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Iscritto: 20/08/2005 Locazione: VI
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Come accade nel nuoto, non bisogna irrigidirsi nella guida della propria moto ... sciolti e occhi aperti .
Tra lucidità e follia, c'è una sottile striscia rossa.
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Iscritto: 26/01/2011
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prima di rispondere ho voluto leggere con attenzione tutti i vostri consigli e devo dirvi che ho trovato spunti molto interessanti. corso di guida in testa, modulazione velocità nel traffico (un pò più veloce o un pò più piano rispetto alla media del traffico), gestione corretta della curva sono sicuramente le cose più importanti. che dire grazie 10000 a tutti voi x i consigli e quanto prima vi chiederò indicazioni per gli accessori fondamentali che nn possono mancare. per adesso passerò un pò di tempo a rileggere tutti i post da voi segnalatimi. grazie ancora
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Iscritto: 01/11/2008 Locazione: Bologna
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Altro errore letale..quando si è superati da un'altro motociclista evidentemente + esperto cercare di stargli dietro!
"..alcuni motociclisti sembrano dei giocatori di biliardo che, anziché ingegnarsi di spedire tra sponde le palle dove vogliono mandarle, senza affanni e col cervello, credono che il risultato lo ottieni meglio percuotendo con la stecca ogni cosa si trovi sul panno verde, e il panno stesso." copyright Zeljko
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Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
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È vero, è un errore, ma se non si cade è molto propedeutico. Le curve migliori le ho fatte stando dietro a motociclisti con un passo un po' più veloce del mio.
Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
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Iscritto: 13/01/2005 Locazione: MN
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2 curve e l'insegnante t'aveva perso
fare le pieghe non vuol dire fare anche le curve
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Iscritto: 01/11/2008 Locazione: Bologna
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Originariamente inviato da RedAceÈ vero, è un errore, ma se non si cade è molto propedeutico. Le curve migliori le ho fatte stando dietro a motociclisti con un passo un po' più veloce del mio. Certamente, se costui è un amico con cui preventivamente ti sei messo d'accordo x farti da 'guida'; io intendevo cercare di seguire uno sconosciuto che dopo 1 min che t'ha passato è già 2 curve avanti, non può finir bene.. "..alcuni motociclisti sembrano dei giocatori di biliardo che, anziché ingegnarsi di spedire tra sponde le palle dove vogliono mandarle, senza affanni e col cervello, credono che il risultato lo ottieni meglio percuotendo con la stecca ogni cosa si trovi sul panno verde, e il panno stesso." copyright Zeljko
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Iscritto: 27/01/2011 Locazione: Padova
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Ciao a tutti, son nuovo nel forum, ma ho trovato in questa discussione molti spunti: Premetto che io ho iniziato ad andare in moto a maggio del 2010 su una SV650S come prima moto (dove prima moto intendo che gli unici mezzi che ho guidata a due ruote per 34 anni sono state le bici, nelle varie salse, ma solo bici!). L'avventura più ardua per me è stato capire come si gira. Son sincero, son riuscito a piegare e quindi girare senza andar dritto, solo dopo aver compreso la "fisica della moto" (ho rispolverato l'esame di fisica 1), se avessi scoperto prima questo forum mi sarei risparmiato equazioni e modelli matematici del mezzo :), ma son contento di esserci arrivato da solo. Inoltre son riuscito a curvare quasi come voglio io solo dopo aver -casualmente- scoperto che è meglio non tenersi sul manubrio, ma stare rilassati (cose che ritrovo anche in questa discussione). Ma ammetto, solo dopo aver compreso la motivazione per cui i pneumatici sono conici, e aver ricordato il giroscopio ho capito come "in teoria" si guida una moto, e come la teoria sia fondamentale nella pratica di condurre questo mezzo.
Quello che ora mi piacerebbe capire è: esiste un modo per "sentire" quanto margine si ha percorrendo una curva? Ossia, come stabilire la velocità di percorrenza di una curva valutando le reazioni della moto stessa? (con l'automobile questo lo riesco a fare in modo oramai naturale, ma in moto ho il terrore di una caduta, quindi non riesco a capire come interpretare le reazioni che percpisco, e quali di queste selezionare).
saluti Federico
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Iscritto: 16/05/2008 Locazione: Milano
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ciao Federico, benvenuto nel forum mi è rimasto del gas nel sangue e non so come smaltirlo... e adesso mi sta tornando la scimmia
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Iscritto: 13/01/2005 Locazione: MN
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per il resto devi rispolverare gli esami di meccanica. Attriti radenti e volventi.
fare le pieghe non vuol dire fare anche le curve
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Iscritto: 01/11/2008 Locazione: Bologna
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Originariamente inviato da Federico.Milan Quello che ora mi piacerebbe capire è: esiste un modo per "sentire" quanto margine si ha percorrendo una curva? Ossia, come stabilire la velocità di percorrenza di una curva valutando le reazioni della moto stessa? (con l'automobile questo lo riesco a fare in modo oramai naturale, ma in moto ho il terrore di una caduta, quindi non riesco a capire come interpretare le reazioni che percpisco, e quali di queste selezionare).
saluti Federico
Penso sia la cosa più ardua da imparare usare un mezzo/gomme al 99,9% se ci fosse un metodo certo ed infallibile saremmo tutti Mick Doohan..di sicuro s'impara ad avvicinarci a questo limite molto più in pista che in strada, sia x una questione psicologica (non hai muri o camion ad attenderti dall'altra parte oltre a tanti metri di asfalto x allargare) sia perchè la stessa curva la percorri ogni 2min xcui se ogni giro aumenti un pochino è normale arrivare al limite, il difficile sarà poi riuscire a pelare questo limite ogni giro o trovare modifiche di sosp o traiettorie x portare questo limite qualche kmh in più Parlando solamente di mezzi certamente sosp morbide e gomme turistiche danno larghi segnali d'avvertimemento a velocità minori rispetto ad una sportiva con gomme specialistiche, se affrontiamo x dire la stesso curvone con un Transalp o con 1198 la prima inizierà ad imbarcarsi ed all'allargarsi dalla traiettoria impostata con movimenti evidenti a chiunque dandoti un certo margine di tempo x rialzarla e togliere gas, una sportiva entrerà irreprensibile a velocità doppia x poi mollarti completamente in una frazione di secondo Quanto ai segnali veri e propri anche qui conta tanto l'esperienza x capirli al volo o addirittura arrivare a sentirli lievemente ad ogni curva questo lo fan solo i professionisti..però come regola generale sentire a centro curva che lo sterzo fino ad allora duro come il cemento diventa d'improvviso come 'in folle' ci fa capire di rialzarla immediatamente (in questo caso conta l'esperienza, l'esperto manterrà il sangue freddo e allargherà di 1m, il neofita si cagherà addosso ed o non provvederà in tempo e si sdraierà con l'anteriore chiuso o addrizzerà completamente la moto schiantandosi dall'altra parte); ancora più difficile è forse correggere la perdita del post in accelerazione, se la moto è già praticamente dritta quando la gomma riprenderà aderenza sentiremo solo uno scossone, ma se siamo ancora belli piegati (quindi al 99% spacciati) forse il male minore è tenere il gas aperto e lasciarsi scivolare che chiuderlo repentinamente e subire contemporaneamente la ripresa d'aderenza della gomma ed il mono che si scarica all'istante sparandoci in orbita..discorso più semplice sentire il posteriore galleggiare in frenata, qui basta diminuire la potenza della frenata o spostare le chiappe un pò indietro, all'opposto in accelerazione se vogliamo mantenere l'anteriore a terra.. ce ne sarebbero altre 1000, ed io non ho certo l'esperienza nè la presunzione di voler far da Maestro, la cosa migliore secondo me è affidarsi a chi fa corsi sia in pista che in strada, costano tanto ma possono evitare errori che da autodidatta pagheresti molto caro! "..alcuni motociclisti sembrano dei giocatori di biliardo che, anziché ingegnarsi di spedire tra sponde le palle dove vogliono mandarle, senza affanni e col cervello, credono che il risultato lo ottieni meglio percuotendo con la stecca ogni cosa si trovi sul panno verde, e il panno stesso." copyright Zeljko
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Iscritto: 13/01/2005 Locazione: MN
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la piaggio produce un veicolo eccezionale, l'MP3.
consiglio a tutti di provarlo una volta nella vita.
fare le pieghe non vuol dire fare anche le curve
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Iscritto: 26/01/2011
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Originariamente inviato da Uovogsxr[i][size=4][quote=Federico.Milan] Quello che ora mi piacerebbe capire è: esiste un modo per "sentire" quanto margine si ha percorrendo una curva? Ossia, come stabilire la velocità di percorrenza di una curva valutando le reazioni della moto stessa? (con l'automobile questo lo riesco a fare in modo oramai naturale, ma in moto ho il terrore di una caduta, quindi non riesco a capire come interpretare le reazioni che percpisco, e quali di queste selezionare).
saluti Federico
Penso sia la cosa più ardua da imparare usare un mezzo/gomme al 99,9% se ci fosse un metodo certo ed infallibile saremmo tutti Mick Doohan..di sicuro s'impara ad avvicinarci a questo limite molto più in pista che in strada, sia x una questione psicologica (non hai muri o camion ad attenderti dall'altra parte oltre a tanti metri di asfalto x allargare) sia perchè la stessa curva la percorri ogni 2min xcui se ogni giro aumenti un pochino è normale arrivare al limite, il difficile sarà poi riuscire a pelare questo limite ogni giro o trovare modifiche di sosp o traiettorie x portare questo limite qualche kmh in più Parlando solamente di mezzi certamente sosp morbide e gomme turistiche danno larghi segnali d'avvertimemento a velocità minori rispetto ad una sportiva con gomme specialistiche, se affrontiamo x dire la stesso curvone con un Transalp o con 1198 la prima inizierà ad imbarcarsi ed all'allargarsi dalla traiettoria impostata con movimenti evidenti a chiunque dandoti un certo margine di tempo x rialzarla e togliere gas, una sportiva entrerà irreprensibile a velocità doppia x poi mollarti completamente in una frazione di secondo Quanto ai segnali veri e propri anche qui conta tanto l'esperienza x capirli al volo o addirittura arrivare a sentirli lievemente ad ogni curva questo lo fan solo i professionisti..però come regola generale sentire a centro curva che lo sterzo fino ad allora duro come il cemento diventa d'improvviso come 'in folle' ci fa capire di rialzarla immediatamente (in questo caso conta l'esperienza, l'esperto manterrà il sangue freddo e allargherà di 1m, il neofita si cagherà addosso ed o non provvederà in tempo e si sdraierà con l'anteriore chiuso o addrizzerà completamente la moto schiantandosi dall'altra parte); ancora più difficile è forse correggere la perdita del post in accelerazione, se la moto è già praticamente dritta quando la gomma riprenderà aderenza sentiremo solo uno scossone, ma se siamo ancora belli piegati (quindi al 99% spacciati) forse il male minore è tenere il gas aperto e lasciarsi scivolare che chiuderlo repentinamente e subire contemporaneamente la ripresa d'aderenza della gomma ed il mono che si scarica all'istante sparandoci in orbita..discorso più semplice sentire il posteriore galleggiare in frenata, qui basta diminuire la potenza della frenata o spostare le chiappe un pò indietro, all'opposto in accelerazione se vogliamo mantenere l'anteriore a terra.. ci sono delle gomme particolari che potrebbero facilitare la curva?? o una dimensione magari una gomma con un polliciaggio superiore per facilitare la curva e renderla più sicura?? e poi curvare con un'harley (parlo personalmente ) è diverso che curvare con un'altra moto?? oppure il principio è sempre lo stesso?
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Iscritto: 27/01/2011 Locazione: Padova
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Grazie mille Uovogsxr, Effettivamente per limite intendevo nella guida turistica (non è mio interesse la guida al limite, ma mi interessa la piacevole sensazione di libertà che ho scoperto con la due ruote :)), i consigli sono molto utili e in parte mi hai risposto. Il caso tipico, per me, è strada extraurbana, di solito con limite 70/90 km/h. In presenza di curvoni larghi tutto ok, ma quando la percezione è di una curva stretta, le cose cambiano, quello che faccio è di arrivare ad una velocità bassa (10-15 km/h in meno del limite stradale, anche 20 o più a seconda della curva!) cerco di arrivare con la moto più neutra possibile, cerco di immaginare la traiettoria ideale, cerco di percorrerla e dosare il gas in modo da dare trazione al posteriore - come mi è stato spiegato da più di un motciclista, e come ho scoperto ieri su questo post :) -, ma qui viene il bello, per fare la curva devo in qualche modo forzare la moto a mantenere la traiettoria, sono sì a velocità bassa, ma il dubbio di ogni volta è: "sono sicuro che la velocità è giusta?", quindi, cos'è che devo valutare nelle reazioni per comprendere se tutto sta procedendo a dovere? Le domande nascono da questa analisi: quando percorro curve strette, mi sembra di sentire che le sospensioni affondano l'eggermente (il meccanico le ha tarate soffici, dicendomi che sono utili in caso di bagnato o asfalto viscido), quindi diminuendo l'interasse tra le ruote questo dovrebbe aiutare a "chiudere" la curva (l'analisi è giusta?): purtroppo da neofita non capisco se la senzazione che sento devo ritenerla positiva o segnale di allarme. Mi interessa questo perchè, ogni volta che c'è una sensazione non conosciuta, la reazione tipica è di irrigidire la muscolatura e di conseguenza la moto comincia a raddrizzarsi e la traiettoria si allarga! Domanda, in questi casi, come dovrei reagire? Spigere sul manubrio con il braccio interno alla traiettoria? continuare lo stesso con il gas? ... Altre volte, quando sono molto tranquillo e rillassato (sempre a velocità bassa) mi sembra quasi di sentire la ruota posteriore che perde aderenza - o forse sono solo oscillazioni del mono - e non capisco come interpretare queste senzazioni e come comportarmi con il gas, la posizione del corpo ed i freni :)!
Grazie mille a tutti e un saluto, ops lampeggio
Federico
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Iscritto: 16/12/2006 Locazione: 100#
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ke la ruota posteriore perda aderenza a basse velocita mi sembra molto strano...probabilmente quello ke senti e semplicemente il mono ke oscilla e tu non sei in grado di decifrarlo. magari il mono post e un po fiacchetto, quanti km ha la moto? riguardo a freno e gas...cerca di non entrare mai in curva col freno in mano, quindi "stabilisci" a quale velocita percorrerai la curva e lasciala percorrere (a gas chiuso) e riapri solamente quando vedi l'uscita della curva. ne guadagni in comfort sicurezza e piacere di guida. piccolo consiglio...fissa lo sguardo nel punto dove vuoi portare la moto anche se questo e lontano metri, non guardare ad un cm dalla ruota ant, quello ke succede sulla moto lo devi "sentire" col corpo
non sono gli anni...sono i kilometri
Il braccio destro del Re
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Iscritto: 01/11/2008 Locazione: Bologna
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Non ho mai guidato una custom ma cmq sia molte cose differiscono da una sportiva, sia x la posizione del baricentro molto arretrata sia x l'interasse più lungo che comporta ad esempio che il pericolo più grosso in una forte frenata più che il ribaltamento sia il blocco dell'anteriore...personalmente la cosa che mi preoccuperei x prima nelle curve è la scarsa luce a terra, e non c'è metodo peggiore x limare le pedane che guidare a 'spigoli' cioè buttandola dentro d'improvviso (anche x una questione di peso elevato), una guida fluida è sempre redditizia, x quel che riguarda la velocità l'importante sarebbe quella d'ingresso, nel dubbio meglio certamente lenta (a riacellerare sei sempre in tempo) che pericolosamente troppo veloce, riacellerando dolcemente a centro curva possibilmente con una marcia alta sia x non rallentare troppo a gas chiuso in entrata e 'cadere dentro' sia x avere un buon allungo in uscita
Se ti capita di sentirla 'cadere dentro' in una curva vuol dire che sei troppo lento x stare in equilibrio e l'unico rimedio è ridare un pò di gas e riaddrizzarla un pelo, un'ottimo rimedio come detto prima è entrare con una marcia più alta in modo che il motore essendo basso di giri non deceleri troppo, mentre x il problema che lamenti al posteriore non saprei, cmq sia la regola base x qualunque genere di mezzo a 2, 4, 12 ruote che sia è tassativamente controllare la pressione e lo stato delle gomme prima di partire, possiamo parlare di sospensioni, posizione del corpo e tecniche di guida x ore ma se le gomme non sono messe come dovrebbero è tutta aria fritta!
Appurato che le gomme sono buone e la pressione giusta allora la cosa migliore secondo me è fare e rifare lo stesso tratto di strada più volte in modo da fare sempre le stesse curve e provare a distanza di poco tempo ad entrarci in modo diverso e capire da solo cosa è meglio o peggio, quello dipende anche dalla sensibilità di ciascuno, certo è che regole base come la fluidità ed il muoversi all'interno della propria corsia come si fosse in pista (senza ovviamente frenare sulla striscia di margine o piegare con mezza moto contromano!) valgono x tutti..LAMPS!!!
"..alcuni motociclisti sembrano dei giocatori di biliardo che, anziché ingegnarsi di spedire tra sponde le palle dove vogliono mandarle, senza affanni e col cervello, credono che il risultato lo ottieni meglio percuotendo con la stecca ogni cosa si trovi sul panno verde, e il panno stesso." copyright Zeljko
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Iscritto: 27/01/2011 Locazione: Padova
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Quote:ke la ruota posteriore perda aderenza a basse velocita mi sembra molto strano...probabilmente quello ke senti e semplicemente il mono ke oscilla e tu non sei in grado di decifrarlo. magari il mono post e un po fiacchetto, quanti km ha la moto?
è una SV650S del 2002 con 17000 Km. Quote:cerca di non entrare mai in curva col freno in mano, quindi "stabilisci" a quale velocita percorrerai la curva e lasciala percorrere (a gas chiuso) e riapri solamente quando vedi l'uscita della curva. ...
fissa lo sguardo nel punto dove vuoi portare la moto anche se questo e lontano metri, non guardare ad un cm dalla ruota ant, quello ke succede sulla moto lo devi "sentire" col corpo
Sì, sarà la paura di un bloccaggio o la poca fiducia del mezzo :), ma non entro mai pinzato, a dire il vero - forse un problema - se devo frenare in curva - gatto che salta in strada! - mi vien spontaneo radrizzare, fortunatamente vado sempre piano e mi va ben, ma vorrei essere preparato a domare gli istinti nel caso peggiore. Quello che cerco di apprendere è quali senzazioni il "corpo" deve apprendere e quali deve trascurare. Per lo sguardo, ho ascoltato fin da subito i consigli chi chi andava in moto da anni, quindi guardo sempre davanti, nella direzione in cui la moto dovrebbe andare, poi, con il cupolino neanche non vedo la ruota :). Quote: Se ti capita di sentirla 'cadere dentro' in una curva vuol dire che sei troppo lento x stare in equilibrio e l'unico rimedio è ridare un pò di gas e riaddrizzarla un pelo,
Probabilmente mi spiego male, perdonate il non tecnicismo, lo imparerò a breve :), la moto non è che cade (per cadere intendo per esempio: quando si fa l'otto e si è costretti a mettere il piede giù per tener sù la moto), ma sembra affondare (probabilmente per la componente radiale dell'accelerazione centripeta), e questo movimento non riesco a decifrarlo, non riesco a capire se tutto va bene o no, la moto quando affonda (non so se è giusto il termine) sembra che sovrasterzi (e come se sterzasse di più), ma non capisco se la sovrasterzata avviene per la geometria gomme, sospensioni, interasse o per qualche motivo poco positivo ... quello che cerco di capire è se la senzazione va assimilata in modo positivo, ossia il mezzo è nato così e va bene, o se è un comportameto errato da evitare ... per la pressione pneumatici per il momento mi fido del meccanico o del gommista, le controllo ongi 2/3 settimane. grazie mille siete gentilissimi Federico
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Iscritto: 12/09/2010 Locazione: (sv)
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Originariamente inviato da Marco.Russo5420ciao, quali sono secondo voi gli errori più comuni che si fanno da neomotociclisti, quali sono i principali pericoli su strada che uno si trova ad affrontare su moto? potrebbe tornare utile a me e a qualcun altro alle prime armi x evitarli e fare attenzione a dettagli che di solito i principianti non osservano molto. secondo me l'errore piu grosso e quando dopo qualche giorno che giri con una moto pensi gia di aver imparato a usarla ed è li che cominci a fare qualche grossa cavolata perche è solo una tua impressione e purtroppo alcune moto sopratutto quelle sportive ti portano davvero ad andare subito forte quindi sta a te mantenere la testa attaccata al collo ; e poi va be ci sono tante altre cose che le hanno gia dette gli altri ragazzi
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Iscritto: 03/07/2003 Locazione: Roma-Milano
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guarda fra le situazioni di guida avanzata la percorrenza è la più semplice di tutte. io comunque non credo che le questioni di cui state parlando riguardino i problemi dei principianti, che sono tutt'altri. il primo è capire quanto accelera la velocità di caduta una moto ferma, superata una certa inclinazione. veniamo tutti dalla bici o dal ciao, che come fa i primi 15 gradi fa i restanti 40. la prima caduta con la moto è una esperienza iper-traumatica per quanto diabolicamente fila giù in picchiata quando fino al grado angolare precedente era controllabilissima e "palleggiabilissima" tra le cosce. subito correlato con questo, c'è la chiusura a catapulta dello sterzo quando si fanno certe manovre, per cui si può tranquillamente dire che imparare a prevenire e tenere le braccia e le gambe in modo tale da tamponare subito questi due fenomeni fa almeno metà delle cose che un novello - e anche un non novello, se si distrae - ha da temere moltissimo.
vedere tutto, sopportare molto, correggere una cosa alla volta
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Iscritto: 27/01/2011 Locazione: Padova
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Ciao zeljco, Quote:per cui si può tranquillamente dire che imparare a prevenire e tenere le braccia e le gambe in modo tale da tamponare subito questi due fenomeni fa almeno metà delle cose che un novello - e anche un non novello, se si distrae - ha da temere moltissimo. potresti spiegare meglio come comportarsi? Finora ho trovato un giudizio unanime sul stare rilassati e non appigliarsi sul manubrio, in curva premere sempre sulla pedana interna alla curva stessa, però mi manca sempre un filo di unione ... Se percorro una curva, il piede interno preme sulla pedana, in modo da portare il baricentro interno alla curva. Il braccio interno alla curva spinge sul madrubrio in modo da far seguire alla moto la traiettoria voluta, ma alla stesso momento non bisogna stare appesi al manubrio ... che cos'altro bisogna fare? e domanda: prima che il mezzo cadda, ci sono delle avvisaglie? ciao Federico
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Iscritto: 03/07/2003 Locazione: Roma-Milano
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io se ti rispondo come vorrei a proposito di queste fantomatiche pressioni alle pedane, mi bannano. ho fatto girare qualsiasi genere di moto mi sia capitata sotto mano in una maniera tale che la presenza della pedalina serviva solo a non farmi trascinare il mio fettone per terra. ma la cosa interessante non è questa, bensì il fatto che lo stesso si può dire dei vari Rossi e Lorenzo in gara: tutte le volte che sono rimasti senza l'appoggio interno, per rotture o per momentanee perdite dell'appoggio, costoro fanno la curva esattamente come quando hanno il piede "interno curva" saldamente poggiato sulla pedana. il che dovrebbe dare un blando suggerimento su questo tema, giusto? ti dico di più: ora va di moda tenerlo fuori il piedino in tutta la fase di inserimento. figurati quanto può servire la pressione sulla pedana interna per scendere in piega se i tre più veloci piloti del mondo se ne sbattono altamente le pelotas di tenere il piedino in pedana in quel delicato frangete.... il fatto è che quando uno è rigido come un palo della luce e spaesato, se preme o crede di premere sulla pedana interna, fa una serie di ALTRI movimenti con busto e braccia che effettivamente aiutano a curvare con maggiore naturalezza. se poi smette di fare queste ridicole pressioni-placebo inutili, magari è un segno di miglioramento. altrissimo discorso è la ottima sensibilità sulle pedane che va tenuta a riaperture molto vigorose del gas in una guida decisamente ambiziosa, direi una guida che punti al cronometro: in questo caso, la sensibilità che ricavi alla pedana soprattutto ESTERNA circa la possibile perdita di aderenza della ruota motrice può essere molto molto utile, come utile il ribilanciamento che anche tramite i piedi si può effettuare. la pressione interna sul manubrio, molto leggera nel caso di naked a manubrio dritto o enduro, serve a buttare rapidamente la moto in piega da quella parte, non a sterzare. stare a pensare a tutte queste mossette da don lurio è una garanzia di trasformare la guida in una esperienza tesa e sgradevole, e forse anche pericolosa. morbidezza e un po' di ginnastica in un bel cartodromo, semmai. comunque stavo parlando di situazioni tra gli zero e i 3 km/h, non c'entrano con le domande che mi fai ora; superati i 10 km/h il mezzo non cade MAI perché troppo piegato, a meno che non passi su una macchia viscida o che stai calpestando un asfalto liscio infame, o localmente molto umido, oppure a meno che tu, spaventandoti perché credi di star piegando troppo non fai un atto brusco di vario genere che ti fa finire per terra.
vedere tutto, sopportare molto, correggere una cosa alla volta
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