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Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
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...messaggi del cellulare! Sì, avete capito: potrebbe aumentare di 2 cent il costo di ogni SMS per creare un fondo per la Protezione Civile. E non è finita. Il Fondo contro le calamità verrebbe alimentato attingendo agli aumenti delle accise sui carburanti, fino a 5 centesimi al litro di accise regionale e fino a 5 centesimi al litro di accise statale e, come detto, con un maggiore introito derivante dalla tassazione sugli sms gestiti dalle società telefoniche, che potrebbe toccare la misura massima di centesimi di euro a messaggino.Prima le accise su disgrazie avvenute cento anni fa, adesso le accise sulle digrazie che potrebbero capitare! E noi così non possiamo più lamentarci del terremoto dell'Irpinia... +10 cent quindi? YAHOOOOOOOOOO!!! Link: http://www.corriere.it/economia/12_aprile_12/tassa-su-sms-protezione-civile_0ac21b2a-847c-11e1-8bd9-25a08dbe0046.shtml Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
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Iscritto: 20/01/2012 Locazione: Varsavia (PL)
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Stasera a mente sgombra provo a fare una disanima della situazione dal mio punto di vista estremamente liberale, libertario, liberista e...libertino! Nel mentre mi limito a suggerire: vendete case, auto e quanto possedete e scappate all'estero. Il dove ha poca importanza. L'obbiezione più comune al mio consiglio è: <Ma ho figli!> Mia risposta: <Se li ami davvero, scappa e garantisci un futuro migliore di quello che vi aspetta a rimanere in Italistan>
La mente, dopo essersi aperta a nuove idee, non torna mai alle dimensioni originali. - A. Einstein Mica solo "la mente" - Eva Henger
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Iscritto: 30/08/2008 Locazione: Pianura Padana
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Originariamente inviato da OnirosStasera a mente sgombra provo a fare una disanima della situazione dal mio punto di vista estremamente liberale, libertario, liberista e...libertino!
Nel mentre mi limito a suggerire: vendete case, auto e quanto possedete e scappate all'estero. Il dove ha poca importanza.
L'obbiezione più comune al mio consiglio è: <Ma ho figli!> Mia risposta: <Se li ami davvero, scappa e garantisci un futuro migliore di quello che vi aspetta a rimanere in Italistan>
Ci sto pensando da mesi e mesi
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Iscritto: 30/08/2008 Locazione: Pianura Padana
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X quanto riguarda gli sms...grazie agli smartphone, grazie a whatsapp!!!
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Iscritto: 13/12/2008 Locazione: Cascina (PI)
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Originariamente inviato da DesmoLuca27X quanto riguarda gli sms...grazie agli smartphone, grazie a whatsapp!!! grazie ad SMS gratis XD whatsapp, indoona, forfone,skebby addio chiamate e messaggini
SV 650 K8 - GSX-R 750 K7 - Bandit 650S K9 - SV 1000 K6 - CBR 600 F K2
Ciò che distingue la maggioranza degli uomini dai pochi è la loro incapacità a vivere secondo il proprio credo.
Bisognerebbe fare un lungo esame di coscienza prima di pensare a criticare gli altri. Molière.
Memento mori.
UN VERO MOTOCICLISTA SE NON VEDE LA STRADA DI TRAVERSO NON E' FELICE.
E' il motociclista a rendere grande una moto.
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Iscritto: 08/02/2001 Locazione: lodi
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per fortuna ho un "tutto compreso" di 800min per chiamare e 800sms al mese verso tutti... quello che so lo metto a disposizione di tutti quello che non so lo chiedo"Uno è lieto di poter servire"fazer 600 '03 "arcadia" [email protected]
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Iscritto: 30/08/2008 Locazione: Pianura Padana
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Iscritto: 20/01/2012 Locazione: Varsavia (PL)
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Condivido al 100% e faccio mie queste parole di Oscar Giannino. Quote:Come purtroppo c’era da temere – per me era scontato, l’ho piùvolte scritto – l’intervista di stamane alla Stampa di Piero Giarda conferma che la spending review non darà un euro per meno tasse con meno spesa. A parte le gravi imprecisioni a fondamento del ragionamento di Giarda – la spesa pubblica non è affatto “sostanzialmente” stabilizzata da anni, come esordisce, mentre è vero che un giro di vite al suo tasso di accrescimento è stato dato da Tremonti assai più che dal salva-Italia del governo attuale – quel che conta è la sostanza.
Il governo attuale non crede affatto alla necessità di un turaround serio del perimetro pubblico e della spesa corrente, e non crede affatto che l’abbassamento della pressione fiscale record sull’Italia che lavora e produce e paga sia la “vera” cura nel breve per ridare un’orizzonte di crescita all’Italia. Il governo prla di manutenzione della spesa pubblica, quando serve impugnare – con inteligenza e sapendo dove incidere – ascia e bisturi. Temo le illusioni cala-spread di Monti e dei suoi siano finite. Il mondo si è accorto che sono le banche italiane a ricomprare i titoli pubblici. E a questo ritmo di recessione e di ripresa del ballo europeo ci aspetta molto probabilmente un’altra manovra tassaiola entro fine anno. E’ il caso di tornare ai fondamentali di che cosa sia e a che cosa debba servire un moderno ed equilibrato sistema fiscale. Per dire, ripetere urlare tre volte no, a questa errata mistificazione che spaccia per moderazione e prudenza “tecnica” la conferma di un errore ventennale ed esiziale della politica di bilancio italiana.
Con il disegno di legge di riforma del mercato del lavoro, il governo Monti ha proposto una nuova raffica di aggravi d’imposta e contributivi. L’aumento dell’1,4% dei contributi sul lavoro a tempo determinato, in crescita asintotica verso l’equiparazione della contribuzione a tempo indeterminato, secondo l’errato criterio che occorra rendere più caro il lavoro a tempo, invece che meno costoso quello indeterminato. Poi la nuova tassa sui 75 milioni di decolli annuali nel nostro Paese, una nuova sberla a turismo e vettori aerei. Ancora, l’aggravio d’imposta alle flotte aziendali, l’ideale per colpire insieme settore dell’auto in crisi nera e generalità delle imprese, in tensione crescente per credit crunch e calo di ordini da recessione. Poi, l’abbattimento di 10 punti di deduzione per i proprietari immobiliari che non adottassero il regime di cedolare secca sugli affitti. Infine,ed è sfuggita ai più, la triplicazione della tassa sui licenziamenti, che sale da un mese e mezzo di retribuzione lorda da pagare all’Inps da parte delle imprese, a quattro mesi e mezzo!
E’ singolare, la strada fiscale intrapresa in quattro mesi dal governo Monti. Persegue contestualmente l’aggravio delle imposte dirette, attraverso il via libera alle addizionali locali. Quello delle imposte indirette, già deliberato per il prossimo mese di ottobre. Quello delle imposte patrimoniali, appesantite con Imu e prelievi su conti titoli. Quello dei contributi. A fronte dell’impegno assunto ad azzerare il deficit pubblico nel 2013 mentre gli eurospread risalgono e Francia e Spagna potrebbero dare nuove spinte verso l’alto, e mentre l’effetto delle LTRO operate da Bce appare per quello che è, aver opportunamente comprato altro tempo con liquidità che non sana l’europroblema, e mentre dall’Economist al Wall Street Journal tutti i più seri ammoniscono l’euroarea a non illudersi, mentre avvine tutto questo il “prendere dove si può” fiscale del governo Monti può costituire apparentemente una manifestazione di rigore.
Non lo è, invece. E’ la classica manifestazione da sindrome di impotenza nel dover mutare rapidamente indirizzo alle politiche economiche. Il “non possumus” opposto a “meno spesa,m eno tasse” dai vertici delle tecnocrazie amministrative – ragioneria generale dello Stato, direttori generali e capi di gabinetto dei ministeri – è diventato il carattere dominante della politica di bilancio italiana, ovviamente ancor più forte nei confronti di chi non ha alle sue spalle un mandato elettorale. Ed è ovviamente conservativo dell’indirizzo ventennale sin qui seguito dai tecnici vent’anni fa, poi da destra, poi da sinistra, e infine dai tecnici ancora: inseguire la spesa pubblica mai fermata – non lo è neppure oggi con Monti – attraverso le più diverse forme di prelievo possibile.
Quel che impressiona, nel fiorire settimanale di nuove tasse e aggravi d’imposta, è l’acquiescienza e il silenzio dell’accademia italiana di scienza delle finanze. Va detto senza che si manchi di rispetto ad alcuno. Non è albagia liberista, rispetto a keynesiani e sraffiani dominanti. Ma non è rincuorante vedere un grande filone di studi italiano ridursi da Francesco Ferrara e Vilfredo Pareto al rassegnato encomio statolatrico, fatto proprio in nome del favor fisci anche da una corriva e illiberale giurisprudenza della Suprema Corte e di quella Costituzionale.
Va ricordato che tre sono i princìpi fondamentali ai quali dovrebbe restare ancorato un moderno sistema del prelievo, affinché sia efficiente. Laddove l’efficienza non consiste nell’assicurare “comunque” allo Stato ciò di cui esosamente abbisogna. Bensì è quella economica, cioè un equilibrato dosaggio tra disincentivi e incentivi agli attori economici che non ne pregiudichi troppo crescita e reddito, consumi e investimenti.
I tre princìpi sono quelli inerenti al cosiddetto sacrificio di utilità. Dove l’utilità è quella marginale del reddito, al suo crescere. Il primo principio è quello del sacrificio di utilità proporzionale. Basato sul distogliere a ciascuno una medesima utilità, esso è stato negato dalle curve di utilità marginale del reddito sostenute da keynesiani e marxisti, secondo i quali esse decrescono al crescere del reddito.
Di qui il secondo principio, quello del sacrificio di utilità progressivo. In questo secondo caso, il fisco prende da ciascuno non quantità eguali, ma “proporzionate” alla sua valutazione di ciò che per redditi più elevati un maggior onere fiscale comporta, rispetto ai redditi più bassi. Il terzo principio, quello del sacrificio minimo collettivo, nasce per derivazione dal secondo, è propugnato da chi è convinto della maggior efficienza nel distogliere il più che allo Stato serve da coloro che più hanno.
Nella storia evolutiva del fisco moderno, al primo principio si lega la flat tax; al secondo aliquote fortemente progressive sul reddito; al terzo aliquote ancor più elevate più imposte patrimoniali sui ricchi. Negli ultimi vent’anni in Italia, l’atrofizzazione della critica tributaria alle pretese crescenti di uno Stato fuori controllo ha prodotto però due conseguenze paradossali.
La prima è che così procedendo l’Italia si è tagliata fuori dalle evoluzioni contemporanee dei tre vecchi princìpi tradizionali. L’emergere di sempre più vae insieme “problematici” sti cespiti imponibili nelle economie terziarie contemporanee – caratterizzate da altissima mobilità transnazionale di capitale, investimenti, tecnologia e (meno) lavoro che si allocano alla ricerca di maggior redditività – al fine di ottimizzare gettito e compliance si rivela più compatibile con flat tax rese “progressive” da deduzioni e detrazioni a tal scopo finalizzate, che coi vecchi sistemi beveridgiani ad aliquote iperprogressive e a consistente prelievo patrimoniale su impieghi e immobilizzi.
Il secondo paradosso è che in Italia la quantità disorganica e incrementale del “prendere dove si può” ha finito per falsare anche i tre vecchi princìp stessi. Per le persone fisiche, l’inefficienza tributaria e amministrativa ha prodotto, grazie alla progressività elevata delle aliquote italiane, la più bassa percentuale di redditi elevati risultante alla nostra anagrafe tributaria, rispetto alla media dei Paesi “davvero avanzati”. Per le persone giuridiche, il tax rate reale è pazzoticamente inversamente proporzionale al loro perimetro e finanziarizzazione, per effetto del compromesso tra legislatore e grandi gruppi banco-industriali. E quanto a sacrificio collettivo, un sistema come quello italiano lo comporta non minimo ma massimo per tutti: famiglie a basso reddito, ceto medio che evapora, piccola e piccolissima impresa, lavoratori autonomi e professionisti, tasso demografico insostenibile, multinazionali in fuga.
Il prezzo è sempre più amaro, di un sistema fiscale dettato dalla disperazione più che dalla lungimiranza.
Il sogno è quello di un’Italia legale e lagalitaria che si decida a riempire le piazze, scandendo “ora basta”. Senza rompere alcuna vetrina, né fermare il traffico, e senza bandiere di partito. L’unico partito che m’interessa si ciama PIl, in questa Italia senza priorità. O meglio, di priorità pubbliche che sono solo legnate a lavoro e impresa. (tratto da Chicago-blog)
La mente, dopo essersi aperta a nuove idee, non torna mai alle dimensioni originali. - A. Einstein Mica solo "la mente" - Eva Henger
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Iscritto: 24/02/2009 Locazione: vigevano e pavia
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Cicciolina al governo, subito.
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Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
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Originariamente inviato da xfred17grazie ad SMS gratis XD whatsapp, indoona, forfone,skebby addio chiamate e messaggini Whatsapp lo conosco, gli altri cosa sono? Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
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Iscritto: 08/02/2001 Locazione: lodi
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altre app per non pagare :) quello che so lo metto a disposizione di tutti quello che non so lo chiedo"Uno è lieto di poter servire"fazer 600 '03 "arcadia" [email protected]
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Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
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Ma addirittura per telefonare o solo messaggistica?
Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
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Iscritto: 13/12/2008 Locazione: Cascina (PI)
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Originariamente inviato da RedAceOriginariamente inviato da xfred17grazie ad SMS gratis XD whatsapp, indoona, forfone,skebby addio chiamate e messaggini
Whatsapp lo conosco, gli altri cosa sono? applicazioni per telefonare fra dispositivi che hanno la stessa applicazione, telefonare gratuitamente i numeri fissi, mandare sms, mms senza spendere un centesimo. fino alla settimana scorsa ero in giappone, e telefonavo con l'applicazione forfone a casa, o mandavo sms alla mia ragazza con smsgratis
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Ciò che distingue la maggioranza degli uomini dai pochi è la loro incapacità a vivere secondo il proprio credo.
Bisognerebbe fare un lungo esame di coscienza prima di pensare a criticare gli altri. Molière.
Memento mori.
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Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
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Ovviamente si deve avere un contrattino per internet mobile giusto? Anche quello che ho adesso, TIM Young.
Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
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Iscritto: 08/02/2001 Locazione: lodi
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cambia contratto, prendi qualcosa con telefonate e sms comprese verso tutti e che abbia almeno 1gb di navigazione al mese... ce ne sono diversi a prezzi diversi... i più convenienti sono postemobile e wind...con 19euro(circa) al mese hai tutto... quello che so lo metto a disposizione di tutti quello che non so lo chiedo"Uno è lieto di poter servire"fazer 600 '03 "arcadia" [email protected]
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Iscritto: 13/12/2008 Locazione: Cascina (PI)
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Originariamente inviato da RedAceOvviamente si deve avere un contrattino per internet mobile giusto? Anche quello che ho adesso, TIM Young. si. o wi-fi aperte ovunque (sarebbe la fine della telefonia), o altre app che illegalmente ti connettono ad altre connessioni
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Ciò che distingue la maggioranza degli uomini dai pochi è la loro incapacità a vivere secondo il proprio credo.
Bisognerebbe fare un lungo esame di coscienza prima di pensare a criticare gli altri. Molière.
Memento mori.
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Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
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Conosco le varie opzioni dei quattro operatori (sono stato promoter Vodafone per un paio di mesi), ma al momento quella che più mi si addice è TIM Young. 6 €/mese per 1.000 SMS, chiamate illimitate verso un TIM e 1 GB di internet.
Faccio pochissime chiamate e come tariffa ho TIM al secondo: 23 cent/min, senza scatto alla risposta e con tariffazione al secondo. Perfetta per me che faccio chiamate brevi.
Gli abbonamenti, soprattutto quelli di Vodafone, non sono male per niente, ma non posso permettermi 20 o più euro al mese considerando che adesso ne spendo sì e no 10.
Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
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Iscritto: 30/08/2008 Locazione: Pianura Padana
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Lascia perdere postemobile. L'ha fatta mio frate e dopo un mese che aveva la tessera operativa, non gli avevano ancora attivato internet
La più conveniente rimane wind: 250minuti verso tutti, 250 sms verso tutti, 1gb internet a 16€/mese senza bisogno di carta di credito.
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Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
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Postemobile? I quattro operatori a cui mi riferivo sono TIM, Vodafone, Wind e H3g eh? Comunque pare che sia saltata questa ipotesi della tassa: http://www.cadoinpiedi.it/2012/04/12/tassa_sms_lipotesi_per_finanziare_la_protezione_civile_tramonta.html Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
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Iscritto: 20/01/2012 Locazione: Varsavia (PL)
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Ho appena appreso da Twitter di un dispaccio dall'Ansa secondo il quale la tassa sul cellulare non ci sarà. Si sta cercando conferma da una fonte governativa alla notizia.
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