimento generale dell'impianto elettrico nazionale: Potenza disponibile "naturale" = 9841*100% = 9841 MW Potenza disponibile "fossile" = 108121*39% = 42167 MW Potenza disponibile "totale" = 9841 + 42167 = 52008 MW Potenza disponibile "installata" = 9841 + 108121 = 117962 MW Rendimento "medio" = 52008 / 117962 = 44% Rendimento "medio" veicolo elettrico = 90% * 44% = 40% I fulmini non si riesce a sfruttarli, troppa energia contenuta per poter essere raccolta. Se poi andiamo sulla producibilità media il discorso si incasina enormemente. Eolico e solare hanno un "periodo di funzionamento" che dipende dalle bizze del tempo. In media, all'anno, un impianto fotovoltaico produce energia (MWh) 1250 volte più della potenza installata, un impianto eolico arriva a 2000 circa. Nell'idroelettrico vanno divise le centrali ad acqua fluente (sempre attive a meno di secca o di piena del fiume) e quelle ad accumulo. Quelle ad accumulo hanno un rendimento "negativo" se possibile, ossia l'acqua da monte va a valle durante il picco di richiesta e poi la notte (di solito) viene pompata nuovamente a monte. Questa tipologia costituisce circa 4000 MW della potenza idroelettrica installata. Una centrale termoelettrica produce energia per, potenzialmente, 8760 volte la potenza installata. Poi c'è il mercato europeo dell'energia e c'è altro casino. Però già questi numeri ti fanno capire quanto siamo dipendenti dal petrolio e quanto siamo lontani da una sua scomparsa dal panorama energetico. Ce l'avremo tra i piedi ancora per parecchi anni (e più dei 40 che dicono, di petrolio ce n'è...). Buona parte del problema passa sicuramente da un miglior utilizzo, ma questo è un altro paio di maniche. Originariamente inviato da emilio.sansoneSe invece si parte dalla definizione "normale" di rendimento globale di un qualsiasi motore, e cioè dal rapporto tra energia meccanica prodotta all'albero (in uscita) e energia fornita (in ingresso), si riscontra che un motore elettrico ha EFFETTIVAMENTE un rendimento TRE volte superiore a un motore a ciclo Otto. La sto usando anch'io quella definizione, ma non mi dimentico che l'energia elettrica non la troviamo sugli alberi, ma la dobbiamo produrre. Sarebbe come dire che in uno schema transaxle l'auto ha un rendimento del 90% perchè il cambio ha quel rendimento e il motore è lontano. Idem con l'elettrico. In pratica tu sposti (o nascondi) il problema. Anche su una macchina c'è l'alternatore, ma non ci sogneremmo di dire che il motore rende come l'alternatore. Originariamente inviato da emilio.sansoneAnche adesso, comunque, mi risulta che esistano delle tecnologie volutamente "imbavagliate" per continuare a sfruttare prevalentemente il petrolio, finchè ce n'è, per la gioia di petrolieri, politicanti e speculatori vari che vivono succhiando il sangue del consumatore. Prove??? Altrimenti è complottismo, e fa tutto meno che informazione e conoscenza. (Non c'è nessun tono polemico eh, non ce l'ho con te ne con nessuno ) Originariamente inviato da emilio.sansoneA quanto sembra, le moto elettriche ci sono già passate per alcune competizioni e hanno ottenuto risultati più che rispettabili. Il cambio di velocita, in ogni caso, serve per adeguare la coppia motrice al tipo di percorso (resistenza all'avanzamento). Nel caso delle moto elettriche, dato che la coppia max può essere disponibile anche a motore fermo, può bastare pure un monomarcia, e per di più senza frizione. Cosa fa il cambio di velocità lo so più che bene. E so che i treni non ce l'hanno... Eppure vanno a 250 all'ora senza troppi problemi. Dov'è il trucco??? Questo è più argomento da doc che mio... (l'elettricità non è il mio forte) Originariamente inviato da emilio.sansoneE perché è un casino atomico, Herr Fritz? Quando non ci sarà più il petrolio, alle stazioni di rifornimento non avrai più la pompa. Farai il pieno di idrogeno, o cambierai la batteria, o la "fuel cell" scarica con un'altra carica, o qualche altra diavoleria che nel frattempo uscirà (chessò... caricherai la batteria in 3 minuti a 10000 Volt) e proseguirai il viaggio. Giusto per accarezzare la cresta del problema... La batteria di un portatile dell'HP la puoi montare su un'Asus??? E mi pare che con le batterie i pc ci sbattano la testa da ben più tempo. In poche parole c'è un problema di unificazione. Poi le stesse batterie devono andare bene tanto per una moto quanto per un'auto. O fai le batterie diverse e i distributori in città devono farsi più corsie??? (con conseguenti code per un minor numero di "pompe" nonostante il maggior spazio occupato). Riesci, su tutti i mezzi della stessa categoria, a posizionarle nello stesso punto e allo stesso modo??? Per stessa ammissione dei tecnici Nissan, la carica rapida riduce la vita delle batterie. Quindi piedi di piombo.(lo togliamo dalle batterie dai...) Originariamente inviato da emilio.sansoneDelle celle a combustibile si è fatto un gran parlare in anni abbastanza recenti, poi si è cercato di insabbiare tutto. Motivo? Mah... sempre il solito, direi: interessi "rapaci" dietro le quinte. Le altre tecnologie che ho nominato tanto per gradire hanno già fatto la loro comparsa nella locomozione, più o meno sperimentale, nelle gare automobilistiche o nella ricerca aerospaziale. Naturalmente il costo di una tecnologia diminuisce a mano a mano che aumenta il numero dei clienti. Come è successo con i computer, insomma... Motivo??? Valgono meno (per ora) di quello che costano. Li mettono sugli Shuttle&Co., ma solo perchè ET che ti fa il pieno non lo trovi. E cosa pensi che usino le celle a combustibile se non combustibile??? Cambierà il tipo (metano, etanolo, bioetanolo,...) ma credi che i petrolieri siano tanto fessi da rimanere giù dal treno??? Magari fanno un po' di ostruzione all'inizio (anche la Ferrari fece ostruzione quando venne deciso che il motore delle F1 andava dietro), ma solo per il tempo di costituire una task force per essere competitivi al massimo anche lì. Quando passeremo ai biocarburanti avremo i campi di pomodori della Cirio, quelli di frumento della Barilla e quelli di canna da zucchero della Esso. A questa osservazione rispondo sempre che la BP (British Petroleum) sta investendo vagonate di soldi sul rinnovabile. Saranno degli sdrunzi, ma non sono dei fessi. Originariamente inviato da emilio.sansoneOibò questa non me l'aspettavo.... Visto che t'ho stupito??? (Vacca che pappina di roba... Scusate... )
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Iscritto: 10/02/2011 Locazione: affari miei
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Il cambio sul motore elettrico è utile ma non indispensabile. E può anche essere "elettrico" nel senso che variando i poli del motore varia la velocità di rotazione. Lo si faceva già nelle locomotive trifasi italiane. Data l'enorme coppia e il numero di giri sfruttabili che dà di solito un motore elettrico se ci sarà una moto elettrica pari all'883 ,probabilmente le marce saranno due la prima fino a 80 e la seconda da 80 a 160. Per quanto riguarda il rinnovabile,bè pure lui è alternativa. Se poi per avere noi il biocarburante mancano i cereali degli aiuti al terzo mondo io dormo lo stesso.
per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.
Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.
Usate voi questa roba se volete spendere il triplo
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Iscritto: 09/04/2013 Locazione: Como dintorni
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Originariamente inviato da Herr Fritz 27 ......... (Vacca che pappina di roba... Scusate... ) Appunto, Herr Fritz: se ci mettiamo a fare la gara delle "pappine" più brodose e arzigogolate qua non ci legge più nessuno. E avrebbero ragione. Pure io farei lo stesso, di fronte a "lenzuoli" del genere. Perciò ti rispondo un po' sinteticamente, sperando di riuscirci. Il Doc ti ha già risposto qua sopra, perciò non aggiungo altro. Per quanto riguarda il resto, direi che sostanzialmente hai fatto un resoconto di quella che è la situazione ATTUALE delle forniture elettriche nazionali. Ora io ti chiedo, Herr Fritz: se tu fossi un petroliere, spingeresti sulle energie alternative o continueresti a MUNGERE LA GRASSA VACCA PETROLIFERA? E' chiaro che la domanda è retorica. Non ci si può aspettare che i petrolieri facciano così: Potrebbero forse fare qualche cosa in più i politicanti, se effettivamente avessero a cuore "l'ambiente e il bene del paese", come dichiarano a parole. Ma chi glielo fa fare di attirarsi le ire delle lobbies petrolifere, quando invece è così facile lasciare tutto com'è e continuare ad aumentare le "accise sui carburanti"? Ma lo sai, Herr Fritz, che stai ancora pagando per il FINANZIAMENTO DELLA GUERRA IN ETIOPIA DEL 1935/36, quando ti fermi al distributore? Passando ad altro, mi pare che in buona sostanza c'è un aspetto fondamentale sul quale divergiamo, Herr Fritz: io dico che L'ELETTRICITA' ESISTE BENISSIMO PURE SENZA PETROLIO. Anzi, e' di molto antecedente allo sfruttamento intensivo del petrolio. Tu invece abbracci ancora l'affermazione "traditional" L'ELETTRICITA' E' PETROLIO. Dov'è la soluzione? Semplice! Basta chiedersi: chi ha interesse a "spaccare" l'equazione elettricità = petrolio? IL CONSUMATORE, evidentemente. Cito due esempi a memoria, che al momento non ho tempo di controllare in dettaglio. - Due ricercatori statunitensi riuscirono a elettrolizzare l'acqua con l'energia solare, producendo idrogeno. Utilizzavano scarti di macellazione contenenti "porfirina", una sostanza contenuta nel sangue animale. Una specie di "fuel cell autoalimentata e autosufficiente" di costo molto basso. Bastava esporre la cella alla luce solare per ottenere direttamente una d.d.p. (si accendeva una lampadina). Che fine ha fatto quella ricerca?... - Una delle critiche pesanti mosse al fotovoltaico è rappresentata dalle tecnologie di produzione delle fotocellule, a base di semiconduttori (come il silicio, che è uno dei materiali primari dell'elettronica di consumo) e altamente inquinanti. Ho letto tempo fa che era stato messo a punto un materiale sintetico (una specie di plastica) flessibile e sottile, di costo accessibile se prodotto in grandi quantità, che poteva costituire una valida alternativa al silicio. Che fine ha fatto quella ricerca? Ho citato a memoria, ma sono solo due esempi tra i tanti che, se qualcuno ha voglia, si possono trovare in rete. Naturalmente tra le tante informazioni circolanti ci può essere sicuramente qualche "bubbola", ma piantiamola di credere che senza petrolio o senza nucleare (peggio) siamo fregati. Per tornare un attimo sulla trazione elettrica, c'è gente che non si fa "crescere l'erba sotto i piedi", per esempio, a quanto pare, i Norvegesi: http://www.6sicuro.it/news/novita-macchine-elettricheE per chiudere, vorrei chiarire che non sto dicendo "il petrolio è immediatamente rottamabile". Sto dicendo che se non cominciamo a renderci conto che è il consumatore che si deve "svezzare" dal petrolio, a breve o medio termine, continueremo a farci turlupinare dagli animali da preda e forse distruggeremo irrimediabilmente questo splendido pianeta. Augh! Se un idiota ti dice "cretino!" sorridi: vuol dire che sei intelligente.
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Iscritto: 06/11/2011 Locazione: A 4 km dalla centrale nucleare...
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Per rispondere alla domanda retorica, fatto 100 il mio budget, ne spenderei una giusta quantità per innovare nell'estrazione del petrolio per non perdere terreno dai concorrenti più agguerriti (e meno lungimiranti???) e tutto il resto lo investirei nelle rinnovabili, campo in cui c'è la maggiore possibilità di innovazione. Per farti una proporzione direi un 60 petrolio e un 40 rinnovabili perchè, le ultime, essendo più grezze, probabilmente serve un minor investimento per migliorare. So perfettamente (non a memoria, ovvio, le più scandalose si) le accise che si pagano e, se sali di qualche messaggio, ti dico che dal punto di vista fiscale sono d'accordo con te. Non abbraccio l'equazione "elettricità=petrolio", riporto un dato di fatto. Se "oggi" (quindi nei prossimi 30 anni circa) ci convertissimo all'elettrico, la maggior parte dell'elettricità avrà ancora matrice fossile. Ho interesse, io come consumatore quale umilmente sono, a spaccare l'equazione??? Si, se l'alternativa mi fa risparmiare, no se per avere meno devo spendere di più. Ti dico, mi piacerebbe fare l'impianto fotovoltaico sul tetto, so che verrebbe probabilmente ripagato totalmente (grazie agli incentivi). I due studi si sono bloccati dietro la domanda: "Rendimento??? Prezzo???" Ad esempio il primo (se ho letto quello giusto) utilizza nanotubi di porfirina. Stiamo imparando a fare quelli di carbonio, plausibilmente, ancora prima del rendimento, ha un prezzo mostruoso. Del secondo non ho trovato niente (ho trovato solo un articolo che dice che esistono circa 35000 plastiche interessanti) però l'economicità non fa il rendimento. Attualmente siamo fregati senza petrolio&co. perchè volenti o nolenti è una risorsa ancora economica (al netto del fisco). Quindi concordo con te nel dire che non è immediatamente rottamabile, ma si può fare. Servono un sacco di teste pensanti... Nel frattempo tiriamo la cinghia con quello che abbiamo. Per il motore elettrico, come dice doc. mi riferivo alle diverse configurazioni di poli, shunt e disattivazione di armature (che probabilmente sono tutt'e tre la stessa cosa eh...) Chiudo dicendo solo che il mio essere "critico" è solo dovuto al fatto che certi numeri e certe informazioni vengono distorte per far brillare certe cose e nasconderne altre (come i piloti di moto che corrono se pagano e non se sono bravi o le caldaie e le pompe di calore che rendono più del 100%).
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Iscritto: 26/09/2002 Locazione: San Gimignano (SI)
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se posso dire la mia, tralasciando tutti i dettagli tecnico-socio-economici che stanno dietro all'uso delle varie energie, dico che il motore elettrico allo stato attuale può andar bene sì, ma solo su mezzi utilitaristici (tipo scooter, piccoli transporter, trasporto persone) quelli cioè che arrivi a destinazione, li fermi e li ricarichi fino al prossimo utilizzo, al limite anche su mezzi destinati alle competizioni. dico questo perché quotidianamente uso un lifter elettrico per le movimentazioni di magazzino. e va alla grande, lo ricarichiamo ogi 10 giorni perché l'uso è abbastanza ridotto e circoscritto. Ma pensare di fare un viaggio con un propulsore elettrico mi metterebbe l'angoscia, l'autonomia e l'incertezza della ricarica sono fattori troppo critici (attualmente, un domani chissà!). E se penso alle tonnellate di batterie eauste da smaltire mi sento male. Io piuttosto penserei a sviluppare una cosa del genere.. questa sì che sarebbe una vera svolta. http://www.youtube.com/watch?v=BM0-fjvFNfU
Io, a differenza ti quasi tutti gli altri, appena vedo una moto... qualsiasi essa sia, provo sempre una certa emozione, e il desiderio di poterla portare un pò a spasso è davvero forte... Ogni moto, qualunque essa sia ha una sola grande dignità: quella di chi la guida.... E tutto il resto, sono solo banali cianfrusaglie da bar!
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Iscritto: 09/04/2013 Locazione: Como dintorni
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Tento di rispondere sinteticamente agli ultimi interventi:
A Herr Fritz: Non preoccuparti, Herr. A petrolieri ed erario fornisci ben più del 60% del tuo budget energetico. Magari si fosse liberi di riservare il relativo 40% alle rinnovabili. Purtroppo pure io mi devo ancora fermare al distributore, anche se per quanto mi riguarda a questi "cagnacci dalle zanne acuminate" non gli darei più un centesimo (altro che il 60%). Ad ogni modo anche se andasse come tu dici (ancora 30 anni di petrolio quasi "assoluto") convertirsi alla trazione elettrica sarebbe comunque un buon affare: l'inquinamento da traffico calerebbe drasticamente, e non ci romperebbero più i faraglioni con il "bollino blu", i controlli sulle emissioni, il pm10 eccetera. IL "BOLLINO BLU" LO DOVREBBERO FARE DIRETTAMENTE LE CENTRALI TERMOELETTRICHE. TIE'. E quel 90% di rendimento elettrico effettivo ti lascerebbe in saccoccia parecchi soldi in più... se i "cagnacci" non ti portano il prezzo elettrico a 2 € al Kwh... Non vorrei sembrare maligno, ma secondo me parecchie ricerche sulle energie alternative (specie quelle più promettenti) si bloccano perché don chisciotte (IL RICERCATORE) non può farcela contro i mulini a vento (LOBBIES POLITICO/PETROLIFERE). Pure io ritengo che molte informazioni vengono distorte. In particolare quando sento gente "ufficiale" che dichiara di voler fare "il bene dell'Italia o del consumatore" mi prende un attacco di orticaria.
A Gelonet: E' stato già evidenziato che attualmente il limite più evidente della trazione elettrica privata è rappresentato dalla scarsa autonomia e dalla mancanza di punti di distribuzione e/o di ricarica. Diciamo che in linea teorica il problema sarebbe già risolvibile se tutte le stazioni di rifornimento "petrolifere" fornissero pure "batterie di ricambio" agli "utenti elettrici" e se tali batterie fossero unificate in pochi tipi per formato e capacità, come già avviene per le normali batterie al piombo. Rimarrebbe comunque il problema di doversi fermare a scadenze mediamente inferiori ai 50/100 km per effettuare il "rifornimento". Questo ovviamente, come tu giustamente dici, scoraggerebbe gli utenti che abitualmente percorrono lunghe distanze. La tecnologia, comunque, si evolve anche e soprattutto in forza degli investimenti destinati alla ricerca. Il che richiede lungimiranza. Una merce piuttosto rara da queste parti. In riferimento al filmato relativo al motore magnetico, sembrerebbe uno dei tanti esperimenti riguardanti il cosiddetto "moto perpetuo", sul quale la fisica ufficiale si è sempre espressa negativamente, dichiarandolo impossibile, come dimostra il successo ottenuto dal petrolio negli ultimi cento anni. Ho trovato, su questo argomento, la seguente affermazione su Wikipedia:
"Spesso, nei video in rete che mostrano prototipi funzionanti, il rotore inizia a ruotare dopo che è stato messo in moto con una spinta o posizionato nel modo giusto. In entrambi i casi si tratta di lavoro fornito dall'esterno che, come abbiamo visto, viene conservato. I suddetti video, perciò, sono incompleti e non mostrano quello che accade dopo."
Se un idiota ti dice "cretino!" sorridi: vuol dire che sei intelligente.
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Iscritto: 06/11/2011 Locazione: A 4 km dalla centrale nucleare...
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@ emilio: quando dicevo "fatto 100 il mio budget" intendevo dire che se fossi io petroliere mi comporterei così (ipotesi di petroliere lungimirante). Per la parte erariale non commento (potrei essere cattivo/non obbiettivo/non documentato correttamente), per la parte "privata del petroliere" magari le percentuali non sono correttissime, ma non mi meraviglierei di vedere numeri del genere.
Le centrali, il "bollino blu" ce l'hanno già, per lo meno le nuove o quelle riconvertite. E i soldi in saccoccia rimangono finchè non mettono le accise sull'elettricità da autotrazione. Attualmente è conveniente perchè sui combustibili fossili usati in centrale le tasse sono molto molto più ridotte.
Io invece penso che spesso si parla di risultati da laboratorio e non da vita reale. Ho visto studi (passati come tesi di laurea eh) che dire che avevano risultati ridicoli e spacciati per "c'è una buona corrispondenza con i valori reali" ne ho viste parecchie. Oppure studi che vogliono trarre conclusioni utilizzando gli strumenti sbagliati. Sono arrivato a non fidarmi più molto finchè non vedo il risultato con i miei occhi. (ci sono anche quelle invece che il riscontro è veramente buono). Quindi tendo ad essere scettico. E se fosse davvero così buono il risultato lo vedrei molto difficile da nascondere.
@ gelonet: io, come te, ho paura che sarà l'evento che sdoganerà l'automobile come elettrodomestico. E anche a me le batterie fanno paura. Per il motore magnetico, invece, dico solo che, per me (con semplici ragionamenti, magari non corretti) è una grossa panzana. Sarei curioso di sapere il parere di doc sull'argomento...
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Iscritto: 09/04/2013 Locazione: Como dintorni
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Originariamente inviato da Herr Fritz 27@ emilio: quando dicevo "fatto 100 il mio budget" intendevo dire che se fossi io petroliere mi comporterei così (ipotesi di petroliere lungimirante). [.....] Vedo con piacere che NON SEI UN PETROLIERE, Herr... un petroliere non può essere LUNGIMIRANTE... altrimenti avrebbe già capito, dopo parecchie petroliere da 100 o 200.000 tonnellate che hanno causato disastri ambientali di portata planetaria, che forse non conviene uccidere il pianeta pur di fare soldi. Tuttavia, se mi fai nome e cognome di UN PETROLIERE che riserva IL 40% DEI SUOI GUADAGNI ALLE ENERGIE ALTERNATIVE SENZA GUADAGNARCI SOPRA, mi impegno a rivedere questa posizione. P.S.: Ah... dimenticavo: non riesco a capire com'è che si ha più paura di smaltire le batterie esauste (ancora poca roba sull'economia "di scala"), ma non si teme mai abbastanza l'inquinamento da combustibili fossili, che secondo i petrolieri e i fautori del nucleare è ancora tutto da dimostrare... nonostante eventi come Chernobyl o come quest'altro (petroliera Prestige, anno 2002): o come gli allarmi sul PM10 e relativi problemi nelle aree urbanizzate, o come le difficoltà di stoccaggio delle scorie nucleari, comprese quelle che hanno "tempi di dimezzamento" di migliaia di anni. Se un idiota ti dice "cretino!" sorridi: vuol dire che sei intelligente.
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Iscritto: 06/11/2011 Locazione: A 4 km dalla centrale nucleare...
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Ahimè non lo sono, hai ragione, sono un pistola qualunque. :D Per i disastri ambientali hai ragione, sono disastri e su questo non si discute. Sul fatto che ci abbiano perso... Beh nei bilanci ci sono i fondi per coprire eventuali cause e disastri e ogni anno vengono incrementati (per quel misto di prevenzione e coscienza sporca). Tutte le aziende ce l'hanno questo fondo, dai petrolieri ai produttori di prodotti per la pulizia dei pavimenti. Che poi magari non siano correttamente dimensionati ai risarcimenti può essere benissimo (e lì è la perdita). Per le percentuali ribadisco che ho sparato cifre a caso, il segno che volevo dare è che investono sicuramente di più nel petrolio che nel rinnovabile. Ad esempio vai a vedere in fondo alla homepage di questo sito per vedere chi ci trovi. Ovvio che non investiranno mai (per ora???) sui pannelli solari o le pale eoliche, cercheranno di rimanere nei loro rami di competenza. Però di certo non rimangono a guardare. Anche perchè, ad ora, petrolio e rinnovabili sono a pari sullo scenario energetico, nel medio periodo saranno predominanti (mi riferisco al solo petrolio, petrolio+gas invece rimarranno la prima fonte). Limitatamente al mio pensiero non ho più paura delle batterie rispetto agli altri inquinamenti che citi, semplicemente mi fanno paura perchè tendo ad imparare dagli errori. L'inquinamento da combustibili fossili per me è palese, quello del nucleare è prevalente in caso di problemi (che sono ben lungi dal non poter accadere) e lo smaltimento non è una bazzecola. Allo stesso modo penso che siano inquinanti anche le discariche, ma questo, dall'opinione pubblica, non è percepito come pericolo. Per il PM10 mi ricordo una misurazione per cui era presente più PM10 in metropolitana che in superficie (a causa dei ferodi dei treni e dello scarso ricircolo dell'aria). Una cosa è palese: senza i motori a scoppio si potrebbe ridurre di un buon 30%. Ricordiamoci i riscaldamenti domestici, ricordiamoci che i sensori, se la stessa particella gli passa davanti due volte, la conta due volte, ricordiamoci che si depositano a terra e poi vengono sollevati nuovamente dal passaggio dei mezzi. In Crucconia, per quanto mi stiano sulle balle, hanno avuto la brillante idea di lavare le strade. Risultato: problema quasi sparito. Da noi propinano domeniche a piedi, targhe alterne e altre vaccate simili, quanto basterebbe incrociare i dati del PM con quelli del meteo per capire cosa funziona.
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Iscritto: 09/04/2013 Locazione: Como dintorni
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Beh, Herr, a questo punto, visto che tutto sommato abbiamo trovato svariati punti di convergenza "ideologica", provo a riportare il discorso sull'argomento principale, facendo un'ipotesi "fantascientifica":
Immaginiamo di essere nel 2100. I petrolieri "tradizionali" sono tutti morti (di vecchiaia, naturalmente). I politicanti "tradizionali" pure. Il petrolio è finito. Il nucleare è stato accantonato. L'umanità è sopravvissuta. La tecnologia delle rinnovabili ha sviluppato un tipo di generatore solare "portatile" che riesce a fornire energia GRATUITA E ILLIMITATA a qualsiasi mezzo di trasporto privato. Il generatore è provvisto di una batteria ad alta capacità nella quale rimane immagazzinata l'energia in eccesso. La diffusione di questo apparecchio è tale che costa meno di un computer.
Un uomo esce di casa, sale sulla sua moto elettrica ad alte prestazioni e intraprende un lungo viaggio autostradale. Quando è stanco si ferma a un autogrill e si riposa un po'. Pure la sua moto riposa, E NEL FRATTEMPO SI RICARICA, ANCHE SE IL TEMPO E' NUVOLOSO. Poi l'uomo risale in sella e riparte.
Troppo bello per essere vero?... mah... si può sempre provare a guardarlo come "obbiettivo virtuale"...
Se un idiota ti dice "cretino!" sorridi: vuol dire che sei intelligente.
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Iscritto: 01/10/2012
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Ma se aprissi una piccola parentesi?? parlando dei motori alternativi cosa ne pensate dei motori ad aria?? Io ritengo che possono essere un'alternativa all'alternativa dei motori elettrici :). Dato che l'elettricità si produce bruciando derivati del petrolio, e dato che ancora le batterie risultano esser troppo pesanti, dal ciclo di vita troppo breve e dalla carica piuttosto lunga, mi sono informato e ho trovato questa soluzione (è una tecnologia vecchia di oltre 100 anni). Ho studiato un po' i progetti e visto alcune foto e ritengo che ci siano buoni margini di miglioramento per questo genere di motori. Che ne pensate voi??
< Un lungo giro in moto ha la capacità di liberare la tua mente, ridarti fiducia in te... e consumare un sacco di benzina....>
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Iscritto: 09/04/2013 Locazione: Como dintorni
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Originariamente inviato da ricky89451Ma se aprissi una piccola parentesi?? parlando dei motori alternativi cosa ne pensate dei motori ad aria?? Apri, apri pure, ricky. Se stai parlando dei motori AD ARIA COMPRESSA, non ci sono solo quelli ALTERNATIVI, ci sono pure quelli ROTATIVI, che anzi sono PREVALENTI su alcuni prototipi di motocicli. Se invece stai parlando dei motori AD ARIA CALDA, allora direi che siamo decisamente fuori argomento, dato che i motori di questo tipo, come il motore Stirling, detti anche MOTORI A COMBUSTIONE ESTERNA, sono poco vantaggiosi per l'autotrazione, come dimostra il fatto che nell'ultimo secolo si è decisamente affermato il MOTORE A COMBUSTIONE INTERNA. Tornando perciò ai motocicli AD ARIA COMPRESSA, presumo che tu ti sia riferito a prototipi del genere: Se confronti queste foto con quella più sopra relativa a un motociclo elettrico di ultima generazione, puoi facilmente valutare quale, tra le due tecnologie, attualmente è più "sfruttabile" in questo tipo di applicazione. Entrando di più nei dettagli, diciamo che se vuoi usare l'aria la devi comunque comprimere. E come la comprimi? Con un compressore. E come funziona un compressore? Come qualsiasi altra macchina operatrice, e cioè azionandolo con un motore esterno (elettrico, a benzina, a gasolio...). Quindi avresti in ogni caso un passaggio in più rispetto a un motore elettrico, che funziona direttamente collegandolo a una presa di corrente o a una batteria (caricata con una PRESA DI CORRENTE). Questo riduce a priori la convenienza (il rendimento energetico) di questo tipo di motorizzazione pneumatica, rispetto alla motorizzazione elettrica. A meno che tu voglia risolvere il problema servendoti esclusivamente di pale eoliche per comprimere l'aria. Ma se al momento non ce la fai con l'energia solare a soddisfare la richiesta globale, credi di farcela con i "ventilatori"? Inoltre, se vuoi ottenere una sufficiente autonomia con un motore ad aria compressa per applicazioni mobili, devi comprimere a grandi pressioni (1000 - 2000 bar e oltre). Per resistere a quelle pressioni ti serve una bombola molto più pesante di quelle per sub o delle attuali batterie ad alta capacità, se vogliamo rimanere sui materiali metallici normali e non vogliamo andare su quelli aerospaziali. Se non che, al crescere della pressione di serbatoio, aumentano i rischi di "ghiacciate" dell'aria durante la successiva espansione, come succede quando carichi un accendino a gas. E quindi o provvedi un sistema di riscaldamento accessorio (energia da fornire dall'esterno), o scarichi la pressione in più stadi... altro casino... La trazione elettrica, in sostanza, è attualmente quella che più da vicino può lottare con il petrolio. Non ci conviene, mi pare, castrare questo tipo di tecnologia prima che si sia pienamente espressa. In fondo i pistoni hanno impiegato 150 anni per motorizzare il mondo (a petrolio, purtroppo)... Ho chiuso la mia piccola parentesi sull'aria. Chi vuole può comunque riaprirla. Cercherò di rispondere. Se un idiota ti dice "cretino!" sorridi: vuol dire che sei intelligente.
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