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Iscritto: 30/01/2014 Locazione: Milano
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Originariamente inviato da Aygo7Ma dove sono finito, nel covo dell'Anonima (ex) Alcolizzati della Moto che una volta impennavano e ora vanno ai ritrovi per settantenni con settantenne e segugio al seguito, abbarbicati sopra una vecchia Harley, con tanta prudenza e stile NATO INCENDIARIO E MORTO POMPIERE?!?!?
E daaaai! ..... in parte hai ragione. Ho superato i 50 e sono molto più prudente di 30 anni fa quando, anche a causa di un incidente stradale con frattura ad entrambi i polsi (vista la dinamica, poteva andarmi molto peggio), rinunciai ad andare in moto. Girando come facevo allora ( da pirla), non avrei comunque fatto molta altra strada. Ho ripreso da qualche anno, con un approccio molto diverso. Ora rischio meno ma continuo a divertirmi. Pochi brividi e tanto piacere. Questa è la mia esperienza che ti consiglio di condividere senza doverla ripercorrere passo per passo, visto che le fratture sono dolorose e quasi 30 anni senza moto, non si augurano neppure al peggiore nemico. P.S. qualche "penna", nonostante l'età, ci scappa ancora, non preoccuparti, (solo che adesso le faccio solo di nascosto ).
"Chi non si aspetta l'inaspettato, non troverà la verità".
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Iscritto: 25/05/2016 Locazione: Cecina (LI)
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Quoto Enrico. Io ho preso la moto già da grandicello, ma all'inizio è tanto l'arrapamento che te ne sbatti e pensi di essere Valentino Rossi, anzi meglio. Te ne freghi di tutto e tutti credendo di essere immortale e guidi come se ci fosse il pubblico sugli spalti a tifare per te. Poi inizi a pescare i tuoi jolly dal mazzo, vedi cadere i tuoi compagni di uscita, assaggi la prima volta la durezza dell'asfalto, apprendi della morte di qualcuno che conosci e maturi. Così ti rendi di non essere nemmeno all'altezza del massaggiatore di Rossi, di non essere immortale, che a casa c'è qualcuno che ti aspetta e che guidare non è uno scherzo. Acquisita questa consapevolezza, da buon motociclista ti senti di consigliare i più giovani a non fare cazzate. Poi qualche uscita dedicata alle pieghe la faccio ancora, ma senza quella spinta agonistica che ti imponeva di arrivare ad ogni staccata col coltello tra i denti per seminare chi ti sta dietro o superare chi ti sta davanti. Il bello è che mi diverto lo stesso se non di più, visto che non ho la preoccupazione di dover sopravvivere. Per questo discorso, mi autoconsegno il Non han sì aspri sterpi né sì folti quelle fiere selvagge che ’n odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi cólti
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Iscritto: 20/12/2015 Locazione: Riviera dei Fiori
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Tapiro per tutti, DrManetta! Pure a me! La verità è che con la morte le moto non c'entrano. Le due ruote motorizzate sono statisticamente e di gran lunga il mezzo più pericoloso inventato dai bipedi. Logica consiglierebbe di non usarle e, logica per logica, chi va in pista da dilettante o per giocarsela con Valentino andrebbe considerato alla stregua d'un matto. Io credo invece che pensare di vivere anestetizzandosi la vita dal dolore sia un po' come non vivere. La vita è rischio. E chi (in qualsiasi branca dell'umana esperienza) non ha rischiato, ha fatto la vita di tutti, cioè una non vita. Certo, correre in moto non può diventare un obiettivo vitae, ma pensare sempre a ciò che potrebbe succedere alla fine ci spinge a fare una vita da ragionieri, dove tutto è calcolo e prevenzione e nulla è mai invenzione, guizzo, rischio... Il calcolo, poi, ha a che fare con l'età. Più si avvicina al Game Over e più si è attaccati ai meno anni che ancora ci restano. L'immortalità è percezione per giovani, e non a caso è quando si è giovani che si fanno tutte le cose di questo mondo contrarie ad una vita sana e quindi più duratura (e anche qui, il dato è statisticamente ineccepibile). Ma è una vita duratura quella degna di essere vissuta? A 60 anni avrò più o meno rimpianti per non avere fatto un figlio o mi crogiolerò con la ragionieristica consolazione che avrei potuto far nascere un infelice, un malato, un disoccupato e forse un generatore di dolori per me e per lui? Se quella volta non avessi per amore accettato di immergermi con bombole e boccaglio nel Mar Rosso (che magnifica esperienza!), io che sono claustrofobico e sono terrorizzato dalle apnee, a 70 anni cosa racconterei a mio nipote, che ero a 20 mt dalla barriera corallina più bella del mondo ma che non me la sono sentita per paura?... Potrei continuare all'infinito... e solo per dire che a mettere insieme una esistenza piena non sono gli anni. Da giovani si ascolta musica a volumi criminali (e a 40 già mi sibilano i timpani), ci si spacca il fegato con ettolitri di alcool, si va in moto e in macchina a velocità doppie, si fuma di tutto, qualcuno si droga eppure lo facciamo... Dovrebbe essere più logico fare i "salutisti" a 20 anni visto che, è un dato, ci sono molti più anni davanti a 20 che a 50, no? Morale: è davvero così utile, logico e sensato professare prudenza quando quello che nella vita si è messo insieme (nel bene o nel male) è già roba per il libro di storia personale o collettivo? Il senso della vita... E' questo il territorio nel quale ci si impantana senza via d'uscita forse solo per il fatto che non ci va di ammettere che il nascere è talmente assurdo proprio perché senza senso alcuno, poi, ci tocca schiattare... EVVIVA!!!
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Iscritto: 25/05/2016 Locazione: Cecina (LI)
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Il discorso è interessante. Però va fatto un distinguo: il rischio fa parte della vita, questo è pacifico, ma vale la pena correrlo per uno scopo. Quindi non si deve considerare il mezzo con il quale si corre il rischio, ma il fine per il quale si corre. Se rischi per migliorarti nella vita o nel lavoro e quindi per fini superiori, ha senso. Se invece lo corri per essere più veloce di un bischero qualsiasi che si ingarella con te per strada, il senso viene perso e diventi un bischero al pari di quello che si è ingarellato. L'esperienza e la maturità ti insegna a fare questa fondamentale distinzione ed il dovere di chi ha più esperienza è proprio quello di aiutare i più giovani a giungere a questa consapevolezza. Come i genitori fanno con i propri figli. "Da un grande potere derivano grandi responsabilità" diceva lo zio di un mio amico che amava andare in giro la sera vestito in calzamaglia rossoblu
Non han sì aspri sterpi né sì folti quelle fiere selvagge che ’n odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi cólti
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Iscritto: 23/06/2000 Locazione: Roma
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Dai miei 55 anni se mi guardo indietro vedo un coio...e di 20 anni che ha fatto di tutto per ammazzarsi ma non c'è riuscito
Veterano BMW R1200R Motociclista e orgogliosamente BOOMERS
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Iscritto: 30/01/2014 Locazione: Milano
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Forse, non è il caso di parlare di età, quanto di esperienza. A 20 anni si ragiona diversamente che a 50, è ovvio. Ogni 50enne è stato 20enne e sa di cosa si parla (mentre un 20 enne non capisce come si pensa a 50..... ). Quindi: seguire l'esperienza di altri e non ripetere gli stessi pericolosi errori, mi sembra una prova di intelligenza più che di anzianità interiore (i famosi vecchi dentro). Perchè provare a farsi male se qualcuno lo ha già fatto per te? Perchè l'ho fatto pure io (e tanti altri) alla tua età? Non mi sembra una buona idea. A ventanni, si è pieni di ormoni e di energia. Il segreto è riuscire a convogliare tutto ciò nelle giuste direzioni (suggerisco il sesso....). La moto e il testosterone, sono un cocktail abbastanza pericoloso.
"Chi non si aspetta l'inaspettato, non troverà la verità".
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Iscritto: 22/07/2013
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Quote:La moto e il testosterone, sono un cocktail abbastanza pericoloso Spero di non vedere mai un giovane che fa giochi erotici con la sua moto.... Pensa il titolo dei quoditiani Beccato a far sesso con la sua Hornet dai genitori, i genitori speriamo di non diventare nonni di una coppia di cbf
" Quanno se scherza bisogna esse seri ".[i] A.Sordi
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Iscritto: 23/06/2000 Locazione: Roma
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Originariamente inviato da enrico.64Forse, non è il caso di parlare di età, quanto di esperienza. A 20 anni si ragiona diversamente che a 50, è ovvio. Ogni 50enne è stato 20enne e sa di cosa si parla (mentre un 20 enne non capisce come si pensa a 50..... ). Quindi: seguire l'esperienza di altri e non ripetere gli stessi pericolosi errori, mi sembra una prova di intelligenza più che di anzianità interiore (i famosi vecchi dentro).
Perchè provare a farsi male se qualcuno lo ha già fatto per te? Perchè l'ho fatto pure io (e tanti altri) alla tua età? Non mi sembra una buona idea.
A ventanni, si è pieni di ormoni e di energia. Il segreto è riuscire a convogliare tutto ciò nelle giuste direzioni (suggerisco il sesso....).
La moto e il testosterone, sono un cocktail abbastanza pericoloso.
L'ho scritto proprio qualche giorno fa, il 5 luglio del 1981, a 20 anni, mi sono giocato il primo jolly e, motociclisticamente parlando, ho capito tante cose. lamps
Veterano BMW R1200R Motociclista e orgogliosamente BOOMERS
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Iscritto: 08/09/2015 Locazione: Roma
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Trova la differenza: A) ragazzi di 20 anni B) uomo di 50 anni che crede di averne anxora 20.
A)
Aoh...aoh...ma che casso fai? Sbeeemm! Oddio scusa! Non ti ho visto proprio, ti sei fatto male? Eh...insomma..stavo mejo prima...si ma guarda prima di girà se viè quarcuno no? Hai svortato senza manco guardà! Si, scusa, hai ragione, ero distratto... Eri distratto co sti casso de telefonini.... Ma ora la moto funziona ancora? Boh. Mo vedemo. .....si pare de si, s'è solo un pò ' ammaccata. La sera: aoh, a regà, d'annamo stasera? Io però sto a piedi che c'ho a moto dar carrozziere...
B) Aoh...aoh...ma che casso fai? Sbeeemm! Oddio scusa! Non ti ho visto proprio, ti sei fatto male? Eh...insomma..stavo mejo prima...si ma guarda prima di girà se viè quarcuno no? Hai svortato senza manco guardà! Si, scusa, hai ragione, ero distratto... Eri distratto co sti casso de telefonini.... Ma ora la moto funziona anxora? Ma che me frega della moto io nun riesco a move sta gamba. Vuole che l'aiuti. .. Eh, dammi na mano a arzamme. No no no...fermo fermo, me sà ch'è rotta. Come rotta? Allora le chiamo il 118. Si grazie. Fa er favore, chiamalo te....oddio nun posso manco girà er collo, mamma mia che dolore. Guardi, le sta sanguinando anche il guanto. E che casso, che artro m'è successo mo'? Pure n'dito rotto...madonna mia..tutt'a a me! Ma ndò stavi co la capoccia quanno hai girato?
La sera: a regà io stasera sto ar CTO (centro traumatologico ortopedico) m'hanno ricoverato , devo sta fermo un mese e poi devo fa a terapia, mesà che pe un po' de tempo a moto na pijo più.
Notata la differenza tra 20 e 50 anni?
Sono un tipo semplice, mi fermo al semaforo, dentro la prima e gas a martello!
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Iscritto: 20/12/2015 Locazione: Riviera dei Fiori
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Originariamente inviato da DrManettaIl discorso è interessante. Però va fatto un distinguo: il rischio fa parte della vita, questo è pacifico, ma vale la pena correrlo per uno scopo. Quindi non si deve considerare il mezzo con il quale si corre il rischio, ma il fine per il quale si corre. Se rischi per migliorarti nella vita o nel lavoro e quindi per fini superiori, ha senso. Se invece lo corri per essere più veloce di un bischero qualsiasi che si ingarella con te per strada, il senso viene perso e diventi un bischero al pari di quello che si è ingarellato. L'esperienza e la maturità ti insegna a fare questa fondamentale distinzione ed il dovere di chi ha più esperienza è proprio quello di aiutare i più giovani a giungere a questa consapevolezza. Come i genitori fanno con i propri figli. "Da un grande potere derivano grandi responsabilità" diceva lo zio di un mio amico che amava andare in giro la sera vestito in calzamaglia rossoblu Mi spiace DrManetta, ma le tue parole di saggezza non mi emozionano. Roba da buon padre di famiglia, tutto saggezza e distintivo (dell'uomo ordinario non dico nell'esperienza (lo siamo quasi tutti) ma fin anche nel pensiero)... E te lo sto dicendo tutto acciaccato visto che 25 minuti fa sono (finalmente!) scivolato... (dopo ne parlo con un nuovo post) Il guaio è che il tuo pensiero non fa una grinza, ma se così fosse, se cioè Valentino Rossi non avesse corso (sulle statali!) "per essere più veloce di un bischero qualsiasi che si ingarella con te per strada, il senso viene perso e diventi un bischero al pari di quello che si è ingarellato."... sarebbe poi diventato Valentino Rossi???? LO DUBITO... e il discorso sarebbe lo stesso anche se fosse rimasto un Rossi qualsiasi come tutti quelli che ci provano e poi vanno a lavorare in banca quando va bene... La vita a mio avviso già dimostra da sé poco senso, imbrigliarla poi con il pensiero (non dico l'azione) fra i binari dell'ordinarietà, rende questo assurdo ancora più insensato. Pensare a una dimensione "eroica" dell'esistenza almeno sul piano emozionale è sì forse solo un contentino, ma l'alternativa poi qual è? Pensare ad un aldilà frutto di favole tramandate oppure limitare a compilare diligentemente il registro da Pompieri che ci si è dati in attesa d'essere pacatamente sotterrati?
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Iscritto: 25/05/2016 Locazione: Cecina (LI)
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Mi spiace per la caduta, ma purtroppo è da mettere in conto sempre. Come ho detto prima, i motociclisti si dividono in due categorie, chi è caduto e chi lo farà. Se stai scrivendo, fortunatamente è andata bene. Per il resto, anche se dubito che Valentino Rossi sia diventato "The Doctor" sulle statali, ti dico invece che di "eroi delle statali" ce ne sono tanti ed un mucchio di mazzi di fiori a bardo strada stanno proprio a dimostrarlo. Meglio concentrare le proprie energie positive e la forza vitale in cose che meritano piuttosto che sperperarle nella voglia di andare più veloce di un altro motociclista per strada. Poi logicamente ognuno è libero di fare della propria vita quello che vuole. Il problema sorge quando un [beep] che si crede Rossi arriva in curva troppo forte, la sbaglia e prende pieno un altro motociclista che viene in direzione opposta. E lì tutti i discorsi sul piano eroico dell'esistenza finiscono dritti nel cesso. Quindi, una richiesta per noi altri utenti della strada: se hai voglia di fare esperienze che diano un senso alla tua vita, prova l'alpinismo, il paracadutismo, le immersioni o sport estremi che espongano solo te ai rischi derivanti dalla pratica stessa.
Non han sì aspri sterpi né sì folti quelle fiere selvagge che ’n odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi cólti
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Iscritto: 20/12/2015 Locazione: Riviera dei Fiori
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Iscritto: 20/12/2015 Locazione: Riviera dei Fiori
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Iscritto: 08/09/2015 Locazione: Roma
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Iscritto: 28/04/2003
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Iscritto: 20/12/2015 Locazione: Riviera dei Fiori
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Iscritto: 20/12/2015 Locazione: Riviera dei Fiori
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Originariamente inviato da utenteanonimo01aspettavo di leggere qualcosa ... bravo, complimenti per la saponetta Mirko è bravo ad insegnare ;) Federica ti ha fatto belle foto? Carlo... 1000 volte ancora grazie per avermi segnalato il team di Mirko e Federica!, due persone davvero speciali per carattere, competenza, simpatia, passione e per tutto quello che ti viene in mente di buono! Sul lato pista devo dirti che sono riuscito a mettere a terra il ginocchio nell'ultima sessione mattutina, con Mirko a farmi da istruttore davanti, lui stile Marquez ed io che provavo a capirci qualcosa almeno con la traiettoria... Mi sa che ho avuto cuIo, dai... Nelle sessioni pomeridiane invece, sopratutto nell'ultimo turno prima delle 18, mi sono piaciuto meno. Ero cotto e forse sarebbe stato meglio non uscire... Anche perché nella testa avevo la foto di me che piego con il cavalletto centrale a due millimetri da terra e la raccomandazione di Mirko a non strafare per non finire cuIo all'aria... E poi si sa, l'ultimo turno è "quello del cogli0ne"... E non mi andava ritirarne il premio!
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