Originariamente inviato da Marco.TripleMa soprattutto, sai quante persone appassionate ho visto che stavano per rinunciare perché erano in difficoltà, salvo poi fare un corso, imparare e scoprire (o riscoprire) il piacere di andare in moto?! Ti faccio una lista infinita.
Il discorso che uno deve essere bravo e capace di suo altrimenti è meglio che rinunci non lo condivido assolutamente.
Concordo in pieno, anche perché in certi casi basta veramente poco per rendersi conto che si sta sbagliando completamente qualcosa di fondamentale, magari per aver male interpretato alcune cose o per scompensi soggettivi di vario genere.
Per esempio, dopo 15 anni ho ricominciato con la moto e quando ho ricominciato avevo le spalle completamente bloccate (problemi fisici, adesso un po' migliorati, per assurdo anche grazie alla moto). Il fisico aveva memoria istintiva di come si fanno certe cose, ma alcune parti del corpo non erano particolarmente collaborative, e non me ne rendevo conto perché davo per scontato che è una cosa appunto naturale e istintiva. Non sapevo di essere letteralmente e fisicamente bloccato in quel momento.
Morale della storia, dovevo controllare i movimenti e compensare in altro modo, e mi sentivo tremendamente impacciato nelle curve, la cosa che amo più fare. Ma come? Io spingo con la sinistra girando il manubrio a destra, la moto scende a sinistra, allora perché questa instabilità? Qual è il problema?
Ecco, un classico che si dice spesso, per curvare a sinistra bisogna girare a destra. Una semplificazione sì, utile per chi magari non ha questo meccanismo istintivamente.
Beh prova e riprova ho scoperto una cosa sorprendente, ovvero che se giri il manubrio a destra la moto piega a sinistra, ma che poi in curva devi girare il manubrio a sinistra. Wow che scoperta rivoluzionaria.
Un movimento di entità sempre minore all'aumentare della velocità, ma comunque un minimo sì, altrimenti la moto gira poco e male e soprattutto dà un senso di instabilità tremendo, perché geometricamente finisce per dipendere solo da piega e velocità (semplifico molto). In parole povere un casino assurdo e ingestibile, in particolar modo a velocità stradali.
Poi mi sono reso conto che non avevo mai capito questa cosa perché il corpo la faceva istintivamente, senza neanche pensarci. Non era una cosa da sapere, ma solo da fare.
Ho dovuto capirla e "scoprirla" perché con le spalle completamente piantate le braccia non assecondavano il movimento del manubrio, stavano lì ferme dove le mettevo. Non avevo neppure la sensibilità per sentire che il manubrio spingeva per assecondare la curva e io invece lo tenevo piantato lì. E tutto quello che mi era stato detto è "per piegare a sinistra bisogna girare a destra".
Questa è una cosa dei primissimi giorni dopo aver ripreso ma mi ha colpito, non potevo capacitarmi che dovesse essere così cervellotico fare una cosa naturale come andare in moto, non era mai stato così per me e non capivo come potesse essermi sfuggita una cosa così enorme e basilare. Tutto questo è dovuto semplicemente a un contesto anomalo e a certe cose che si danno per scontate che però non lo sono per tutti, e non necessariamente per questioni di capacità o talento.
Capisco che non si possa spiegare tutto a parole, ma certe semplificazioni trovo che abbiano senso solo quando il resto è tutto a posto, altrimenti possono creare dei gran fraintendimenti.
La stessa cosa vale per "la moto va dove guardi". Capisco cosa si intende, capisco lo scopo, ma sono disposto a scommettere qualunque cifra che la moto non va necessariamente dove guardi. C'è una grande verità e un bell'aiuto dietro a quella frase, ma non è così semplice, anzi... E se si vuole imparare per bene è una frase che può mettere nella direzione giusta, ma ci sono tante altre cose che possono necessitare una sistemata. Ad esempio, se sono arrivato lungo e sto pinzando a morte per non finire nel guard rail posso anche guardare nella curva invece che davanti a me, ma questo non mi farà magicamente mollare i freni al momento giusto e scendere in un piegone portentoso. Dipende dalla reazione che ho in quel momento (fight - flee - freeze), dipende dalla freddezza, dipende dall'esperienza. Certo è vero però che fissando il guard rail sara decisamente più difficile fare la curva in quel momento. Quindi sì, ha un senso, ma non è tutto lì, non è una formula magica.
Il soggetto del video di inizio topic sicuramente avrà sbagliato a fissarsi sul guard rail invece che avere la freddezza di concentrarsi sulla curva. Ma sarà anche stato preso dal panico, nonostante un certo chilometraggio a curriculum e una certa abitudine a non limitarsi ad andature strettamente in codice. Non è certo un elogio alle sue capacità, anzi, ma dire che una cosa del genere succede per incapacità mi pare una semplificazione eccessiva.
In definitiva, ben vengano i corsi di guida. Anche qui per questioni di budget ho dovuto rimandare, ma appena possibile ne faccio sicuramente uno. Prima o poi imparerei lo stesso, ma acquisire altrettante nozioni per strada può essere facilmente ben più costoso di un corso.