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Iscritto: 24/02/2018
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La V85TT e' una Guzzi al 100%, almeno da come la puo' vedere un outsider come me. Ha il bicilindrico a V e il cardano, la coppia di rovesciamento, il raffreddamento ad aria e soprattutto incarna la filosofia "poca roba ma buona" che per me rappresenta Guzzi. Che poi in Piaggio abbiamo usato quel che avevano in casa per ovviare a dei difetti storici, per me e' solo un positivo esempio di sinergia. Quella che non vedrai MAI in un' alleanza con una azienda cinese 3000 volte piu' grande di un piccolo laboratorio artigiano. Benelli era gia' fallita. Resta il dubbio se sia fallita per incapacita' dei Merloni (che pure qualcosina in vita loro l'han fatta) o se e' stata solo una delle prime vittime della globalizzazione. Credo sia stato un concorso di cause, e sono contento per i 4 gatti che a Pesaro tirano avanti grazie alle cineserie a cui incollano il marchio Benelli. I marchi nel congelatore fanno tristezza, ma non vanno a male. Spero che PIaggio trovi il modo di usarli con profitto. Senno', preferirei seppellirli e ricordarli con orgoglio invece che imbarazzo (perche' a me una TRK fa tristezza e mi imbarazza... cé' un video di un indiano che ne ha fatta le recensione e porello non si capacita' di come un marchio "italiano mitico" -detto da uno che l'Italia a malapena sa dove sta- come Benelli abbia prodotto un simile ravatto. A parte che alcuni scarpari probabilmente sono cresciuti proprio come hai descritto, io non voglio negare che il commercio porti benefici. Ma la globalizzazione selvaggia e' un'altra cosa. Perche' li i benefici se li sono presi in pochi, i costi li hanno subiti in tanti. Il pollo di Trilussa. Ma stiamo andando completamente OT .... Corregionario? Beh, dipende se tu consideri tale un nativo altoatesino che vive all'estero da 27 anni ma ha genitori zii e cuggini marchigiani.. Diciamo che sono marchigiano quanto la Benelli!
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Iscritto: 26/03/2018 Locazione: Biella
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Omega, la globalizzazione non esiste dalla notte dei tempi, tutt'altro, è una mera invenzione di pochi soggetti della finanza, ma pochi pochi.... fidati,
ed io ho vissuto la mia giovinezza senza globalizzazione, si viveva benissimo e si faceva tutto, ho vissuto e vivo in una zona che più di tante altre e per prima ha pagato la globalizzazione....
e quando mi dicono che la globalizzazione è la naturale evoluzione del mercato gli rispondo BALLE! mi fermo qui.
Tornando alle moto, Guzzi attinge niente da Aprilia, non sono né partner né soci e nemmeno collaborano, sono entrambi due adesivi della Piaggio da 15 anni, un costruttore che da lavoro a 3500 dipendenti italiani,
un costruttore che oggi, più di tutti gli altri, in Italia dovrebbe avere solo qualche ufficio, ragionando alla "globalizzazione", invece ....
... c'è gente per tutto...
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Iscritto: 28/11/2011
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Originariamente inviato da Lucatwin1La V85TT e' una Guzzi al 100%, almeno da come la puo' vedere un outsider come me. Ha il bicilindrico a V e il cardano, la coppia di rovesciamento, il raffreddamento ad aria e soprattutto incarna la filosofia "poca roba ma buona" che per me rappresenta Guzzi. Che poi in Piaggio abbiamo usato quel che avevano in casa per ovviare a dei difetti storici, per me e' solo un positivo esempio di sinergia. Quella che non vedrai MAI in un' alleanza con una azienda cinese 3000 volte piu' grande di un piccolo laboratorio artigiano.
Bè, dipende. Se le MV a produzione Cinese andranno meglio di quelle a produzione Italiana, tanto di guadagnato. Sembra che le Cinelli vadano meglio. Sembra. A quanto leggo, perlomeno: non ne ho mai guidata una, nè Italiana nè Cinese. Originariamente inviato da Lucatwin1Benelli era gia' fallita. Resta il dubbio se sia fallita per incapacita' dei Merloni (che pure qualcosina in vita loro l'han fatta) o se e' stata solo una delle prime vittime della globalizzazione. Credo sia stato un concorso di cause, e sono contento per i 4 gatti che a Pesaro tirano avanti grazie alle cineserie a cui incollano il marchio Benelli. I marchi nel congelatore fanno tristezza, ma non vanno a male. Spero che PIaggio trovi il modo di usarli con profitto. Senno', preferirei seppellirli e ricordarli con orgoglio invece che imbarazzo (perche' a me una TRK fa tristezza e mi imbarazza... cé' un video di un indiano che ne ha fatta le recensione e porello non si capacita' di come un marchio "italiano mitico" -detto da uno che l'Italia a malapena sa dove sta- come Benelli abbia prodotto un simile ravatto.
Ecco, tu preferiresti ricordarli con orgoglio. Magari invece MV preferirebbe continuare a vivere. Se fanno partire una partnership con i Cinesi si saranno fatti i loro conti, no? Per aiutarli ad evitare di ricorrere ai Cinesi, tu hai mai contribuito alla stabilità economica di MV comprando qualche loro moto? Originariamente inviato da andrea.matteoOmega, la globalizzazione non esiste dalla notte dei tempi, tutt'altro, è una mera invenzione di pochi soggetti della finanza, ma pochi pochi.... fidati Fidati tu, è una questione di proporzioni. Il selciarolo che nel Neolitico portava la sua ossidiana da Lipari alla Provenza stava facendo globalizzazione. Idem un mercante che nel 1500 portava la seta dal Giappone all'Europa. Originariamente inviato da andrea.matteoed io ho vissuto la mia giovinezza senza globalizzazione, si viveva benissimo e si faceva tutto, ho vissuto e vivo in una zona che più di tante altre e per prima ha pagato la globalizzazione....
e quando mi dicono che la globalizzazione è la naturale evoluzione del mercato gli rispondo BALLE! mi fermo qui.
Tornando alle moto, Guzzi attinge niente da Aprilia, non sono né partner né soci e nemmeno collaborano, sono entrambi due adesivi della Piaggio da 15 anni, un costruttore che da lavoro a 3500 dipendenti italiani,
un costruttore che oggi, più di tutti gli altri, in Italia dovrebbe avere solo qualche ufficio, ragionando alla "globalizzazione", invece ....
...invece il centro stile Guzzi è a Pasadena. Perdita di know-how, posti di lavoro, PIL... Oh, io non sto dicendo che la globalizzazione sia la panacea di tutti i mali del mondo. Io a Genova per protestare c'ero, come immagino anche voi, a leggere le risposte che mi date. Semplicemente dico 2 cose: che non per forza la decisione di MV dev'essere negativa per noi consumatori finali e che bisogna essere coerenti. Nel senso che non ci si può scagliare contro la globalizzazione tout-court e poi ritrovarsi tutti a scrivere su internet utilizzando dispositivi costruiti fuori dall'Italia senza fermarsi un attimino e farsi due domande. Quarant'anni fa avremmo potuto farlo? No. Era meglio all'epoca? Nessuno... ma proprio nessuno ci vieta di continuare a vivere come allora.
Il pescaTV fluviale!
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Iscritto: 10/04/2018
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Il vero dramma della globalizzazione è la perdita di posti di lavoro nei paesi avanzati a causa della delocalizzazione in quelli emergenti. E non è solo una questione di numeri, ossia di quanti posti di lavoro si perdono, ma soprattutto di qualità del lavoro, cioè rapida e incessante erosione di diritti acquisiti con dure lotte. Il nostro caso nazionale è magistrale, in tal senso. Di fronte a ciò, l'altro grosso limite della globalizzazione, vale a dire la perdita di identità nazionale di un prodotto per la quale una moto "italiana" è fatta anche di componentistica di varia provenienza, è poca cosa.
L'istruzione è l'arte di rendere l'uomo etico.
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Iscritto: 26/03/2018 Locazione: Biella
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non confondiamo il commercio, che esiste dalla notte dei tempi, con la globalizzazione, è un grosso errore,
col commercio si vive, la globalizzazione si subisce sul piano economico, politico, culturale e spaziale, ed oggi, anche volendo, non poi esimerti dalla globalizzazione... è troppo tardi,
certo che uso cell. e internet visto che ci sono, ma se da domani volessi rinunciare non posso, devo essere collegato, per Legge, si, per Legge....
quindi il discorso che se uno vuole può vivere come 30 anni fa è falso, non puoi più esimerti dalla globalizzazione, anche se ti fai l'orticello con tanto di galline e conigli ....
oggi c'è solo un modo per stroncare la globalizzazione, III Guerra Mondiale,
eh si.... è così
che ovviamente nessuno di noi vuole, per cui ..................................................
p.s. è irrilevante dove si trova il Centro Stile, è invece fondamentale dove si trovano le fabbriche, dove ci sono fabbriche l'economia VERA gira.
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Iscritto: 28/11/2011
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Quale legge, Andrea?
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Iscritto: 26/03/2018 Locazione: Biella
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io, dipendente, per lavorare in un ufficio di ingegneria civile devo essere collegato, per Legge, e siamo in tanti, anche il lavoratore autonomo che fa il lattoniere da 30 anni deve collegarsi alla Rete, per Legge, iniziando dalla PEC
è inutile girarci attorno, per un motivo (anzi tanti) o per altro la globalizzazione si subisce in quanto non hai più scelta, è tardi.
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Iscritto: 28/11/2011
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E invece no. Se davvero lo sentissi come un giogo insopportabile ti saresti (è un "te" impersonale) da tempo licenziato ed avresti cominciato a vivere secondo le TUE ambizioni, regole e possibilità, e non quelle dell'ufficio di ingegneria civile. Nessuno ti punta una pistola alla tempia costringendoti a tenerti quel lavoro. Non è una paternale ma solo le considerazioni di uno che poteva morire a 23 anni e da allora ha capito di poter fare tutto, nella vita :-)
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Iscritto: 10/04/2018
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OMeGA, sei sicuro che nessuno ti costringa? A me questa cosa del "potere è volere" per cui uno è libero di fare quello che crede mi sembra un tantino teorica.
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Iscritto: 28/11/2011
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Ce lo dirà Andrea... qualcuno l'ha costretto contro la sua volontà a firmare il contratto?
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Iscritto: 10/04/2018
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Magari la fame, oppure il desiderio di vivere decentemente, con una casa e i figli da mandare a scuola. Così, ad esempio.
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Iscritto: 28/11/2011
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Certo, ma a quel punto il discorso si sposta da quanto "si subisca" la globalizzazione a quanto si faccia parte della stessa. Lamentarsi di un sistema che consente di non avere fame, di vivere decentemente, di avere una casa e di mandare i figli a scuola è incoerente ed inconcludente.
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Iscritto: 10/04/2018
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Prima della globalizzazione quelle cose lì si potevano fare lo stesso, se ben ricordo.
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Iscritto: 10/04/2018
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Io non sono un No-Global, ma credo che la globalizzazione ci abbia fatto perdere molto in terni di diritti del lavoro e qualità della vita conseguente.
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Iscritto: 28/11/2011
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Esatto, potevano farsi lo stesso. E possono essere fatte anche oggi, a patto di svincolarsi dalle logiche di un mercato globale; di esempi ce ne sono parecchi. Per quanto riguarda i diritti del lavoro sono completamente d'accordo con te. Con una osservazione. Paradossalmente, le aziende delocalizzano uscendo dall'Italia proprio perchè in Italia i lavoratori hanno molti diritti garantiti. Questo aumenta il costo del lavoro in Italia a vantaggio di quei Paesi che non garantiscono ai propri lavoratori gli stessi diritti di quelli Italiani. In quest'ottica la globalizzazione può essere un modo, per quei lavoratori stranieri, per ottenere col tempo gli stessi diritti dei nostri. Nel frattempo però i nostri non possono rischiare di finire tutti per strada. Ed ecco quindi che una possibile risposta per scongiurare i licenziamenti, restando in ambito motociclistico e tornando in argomento, è la partnership di MV con Loncin. Io mi sento di augurare la migliore fortuna ad entrambe queste aziende...
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Iscritto: 26/03/2018 Locazione: Biella
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Originariamente inviato da OMeGA_65... qualcuno l'ha costretto contro la sua volontà a firmare il contratto?.... tu non ci crederai ma questo tuo commento è l'essenza su come subiamo la globalizzazione, dovrei rinunciare al mio stipendio ed al lavoro che so fare da decenni per non collegarmi alla Rete in ufficio? ne varrebbe la pena? ovviamente no, e la "globalizzazione" lo sa bene, come sa bene tante altre cose sulla nostra quotidianità, d'altronde è proprio "lei" che in circa 20 anni ha plasmato il nostro quotidiano, a piccoli passi, giorno dopo giorno, e adesso comanda "lei", è una pia illusione che se uno vuole ...... adesso ti chiederai come ci sono riusciti, semplice, passo dopo passo, senza fretta ma con una precisa agenda, che prevedeva anche un passaggio fondamentale, togliere dalla scena i veri Statisti per sostituirli con dei politicanti moralmente e con senso dello Stato "malleabile", e non parlo di mera corruzione, questa è un'altra storia.... ah, detto da uno che non è mai stato iscritto a FB Twitter e compagnia cantante.
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Iscritto: 10/04/2018
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Originariamente inviato da OMeGA_65 Paradossalmente, le aziende delocalizzano uscendo dall'Italia proprio perchè in Italia i lavoratori hanno molti diritti garantiti. Questo aumenta il costo del lavoro in Italia a vantaggio di quei Paesi che non garantiscono ai propri lavoratori gli stessi diritti di quelli Italiani. In quest'ottica la globalizzazione può essere un modo, per quei lavoratori stranieri, per ottenere col tempo gli stessi diritti dei nostri.
Guarda che è esattamente il contrario: sono i lavoratori italiani che perdono diritti, non gli altri ad acquisirne. Ti basti guardare cos'è successo alla contrattualistica del lavoro dagli anni Novanta in poi, da Treu, Biagi, Renzi in giù.
L'istruzione è l'arte di rendere l'uomo etico.
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Iscritto: 17/08/2007 Locazione: VR
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Originariamente inviato da Vimoralizzo!Io non sono un No-Global, ma credo che la globalizzazione ci abbia fatto perdere molto in terni di diritti del lavoro e qualità della vita conseguente. Perfettamente d'accordo, in questa globalizzazione ci perdono tutti i lavoratori con il degradare di molti diritti e potere di acquisto. Quelli che ci guadagnano sono una cerchia molto ristretta. Che poi MV sia "costretta" a scendere a compromessi con investitori non deve meravigliare più di tanto e chi investe è chi ha soldi ed oggi i Cinesi ne hanno. Io spero solo serva a mantenere il lavoro di chi è occupato in MV.
La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha. O. W.
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Iscritto: 28/11/2011
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Originariamente inviato da Vimoralizzo!Originariamente inviato da OMeGA_65 Paradossalmente, le aziende delocalizzano uscendo dall'Italia proprio perchè in Italia i lavoratori hanno molti diritti garantiti. Questo aumenta il costo del lavoro in Italia a vantaggio di quei Paesi che non garantiscono ai propri lavoratori gli stessi diritti di quelli Italiani. In quest'ottica la globalizzazione può essere un modo, per quei lavoratori stranieri, per ottenere col tempo gli stessi diritti dei nostri.
Guarda che è esattamente il contrario: sono i lavoratori italiani che perdono diritti, non gli altri ad acquisirne. Ti basti guardare cos'è successo alla contrattualistica del lavoro dagli anni Novanta in poi, da Treu, Biagi, Renzi in giù. Lo so bene, questa è un'altra conseguenza - non della globalizzazione in sè, quanto eventualmente delle mancate prese di posizione nette (non) succedutesi nel corso degli anni. Da parte di altra gente (quelli che hai scritto tu, più altri, più chi li ha votati, più chi non li ha votati, ecc...) a cui evidentemente sotto sotto andava bene così. Sta di fatto che oggi siamo ridotti a salvare il salvabile, e mi auguro che l'accordo di cui stiamo parlando vada in questa direzione. Originariamente inviato da andrea.matteoOriginariamente inviato da OMeGA_65... qualcuno l'ha costretto contro la sua volontà a firmare il contratto?.... tu non ci crederai ma questo tuo commento è l'essenza su come subiamo la globalizzazione, dovrei rinunciare al mio stipendio ed al lavoro che so fare da decenni per non collegarmi alla Rete in ufficio? ne varrebbe la pena? ovviamente no, e la "globalizzazione" lo sa bene, come sa bene tante altre cose sulla nostra quotidianità Ma anche tu lo sai bene! Lo accetti e ti adatti a vivere così, e non è una pia illusione che se uno vuole... C'è parecchia gente che vuole e fa. Originariamente inviato da andrea.matteod'altronde è proprio "lei" che in circa 20 anni ha plasmato il nostro quotidiano, a piccoli passi, giorno dopo giorno, e adesso comanda "lei", comanda "lei" ma ti da il lavoro, la moto, la benzina per far andare la moto, il cellulare, il computer, internet... tante cose di cui volendo potresti fare a meno. Gira gira si torna sempre al discorso di prima, è una questione di scelte. Originariamente inviato da andrea.matteoah, detto da uno che non è mai stato iscritto a FB Twitter e compagnia cantante.
Sei iscritto qui, è uguale A lato, io non "subisco". Garantito
Il pescaTV fluviale!
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Iscritto: 26/03/2018 Locazione: Biella
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ma va, questo è un forum di motociclisti Omega, levami un curiosità, tu ci sei in FB e compagnia cantante? essere sinceri né .... p.s. io uso solo uozzap, è oggettivamente comodo ...... eh, la globalizzazione le sa far bene le cose
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