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Iscritto: 23/06/2000 Locazione: Roma
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Chi di noi non ha qualche storia e qualche ricordo legato alla motocicletta da raccontare?! Fatevi sotto e raccontatela lamps
Veterano BMW R1200R Motociclista e orgogliosamente BOOMERS
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Iscritto: 22/07/2013
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Bene ottima rubrica !
" Quanno se scherza bisogna esse seri ".[i] A.Sordi
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Iscritto: 08/12/2012 Locazione: zona lago di garda.
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vaddoo ... la mia seconda moto. Un mio amico aveva suzuki 380 gt molto bella con scarico tre in uno e manubrio basso ( adesso che mi ricordo bene il manubrio basso l'avevo messo io dopo " , non me la faceva provare perchè avevo 17 anni , in quel periodo bisognava aver 18 anni per guidarla , una sera al bar vedo la moto con dentro le chiavi e allora dico ai ragazzi , mi prendo la moto dite a Sergio che ritorno tardi vado da una tipa a Limone del Garda , " beh dai era una bella tipa " parto 150 km A/R tutti a manetta non avevo molto tempo , ritorno al bar e li c'è Sergio che mi aspetta guarda la moto e mi dice hai rotto la freccia e io si si l'ho rotta mi è caduta praticamente da fermo , va bene mi dice adesso la paghi e io gli rispondo e se invece ti pago la moto e cosi me l'ha venduta , va beh avevo 17 anni mi mancavano solo 2/3 mesi per i 18 . Un vero affare tutto merito di una feccia e un po anche della tipa . Questa è una foto che ho preso da internet gli assomiglia molto stesso colore , lo scarico no non era cosi bello , era un un 3 in uno nero .
V
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Iscritto: 23/06/2000 Locazione: Roma
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Vabbe comincio io, parlerò della "schioppa" la Gilera Arcore 150 5V che abbiamo menzionato in altro post. Nell'estate del '79 cominciai a lavorare e con qualche risparmio riuscii a mettere le mani su quella che fu la mia prima moto. Era di un collega, usata ma tenuta bene, come recita la canzone. E come recita la canzone, la stessa sera, fatto il pieno e con l'aria in faccia con le luci della sera mi dirigo a casa di quella che poi diventerà la mia ragassa Il nostro divenne ben presto un amoroso mènage à trois, dove c'èro io c'era Lei, e dove c'era Lei c'era la Schioppa, nomignolo messo per via dello scoppio del piccolo monocilindrico. Abbiamo dormito una notte a Villa Borghese, e la schioppa era li con noi; abbiamo pianto per Lei , quando il maresciallo dei Carabinieri di Vallerano c'è la sequestrò per manovre e guida azzardata(art.170 c.d.s.), tre giorni a piedi prima di riaverla; per non parlare poi delle vacanze al mare, era sempre li con noi, carica come un mulo ma felice Purtroppo tutto questo ha avuto un triste epilogo, era il 5 luglio 1981 quando un tipo in auto ha fatto inversione ad U sulla Cristoforo Colombo e ha messo la parola fine a questo indimenticabile mènage à trois. Ma questa è un'altra storia. lamps
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Iscritto: 08/12/2012 Locazione: zona lago di garda.
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Anche la mia 125 a volte faceva un forte scoppio quando la accendevo , si schioppa un nome adatto a quella moto . A poi mi dispiace per l'incidente . .
V
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Iscritto: 22/07/2013
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Allora visto che nominate la schioppa alias 125 Gilera Arcore , come già detto papà aveva la 150 Arcore 5V rossa .... 1988 circa , la gilerona di papà dormiva paciosamente nel garage dopo che per anni aveva portato., papà appunto al lavoro diciamo che si godeva il meritato riposo fatto di alcune uscite insieme ai castelli o da solo se andava verso Fiumicini per il caffè del dopopranzo di solito di Domenica è con il bel tempo, sfoderava il suo giaccone di pelle , casco Nolan n33, e Ray Ban , quelli si scurivano con il sole ... In quel periodo zero moto il sottoscritto, il gruppo solito di amici decidono che a fine mese si fa un bel giro in quel di Amtrice e dintorni , era il periodo dove parecchi si convertivano alle Harley Davidson, ed effettivamente quando ne passava una ti giravi quel rombo fuori luogo incuriosiva molti, che faccio??? Decido di usare la Gilerona, ma voglio dargli una rinfrescata , papà non capendo l mie intenzioni dice si, ci chiudiamo al box , o meglio su casa abitavamo al pianterreno posizionandola nella mia camera ( voi vi chiederete ma tua madre che diceva, purtroppo nulla ma da lassù qualche mannaggia li pescetti a mio padre forse le gli ha detti ) tappeto per pulire i piedi della porta d'ingresso sotto la moto e via di revisione motore. Non contento rispolvero il serbatoio di una moto che avevo comprata a pezzi per risistemarla , era uno Scrambler ducati arancione ,donato dal un suo amico carrozziere che era rimasto appoggiatoi ad un muro per 20 anni, stato pietoso troppo per noi lo vendemmo bene ad un meccanico che lo restaurò ma senza serbatoio che come detto lo tenemmo noi per ricordo.......tale padre tale figlio, riverniciato nero lucido lasciando le guance cromate ,( papà gli piacevano le BSA diceva sempre questo detto romano BSA significa Bisogna Saperci Andare Anche Senza Benzina) filtro a trombetta e scarico delle hd i finale drag pipe. tutto pronto per la passeggiata fila tutto liscio come l'olio .bella la moto , bella la strada ma al ritorno....ore 19 sulla Salaria sento ....strang....e la moto che non andava.........catena saltata......mmi fermo falsa maglia...impossibile da ritrovare...... si ferma sandrino un amico con la BMW gs le prime e arronziamo un rattoppo fatti un po' di kilometri il rumore si fa più sordo e metallico...........moto out definitivamente .....la moto non riparte zero a malincuore cerchiamo un posto dove lasciarla......casa di campagna chiedo se posso lasciarla da loro , spiego con grande cortesia mi fanno avvertire a casa ... Il ritorno dietro a Sandrino fu veloce ma pieno di mo che torno chi lo sente......leggero[beep]atone del tipo sicuramente l'avrai strippata ??? io ma de che papà piano pianoLa Domenica di buonora presi la macchina avevo una Citroen Bx trd , direzione recupero moto è cosi fu , con relativo acquisto di vino dal fattore , arrivati a casa stessa scena camera smontaggio motore ............ Biella spezzata in 2, non stò qui a dire l'elenco di epiteti detti da papà, ...........come risolvo????? Porta Portese sopra le baracche della Domenica chi è di Roma sa c'erano altre baracche dei ciclisti ovvero quelli che riparavano e vendevano bici ( prese di notte vendute di giorno diceva papa) li trovavi ricambi usati per le moto ....... vado lì è chiedo se avevano un'Arcore 150 ........ Maschie te dice beep ne ho presi na decina dall'aeronautica guarda che te serve ......leggo i km 15mila , ok prendo il motore di questa ,bene 150 mila lire è passa la paura Da li papà la restaura come originale ci gira un po' poi .....la ferma perché una vecchia caduta ( sempre con il Gilera ) la spalla gli faceva male l'età e gli acciacchi decide lo stop ...in terrazzo ( ecco da chi ho ripreso) Venduta tre anni fa , completa è con il motore rotto ma originale ( che cazzat ache ho fatto lo so ) ma ora so che gira contenta nei raduni , l'unica conservata , con tanto di scarico Norton Commando.......aveva l'adesivo con gli scacchi regalato da nardi all'acquisto nuova con scritto "scuderia <Gilera corse " quanto gli piaceva a papà quell'adesivo Racing
" Quanno se scherza bisogna esse seri ".[i] A.Sordi
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Iscritto: 08/12/2012 Locazione: zona lago di garda.
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Bella storia .
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Iscritto: 23/06/2000 Locazione: Roma
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Bellissima storia, magari nel mucchio a porta portese c'èra anche la mia...sigh della serie, noi che, passavamo i pomeriggi alla Casa della Moto, dietro la Stazioneo a fa le buche alla lampada Osramahahahahahahahah domani vi racconto la storia di Riccardo er mejo amico mio e lo Stornello 160, ciauz
Veterano BMW R1200R Motociclista e orgogliosamente BOOMERS
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Iscritto: 23/06/2000 Locazione: Roma
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Questa è la Moto Guzzi Stornello 160, edizione del '71, prodotta fino al '74. Era la moto del papà der mejo amico mio, la foto non c'è l'ho, la teneva gelosamente custodita in garage. Purtroppo non aveva fatto i conti che due giovani ragazzini, tra cui il primogenito, malati di moto e motori gli ronzavano intorno. E infatti appena possibile Riccardo gli rubava le chiavi e scendavamo in garage per accenderla. All'inizio erano solo sgommate in garage poi un giorno prendemmo coraggio imboccammo la rampa di uscita e come due pazzi sfrecciammo facendo un giro del palazzo a tutta velocità sperando che nessuno ci avesse visto. Immaginate la libidine di due 14 enni che mentre i compagni ronzavano con Benelli Gentleman 50 noi ci si dava da fare con quella che a noi sembrava una vera maximoto. Ben preso ci trasformanno in due delinquenti, in senso buono, io la mente e lui il braccio, i blitz o i colpi avvenivano sotto carnevale, uscivamo rapidi ed invisibili come i sommergibili, berretto di lana in testa e in mano uova e farina, le prede erano le Parioline*, avvistate, colpite e affondate, rapidi rientravamo in garage. Questa cosa è andata avanti un bel po fino a quando un giorno capimmo che ci si poteva far male e anche se eravamo stupidi 15 enni era arrivato il momento di terminare i raid, anche perchè nel quartiere si cominciava a chiaccherare. Poi venne il momento di pianificare il primo viaggio, ma la mancanza di risorse economiche ci spezzo le ali. Comunque un sabato di dicembre sotto un cielo grigio Riccardo provvedè a fare il pieno di benzina mentre io avevo buttato nello zainetto qualche derrata alimentare, imboccammo la Salaria destinazione Terminillo. Faceva freddo e il giubbino jeans con sopra il KWAY non bastava. Riccardo guidava, come sempre, sembrava una statua di sale e ricordo le sue lacrime che bagnavano il mio viso. A proteggerci uno zuccotto di lana e un paio di RayBan. Ogni tanto le gambe mi si intorpidivano e allora mi divertivo a sgranchirle e a sfiammare i Camperos** sull'asfalto. Arrivammo in cima al terminillo malgrado la strada sporca di neve, ci fermammo al rifugio Sebastianelli, lo Stornello sul cavalletto ci sedemmo su una roccia a contemplare il paesaggio, dallo zainetto tirai fuori un pezzo di pane e due scatolette di Simmenthal, mangiammo in silenzio, il sapore della lacrime e della carne in scatola di quel giorno non lo scorderò mai... lamps * Pariolina, ragazza della borghesia romana, vestiva Gucci Santini e Dominici Cervone e si muoveva su Piaggio Boxer Blu con parabrezza tempestato di adesivi. **Camperos, nota calzatura (Stivale) in auge in quegli anni, si dotavano di ferretti in punta e sul tacco.
Veterano BMW R1200R Motociclista e orgogliosamente BOOMERS
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Iscritto: 22/07/2013
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Me gusta questo post, si leggono delle storie bellissima di vita, con il denominatore comune la moto, in tutte le sue cilindrate e modelli, Bella storia .......... Visto che rimembriamo l'adolescenza..... Roma anni 80, all'epoca le moto che andavano per la maggiore erano il Laverdino LZ 125 nelle declinazioni appunto lz e Sport- Honda 125 s (quattro tempi ) poi venne la 125 cbx, e la HD Cagiva 125sst ( aveva più successo con le pischelle il Laverdino piaceva di più...... Bene fatta questa premessa arriva per meriti scolastici?? No assolutamente la mia prima 125 dopo ore, giorni di rotture ai genitori....( diciamo che papà me la compro usata per giustificare il suo acquisto già menzionato sopra la Gilera 150 Arcore) Nera , mi sembrava lunghissima ,una moto vera e proprio, ma volvevo la Laverda, .....diciamo che i per un po' me la sono goduta cosi, Mare, gite fuori porta insieme a tutta la comitiva , si usciva tutti insieme dei plotoni misti di vespe, vesponi, ciao, boxer, Benelli gentlemen, 3vk,le moto quelle menzionate sopra ......tutti senza casco come era per l'epoca ,ma con i gloriosi Ray Ban , chi a goccia classici oppure i caravan il modello quadrato, variante montatura nera o classica , possibilmente a specchio sfumatele lenti, è leggermente piegati. Chissà perché. Le prime ragazzette, o fidanzatine,, arriva l'estate e la fidanzatina dell'epoca parte in vacanza una volta duravano anche 2 mesi, minimo 1, andava in Abruzzo ed esattamente al lago di Bomba, bè abbastanza vicino dal paese di origine di mia madre che era abruzzese. Convinco anzi porto allo sfinimento i miei perché decido di venire in Abbruzzo con la moto.......chiaramente non facendo l'autostrada. Arriva il giorno della partenza, contento come una pasqua ed emozionato parte come consigliatomi la mattina presto, poi loro con i mie fratelli in macchina con comodo in tarda mattinata, abbigliamento: giubbino Levis di jeans, ray ban , casco Nava 3 bianco, stivale fray. Viaggio lunghissimo era il primo da solo, ragazzi il cellulare non esisteva , ( era solo il furgone della polizia celere) lo ricordo con benissimo, bene arrivo al lago di Bomba tronfio del viaggio ,e cerco la fidanzatina che sapeva del mio arrivo ma no quando.......giro sul lungo lago eeeeee tac la fidanzatina.......si pero limonava con un altro del paese,...... Inutile replicare la sciarada ........... Ritrno al paesello strippando la moto ( poverina come gli ho tirato il collo ), quando mi videro i miei orgoglioso dell'impresa più che altro ero vivo per .........poi come tutti i genitori capiscono che qualcosa non va......... Mi ricordo che passai 2 giorni alla Giacomo Leopardi ....chiuso in casa gli amici passano ...vieni al mare ??? Esci?? Poi sentii papà ...che diceva al fratello .... eee annato a trova a regazza ar lago de bomba e la trovata con 'nartro inturcinata a pomicia......poraccio....[i]je prude a capoccia, ( il cinismo romano e tremendo ma veritiero) Poi sempre lo stessa estate ebbi una storia con la figlia del falegname del paese .........bè la moto targata Roma 36....faceva colpo, eheh eh ....che estate stupenda. Piccolo inciso finale la moto, come accessori aveva parafango anteriore del laverda ,più aeredinamico secondo me , trombetta al carburatore ,getti due punti in più, e marmitta Figaroli ( espansione)......... Venduta un anno dopo al gestore della sala giochi, ......per pochi spicci, e una manciata di gettoni per giocare a donkey kong-galaga- .....etc etc avevo già in testa la prossima moto ma questa è un'altra storia A rinforzo della rubrica di Lumachina vi posto un video d'epeca......1990 quello che si faceva lai Domenica...lo so sembra assurdo adesso ma era un punto di ritrovo ( sbirciate l'abbigliamento e il resto capelli etc etc ) https://youtu.be/lWRZlJnia-gDel fenomeno parcheggione se ne occupo anche Minoli https://youtu.be/Vb8R1d03GPoAlla prossima
" Quanno se scherza bisogna esse seri ".[i] A.Sordi
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Iscritto: 24/10/2000 Locazione: Sesto San Giovanni
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Dai vi metto un mio raccontino, uno dei viaggi più belli che ho mai fatto. L'Elefante più bello e più difficile. Le cose sono volutamente minimizzate la situazione era obbiettivamente molto più difficile. Racconto del viaggio: ELEFANTENTREFFEN 1999 La meta è Solla un piccolo paesino nella foresta bavarese 80 km a nord di Passau. Un tranquillo paesino in una delle valli più fredde della Germania che verso fine gennaio viene invaso da circa 8.000 persone (questo è il numero degli ingressi al raduno le moto sono molto meno). C’è stato un anno che le presenze in totale erano meno della metà. Vi racconto il mio viaggio e cosa è successo. Partenza da Sesto S. Giovanni (MI) venerdì ore 8.30 io, l’Adolfo e 2 bmw. Già la mattina mi riferirono che oltre il Brennero ci potevano essere dei problemi, non come adesso che si sa tutto sul tempo una settimana prima, ma come è possibile ci siamo detti era una giornata splendida! E infatti lo era in Italia. Autostrada fino a peschiera poi statale fino ad Affi e autostrada fino a Vipiteno. Il cielo si era fatto di un nero insolito per gennaio. Vediamo una 20na di moto ferme all’uscita di Bressanone mi fermo e chiedo spiegazioni… li hanno bloccati la polizia. Ma se l’autostrada è perfetta! Da lì in poi la neve imbiancava abbondantemente l’autostrada. Riusciamo a proseguire fino al Brennero all’ultimo casello anziché stare sull’autostrada usciamo per la statale. Meno male… sull’autostrada tutte le moto erano ferme con la polizia. Vediamo diverse moto tornare indietro... ma ormai dopo 380 km non ci sarà montagna abbastanza alta per fermarci. Per valicare il Brennero ho faticato di più che farlo in bicicletta. Ma alla fine dopo un po’ di peripezie ci si ritrova sull’autostrada che da Innsbruck porta a rosenheim. Il tempo era pessimo ma la temperatura molto bassa per cui non dovrebbe nevicare più (pensavo)… appena ho finito di pensarlo è venuta una tale bufera di neve che era praticamente impossibile tenere la mano sinistra sul manubrio, doveva spalare continuamente la neve dalla visiera. Nonostante tutto (2/3 cm di neve sull’autostrada) mantenevo una velocità accettabile (60/80km/h) anche se negli avvallamenti ho preso delle imbarcate che sembrava di guidare una speedway. Arriviamo a Rosenhaim e usciamo dall’autostrada per puntare a nord verso haag e facciamo l’unica vera sosta (15 minuti). Sorpresa c’è il sole lo festeggiamo subito con una sgroppata sulla statale a 140km/h (era completamente bagnata e con la neve ai lati ma rispetto a prima…). Da haag puntiamo verso est per Passau lungo la valle dell’Inn. Dal sole ad un’altra bufera di neve il passo è breve. Ci siamo addirittura persi dopo aver superato un pullman. La neve era così fitta che anche gli specchietti erano completamente ricoperti (per terra almeno 10 cm). Ho ritrovato l’Adolfo riconoscendo la sagoma di una moto sotto un pupazzo di neve. Arrivati a passau la nevicata finisce. Da qui si prende l’autostrada verso Deggendorf e si esce quando si legge l’indicazione turnmasbang. Non nevica più ma dall’uscita dell’autostrada c’è neve moooolto compatta sulla strada aderenza da 0 a 0,0001. Nonostante tutto si arriva a turmasbang Degli albergatori ci fermano sulla strada per invitarci ai loro alberghi. Ma solitamente non sono tutti pieni? Proseguiamo ancora per 7 km e arriviamo a solla all’ingresso del raduno degli elefanti sono le 6 di sera. Ormai pensiamo è fatta… la distanza, il freddo, il ghiaccio ancora una volta sconfitti. Ma il bello doveva ancora arrivare. Essendo venuti da lontano, avendo poca dimestichezza con i paletti delle tende e avendo dimenticato il pigiama avevamo deciso di dormire in un’alberghetto da 30 marchi a notte compresa 1° colazione. Si trovava in un paese impronunciabile a 5 km da raduno. Nessuno sapeva dov’era questo paesino finche uno con un’auto ci disse di seguirlo che lo conosceva. Ci disse inoltre di scusarlo se andava piano perché le strade erano pericolose (per lui figuriamoci per noi). Dopo una decina di chilometri arriviamo in un paesino (due case) che assomigliava come nome a quello che dovevamo andare ma non era giusto. Si scusa che si era sbagliato e fugge via. Lì non c’era assolutamente niente. Immaginateci ore 9 di sera temperatura abbondante sotto i –10°, il nulla intorno ricoperto di bianco, strade ghiacciate in un preoccupante saliscendi collinare. Eravamo decisamente preoccupati soprattutto dal fatto che la probabilità di incontri galanti era molto bassa. Non so come ma siamo riusciti a tornare indietro e dopo un po’ di tentativi abbiamo trovato un albergo (nome impronunciabile) che ormai è diventato il nostro riferimento. E’ inutile parlare del raduno (non c’è un gran che), bisogna viverlo, vedere i veicoli attrezzati, parlare con chi è arrivato, parlare delle difficoltà incontrate… ma per me la cosa più bella è arrivarci. Sulla strada del ritorno identica dell’andata nessuna difficoltà tranne i –19° sul Brennero. (Questo è stato un anno particolare solitamente è decisamente più facile.) Qui un altro racconto un po' più dettagliato degli amici di Genova con alcune foto http://spazioinwind.libero.it/touringenova91/ele99.htm
R1250RT - 70.000 km
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Iscritto: 22/07/2013
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Grande Franz.....ripeto ottima rubrica, ho sentito freddo solo nel leggerlo
" Quanno se scherza bisogna esse seri ".[i] A.Sordi
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Iscritto: 08/12/2012 Locazione: zona lago di garda.
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belle , mi domando franz , quando nevica io vado piano non riesco a tenere gli occhi aperti a causa della neve che li colpisce come se fossero tanti aghi , tenere giù la visiera è impossibile si riempie di neve in un baleno e cosi anche gli occhiali , come fai ad andare a quella velocità ? .. non per contraddire credimi , solo mi piacerebbe sapere come fai
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Iscritto: 23/06/2000 Locazione: Roma
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Quote:Poi sempre lo stessa estate ebbi una storia con la figlia del falegname del paese .........bè la moto targata Roma 36....faceva colpo, eheh eh ....che estate stupenda. quì la battuta c'è scapperebbe AHAHAHAHAHAHAHAHAH
Veterano BMW R1200R Motociclista e orgogliosamente BOOMERS
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Iscritto: 24/10/2000 Locazione: Sesto San Giovanni
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Originariamente inviato da menek62belle , mi domando franz , quando nevica io vado piano non riesco a tenere gli occhi aperti a causa della neve che li colpisce come se fossero tanti aghi , tenere giù la visiera è impossibile si riempie di neve in un baleno e cosi anche gli occhiali , come fai ad andare a quella velocità ? .. non per contraddire credimi , solo mi piacerebbe sapere come fai Dipende anche dalla temperatura, se è parecchio sotto zero la neve non si attacca, o almeno si attacca meno, un po' come in montagna sugli occhiali da sci. Qui per esempio non attaccava nulla :-) https://www.youtube.com/watch?v=U54PqGBT20Q
R1250RT - 70.000 km
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Iscritto: 08/12/2012 Locazione: zona lago di garda.
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incredibile sei forte molto forte , sai io con tutta quella neve riesco a frenare solo con i piedi altri menti cado ,sai stavo pensando quando non mi funzionavano i tergi del camion e nevicava , allora mettevo sul vetro l'ammoniaca si con l'ammoniaca non si attacca la neve " cioè mi son detto l'avrà messa sul parabrezza o cupolino " oppure un altra soluzione sarebbe lenti a contatto fiiiiii che fantasia che ho " lenti a contatto per la neve " ma non è detto forse proteggono gli occhi , comunque grazie , un giorno magari ci troviamo , ciao
V
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Iscritto: 22/07/2013
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Be Franz...incredibile, spero che ora dopo tanto freddo ci porterai al mare Della serie me porti a fa 'ngiro....Cavalcando l'onda dei ricordi ,chi di noi non ha avuto la comitiva, al muretto, al bar , alla sala giochi e via discorrendo, bene nel gruppo di amici avevamo la vespa più cool del momento quella di Ivan o meglio quella di Alessandro più grande di noi, perché cool ? presto detto negli anni 80 non so per quale misterioso meccanismo ci sono dei mezzi che vanno alla grande come moda del momento, la Vespa 125 ts era una di queste ma le caratteristiche ,non errano prestazionali ma di atteggio perché come la moda comandava , aveva il sellone del 200 ralli più imbottito, senza cofani laterali ( o chiappe) è una miriade di adesivi sportivi ma più nel dettaglio dì marche di windsurf perciò Mistral ,Sundek, Hobie cat, lVans etc etc messi con certa cura e comunque piena certo l'intramontabile Snoopy sopra la cuccia il famoso joe bracchetto , colore grigia metallizzata e targa rigorosamente spezzettata al basso per le pinne o per dirlo in Italiano in mono ruota, la particolarità era di questa vespa era la crociera che tra terza e quarta saltava. Chiedo a Ivano la vespa per farmi un giro, diciamo che si passava davanti alle altre comitive, faccio per partire ed una amica sopranominata Barbadillo si come il famoso giocatore dell'Avellino, per via della capigliatura folta e riccia, dai sali e partiamo, la postura era un po' ingobbito in avanti la mano dx sulla coscia e la girla appoggiata di peso dietro di te ...... Mentre rientravamo al muretto , passiamo davanti ad una comitiva che conoscevamo ( le comitiva si rincontravamo al Piper o al Much more il sabato pomeriggio) mi ricordo l'autobus che fa la fermata il glorioso 710 , riparte l'autobus e riparto anche io , solo che nel cambiare dala 2 alla 3 , appunto come detto sopra le marce scappavano facendo sembrare la vespa uno stallone da domare , ...in quel momento esatto alza la vespa e Barbadillo mi va a chiappe per terra , che faccio mi fermo dopo questa figura barbina davanti alla comitiva ............ma de che faccio il giro lungo e la recupero ,nel mentre si era rialzata ed era consolata dalle altre amiche .......ao ma che non ti fermi ma che non vedi che era caduta mi fù detto io candidamente noo non me ne ero accorto Ora di Ivano e il fratello non più notizie mentre di Barbadillo purtroppo l'ultima volta che la vidi tanto tanto tempo fa al luna park ero già padre era finita in un brutto giro..............era uno di quei zombie che ti chiedono i spicci ( a buon intenditore poche parole ) All'epoca ci chiamavamo Tozzi-Pariolini-tutti nomignoli per far capire che appartenevi con un certo look ad una tribù come i paninari di Milano. Questo racconto lo dedico al mia fidanzata ideale che oggi se ne andata KARINA HUFF......
" Quanno se scherza bisogna esse seri ".[i] A.Sordi
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Iscritto: 08/09/2015 Locazione: Roma
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Che scorpacciata che mi sono fatto dei vostri episodi....bellissimo leggere queste cose. Certo andare in moto con quel freddo e tutta quella neve non dev'essere una passeggiata. Che coraggio.
Sono un tipo semplice, mi fermo al semaforo, dentro la prima e gas a martello!
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Iscritto: 08/12/2012 Locazione: zona lago di garda.
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Iscritto: 23/06/2000 Locazione: Roma
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Originariamente inviato da menek62 la mia terza moto Yamaha 650 xj " foto presa da internet " che bella , avevo una moto come questa negli anni 80 , aveva un grande faro un bel motore e trasmissione a cardano belli anche i cerchi in lega , in velocità massima sforava i 200 km/h , ho tanti ricordi bellissimi legati a questa motto , se ci penso adesso mi sento un vecchietto , Io ho avuto la sorella piccola, la XJ550, la puoi vedere anche nel mio profilo, più aggraziata e secondo me ha avuto più successo. Non ho ricordi particolari se non che all'epoca bazzicavo una tipa della redazione del Messaggero di Roma e che vivevo di notte come un pipistrello lamps
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Guest |