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Iscritto: 21/09/2011
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Riassunto delle puntate precedenti: la piccola casa motociclistica Sesterzi di Borgo Casale, dopo diversi anni di campionato Derivate nei quali le suona di santa ragione ai colossi orientali, Wing sopra tutti, decide di sbarcare nel campionato mondiale prototipi. Visti i risultati fin'allora ottenuti il signor Filippo, ricchissimo industriale del tabacco e già munifico sponsor di monoposto da corsa, è ben contento di finanziare l'operazione. L'ingegner Pregiati, vero mago visionario e novello Steve Jobs delle due ruote, è la persona giusta per realizzare il progetto. Si mette subito all'opera e disegna una moto fuori dai canoni classici, pensando giustamente che solo attraverso nuove e ardite strade si può sperare di battere chi vanta esperienze ventennali. Detto e fatto, ne salta fuori un mezzo che somiglia agli altri ma sotto le carene è in realtà un dragster: con qualche limite in curva, dotato degli pneumatici giusti è imbattibile in accelerazione. Non è mezzo per principianti o per deboli di cuore, ci vuole un leone di polso, che sappia domarlo. Chi meglio del Capiverdi, talento puro, classe limpida e coraggio da vendere? Ed ecco che il mostro comincia a far paura. E' vero, va a sprazzi, in modo discontinuo: ma il potenziale appare già terrificante. Alla Wing, che pure dispone del formidabile Verdi, cominciano a preoccuparsi. Ma ricchi di danè e di esperienza, fan presto a capire che una speciale fornitura di gomme personalizzate e specifiche per ogni meteo e pista esistente può assicurar loro un radioso futuro. La Dorma, proprietaria del circus, fa finta di non vedere/sapere/capire. D'altra parte, la Dorma è messicana e la Wing ha nella messicana RepSun il proprio main sponsor. Certo, è costretta a dar spazio ai piloti messicani, ma in fin dei conti non son malaccio: un certo Pietroso è addirittura l'idolo del Messico, eppoi c'è sempre Verdi. In barba a tutto ciò, la piccola Sesterzi tira fuori gli artigli: Capiverdi lotta come solo lui sa fare, non avrà gomme speciali, il suo telaio si dimena come un'odalisca, ma acciderbola, quando spalanca la manetta c'è da spaventarsi. Sfiora il titolo. Urgono rimedi. (continua) Vi piace?
Non mi interessa aver ragione a tutti i costi, ma ragionare a tutti i costi
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Iscritto: 07/05/2008 Locazione: Vimercate
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fantastico racconto Federico! Certo che stì messicani la vorrebbero fare sempre da padroni ... Sono curioso di leggere le prossime puntate! mi spezzo ma non piego ...
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Iscritto: 21/09/2011
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Mentre a Borgo Casale ci si esalta ed è un trionfo di pacche sulle spalle, nel lontano oriente la tensione si taglia col coltello: in casa Wing serpeggia il malcontento e si imbastiscono sommari processi. Ci si rende conto che senza il provvidenziale intervento della dea bendata che ha steso il povero Capiverdi la prima legnata sarebbe già arrivata. La squadra corse vorrebbe tanto accusare il capo supremo, l'Amm. Del. Dir. Gen. Lup. Mann., di aver fatto fuggire Verdi, poco avvezzo ad esser bistrattato in nome del marketing. "E' vero, il contratto prevedeva anche le pubbliche relazioni per conto della Wing, ma Verdi, forse distratto da quattro ruote rosse, ha deciso di nominarsi imperatore, rompendo gli accordi e trascinando con sè metà dei tecnici. Insomma, il capo supremo poteva anche soprassedere, son due anni che ce la dobbiam giocare col solo Pietroso...ok, buona idea fargli la moto su misura, che poi invece il titolo l'abbiam portato a casa con quello yankee che nella carena neppure ci stava, però mo' bisogna dirglielo, che noi i miracoli non li si sa ancora fare..." Mentre i tecnici tirano a sorte su chi dovrà riportare le lamentele al capo supremo, Lui Stesso In Persona entra nel reparto e ammutolisce tutti: "ma pensate che io sia deficiente? Son due anni che con l'aiuto di RepSun ho trattato con gli amici messicani per una piccola revisione della formula, e sapete benissimo che dall'anno prossimo saranno tutti nella m___a con la termodinamica da rifare da zero. Tutti tranne noi, ci basta levare un cilindro e perfezionare quello che già abbiamo. E come sempre Michelino - no, non il ragazzo del bar, dico il gommista - svilupperà le gomme sulle nostre moto. Non saranno più personalizzate dal venerdì al sabato, d'accordo, quella era troppo sporca, ma saremo comunque gli unici ad avere i cavalli e gli strumenti per scaricarli". E dato che il capo è sempre il capo, tutti rincuorati si rimettono al lavoro. In Italia invece Pregiati, che ha capito tutto della nuova cilindrata e del vantaggio Wing, ha già da tempo scodellato una nuova versione del dragster: una corsa cortissima è allo studio da mesi, e il nuovo motore prende tanti di quei giri che i cavalli son quasi gli stessi della mille. "Sì, è un po' scorbutico, l'erogazione è appuntita e sarà difficile dosare l'apertura fuori dalle curve, ma sto giovanotto metà pilota e metà canguro è abituato alle dirt-track, fa le curve ad angolo e rimette dritta la moto in fretta, gli basterà spalancare il gas e passare comodamente in rettilineo. Buon per noi che con la nostra distribuzione possiam girare così alti" pensa tra sè e sè fregandosi le mani. E fregando alla prima gara anche gli orientali che non riescono a credere ai propri occhi: "Emmenomale che con l'ottocento eravamo avvantaggiati...". Potente come un tuono, la legnata finalmente arriva davvero: la piccola Sesterzi, oscillando e sgondolando, vince il titolo. E l'Amm.Del.Dir.Gen.Lup.Mann., umiliato davanti ai suoi dalla propria strategia rivelatasi insufficiente, nel segreto del suo ufficio comincia a sbraitare con tutto e con tutti. Partendo dai presunti punti di forza iniziali: motore e gomme. Si studiano sistemi capaci di far guadagnare giri da una parte, si mette sotto pressione Michelino dall'altra chiedendogli un prodotto nuovo (continua)
Non mi interessa aver ragione a tutti i costi, ma ragionare a tutti i costi
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Iscritto: 16/05/2008 Locazione: Milano
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Iscritto: 07/05/2008 Locazione: Vimercate
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la storia si fa sempre più intricata ... il Lup. Mann. non sa più cosa inventarsi ... chissà cosa ascogiterà la sua fertile mente? Certo che essere umiliati dalla Dobloni ... oops ... Sesterzi che sarà un cinquantesimo della potente Yen ... no ... volevo dire ... Ala, è un brutto colpo ... staremo a vedere come va a finire nelle prossime puntate ...
mi spezzo ma non piego ...
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Iscritto: 06/07/2011
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certo che stì messicani...... all'ora della siesta sotto il loro sombrero ne pensano di cose eh.... molte cose già si sapevano ma se tutti i ragionamenti e le congetture che stai dicendo sono vere.... beh è da diverso tempo che mi frulla l'dea di chiederti prima che cambiassi lavoro..... "nel mondo delle moto tu chi eri?" ma forse è meglio così....
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Iscritto: 13/06/2008 Locazione: RC
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(interlinea alla puntata precedente -suggerimento...-) Inoltre, contro tutto e contro tutti, Pregiati fiutò l'opportunità di avere un vantaggio che i messicani e Michelino non avevano considerato. Ponteroccia, la fabbrica sudanese che forniva le gomme alla Perrara ed a tutte le F1, aveva preso accordi con la Tussughi per la fornitura ufficale in MotoGP, ma il management era perplesso della gran confusione che regnava in questo team, sicchè, con l'aiuto di Monteprezzemolo, gran visir della Perrara, riuscì a mettere le proprie scarpe esclusive sulla creazione di Pregiati. Una scelta, in realtà, molto determinata, visti gli exploit ottenuti dalle Gomme del Ponte con il carneade sudanese Lambada con una Wing clienti. Infatti, Pregiati capì che il suo progetto rivoluzionario avrebbe avuto il perfetto complemento con queste gomme, dure come il nome del costruttore, eppure così stabili e redditizie con l'anteriore. Ovviamente, mancava l'ingrediente principale: un tizio che sapesse indirizzare senza paura un anteriore scavato nell'asfalto e riuscisse a rialzare il marchingegno così velocemente da sparare il dragster oltre il muro del suono ad ogni rettilineo che si presentasse dopo una curva. Dopo molti "no, grazie" (e il più amaro fu proprio quello dell'amato Verdi) e qualche "forse, ma...", arrivò l'offerta speciale di un ragazzino silenzioso e rotolante, ma con un un tale pelo sullo stomaco che ci si potevano fare le dreadlock: Jesi Pietrer.
"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
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Iscritto: 21/09/2011
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Il fenomeno Verdi non è uno sciocco: "Un nuovo prodotto? Michelino ci ha già fatto la sua figurina nelle auto, quando gli si richiede un prodotto estremo diventa tutto rischioso e incerto. Se non sbaglio due anni fa la finirono a correre in sei". Ora lui corre per la Jamaica, nota al mondo anche per i suoi splendidi ukulele, e sa meglio di chiunque quanto pesino le gomme nel totale del pacchetto: lui stesso aveva toccato con mano certi vantaggi. E decide che non si fida più di Michelino perchè due son le cose: o Michelino ce la fa, ma il prodotto sarebbe tanto estremo da adattarsi solo alla Wing; oppure nella sperimentazione estrema produrrà gomme troppo critiche. In entrambi i casi sarà meglio consigliare la Jamaica di dare un colpo di telefono al signor Pontedipietra, unica alternativa a Michelino nonchè fornitore della Sesterzi. E non sbaglia: Michelino, obbligato a fornire gomme estreme, sbaglia i suoi calcoli e i suoi prodotti non sono abbastanza affidabili. Per la Wing inizia un periodo durissimo, Jamaica e Sesterzi se la giocano tra di loro con pneumatici Pontedipietra che, dal canto loro, sembrano molto equilibrati. Vince Verdi sulla Jamaica, che non è rimasta certo a guardare nella corsa agli alti regimi ma al contrario della Sesterzi entra in ogni curva come un coltello nella ricotta, senza alcuna fatica. "Dèing dùin dàun..." Ci vuole una giornata intera per decifrare il suo incomprensibile inglese, ma alla fine l'ingegner Pregiati riesce a capire: il canguro vorrebbe correre un Gran Premio, non un rodeo, e chiede di far qualcosa per quel telaio. Non lo vuole rigido, no: ha detto proprio che lo vuole fermo come un blocco di granito. Le rotelle nella sua testa girano veloci: Telaio--> Blocco--> Monoblocco--> Motore--> di nuovo Telaio--> di nuovo Blocco--> di nuovo Monoblocco...ma...il cerchio SI CHIUDE!! "AAAAARRGGHHH!" L'ingegnere caccia un urlo e si fionda al CAD lasciando tutti esterrefatti. Ecco qua, dirà alla fine, voglio proprio vedere se sgondolerà ancora, la mia bambina. La nuova Sesterzi non torce e non flette, è un geniale esempio di creatività. Purtroppo il signor Pontedipietra adesso serve diversi costruttori, perfino la Wing: dopo la figuraccia con gomme estreme, il Capo Supremo da una parte voleva vedere teste rotolanti, dall'altra non poteva permettersi di non avere le gomme Pontedipietra. Al termine di una telefonata riservata la messicana Dorma sentenzia, parando un'indicibile faccia di bronzo e caldamente sostenuta anche dai media che in quella circostanza abboccano all'esca diventando pedine inconsapevoli: "per motivi di sicurezza - eh, voi capite, la sicurezza ci sta a cuore molto più dei profitti - e di equità sportiva, passeremo al monogomma del signor Pontedipietra, visto che Michelino ha dichiarato di non poter garantire una gomma che duri per tutta la gara". Pontedipietra a sto punto non può che fabbricare un prodotto intermedio, con carcassa rigida così dura tutta la gara, buono un po' per tutte le moto. Molto meno buono per un dragster a due ruote che richiederebbe mescole più morbide e carcassa anteriore più flessibile. Jamaica vince con maggior margine, il cangurino comincia ad esser stufo di rischiar la pelle in curva senza poter nemmeno più scaricare i cavalli in rettilineo: la coperta diventa corta, il traction control evita il peggio sulla posteriore tagliando il vantaggio di potenza, per l'anteriore c'è poco da fare e si torna a cadere nel tentativo di riguadagnare in curva ciò che si sta perdendo in accelerazione. L'epoca dei dragster sta finendo, ma in Sesterzi non riescono a capire e se la prendono col canguro. Fragile psicologicamente, non ha più lo stesso polso: questo il verdetto. (continua)
Non mi interessa aver ragione a tutti i costi, ma ragionare a tutti i costi
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Iscritto: 07/05/2008 Locazione: Vimercate
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sempre più bella questa storia ... e sempre più fervida la vostra fantasia! ma la realtà lo è di più perchè anche il messicano, cosa mai vista prima, convince l'ala a cambiare fornitore di gomme e passa all Pontedipietra prima che finisca la stagione, ma Verdi e la Jamaica ormai sono lontani ... sempre in attesa della prossima puntata ...
mi spezzo ma non piego ...
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Iscritto: 03/09/2001 Locazione: MI
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beh.... sti messicani hanno sempre a disposizione un sombrero che copre tutto.....
"Spero, in ogni mio intervento, di non risultare troppo perentorio, al fine di evitare altre, assurde,sospensioni. E spero di poter continuare a dire la mia opinione, senza che qualcuno pensi che ogni mia riflessione, voglia essere un attacco ad altri! Spero dio poter "scrivere in pace", cosi' come ritengo di "vivere in pace"
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Iscritto: 21/09/2011
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Certo, si potesse provare meglio tutto il pacchetto le cose andrebbero diversamente. Ma la messicana Dorma, in barba alla sicurezza alla quale dichiara di tenere, con l'introduzione del monogomma ha limitato le giornate di prova per mezzi, piloti e pneumatici. Ufficialmente per contenere i costi, ma di fatto impedendo a tutti di adeguare il proprio mezzo e di raggiungere la Wing, casa con sponsor e pilota messicani prescelta nello sviluppo delle gomme. E ancora, la limitazione delle prove obbliga i costruttori a piccole evoluzioni nei progetti, non essendoci il tempo di sperimentare strade innovative. La piccola Sesterzi, che fa dell'innovazione la sua bandiera, si ritrova ben presto grossi problemi L'anno successivo il fenomeno Verdi, col quale la Jamaica è letteralmente risorta, a causa di un High Side salta parecchie gare aprendo la strada alla vittoria finale del suo compagno Giorgio. Veloce e talentuoso, si capisce subito che la Jamaica punterà in futuro su di lui, più giovane e più messicano di Verdi. Il canguro passa alla Wing e il fenomeno Verdi finisce sulla Sesterzi, con grande entusiasmo del signor Filippo che negli ultimi anni si stava raffreddando. La moto non può che essere un'evoluzione della precedente, non c'è lo spazio per rivoluzioni totali, occorrerebbe provare a lungo. Le modifiche via via introdotte in realtà non fanno che peggiorare il mezzo, le gomme son quelle della Wing e non c'è verso di adattarcisi, il campionato si trasforma in un lungo calvario fatto di "test in gara". Il signor Filippo è fuori di sè, su Verdi alla Sesterzi si era giocato la faccia. Occorrono i test e basta. La Dorma è irremovibile, questione di costi. E la sicurezza? Vabbè, adesso cosa c'entra la sicurezza, suvvia. Ma i team satellite qualcosa l'hanno imparata: trascinando i media sul problema sicurezza esercitano una forte pressione su Dorma, che nel frattempo si attrezza per metter le mani anche sul campionato Derivate dove la Sesterzi è sempre più la spina nel fianco della Wing. I media premono, il signor Filippo alza la voce e pretende per il fenomeno Verdi un appoggio totale dalla Sesterzi. "Facciamo il possibile, purtroppo senza prove...". "Ok, ci penso io!" tuona perentorio, e va dai messicani. Dorma è già sotto pressione per le gomme, non potrà resistere a lungo. Meglio cedere subito con un contraccambio, che cedere dopo senza ottenere nulla: le prove saranno liberalizzate a meno di un contingentamento nel numero di pneumatici, e il signor Filippo deve convincere la piccola Sesterzi a cedere qualcosa. "Cosa?" "Ma nulla, due sciocchezze...e solo sulle Derivate". "Ah, beh, nelle Derivate non son mica main sponsor, che me ne frega. Dite" "Tanto per cominciare la Wing vorrebbe fin da subito utilizzare il ride-by-wire anche se la sua moto di serie non lo prevede" "Ah. E poi?" "E poi ci sarebbe la nuova Casale che i nostri amici con lo sponsor messicano vorrebbero vedere solo a partire dal 2013 per poter studiare adeguate contromisure. Capirà, signor Filippo, che prender schiaffi tutti gli anni è poco dignitoso per il marchio più forte del mondo" "Eh, questa però è pesante" "Pesante ma necessaria. L'Amm.Del.Dir.Gen.Lup.Mann. è stato chiaro: se la Wing si mette di traverso col suo sponsor, addio Dorma e addio campionato prototipi. Adesso e in futuro. E' meglio aggiustarci tra galantuomini, no?". Poteva la piccola Sesterzi dire di no al signor Filippo, dopo tutti i soldi e le figuracce dell'ultimo periodo? Resta una questioncella marginale: si poteva avere la nuova Casale bell'e pronta e partecipare ufficialmente con quella vecchia? Ovviamente no, non ci sarebbe stata nessuna giustificazione. Quindi diventa obbligatorio non partecipare ufficialmente - pur dovendo difendere un titolo - e dichiarare disinteresse per il campionato Derivate. Sì, proprio quello da cui la piccola Sesterzi era partita e aveva costruito il suo prestigio, e che tuttora era il vanto nel mondo. La storiella per ora finisce qui, con la piccola Sesterzi che, ufficialmente non impegnata tra le Derivate, supporterà tecnicamente i team privati e venderà carissima la pelle anche con la moto vecchia, mentre la Casale correrà in tutti i campionati non messicani. Poi siccome sta storia mi ha richiesto enormi sforzi di fantasia per stendere la trama, penso di prendermi un periodo di riposo prima di scrivere la puntata successiva. Diciamo un annetto
Non mi interessa aver ragione a tutti i costi, ma ragionare a tutti i costi
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Iscritto: 07/05/2008 Locazione: Vimercate
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grande storia e ben raccontata, Federico! Ma un anno è troppo di attesa, magari qualche piccola puntatina sui test ... tanto per non perdere la mano ... lo dico anche per te, magari dopo un sacco di tempo perdi il filo ... Certo che lo sponsor Repsun ne deve tirar fuori di palanche ogni anno ... mantenere il canguro ed il messicano non è roba da poco ... credo che nel 2013 uno dei due dovrà trovarsi un altro impiego ed il suo posto verrà preso da un altro messicano, un certo Marchio, però anche cambiando i fattori il risultato sarà lo stesso: un canguro ed un messicano! Alla prossima (spero presto).
mi spezzo ma non piego ...
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Iscritto: 21/09/2011
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Originariamente inviato da fenderbeh.... sti messicani hanno sempre a disposizione un sombrero che copre tutto..... Per questo si chiama Dorma, la siesta è prettamente messicana
Non mi interessa aver ragione a tutti i costi, ma ragionare a tutti i costi
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Iscritto: 21/09/2011
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Originariamente inviato da icaroOriginariamente inviato da Federico.DevotoOriginariamente inviato da icaropiccola aggiunta al nuovo regolamento: "Sono stati anche stabiliti i pesi delle moto per le tre categorie: la Moto3 dovrà restare entro i 148 kg per moto e pilota, per la Moto2 sono previsti 140 kg (solo moto); per le MotoGP fino a 800cc il limite è 150 Kg (solo moto), per quelle da 801 a 1000cc 153 Kg (solo moto)". Mi sembra assurdo quello per la moto3 che include anche il pilota: ma se un team ha un sedicenne di 1.85 per 80 kg come fa a fare la moto di 68kg? toglie il bauletto, le borse e le pedane del passeggero??? E' il peso minimo ammissibile, non il massimo. Escludendo di amputargli qualcosa, il malcapitato pilota correrà ad handicap. Mi fanno ridere i 3 kg di differenza tra le 800 e le 1000. A pensar male sembra che "qualche" costruttore non sia riuscito a scendere oltre i 153 kg da quello che ho capito (o quello che c'è scritto è errato) è il peso MAX che la Moto3 deve avere col pilota (non dice se con o senza il casco), per cui le case andranno a cercare dei fantini ... forse i 3kg di differenza sono il peso del 5° cilindro??? come siamo malpensanti ... Per il momento no, il numero di cilindri è attualmente limitato a quattro. Ma la scelta di limitare l'alesaggio invece della superficie totale dei pistoni è ben curiosa. Tecnicamente però, per come è scritta, si presta a facilissime future revisioni in quel verso. Una cosa è certa: le inerzie variano col quadrato della corsa e le potenze variano linearmente col regime. Questo è il motivo per il quale può risultare vantaggiosa una cilindrata non piena, rinunciando a qualche cc e riducendo la corsa, perchè il corrispondente aumento del regime fornisce infine potenze superiori a quelle possibili a cilindrata piena (e a corsa più lunga). In altre parole: una corsa "poco" più corta consente regimi "molto" maggiori.
Non mi interessa aver ragione a tutti i costi, ma ragionare a tutti i costi
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Iscritto: 21/09/2011
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Originariamente inviato da icarosempre più bella questa storia ... e sempre più fervida la vostra fantasia! ma la realtà lo è di più perchè anche il messicano, cosa mai vista prima, convince l'ala a cambiare fornitore di gomme e passa all Pontedipietra prima che finisca la stagione, ma Verdi e la Jamaica ormai sono lontani ... sempre in attesa della prossima puntata ...
Certo, Pietroso va a lamentarsi da papà RepSun e il gioco è fatto. Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole...
Non mi interessa aver ragione a tutti i costi, ma ragionare a tutti i costi
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Iscritto: 06/01/2007 Locazione: RM
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arrivò l'offerta speciale di un ragazzino silenzioso e rotolante, ma con un un tale pelo sullo stomaco che ci si potevano fare le dreadlock: Jesi Pietrer. --------------------------------------------------------------------------------
Carinissima la storiella; ma avrei preferito che l'australiano fosse il "Sassaroli", indimenticato eroe di Amici miei.
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Iscritto: 13/06/2008 Locazione: RC
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E tu chiameresti un australiano "Sassaroli"?
Buona idea!
"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
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Iscritto: 26/11/2010
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Originariamente inviato da Federico.DevotoOriginariamente inviato da icaroIo non credo che le gomme che ora fa Bridgestone siano uguali per tutti ... forse sarò malfidato però mi sembra che "calzino" meglio su Honda che su altre ... che sia solo bravura degli ingegneri Honda ad adattare la moto alle gomme? Lo spero per equità verso i piloti e team meno danarosi.
Io credo che siano uguali per tutti. "Casualmente" sulla Honda calzano perfette mentre gli altri dovranno hondizzare un po' il proprio progetto. Questo significa che la Honda ha avuto un vantaggio non tanto di materiali quanto di tempo. Non è bello nemmeno così, ma vai a dimostrare... Insomma, pagato tributo il primo anno poi arrivano anche gli altri e si partirà tutti dalla stessa linea. Concordo pienamente. Materiale uguale, ma sviluppo, se non dedicato, mooolto favorevole.
------------Grandissima Ducati-----------
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Iscritto: 26/11/2010
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Originariamente inviato da icaroOriginariamente inviato da Federico.DevotoInsomma, pagato tributo il primo anno poi arrivano anche gli altri e si partirà tutti dalla stessa linea. spero che tu abbia ragione, se non altro per avere un campionato più equilibrato ... però non capisco ancora (!) come fa Stoner a tirare di brutto fin dalla prima curva e non avere mai problemi quando tutti gli altri hondisti (chi più chi meno) ne hanno ... certo che lui ha un gran manico ma ha anche dei bravi ingegneri/meccanici ... Lui ha dichiarato essere un'eredità delle gare di Dirt track (è scritto bene?), la gara è lunga solo 3 giri e se non vai subito a manetta, addio. Almeno questo è ciò che ha detto Stoner.
------------Grandissima Ducati-----------
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Iscritto: 26/11/2010
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Originariamente inviato da Federico.DevotoOriginariamente inviato da Ateforpworm ma pure a te risulta che siano state realizzate in partnership con honda? io lessi o un articolo o un post di qualcuno che lo diceva e commentava oltretutto il fatto che ducati si fosse lasciata scappare lo sviluppo delle bridgestone e di conseguenza si sarebbe dovuta adattare a gomme nate su un'altra moto quando fino all'anno precedente erano le altre case fornite di bridgestone a doversi adattare a gomme fatte per ducati.... nessun sotterfugio secondo me eh.... ma le gomme non si possono testare facendole rotolare a mano... devono essere montate su una moto di marca X e questa marca X inevitabilmente risulta avvantaggiata rispetto alle altre nonostante le coperture siano tutte identiche. a questo punto forse le gomme si dovrebbero testare su marche esterne al circus motogp in modo che tutte le case dovrebbero adeguarsi chi più chi meno... a fortuna.... oppure designare un team di sviluppo per ogni costruttore al fine di avere un solo brand ma gomme personalizzate a seconda della ciclistica delle diverse case costruttrici.... mettere a punto una gomma "equa" se ci si ragiona un attimo è più difficile di quello che si pensa...
E' esattamente così, non c'è nulla di irregolare. Qualche Marca doveva pur essere la prescelta. Però "...la Ducati si è fatta sfuggire..." è qualcosa che comincia a puzzare: per la Moto2 i motori sono gli Honda ma qualche marca doveva pur essere; le prove possibili son state limitate ma la ragione sta nel contenimento dei costi ed è solo un caso che limitando lo sviluppo si impedisce di fatto ad altre marche di recuperare l'handicap di adeguamento sulle gomme; quando si è ridotta la cilindrata è solo un caso che 800 - ma una cilindrata doveva pur essere - permettesse solo a una marca di eliminare semplicemente un cilindro e non buttar via tempo prezioso (cheffiguuuuura, quando la piccola Ducati in barba a tutto la sverniciava sul dritto); adesso che si torna a mille è solo un caso che invece di limitare la corsa minima si fissi l'alesaggio massimo - nell'intento ufficiale di evitare incrementi di regimi e di potenza - permettendo a chi progettasse un 5 cilindri una corsa più corta e quindi regimi superiori. Non c'è assolutamente nulla di irregolare, son sempre e solo scelte non illecite. E come in ogni variazione di formula, è normale che qualche marca ne tragga vantaggi e qualche altra magari no. Il fatto che la marca avvantaggiata sia sempre la stessa è, naturalmente, solo "una pura casualità": qualche marca doveva pur essere, no? Ma davvero qualcuno pensa che prima Kawasaki e adesso Suzuki - che il proprio valore l'ha appena dimostrato a Valencia - non abbiano i soldi o le capacità tecniche per correre in MotoGP? O piuttosto si son rotte il xxxxx di una gestione che non ha nulla da spartire con lo sport? Ah, dimenticavo la terza possibilità: si son ritirate "per puro caso"... Poi però ci si lamenta che le moto son poche. "Casualmente", faccio quotone. "Casualmente è"
------------Grandissima Ducati-----------
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