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Iscritto: 13/06/2008 Locazione: RC
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Cioè, siamo così boccaloni da pagare invece di ricevere? Mi spiego: se voglio prendermi una Honda CBR 1000 RR Fireblade, firmo un assegno di 13.900,00 euro e mi porto a casa una bella moto nera, amaranto, bianca, HRC. Però, come tanti, sono affascinato dalle colorazioni racing, quindi vorrei la bellissima colorazione Repsol delle Honda MotoGP. Se non sbaglio, devo pagare qualcosa come 500 euro in più. Ma... 500 EURO IN PIU' PER PORTARE IN GIRO IL MARCHIO REPSOL? Pago per fare pubblicità? Vabbè, non sarò nè Stoner nè Marquez, ma pagare in più qualcosa che torna SICURAMENTE utile alla società petrolifera iberica è un'idiozia! Se la Repsol ricava un utile, quantificato in "veicolo semovente adibito alla pubblicità" (pure se non inserito nella carta di circolazione, ma di fatto è tale), quantomeno mi scalassero 500 euro di sconto, invece di farmene pagare altrettanti di più! O no?
Si apra dibattito.
"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
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Iscritto: 24/04/2011 Locazione: ITALIA
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se mi piace e per me' significa qualcosa,io li spendo,per dirti quando stoner ha vinto la moto gp,mi sarei fatto colorare perfino la casa con i colori di quel momento,questione di gusti,per esempio per circolare con i colori di valentino sulla mia ducati mi farei pagare quel giallo stona
Bonalex/Jabba ha detto: E le paure altrui spesso ti salvano la vita, se sei così umile da tenerle in considerazione.
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Iscritto: 27/09/2009 Locazione: Frosinone / Roma
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Originariamente inviato da diaavelse mi piace e per me' significa qualcosa,io li spendo,per dirti quando stoner ha vinto la moto gp,mi sarei fatto colorare perfino la casa con i colori di quel momento,questione di gusti,per esempio per circolare con i colori di valentino sulla mia ducati mi farei pagare quel giallo stona Non è un problema di colorazioni come accenni tu, quello che Worm non concepisce è il pagare per fare pubblicità, è diverso.. Beh tecnicamente hai ragione Worm, però in quanto bene di consumo è soggetto alle leggi di mercato e quindi al rapporto tra la richiesta e il costo..
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Iscritto: 24/04/2011 Locazione: ITALIA
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Originariamente inviato da Legato01Originariamente inviato da diaavelse mi piace e per me' significa qualcosa,io li spendo,per dirti quando stoner ha vinto la moto gp,mi sarei fatto colorare perfino la casa con i colori di quel momento,questione di gusti,per esempio per circolare con i colori di valentino sulla mia ducati mi farei pagare quel giallo stona Non è un problema di colorazioni come accenni tu, quello che Worm non concepisce è il pagare per fare pubblicità, è diverso.. Beh tecnicamente hai ragione Worm, però in quanto bene di consumo è soggetto alle leggi di mercato e quindi al rapporto tra la richiesta e il costo.. ho capito io sono disposto a pagare per avere la colorazione e il nome di tutti gli sponsor di quel momento,se per me significano qualcosa ma sicuramente mi stuferei presto.
Bonalex/Jabba ha detto: E le paure altrui spesso ti salvano la vita, se sei così umile da tenerle in considerazione.
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Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
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È una questione un po' più complessa. Quando si fa pubblicità si cerca di puntare al target di riferimento e quello che viene raggiunto pagando fior di soldi in MotoGP è sicuramente maggiore di quello che raggiungiamo noi con la nostra CBR Repsol. A questo punto l'investimento non è più conveniente, perchè i 500 € che Repsol dovrebbe pagare per mandarti in giro col suo nome sulle carene non rientrerebbero grazie alle persone che vedono il marchio durante i nostri giretti. Magari in un anno raggiungiamo 30 persone in target, ma per raggiungerle Repsol ha pagato 500 €. E se poi cadi e non risali in sella per un anno? E se è un anno lavorativamente impegnato e fai sì e no 1.000 km? Repsol ti risponderebbe: se ti aspetti 500 € da me, fai prima a prenderla nera. Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
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Iscritto: 27/09/2009 Locazione: Frosinone / Roma
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Originariamente inviato da RedAceÈ una questione un po' più complessa. Quando si fa pubblicità si cerca di puntare al target di riferimento e quello che viene raggiunto pagando fior di soldi in MotoGP è sicuramente maggiore di quello che raggiungiamo noi con la nostra CBR Repsol. A questo punto l'investimento non è più conveniente, perchè i 500 € che Repsol dovrebbe pagare per mandarti in giro col suo nome sulle carene non rientrerebbero grazie alle persone che vedono il marchio durante i nostri giretti. Magari in un anno raggiungiamo 30 persone in target, ma per raggiungerle Repsol ha pagato 500 €. E se poi cadi e non risali in sella per un anno? E se è un anno lavorativamente impegnato e fai sì e no 1.000 km? Repsol ti risponderebbe: se ti aspetti 500 € da me, fai prima a prenderla nera. Si ma il succo (credo) di quello che dice Worm è "ok non pagarmi, ma addirittura farmi pagare per farti (per quanto marginalmente)pubblicità"
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Iscritto: 24/04/2011 Locazione: ITALIA
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Originariamente inviato da Legato01Originariamente inviato da RedAceÈ una questione un po' più complessa. Quando si fa pubblicità si cerca di puntare al target di riferimento e quello che viene raggiunto pagando fior di soldi in MotoGP è sicuramente maggiore di quello che raggiungiamo noi con la nostra CBR Repsol. A questo punto l'investimento non è più conveniente, perchè i 500 € che Repsol dovrebbe pagare per mandarti in giro col suo nome sulle carene non rientrerebbero grazie alle persone che vedono il marchio durante i nostri giretti. Magari in un anno raggiungiamo 30 persone in target, ma per raggiungerle Repsol ha pagato 500 €. E se poi cadi e non risali in sella per un anno? E se è un anno lavorativamente impegnato e fai sì e no 1.000 km? Repsol ti risponderebbe: se ti aspetti 500 € da me, fai prima a prenderla nera. Si ma il succo (credo) di quello che dice Worm è "ok non pagarmi, ma addirittura farmi pagare per farti (per quanto marginalmente)pubblicità" chiarissimo,ma si vede che ci sono degli stu.pidi,come me' che pagano per avere gli sponsor sulle carene,un mio amico il suo 999s lo aveva con i colori e gli sponsor della sbk,ed era molto bello,non so quanto gli sia costato ma caro erano quelle con scritta fila ecco ho trovato una foto secondo me' ha speso altro che 500 euo
Bonalex/Jabba ha detto: E le paure altrui spesso ti salvano la vita, se sei così umile da tenerle in considerazione.
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Iscritto: 03/07/2003 Locazione: Roma-Milano
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la risposta, non certo una novità, è "sì".
vedere tutto, sopportare molto, correggere una cosa alla volta
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Iscritto: 24/04/2011 Locazione: ITALIA
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Originariamente inviato da zeljkola risposta, non certo una novità, è "sì". quoto,esatto poche parole ben dette anche per me' e' si
Bonalex/Jabba ha detto: E le paure altrui spesso ti salvano la vita, se sei così umile da tenerle in considerazione.
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Iscritto: 21/01/2009 Locazione: Prato
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Salve a tutti. Posso dire una min kiata? Ci sono vari esempi molto più lampanti e più "subdoli": prendete ad esempio il Telepass. Con tale aggeggio (indubbiamente comodo), Autostrade si può permettere il lusso di LICENZIARE decine di casellanti (risparmiando il loro stipendio), a fronte di un investimento iniziale sicuramente già ammortizzato, di un mantenimento comunque sostenibile (paragonabile o forse inferiore rispetto a quello di un casello convenzionale) e di pochi problemi al pubblico (gestibili in remoto dai Punti Blu, i quali esisterebbero comunque per tutta un altra serie di problemi legati ad altri tipi di esazione come mancati pagamenti, vendita e rimagnetizzazione di Viacard, ecc.). Quale è il colmo? Che per fare una cosa dove Autostrade sicuramente ci guadagna (rispetto al "modello classico" con esattore "umano", ma suppongo anche rispetto ai terminali multifunzione automatici) mi chiedono pure il canone mensile, oltre alle tariffe (che sono già un salasso di per sè, in confronto alla qualità del prodotto "medio" che Autostrade fornisce, con fondi stradali spesso discutibili, percorsi congestionati e scarsa attenzione alle esigenze del cliente). Oppure quando dobbiamo pagare la tassa sui rifiuti per poi inviare gli stessi ai termovalorizzatori che convertono il rifiuto in energia la quale infine viene rivenduta a noi stessi... Non vi pare? LAMPS Why black OR white? Black AND white, that's right!!!Suzuki RF600R
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Iscritto: 20/07/2010 Locazione: Vicenza Provincia
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Originariamente inviato da RedAceÈ una questione un po' più complessa. Quando si fa pubblicità si cerca di puntare al target di riferimento e quello che viene raggiunto pagando fior di soldi in MotoGP è sicuramente maggiore di quello che raggiungiamo noi con la nostra CBR Repsol. A questo punto l'investimento non è più conveniente, perchè i 500 € che Repsol dovrebbe pagare per mandarti in giro col suo nome sulle carene non rientrerebbero grazie alle persone che vedono il marchio durante i nostri giretti. Magari in un anno raggiungiamo 30 persone in target, ma per raggiungerle Repsol ha pagato 500 €. E se poi cadi e non risali in sella per un anno? E se è un anno lavorativamente impegnato e fai sì e no 1.000 km? Repsol ti risponderebbe: se ti aspetti 500 € da me, fai prima a prenderla nera. Quoto, perchè dovrebbe pagarti la pubblicità se non ha rientro? Capisco anche il discorso di Worm, ma come ha già detto Zel, la risposta è si, ricordate ai carnevali di qualche anno fa? La gente si vestiva come gli omini che ballavano la canzoncina 892 892, solo perchè era di moda, e non per fargli pubblicità.
Tributo ad un grande campione http://www.youtube.com/watch?v=ZUUn9cmrLuA
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Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
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Ermes ha capito. Se vogliamo dire che siamo stupidi, effettivamente sì, lo siamo. Ma non possiamo chiedere a Repsol/Castrol/Fila/Infostrada/ecc... i soldi delle carene (che è come dire: non le voglio pagare 500 € in più). Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
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Iscritto: 03/09/2001 Locazione: MI
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In assoluto e' vero che si pubblicizza un marchio gratis. nella realta', pero', la moto con il marchio sulla livrea racing, la mette in vendita il produttore come, appunto, race replica e non lo sponsor. ma non credo che orde di motociclisti corrano a comprare prodotti repsol solo perche' per strada gira qualche race replica. da un punto di vista squisitamente pubblicitario, credo che l'incidenza di queste carene colorate sia meno che minima.
"Spero, in ogni mio intervento, di non risultare troppo perentorio, al fine di evitare altre, assurde,sospensioni. E spero di poter continuare a dire la mia opinione, senza che qualcuno pensi che ogni mia riflessione, voglia essere un attacco ad altri! Spero dio poter "scrivere in pace", cosi' come ritengo di "vivere in pace"
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Iscritto: 03/10/2001 Locazione: FI
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Originariamente inviato da quasar1968Salve a tutti.
Posso dire una min kiata?
Ci sono vari esempi molto più lampanti e più "subdoli": prendete ad esempio il Telepass. Con tale aggeggio (indubbiamente comodo), Autostrade si può permettere il lusso di LICENZIARE decine di casellanti (risparmiando il loro stipendio), a fronte di un investimento iniziale sicuramente già ammortizzato, di un mantenimento comunque sostenibile (paragonabile o forse inferiore rispetto a quello di un casello convenzionale) e di pochi problemi al pubblico (gestibili in remoto dai Punti Blu, i quali esisterebbero comunque per tutta un altra serie di problemi legati ad altri tipi di esazione come mancati pagamenti, vendita e rimagnetizzazione di Viacard, ecc.). Quale è il colmo? Che per fare una cosa dove Autostrade sicuramente ci guadagna (rispetto al "modello classico" con esattore "umano", ma suppongo anche rispetto ai terminali multifunzione automatici) mi chiedono pure il canone mensile, oltre alle tariffe (che sono già un salasso di per sè, in confronto alla qualità del prodotto "medio" che Autostrade fornisce, con fondi stradali spesso discutibili, percorsi congestionati e scarsa attenzione alle esigenze del cliente).
Oppure quando dobbiamo pagare la tassa sui rifiuti per poi inviare gli stessi ai termovalorizzatori che convertono il rifiuto in energia la quale infine viene rivenduta a noi stessi...
Non vi pare?
LAMPS
Prima di tutto rispondo a worm! La mia risposta è SIma prescinde dalla tua domanda. Passando a quasar....io infatti fino a che non decideranno di regalarli i telepass facendoti anche lo sconto sulle tariffe e addebitando il tutto il 15 del mese successivo non lo prendo e vadano pure in [testo rimosso: usare un linguaggio adeguato, grazie] quei pecorari vendi sciarpette dei proprietari delle autostrade. Adesso non mi bananate il messaggio per quella parolina di 4 lettere perchè altrimenti vi coprite di ridicolo e già siete avanti con la strada.
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Iscritto: 16/05/2008 Locazione: Milano
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non è vero che la marca pubblicizzata non ha rientro: ce l'ha eccome! tutte le volte che leggo il logo, o vedo una determinata sequenza di colori che mi ricordano il logo, il messaggio mi arriva all'uomo della strada non fa né caldo né freddo perché non sa cos'è repsol (è un esempio) ma al motociclista, più o meno esperto, il messaggio arriva poi sta a noi decidere se vogliamo andare in giro con la moto sponsorizzata o meno; c'è chi lo fa perché non può farne a meno (quel modello esce così perché magari ha anche delle caratteristiche tecniche diverse dal modello di serie non colorato); c'è chi si sente più "racing" con l'illusione (per sé e per gli altri) di essere anche lui "sponsorizzato" quindi uno che conta; c'è chi se ne frega tornando alla moto privata "finta racing" tutta dipinta, anche una sequenza di colori o di segni è utilizzata per fare branding, cioè per attestare un marchio; un esempio lampante è la scritta marlboro: in molti paesi è vietata la pubblicità delle sigarette e quindi, al posto della scritta nera su fondo bianco, si usano delle righe verticali di varia larghezza che in qualche modo mi ricordano marlboro anche nella moda succede che c'è chi si porta in giro i loghi delle aziende: una tshirt, non dico presa al mercato, ma di buona qualità, costa una cifra, mentre se se la produce dolce e gabbana, con tanto di logo bene in vista, costa 5-6 volte tanto i marchi che ci portiamo in giro sono piccoli o grandi (o inesistenti), a noi la scelta: può essere un segno distintivo che "vogliamo" che appaia, oppure veramente ci piace quel modello con quel tessuto e ci rassegnamo a fare pubblicità al brand? ognuno di noi ha la sua risposta personale nessuno ha mai portato una polo col coccodrillo? o con il giocatore di polo di ralph lauren? per non parlare delle mutande che escono dal pantalone con la scritta "rich", le cinture o le sciarpe in cui la scritta "emporio armani" non potrebbe essere più grande; ma gli esempi sarebbero infiniti, mi fermo qua mi è rimasto del gas nel sangue e non so come smaltirlo... e adesso mi sta tornando la scimmia
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Iscritto: 03/09/2001 Locazione: MI
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certo che anche il coccodrillo sulla polo e' un marchio. ma e' il marchio di quella polo; non e' il marchio di qualcosa di diverso appiccicato a qualcos'altro per farne, appunto, pubblicita'. diverso sarebbe se, per esempio e tanto per restare in tema, una moto avesse una livrea con quel marchio stampato sulle carene. mi ripeto: vorrei proprio sapere quanti appassionati o addetti ai lavori, che poi sarebbero i fruitori finali di maggior peso dei prodotti repsol, corrono ad acquistare proprio quei prodotti perche' vedono in giro qualche centinaio (ed una ogni tanto, mica tutte insieme tutti i giorni) di race replica.
"Spero, in ogni mio intervento, di non risultare troppo perentorio, al fine di evitare altre, assurde,sospensioni. E spero di poter continuare a dire la mia opinione, senza che qualcuno pensi che ogni mia riflessione, voglia essere un attacco ad altri! Spero dio poter "scrivere in pace", cosi' come ritengo di "vivere in pace"
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Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
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Otto sulla carta hai ragione, ma guardando la visione più ampia, per ogni persona che sa che quelle strisce verticali rappresentano il logo Marlboro, ce ne sono cento che non lo sanno. Insomma, il ritorno economico girando con le carene Repsol non ci sarebbe per l'azienda spagnola se dovesse pagarci le carene, ma c'è se non le paga (seppur minimo ed imparagonabile persino a quello che ha investendo su qualche carena di un campionato spagnolo sconosciuto anche agli appassionati). Quindi, come hai detto tu, è solo una nostra scelta comprare quelle carene o quelle tutte nere.
Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
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Iscritto: 24/10/2000 Locazione: Sesto San Giovanni
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Succede che a volte ci si appassiona ad un marchio o come si dice adesso brand e si è orgogliosi di farne parte. Ora che uno si appassioni ai colori Repsol la vedo difficile (ma in Sagna è sicuramente più famosa che qui) ma come dice Otto di scritte Armani D&G Abercrombie (pagate profumatamente) ne è pieno corso Como a Milano. Se il marketing Honda ritiene che 500 € sia il prezzo per questa esibizione sicuro che ci hanno pensato su e lo abbiano valutato in modo più o meno corretto. Per il discorso pubblicitario sono d'accordo con il Fender. Ovviamente ho anch’io diversi marchi preferiti, in diversi settori, ne parlo bene (finchè si comportano bene) ma preferisco sempre esibire il monocolore. Copio una frase non mia ma che condivido: Siamo in un mondo dove l’abito fa l’uomo e più manca l’uomo più l’abito diventa importante.
R1250RT - 70.000 km
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Iscritto: 16/05/2008 Locazione: Milano
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quanti sanno o quanti non sanno... non sono in grado di dare una risposta esatta perché non ho in mano gli studi di marketing e i sondaggi vari, però non credo che marlboro o repsol o altri inseriscano delle scritte senza averne un ritorno di immagine
calcola che nell'ambito della comunicazione esistono materie specifiche, che vengono insegnate in alcune università e scuole di design, tra cui la psicologia della percezione, che insegna che tu, incosapevolmente, vieni attirato da determinate forme, colori, sequenze, pattern, ecc... in quanto quelle forme sono per te stimolanti, a vari livelli
cioè, è probabile, anzi quasi certo, che su un campione di 100 persone a cui si mostri la sequenza di righe "marlboro" o repsol o altro solo una, o neanche quella, sia in grado di riconoscere esattamente il brand
ma è molto probabile che, se vede un distributore repsol (in italia sono pochi) o va dal tabaccaio, il suo inconscio fa l'associazione colore-marchio e la persona venga quindi indotta ad acquistare quel marchio di sigarette
questo è un esempio, ed è contestabilissimo in quanto, ripeto, non ho dati alla mano; ma penso che queste grandi aziende abbiano i dati (attraverso sondaggi, focus group, ecc...) e che quindi sappiano esattamente come stanno le cose
ogni volta che un'azienda decide di sponsorizzare si aspetta un ritorno; altrimenti vorrebbe dire che la pubblicità non ha senso; e invece ce l'ha; io ho come esempio delle aziende mie clienti che, in funzione di determinate campagne di vario tipo, sono in grado di valutare l'aumento delle vendite in modo assolutamente "chirurgico"; esempio: esce uno spot su una tv locale? entro tre giorni sanno già dire quanti pezzi in più sono stati ordinati; esce una foto con un personaggio pubblico con un marchio addosso? stessa cosa
il fatto, poi, che siamo noi stessi a divulgare il marchio è ancor di più un attestato di fiducia, che porta alla fidelizzazione del cliente: "non solo il prodotto ti piace ma sei orgoglioso di diventare promotore del mio marchio e quindi di divulgarlo agli altri"
mi è rimasto del gas nel sangue e non so come smaltirlo... e adesso mi sta tornando la scimmia
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Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
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Originariamente inviato da ottoogni volta che un'azienda decide di sponsorizzare si aspetta un ritorno; altrimenti vorrebbe dire che la pubblicità non ha senso; e invece ce l'ha; io ho come esempio delle aziende mie clienti che, in funzione di determinate campagne di vario tipo, sono in grado di valutare l'aumento delle vendite in modo assolutamente "chirurgico"; esempio: esce uno spot su una tv locale? entro tre giorni sanno già dire quanti pezzi in più sono stati ordinati; esce una foto con un personaggio pubblico con un marchio addosso? stessa cosa Vorrei davvero sapere come fanno. I miei studi mi hanno insegnato come ci siano così tanti fattori in gioco, fra cui la non trascurabile percezione soggettiva che ognuno di noi ha davanti ad uno spot o endorser, che mi sembra impossibile che si possa stabilire a priori l'esatto incremento derivante dall'investimento in comunicazione. Anzi, l'ultimo libro che ho studiato (Come misurare il ritorno economico della pubblicità, Bonori-Tassinari) mi ha spiegato l'esatto contrario: se ci fosse una "formula magica" che mi fa sapere a priori i ricavi derivanti dalla pubblicità (intesi come aumento dei volumi di vendita o di quota di mercato), basterebbe applicarla e non servirebbero capitali per le ricerche di mercato, la segmentazione del target, i GRP da acquistare, la creatività del messaggio, ecc... PS: se parliamo di livello locale, allora forse quella precisione chirurgica è semplicemente frutto dell'esperienza. Ma quando in ballo ci sono i capitali di Repsol che investe in pubblicità svariate decine di milioni di euro per raggiungere svariate centinaia di milioni di persone, si devono effettuare così tante ricerche che quella precisione non è in alcun modo garantibile. Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
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