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Iscritto: 21/09/2011
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ed è proprio il baricentro a trascinarsi a valanga tutta una serie di ulteriori problemi, dal grip ai volani pesanti, agli angoli di piega più elevati del dovuto, alle maggiori resistenze giroscopiche, etc..L'unico problema che non c'è è quello della rigidità, e proprio sull'unico pregio stanno facendo retromarcia... :-(
Non mi interessa aver ragione a tutti i costi, ma ragionare a tutti i costi
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Iscritto: 26/11/2010
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Originariamente inviato da Federico.DevotoOriginariamente inviato da ermes_85Domanda per Devoto: Perchè la gp 11 va più forte sul bagnato della concorrenza? Sempre se va più forte....
...perchè "secondo me", immagino Non so se effettivamente vada più forte delle altre, ma i motivi per andare comunque meno peggio ci son tutti. Diciamo subito che sul bagnato le moto con baricentro più alto non possono avvantaggiarsi del trasferimento dinamico dei carichi sulla posteriore dovuti all'accelerazione. Sul bagnato il grip è basso per tutti, si accelera meno e i carichi si trasferiscono meno. Insomma, sul bagnato son tutti nella [beep] allo stesso modo. Un baricentro più basso però aiuta un po' a rendere la moto più progressiva nel perdere l'allineamento, così come un eventuale passo lungo. La moto pattina e si gira lo stesso, ma un po' più progressivamente. E c'è un'altra cosa: sulle moto da cross, in condizioni particolarmente scivolose, generalmente si sostituisce il gruppo elettrico con quello della corrispondente versione omologata per avere un volano più pesante e, vista la carenza di grip, una trazione meno brusca. Mi sono perso parecchi giorni di discussioni sul telaio e magari, ciò che sto per aggiungere, risulterà cosa già detta. Senza andare a rispolverare le rimembranze in Fisica, trasferimenti di carico ecc., provo a fare un discorso più terra terra, basato prevalentemente su "vecchi" argomenti che, allo stato attuale della discussione possono già essere superati. La Ducati, sino alla prima versione della GP11 (non sono certo che lo stesso possa valere anche per la GP11.1), era una moto col telaio molto rigido. La moto era molto stabile in staccata e in accelerazione, col grosso "difetto" di avere grosse difficoltà nel cambiare traiettoria (curvare). Una parziale spiegazione al problema è stata riportata proprio in queste discussioni, dove si chiarisce che, in piega oltre i 45°, dovrebbe intervenire l'elesticità del telaio che aiuta a copiare le asperità del terreno, in quanto gli ammortizzatori non lavorano più in condizioni ottimali. Il telaio della Ducati era molto rigido, sino al punto da rendere le pieghe oltre i 45° difficoltose, molto difficoltose e, in certi casi, portavano il pilota talmente vicino all'asfalto da fargli venire voglia di stendersi a pelle di Leopardo. Lasciamo stare le battute (patetiche, non mi vengono bene) e torniamo alla mia piccola aggiunta per la spiegazione. Come avete espresso chiaramente, l'acqua è un gran livellatore delle prestazioni e la Ducati, proprio per la sua peculiarità telaistica, va controcorrente, è la moto che meno di tutte le altre, veniva penalizzata dalle condizioni atmosferiche, tanto da colmare il divario di oltre 1 secondo con le rivali maggiormente accreditate. I difetti evidenti con l'asfalto asciutto, ifficoltà nelle curve e difficoltà con pieghe oltre i 45°, sul bagnato vengono molto attenuate, perchè le curve vanno fatte più lentamente e devono esere meno "rotonde", inoltre non si possono fare pieghe troppo accentuate perchè la gomma non riuscirebbe a tenere in piedi la moto. I pregi però, restano immutati (logicamente fatte le debite proporzioni), buona stabilità in staccata e in accelerazione. Le altre moto invece, si ritrovano coi loro pregi (velocità di percorrenza in curva e pieghe oltre i 45° con l'aiuto del telaio), praticamente azzerati e, quelle caratteristiche che, sull'asciutto sono praticamente uguali alla Ducati, sul bagnato le penalizzano, cioè hanno la fase di staccata e di accelerazione in uscita che, col telaio meno rigido, costringono il pilota ad aumentare i tempi di frenata e a ritardare il momento di accelerazione in uscita. In conclusione, Yamaha e Honda, per affrontare senza eccessivi rischi, le curve col bagnato, sono costrette a "spigolare", cioè, devono fare le curve come fossero angoli, limitando la fase "circolare" il meno possibile, la staccata non può essere troppo violenta per non scomporre troppo la moto (sul bagnato sarebbe l'anticamera della caduta) e, per lo stesso motivo, si trovano ad accelerare in ritardo. La Ducati (fatte le debite proporzioni tra asciutto e bagnato), non si trova costretta a snaturare le sue peculiarità. La staccata può essere più "violenta" rispetto a Yamaha e Honda, senza il timore di vedersela sfuggire da sotto il sedere, la curva può essere affrontata in maniera più consona alla moto, perchè anche sull'asciutto, se non si adotta il sistema di Stoner, di farla sbandare dietro in maniera controllata, la curva deve essere più "spigolata" rispetto alle rivali e la fase di accelerazione, può essere intrapresa in tempi normali, visto che la rigidità del telaio aiuta a mantenerla su un "binario". Anche in rettilineo, la Ducati, ha qualche vantaggio sulle rivali. Sul bagnato, potrebbe capitare che, la gomma posteriore delle moto Giapponesi, non abbia una trazione del tutto lineare, il che potrebbe comportare una qualche oscillazione sul posteriore e, col telaio più morbido, queste oscillazioni impiegherebbero più tempo ad azzerarsi, mentre sulla Ducati, proprio per la rigidezza del telaio, queste oscillazioni non si dovrebbero generare. Spero che tutto quanto riportato non siano diventate "banalità", visto l'ampio discorso che avete fatto a proposito dei telai. Ci tengo a precisare nuovamente che, questo discorso può risultare valido per la prima versione della GP11, ma difficilmente può esserlo anche per la GP11.1. In effetti, Valentino era competitivo sul bagnato, quando era in sella alla GP11, nel GP di Jerez, dove, benchè si stese, riuscì comunque ad arrivare in 5^ posizione e Hayden andò a podio. Nella sucessiva gara bagnata, a Silverstone, Valentino si prendeva (guardando il best-lap) 3 secondi a giro dal suo compagno di squadra, Hayden. Valentino aveva già la Ducati versione GP11.1, mentre Hayden era ancora con la GP11, benchè col telaio più "morbido". In quella occasione, Hayden fece il giro più veloce della gara in 2.21.4, mentre Valentino (con l'attenuante di non avere mai corso in quella pista, viste le Sue condizioni fisiche nel 2010), fece il Suo best-lap in 2.24.4. Grandissimo Vale Grandissimo Hayden ------------Grandissima Ducati------------
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Iscritto: 21/09/2011
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No, non sono banalità. Ma partono dall'assunto che il telaio debba avere un grado di flessibilità non trascurabile perchè la moto possa piegare di più. E lì sta il punto. Non c'è alcuna ragione perchè le cose stiano così, se non nelle ipotesi dei tecnici televisivi e di qualche pilota che forse si dovrebbe limitare a descrivere cosa non va piuttosto che dettare come risolverlo. Trent'anni di evoluzione dimostrano che le prestazioni son sempre aumentate insieme alla rigidità del telaio e all'affinamento delle sospensioni. Altre volte, nella storia, ci son stati tentennamenti tecnici. E già altre volte si era supposto che il telaio dovesse avere un certo grado di flessibilità per poter curvare meglio. Ma è stato poi smentito da qualcun altro che l'anno successivo, con un telaio più rigido e sospensioni perfezionate, ha dimostrato che il limite erano appunto le sospensioni. Cosa che si sta puntualmente ripetendo adesso. Anzi, qui è peggio: per la prima volta si accusa un telaio di essere troppo rigido senza che si siano manifestati problemi in tal senso. La Ducati non va in chatering, non va in shimmy, non ha difficoltà in piega: è soltanto pesante da curvare e ha poco grip. Qualcuno mi spiega cosa ha a che vedere il telaio? Quelli lamentati son tutti sintomi di un baricentro basso, e il non averlo capito ha portato a provvedimenti risolutivi che si son rivelati più dannosi che utili. Vedi, prima di tutti, i volani appesantiti. E oggi si vuole perseverare nell'errore ammorbidendo il telaio. Bisogna essere onesti: in queste prime realizzazioni meno rigide abbiamo avuto variazioni nei tempi? La risposta purtroppo è sì, ma in peggio. Perchè non è quello il problema. E francamente non so chi sia stato il primo a mettere in giro sta leggenda metropolitana che il telaio più flessibile è un vantaggio. Tecnici da bar, appunto. Ultima cosa: la Ducati finisce per terra quando supera la spalla del pneumatico: e lo fa in anticipo su tutti gli altri perchè le tocca piegare di più. Stoner aveva imparato ad uscire dalla moto in piega per limitare quel difetto e tenere la moto più dritta a parità di velocità. Ma ancora una volta il telaio non ha nessuna responsabilità. Anzi, come dice Preziosi, meno male che la rigidità ci ha consentito qualche vittoria. Perchè le maggiori pieghe cui è costretta la Ducati non hanno mai messo in crisi le sospensioni o generato chatering. Grazie al telaio. Questo è ciò che sostengo. E tra qualche giorno scriverò qualcosina sul layout di una ipotetica motoGP secondo questa tesi.
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Iscritto: 26/11/2010
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Originariamente inviato da AteforpOriginariamente inviato da Federico.DevotoOriginariamente inviato da ermes_85PS e fare il telaio semiportante in carbonio? Già
il carbonio in questo periodo è additato come la causa di tutti i problemi.... se tutto quello che dice federico è vero... prima devono capire che il problema è il baricentro basso.... poi successivamente eliminato il problema potranno tornare al carbonio rendendosi conto che il problema non era quello...
un telaio semportente in carbonio secondo loro.... è quasi il punto di partenza... mica ci tornano... almeno per ora... Non penso che i mali della Ducati si possano riassumere unicamente nel baricentro basso, così come non possono essere dovuti alla effettiva difficoltà di avere il motore troppo vicino alla ruota anteriore con pochissime possibilità di spostamento. Sia il primo che il secondo problema, sarebbero risolvibili con una diversa sistemazione del motore. Attualmente, il motore è posizionato in modo da avere la testata dei 2 pistoni anteriori troppo vicina alla ruota anteriore, ruotando il motore all'indietro, la testata che adesso è vicina alla ruota, si andrebbe a posizionare sotto al serbatoio (che non è un vero serbatio) e la seconda testata, che attualmente si trova in posizione quasi verticale rispetto al terreno e funge da ancoraggio tra il telaietto anteriore e quello posteriore, andrebbe a posizionarsi in direzione degli attributi del pilota. Per capirci meglio, il motore dovrebbe essere ruotato in senso orario di una decina di gradi rispetto alla posizione attuale (qualcosa più, qualcosa meno). Questo sistema andrebbe a risolvere entrambi quelli che vengono definiti come problemi principali, cioè, il baricentro si troverebbe più rialzato e la testata non sarebbe più così vicina alla ruota, permettendo uno spostamento (avanti-dietro) maggiore. Questa rotazione, comporterebbe come unico grosso problema, il surriscaldamento dei "gioielli" del pilota. Io rimango ancorato alla vecchia concezione che, il motore portante, funge da vero e proprio "blocco" tra il tealio anteriore e quello posteriore, causando 2 grossi inconvenienti ormai già ampiamente descritti. Il primo inconveniente porta ad avere i 2 telai molto più corti del solito, con una conseguente maggiore rigidità degli stessi. Benchè la rigidezza del carbonio sia facilmente modificabile (dipende dal numero di fogli impiegati e dal loro orientamento), non lo sono le dimensioni e un telaio anteriore molto corto (come quello della Ducati), comporta sempre una grossa difficoltà a flettersi. A questo, va aggiunto il fatto che, benchè facilmente regolabile in fase di progettazione, la rigidezza del Carbonio non è costante come può esserla quella di un telaio in acciaio ad esempio e, benchè in fase progettuale venga costruito con una rigidezza inferiore, all'atto pratico, la lunghezza (molto scarsa) del telaio, provoca ugualmente una grossa difficoltà a flettersi. Il secondo grosso problema è nella concezione stessa di "motore portante". Per resistere alle forze torsionali, il motore deve essere molto rigido e molto robusto e, come detto sopra, si comporta da vero e proprio "blocco" tra l'anteriore e il posteriore. Quando il telaio anteriore tende a flettersi per seguire la curva, aiutando la moto a girare, il telaio posteriore non fa altrettanto o almeno, non lo fa in maniera simultanea, non riuscendo così a copiare la flessione dell'anteriore. In definitiva i 2 telai rispondono in maniera diversa o meglio, non sincrona e come risultato possiamo supporre che lavorino in antitesi, smorzando uno il lavoro dell'altro. Con questa disamina (forse già sorpassata dalle argomentazione trattate), non voglio certo dire che Preziosi abbia "cannato" il progetto, anzi, la teoria che vuole un telaio molto rigido e la "specializzazione" delle due parti è giusta, la tendenza è effettivamente quella di avere il telaio molto rigido, ma la filosofia del "motore portante" vuole che la moto sia guidata in un certo modo (Stoner docet) e non si può guidare la Desmo, come fosse una moto (come concezione) molto vicina a quelle da strada. L'Australiano ha dimostrato che, con quella configurazione, si può vincere, ma non è una moto per "tutti". Valentino e Burgess, hanno lavorato da sempre su telai in alluminio e ogni volta che apportavano una modifica, si aspettavano (per esperienze passate) un certo tipo di risposta dalla moto, cosa che però, puntualmente non avveniva. Hanno provato a stravolgere più e più volte il loro lavoro, ma dai risultati ottenuti, è risultato tutto vano e questo è ancora più strano se si pensa che, qualsiasi altra moto, stravolta come la Ducati, avrebbe dato risposte sostanzialmente diverse, invece la Ducati ha sempre lavorato nello stesso modo (almeno ascoltando le loro interviste e guardando i tempi realizzati). Questo non sta certo ad indicare che, sia vale che Burgess non ci capiscono più nulla, ma secondo me, indica unicamente che la Ducati, con questa concezione, necessita di una guida particolare che, purtroppo, per stessa ammissione di Valentino, non è in grado di dare. Ecco allora sorgere il dilemma, continuare così, almeno per promuovere la nuova 1199 EVO, oppure cambiare radicalmente, costruire un telaio sul quale, sia Valentino che Burgess hanno la possibilità di lavorare "normalmente" e rischiare un lancio in sordina della nuova moto di casa Ducati? La decisione è stata presa, si passa al telaio doppio trave in alluminio, almeno su questo c'è la possibilità che la coppia più vincente del motomondiale possa tornare ad essere vincente, mantenere l'attuale configurazione, senza un pilota in grado di sfruttarla è un'inutile spreco di risorse. Risulta inutile anche costruire un telaio in carbonio, sia esso un doppio trave che un deltabox, almeno all'inizio è meglio lavorare con materiali la cui risposta è conosciuta, poi, in futuro, si potrà rispolverare il carbonio. Grandissimo Vale Grandissimo Hayden ------------Grandissima Ducati------------
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Iscritto: 26/11/2010
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Originariamente inviato da Federico.DevotoNo, non sono banalità. Ma partono dall'assunto che il telaio debba avere un grado di flessibilità non trascurabile perchè la moto possa piegare di più. E lì sta il punto. Non c'è alcuna ragione perchè le cose stiano così, se non nelle ipotesi dei tecnici televisivi e di qualche pilota che forse si dovrebbe limitare a descrivere cosa non va piuttosto che dettare come risolverlo. Trent'anni di evoluzione dimostrano che le prestazioni son sempre aumentate insieme alla rigidità del telaio e all'affinamento delle sospensioni. Altre volte, nella storia, ci son stati tentennamenti tecnici. E già altre volte si era supposto che il telaio dovesse avere un certo grado di flessibilità per poter curvare meglio. Ma è stato poi smentito da qualcun altro che l'anno successivo, con un telaio più rigido e sospensioni perfezionate, ha dimostrato che il limite erano appunto le sospensioni. Cosa che si sta puntualmente ripetendo adesso. Anzi, qui è peggio: per la prima volta si accusa un telaio di essere troppo rigido senza che si siano manifestati problemi in tal senso. La Ducati non va in chattering, non va in shimmy, non ha difficoltà in piega: è soltanto pesante da curvare e ha poco grip. Qualcuno mi spiega cosa ha a che vedere il telaio? Quelli lamentati son tutti sintomi di un baricentro basso, e il non averlo capito ha portato a provvedimenti risolutivi che si son rivelati più dannosi che utili. Vedi, prima di tutti, i volani appesantiti. E oggi si vuole perseverare nell'errore ammorbidendo il telaio. Bisogna essere onesti: in queste prime realizzazioni meno rigide abbiamo avuto variazioni nei tempi? La risposta purtroppo è sì, ma in peggio. Perchè non è quello il problema. E francamente non so chi sia stato il primo a mettere in giro sta leggenda metropolitana che il telaio più flessibile è un vantaggio. Tecnici da bar, appunto. Ultima cosa: la Ducati finisce per terra quando supera la spalla del pneumatico: e lo fa in anticipo su tutti gli altri perchè le tocca piegare di più. Stoner aveva imparato ad uscire dalla moto in piega per limitare quel difetto e tenere la moto più dritta a parità di velocità. Ma ancora una volta il telaio non ha nessuna responsabilità. Anzi, come dice Preziosi, meno male che la rigidità ci ha consentito qualche vittoria. Perchè le maggiori pieghe cui è costretta la Ducati non hanno mai messo in crisi le sospensioni o generato chattering. Grazie al telaio. Questo è ciò che sostengo. E tra qualche giorno scriverò qualcosina sul layout di una ipotetica motoGP secondo questa tesi. Il post al quale hai risposto (grazie per i dettagli tra l'altro), cercava di dare una spiegazione aggiuntiva (non unica) al perchè la Ducati è più competitiva sul bagnato e la maggiore rigidità del telaio Ducati, è una cosa migliorativa e non peggiorativa. Una risposta più particolareggiata sul baricentro e spostamento dei pesi, l'ho data nel post sucessivo. Nella pratica, la Ducati è una moto che solo con Stoner e solo con un certo tipo di accorgimenti alla guida ha dato risultati. Anche se nella concezione teorica, la strada è effettivamente quella di irrigidire il telaio, nella pratica, la soluzione adottata (motore portante) provoca ulteriori scompensi. Alla chiusura dell'ultimo post, non ho assolutamente negato che un talaio più rigido sia una soluzione concreta, ma è il sistema che è stato adottato ad essere (secondo me) sbagliato. Vorrei puntualizzare un'altra cosa, che esula dall'argomento principale. Io non sono un ingegnere, ho qualche infarinatura di Fisica e non è mia pretesa volere competere su argomentazioni puramente tecniche, con chi questi argomenti li "mastica" molto meglio di me, però voglio dire che, le mie concezioni in materia, non nascono puramente dal "sentito dire" da qualche tecnico televisivo o da qualche pilota che....ecc., nascono da una ricerca dove certamente compaiono anche quelle voci da te citate, ma alle quali cerco di legare le mie basi e, sopratutto, cerco di ampliare il mio punto di vista, leggendo e ascoltando molto. Sentirsi dire certe cose, capirai che non fa piacere, sopratutto conoscendo il lavoro che c'è stato dietro per mantenermi informato e aggiornato. Il mio punto di vista (mio appunto, se no avrei tranquillamente riportato che Tizio dice oppure Caio sostiene), può essere condiviso o meno, ma resta sempre il mio personale punto di vista. Non voglio passare per persona permalosa, sia chiaro, ma non mi piace neppure passare per chi "beve" alla fonte di altre persone, senza avere nulla di personale, copiando tesi e ipotesi. Con questo, spero che Tu non ti senta offeso da quanto scritto qui sopra e spero di potere continuare a disquisire tranquillamente dei più svariati argomenti. Grandissimo Vale Grandissimo Hayden ------------Grandissima Ducati------------
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Iscritto: 21/09/2011
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Caro ssche, lungi da me l'ipotesi di offendere qualcuno. Nel caso l'avessi sia pur involontariamente fatto, ti chiedo scusa. E stai pur certo che, per quanto riguarda me, qualsiasi ragionamento opposto al mio non può offendermi. Non sono mai questioni personali. Anzi, trovo parecchio stimolante il confronto schietto e sanguigno, e se trovassimo il modo di piazzare tra noi due un tavolino con qualche bella birra son certo che sarebbe ancor più piacevole. Che poi il tavolino, oltre a reggere i boccali, sarebbe perfetto per la risma di carta su cui schizzare schemi e ipotesi in discussione. Io su questo forum scrivo quanto mi ha insegnato l'esperienza di anni e anni, cercando riscontri e confronti. Quando le cose minacciano di diventare troppo lunghe per un forum mi sposto su un blog dedicato proprio alla trattazione dettagliata di queste cose e del quale ho già dato il link. E ripeto ancora una volta, chi ha idee nel merito, dubbi o contributi che siano, è sempre il benvenuto. Nè penso che ognuno non sappia ragionare con la propria testa o che si esprima solo per concetti mutuati senza criterio da terzi. Anzi, se ho aperto molte discussioni sull'argomento è proprio perchè mi aspetto che siano in tanti ad avere l'onestà intellettuale per poter ragionare senza alcun preconcetto ma esclusivamente in base a percorsi logici suffragati dalle opportune competenze fisiche e meccaniche. E ti ringrazio fin da ora per qualunque contributo tu voglia fornire sia nelle analisi che nelle proposte.
PS: ...e levalo, quel Tu maiuscolo dalla tua ultima frase. Non è assolutamente il caso, non pensi? ;-)
Non mi interessa aver ragione a tutti i costi, ma ragionare a tutti i costi
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Iscritto: 16/05/2008 Locazione: Milano
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bravi un bel confronto schietto con idee diverse ma con rispetto reciproco grazie per il vostro contributo mi è rimasto del gas nel sangue e non so come smaltirlo... e adesso mi sta tornando la scimmia
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Iscritto: 06/07/2011
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non vorrei sembrarvi ovvio.... ma nelle paginate che mi sono letto emerge una questione che reputo un po' il sunto della discussione: il problema è... e penso lo sia anche per gli ingegneri... se la flessibilità del telaio rappresenti o meno un bene per la percorrenza in curva... e ipotizzando un telaio rigidissimo.... se le sospensioni possano farsi carico interamente di mitigare le asperità del terreno e tutto quanto c'è di "non previsto" mentre si è in piega. nel caso di un telaio flessibile come giustamente mi ha fatto riflettere federico... mi piacerebbe capire se fisicamente sia possibile costruire un telaio (magari già esiste) dotato di uno smorzamento tale che gli consenta di flettersi in una direzione e poi tornare nella posizione di riposo senza oscillare anche dalla parte opposta. a differenza di quello che pensa federico secondo me è possibile... nel caso di un telaio rigido come dissi ironicamente in un post precendente sarebbe quasi necessario adottare delle sospensioni che siano in grado di flettersi anche sull'asse longitudinale e piegarsi sia a dx che a sx oltre che su e giù... per farsi carico anche dell'ammortizzamento laterale che un telaio rigido non può dare.... questo solo per dire che una sospensione inclinata di 45° che riceve una botta perpendicolare all'asfalto non potrà mai lavorare in modo naturale come lavorerebbe ricevendo una botta in rettilineo... in conclusione... penso che la soluzione migliore sia un telaio perimetrale inquanto rossi e burgess ci lavorano da una carriera... ed è con quello che sono arrivate le glorie per entrambi... se ducati assume il violinista più bravo di tutti i tempi non può fargli suonare il contrabasso.... daccordo che le note sono le stesse..... ma.................................
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Iscritto: 21/09/2011
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Originariamente inviato da sscheQuando il telaio anteriore tende a flettersi per seguire la curva, aiutando la moto a girare... Ecco, è questa la frase che contesto e che lascia intendere che sia cosa risaputa che per seguire meglio la curva il telaio debba flettersi in qualche modo. Il fatto che le moto che curvano meglio abbiano un telaio più flessibile non autorizza nessuno a stabilire un rapporto causa-effetto tra queste due cose, per la semplice ragione che il sillogismo non ha alcuna validità fisica o matematica. Anzi, la fisica afferma il rovescio, e la storia lo dimostra al di là degli episodi e delle incertezze che via via son state affrontate e superate negli anni. C'era perfino chi disse a suo tempo che era fisicamente impossibile superare i 45 gradi. Forse per un fatto estetico, forse per una sorta di apparente buon senso dettato dalla simmetria (che per molte cose in fisica assume la sua importanza, sia chiaro), sta di fatto che non c'era alcuna ragione solida nè meccanica nè matematica che lo escludesse a priori. Ma al comune sentire pareva semplicemente logico e naturale. Oggi ci ridiamo: ma cerchiamo di non fare gli stessi errori, eh? Per quanto mi riguarda affermo tranquillamente che più un telaio è rigido, più la moto potrà curvare veloce. Con l'unico limite che un telaio sempre più perfetto evidenzierà in modo sempre maggiore le imperfezioni di tutto il resto, forcella innanzi tutto. E saranno quelli i limiti del futuro, le sospensioni. Esattamente come in passato, ora che ci penso. In altre parole, fermo restando il contorno, il telaio sempre più rigido porterà a miglioramenti sempre più piccoli (ma sempre miglioramenti, sia chiaro) perchè le forcelle così come son concepite mostreranno sempre più chiaramente i propri limiti. Ma tutto questo non spiega la pesantezza della Ducati nel cambiare traiettoria. La prova del nove l'abbiamo fatta a Jerez, col telaio flessibile in alluminio a doppio trave che stava dietro ai tempi della 800 Honda nonostante fosse 1000. Ma anche a Motegi, dove hanno ottenuto un miglioramento per tutto il weekend - fino alla caduta, si capisce - lavorando finalmente sul baricentro per quanto possibile, e cioè ancora poco rispetto a tutti gli altri. Ma già si migliorava. Adesso, in conformità con la storia e la fisica, prova per un momento - anche se la cosa non ti convince, ti chiedo di farlo come pura ipotesi - ad assumere che la flessibilità del telaio non faccia andare le moto più veloci e spingiti col ragionamento alle conclusioni estreme. Prova ad analizzare tutto il resto. Valuta le differenze con le altre moto e vedi se quelle differenze hanno ripercussioni fisicamente dimostrabili sul comportamento della moto. Te lo chiedo perchè io a suo tempo ho fatto esattamente il rovescio: ho provato ad ignorare le differenze indotte dal baricentro e mi son concentrato a calcolare gli effetti, a parità di tutto, di un telaio più flessibile. Sai dove mi son ritrovato? Sulla Ducati del Capirex e di Gibernau, che era pesante come l'attuale nelle variazioni di piega (a parte i volani, lì abbiam solo peggiorato le cose nell'ultimo anno), aveva poco grip, si sollevava poco e galleggiava nulla al retrotreno. Si comportava cioè come quella attuale, con la sola differenza che si dimenava come un'odalisca; e il povero Capirex, che si sbatteva di qua e di là mettendoci una forza sovrumana e guidando non certo in punta di manubri, pareva lì lì per cascare da un momento all'altro. Il telaio era un più flessibile traliccio, e il baricentro era suppergiù come l'attuale: troppo basso. www.telaio.splinder.com
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Iscritto: 21/09/2011
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Originariamente inviato da Ateforp il problema è... e penso lo sia anche per gli ingegneri... se la flessibilità del telaio rappresenti o meno un bene per la percorrenza in curva... e ipotizzando un telaio rigidissimo.... se le sospensioni possano farsi carico interamente di mitigare le asperità del terreno e tutto quanto c'è di "non previsto" mentre si è in piega. A questo ho risposto qui sopra, Capirex più che ad un Gran Premio pareva partecipare a un rodeo... Originariamente inviato da Ateforpin conclusione... penso che la soluzione migliore sia un telaio perimetrale inquanto rossi e burgess ci lavorano da una carriera... ed è con quello che sono arrivate le glorie per entrambi...
se ducati assume il violinista più bravo di tutti i tempi non può fargli suonare il contrabasso.... daccordo che le note sono le stesse..... ma................................. Il telaio perimetrale risolverà qualcosa ma solo perchè permetterà un diverso layout dell'intera moto, con pesi e centraggi differenti. E su una moto ben bilanciata torneranno ad essere apprezzabili anche le regolazioni di fino di Rossi e Burgess. Per il momento è inutile parlare di pagliuzze quando c'è di mezzo la trave. Ma otterrebbero gli stessi risultati (perfino migliori, e Silverstone lo dimostra) anche col motore portante se i centraggi fossero corretti. Il guaio sarà che magari con diverso telaio, e diversi centraggi, ogni risultato positivo verrà attribuito al telaio piuttosto che al centraggio, convincendo se stessi e gli altri di aver capito il problema. E non è un bene per il futuro, lo scrivevo già il 24 settembre. Poi l'ultima tua frase è un capolavoro, ti dò ragione in pieno: ma ci son colpe da entrambe le parti. Valentino, quando pensa di dettare soluzioni a problemi di cui non ha capito l'origine "ma siccome gli altri son così, allora è quello di sicuro", e la Ducati quando paga un pilota e crede di aver assunto un deus ex machina che per divinazione sappia individuare e risolvere senza neppure calcolarle le magagne di un progetto nato dalla semplice vestizione di un motore sviluppato senza tenere conto delle esigenze ciclistiche . Occorre una riflessione, non un divorzio. Perchè lì dentro, cantonate a parte chè quelle posson capitare a chiunque, sono i migliori del mondo. Devono solo recuperare lucidità e riprendersi dal caos diagnostico. Ci arriveranno, e vinceremo di nuovo il mondiale con Rossi.
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Iscritto: 09/03/2009 Locazione: Potenza
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solo stoner sa guidare la ducati 800, ma la ducati non è stata capace di riconoscerlo ed ammettere i suoi limiti. una volta vinto il mondiale 2007 pensava di aver fatto la moto migliore del mondo, ma la guidabilità era e rimane una pecca immane. spero solo che con la 1000 cambino le cose, ricordando i risultati di capirossi, mi vien da sperare per valentino e per i tifosi.
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Iscritto: 06/07/2011
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che io ricordi....a detta di tutti (capirossi compreso) il problema della sua moto era l'erogazione brutale del motore che faceva sgondolare la moto in fase di apertura di gas e non tanto l'armonia della ciclistica... più che pensare a capirossi.... pensiamo alle yamaha e alle honda ufficiali recenti.... che in curva sono dei...."rasoi"! e penso seriamente che non sia solo una questione di baricentro più alto... anche io penso che l'elasticità del telaio non serva a far curvare la moto.... ma semplicemente a renderla + armoniosa e a far si che i pneumatici copino meglio l'asfalto Quote:Con l'unico limite che un telaio sempre più perfetto evidenzierà in modo sempre maggiore le imperfezioni di tutto il resto, forcella innanzi tutto. E saranno quelli i limiti del futuro, le sospensioni. Esattamente come in passato, ora che ci penso. In altre parole, fermo restando il contorno, il telaio sempre più rigido porterà a miglioramenti sempre più piccoli (ma sempre miglioramenti, sia chiaro) perchè le forcelle così come son concepite mostreranno sempre più chiaramente i propri limiti è proprio per questo motivo che ho rifatto l'esempio delle "sospensioni magiche".... fino a quando non si troverà il modo di far si che un ammortizzatore si fletta in modo naturale tanto in rettilineo come in pieghe estreme... un telaio radicalmente rigido difficilmente darà vantaggi, almeno a parer mio... sarebbe comodo come in F1 partire dal presupposto che il telaio si flette 0 in modo da regolare tutto solo toccando le sospensioni... tutto sarebbe molto più prevedibile..... ma come avevo già disquisito con federico.... le ruote delle monoposto caschi il mondo subiscono sempre "bump" dal basso verso l'alto...quelle delle moto invece... non sbaglio se dico che passano più tempo a lavorare inclinate rispetto al tempo che passano a lavorare perpendicolari...
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Iscritto: 21/09/2011
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Originariamente inviato da Ateforpche io ricordi....a detta di tutti (capirossi compreso) il problema della sua moto era l'erogazione brutale del motore che faceva sgondolare la moto in fase di apertura di gas e non tanto l'armonia della ciclistica... più che pensare a capirossi.... pensiamo alle yamaha e alle honda ufficiali recenti.... che in curva sono dei...."rasoi"! e penso seriamente che non sia solo una questione di baricentro più alto... A questo punto mi preoccupo, evidentemente non ho saputo spiegarmi. Pensavo si capisse dal mio blog, probabilmente mi sbaglio. Ci provo: già dai tempi di Capirossi esisteva un problema, e il fatto che si ripresenti anno dopo anno significa che ancora non se lo sono saputi spiegare. La moto del Capirex aveva il baricentro troppo basso, come tutte le successive Ducati costruite attorno ad un motore sempre troppo ingombrante. Questo problema non è ancora stato risolto, e visto che son passati gli anni penso che il motivo è che ancora non l'abbia capito nessuno. Immaginiamo di aver realizzato una moto col baricentro troppo basso e col telaio in acciaio e vediamo sulla carta, in base alle leggi della fisica (meccanica classica) cosa mi devo aspettare: e se poi quanto io mi aspetto è in toto coerente con quanto accade davvero, bè, permettimi di dire che con ogni probabilità ci abbiamo azzeccato. Soprattutto in assenza di altrettanto motivate spiegazioni (e mi pare proprio il caso della Ducati, sennò avrebbero già risolto fin da allora). Dunque: la moto avrà poco grip, e avrà difficoltà a scaricare la potenza in terra. E questo farebbe apparire il motore troppo brusco e poco gestibile. Andiamo avanti: col telaio in acciaio, in presenza di scarso grip, quando all'uscita delle curve la ruota posteriore perdesse aderenza per riprenderla subito dopo, genererebbe in quel momento una fortissima torsione del telaio che comincerebbe ad oscillare (col motore portante questo non capiterebbe più, e la cosa finirebbe con l'intervento dell'antispin oppure con una scivolata di posteriore. O ancora, se il pilota è bravo, alleggerisce un filo e sta in piedi, ma accelera meno. E infine, se il pilota è Stoner, usa il freno posteriore per limitare il pattinamento). Con il telaio in acciaio però il fenomeno ne innescherebbe un altro: nell'attimo in cui la ruota smettesse di slittare, il telaio torcerebbe, restituendocelo un istante dopo come una molla e la ruota riprenderebbe a slittare, quindi l'oscillazione riprenderebbe in senso inverso ripassando per successive perdite di aderenza "a singhiozzo" sincronizzate con l'oscillazione del telaio che le genera. Il sistema diventerebbe risonante e le oscillazioni tenderebbero ad amplificarsi finchè non cambia qualcosa: nel nostro caso, è il pilota che dovrebbe intervenire per controllare lo sgondolamento, o alleggerendo il gas e riducendo gli slittamenti e le conseguenti torsioni dovute ai ritorni di aderenza, oppure armandosi di coraggio come l'ottimo Capirossi e tentando di controllarla con le ginocchia, raddrizzando la moto per quanto possibile e stringendo le ginocchia per cambiare inconsapevolmente la frequenza di risonanza del sistema. Senza chiudere il gas. Riassumendo: mi aspetterei una moto lenta nelle variazioni di piega, che finisce la spalla delle gomme prima degli altri, con l'avantreno che tenta di chiudersi in frenata, con poco grip, con grosse difficoltà di mettere tutti i cavalli per terra e con una grave tendenza allo sgondolamento fuori dalle curve. Se questa ti sembra la descrizione precisa della Ducati di Capirossi, puoi trarne già le indicazioni. Il fatto che anche a suo tempo ci si sia lamentati per l'impossibilità di scaricare potenza ma si sia successivamente intervenuto sull'erogazione del motore mi fa capire due cose: che Capirex non è un ingegnere (ma nessuno gliel'ha mai preteso, era fin troppo quanto faceva senza neppure lamentarsi) e che in Ducati, pur disponendo degli stessi dati, hanno cannato nel valutarli e non hanno compreso il motivo. Non sono neppure andati a cercare eventuali diversi motivi che il pilota magari avvertisse come "ruvidità del motore". Da sempre, non da ieri. E pure questo è evidente da molti anni, proprio come ho già scritto. Dovrei forse stare zitto per non sembrare presuntuoso? Non serve a niente tacere: la fisica se ne frega di ciò che pensiamo tutti, e va per la sua strada con le sue leggi. La cosa peggiore che potremmo fare è sentici punti sul vivo e ignorare per partito preso quello che non ci era venuto in mente prima. Ripeto, la fisica se ne frega di offendere me o te. La fisica è così e basta, piaccia o non piaccia. Non vogliamo accettarla? Affari nostri, lei non cambierà solo per farci un favore. E chi si offende, non progredisce. Continuiamo l'analisi: se io lascio tutto uguale ma faccio un telaio rigido, cosa mi dovrei aspettare? Sempre una moto lenta nelle esse, che deve piegare troppo, con poco grip, che chiude di sterzo, che scarica male i cavalli, ma almeno non torce e quindi non sgondola più. Ti ricorda nulla? Continuiamo ancora: visto che il pilota - anzi, il Pilota - continua a confermarmi che scarica male (e cosa dovrebbe dire, mica è ingegnere...spetta agli ingegneri capire i motivi), appesantisco i volani. Cosa mi aspetto? Una moto che chiude di sterzo, sempre con grip basso ma camuffato dai volani, difficile da impennare e da far galleggiare come sempre; una moto che non sgondola per via della rigidità ma che, rispetto a quella precedente, è ancora più lenta nelle esse per via dei volani che aggravano il problema. Ma sotto l'acqua, per via dei volani, è un po' più gestibile delle altre. Anche questa moto ti ricorda qualcosa? Adesso proviamo a metterci un telaio più flessibile in alluminio. Cosa ci aspettiamo? Ecco, qui prova a dirlo tu. Io da qualche parte l'ho già scritto ;-). E già che ci siamo, da ultimo, proviamo durante le prove, chessò, di Motegi, a lavorare sui pesi fermo restando il telaio della gara precedente, magari rivedendo le quote del telaietto anteriore, sollevando la sospensione posteriore, avanzando la ruota nel forcellone e riposizionando più in basso le pedane. Più o meno come avevo scritto proprio in questo forum il 28 settembre. Probabilmente migliorerei la trazione e il grip anteriore, e il pilota non sarebbe costretto a piegare troppo la moto. Certo, se le cose andassero così avrei anche il modo di accorgermene. Perchè in questa ipotesi al pilota striscerebbe un po' lo stivale in piega. O è capitato per davvero? E che data era? Dal 30 settembre al 2 ottobre. Eppure dopo Aragon Rossi dichiarava sconsolato che le novità non funzionavano e che nessuno ci capiva nulla. Per la cronaca: pochi giorni dopo Aragon ho aperto il mio blog pubblico e l'ho indicizzato su google con un titolo fattapposta perchè non riuscivo più a stare zitto. Ho avuto oltre 500 ingressi nella prima settimana. E dopo un'altra settimana c'era Motegi, e si è lavorato per la prima volta con successo sui pesi. Un puro caso, penso, ma che almeno dimostra che non ho copiato da nessuno le mie idee e che quindi son frutto di ragionamento personale piuttosto che di rivisitazione di concetti altrui. Ma quando ho visto quello stivale che strisciava ho avuto la conferma che stavano lavorando nella direzione giusta. Ecco perchè sono convinto che vinceremo in tempi relativamente rapidi. Non è importante la paternità dell'intuizione, l'importante è risolvere. E ho voluto dare il mio contributo, visto che per anni ho lavorato sia ai progetti che ai settaggi di moto da corsa in diverse categorie. Bada, tutto quanto scritto sopra sulle diverse versioni della Ducati, da Capirossi a Motegi, è dimostrabile matematicamente e fisicamente, con rapporti causa-effetto funzionali e calcolabili. Le altre ipotesi che ho sentito circolare negli anni invece non son state mai suffragate da correlazioni certe e matematicamente calcolabili. E il prevedibile risultato è appunto quello di non saper più che pesci pigliare, perchè procedere "a sentimento" senza basi oggettive e partendo da convinzioni opinabili non consente di tracciare alcun reale sviluppo tecnico. Non si può procedere a suon di "botte di qlo" e poi lamentarsi di non riuscirci. Visionario? Presuntuoso? Non saprei, e detto tra noi, me ne frega poco dei giudizi etici. Mi sono sempre basato unicamente sulla razionalità, sull'esperienza e sulla fisica. A costo di andare controcorrente nel mare magnum delle generali "tendenze tecniche" quando non le vedo adeguatamente e scientificamente giustificate. Non penso sia presunzione ma coraggio delle proprie idee, anche quando molti saccenti "introdotti nel settore" si scandalizzano che qualcuno a loro sconosciuto si permetta di pensarla diversamente. Non li sto mica giudicando, eh. Sto solo suggerendo con onestà intellettuale e coraggio di mettermi in discussione, e infatti mi firmo con nome e cognome. Se poi si senton toccati, bè, il problema sarebbe più loro che mio. Io ormai da qualche anno faccio un altro lavoro. Scusate lo sfogo, mi son fatto prendere la mano. Anzi, la manetta
Non mi interessa aver ragione a tutti i costi, ma ragionare a tutti i costi
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Iscritto: 20/07/2010 Locazione: Vicenza Provincia
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Mi manca l'ultima risp di federico, e poi ho letto tutto... cmq Federico, mi hai quasi convinto, l'unica cosa che mi chiedo è: com'è possibile che un ingegner come preziosi, soprannominato il genio, che ha inventato una soluzione così innovativa (anche se ci avevano già provato) nel provarle tutte, prima di abbandonare il suo progetto, non abbia ancora capito che la soluzione sta nel baricentro? Se fosse vero avrebbe dell'incredibile. NO?
Tributo ad un grande campione http://www.youtube.com/watch?v=ZUUn9cmrLuA
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Iscritto: 21/09/2011
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Originariamente inviato da ermes_85Mi manca l'ultima risp di federico, e poi ho letto tutto... cmq Federico, mi hai quasi convinto, l'unica cosa che mi chiedo è: com'è possibile che un ingegner come preziosi, soprannominato il genio, che ha inventato una soluzione così innovativa (anche se ci avevano già provato) nel provarle tutte, prima di abbandonare il suo progetto, non abbia ancora capito che la soluzione sta nel baricentro? Se fosse vero avrebbe dell'incredibile. NO? Purtroppo non sempre le idee migliori vengono per prime. Ma soprattutto, finchè il telaio era in acciaio e torceva come un fusillo, il primo problema da risolvere era quello. E infatti lì hanno lavorato con eccellenti risultati, nessuno al mondo ha una stabilità, un'assenza di chatering e un'assenza di sgondolamenti come la Ducati. Resta da risolvere l'altro problema, quello che da sempre affligge la moto ma che inizialmente non è stato rilevato nè giudicato degno di attenzione. In verità si vedeva già, e questo speravo poi portasse alle naturali conclusioni. Purtroppo non è andata così, ma si può sempre rimediare. Solo che per correggere il tiro occorre rivedere tutto il layout della moto, senza paura di rimettere in gioco concetti (di layout, dico) consolidati. Ma poi, diciamoci la verità: con un motore come quello, mi pare lo scrivesse pure Wormbike, è difficile sollevarlo radicalmente. Possiamo solo, ma anche questo l'ho già scritto, limitare i danni con qualche accorgimento. Ah, giusto per togliere qualche dubbio residuo a diversi appassionati: sto attrezzandomi per scrivere qualcosa (se interessa, eh?) a proposito di sospensioni inclinate e sul falso mito del "bump" dei piloti americani. Che secondo me dovrebbero continuare a fare i piloti e basta.
Non mi interessa aver ragione a tutti i costi, ma ragionare a tutti i costi
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Iscritto: 20/07/2010 Locazione: Vicenza Provincia
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Federico, la nuova panigale che tu sappia, è esente da sto problema?
Tributo ad un grande campione http://www.youtube.com/watch?v=ZUUn9cmrLuA
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Iscritto: 21/09/2011
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Originariamente inviato da ermes_85Federico, la nuova panigale che tu sappia, è esente da sto problema? Non l'ho ancora vista, ma il giudizio lo potremo dare con cognizione di causa quando potremo vederla in pista e valutarne il comportamento dinamico. Sicuramente possiamo già affermare che il telaio è bello rigido e difficilmente sgondolerà. Teniamo però presente che nè la Panigale nè le concorrenti pesano 150 kg, quindi i ragionamenti sul baricentro sono un po' differenti. Non nella teoria, sia chiaro, ma il compromesso di una derivata di serie è necessariamente ispirato a ragioni differenti. Vogliamo entrare anche in questo discorso?
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Iscritto: 06/07/2011
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Originariamente inviato da Federico.DevotoScusate lo sfogo, mi son fatto prendere la mano. Anzi, la manetta ma che sfogo! è bello poter leggere i punti di vista di persone più qualificate di me perchè mia arricchiscono... sia nel caso la pensi come loro e sia che la veda in modo diverso ho capito quello che hai scritto federico... lo avevi già scritto e lo avevo già capito non penso assolutamente che tu sia presuntuoso anzi... molto diasponibile direi... purtroppo le mie convinzioni derivano da ragionamenti fisici molto più elementari dei tuoi, da commenti, interviste e quant'altro... il problema è che se tu confuti ciò che dice o fa un ingegnere yamaha o honda... per risponderti ci vorrebbe un "addetto ai lavori" come eri tu.... dovrebbe postare un ingegnere che progetta telai perimetrali per spiegarti... magari ragionerebbe con te alla pari e ti spiegherebbe perchè ducati è l'unica a utilizzare il motore portante... e l'unica resterà....(è un esempio) scrissi altrove che le VERE innovazioni restano esclusive soltanto per il tempo necessario che serve agli altri per copiarle... e se motore portante e estrema rigidità sono tutt'oggi un' esclusiva ducati è quantomeno plausibile pensare che yamaha suzuki kawasaki honda aprilia ecc...in uno stanzino in gran segreto si siano chieste se queste peculiarità possano rappresentare un reale vantaggio a favore di ducati contro le loro moto......... e alla fine di raginamenti e test...... si siano dati la risposta... NO! su parecchie cose siamo daccordo tutti.... poi il futuro farà luce su chi aveva più ragione e chi meno....
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Iscritto: 21/09/2011
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Ok, sono calmo Volevo solo dire che la moto del Capirex non aveva un motore troppo brusco. Figuriamoci se a quei livelli si metton paura per qualche cavallino più scalpitante degli altri. Nonono, i cavalli non sono mai troppi, è che poi li devi mettere a terra. E la vecchia Ducati non ci riusciva per una combinazione di baricentro basso e telaio flessibile. Ora abbiamo solo il baricentro basso e non sgondola più, è già un passo avanti. Mo' però non facciamo come i gamberi, eh... Originariamente inviato da Ateforp dovrebbe postare un ingegnere che progetta telai perimetrali per spiegarti... magari ragionerebbe con te alla pari e ti spiegherebbe perchè ducati è l'unica a utilizzare il motore portante ...ehm... telai ne ho modificati parecchi, ma gli unici due che ho progettato interamente da foglio bianco erano proprio perimetrali. Son parecchio più semplici da calcolare e da realizzare, e son sempre abbastanza rigidi e performanti al primo colpo Credimi, Preziosi è un genio: il motore portante non è altro che l'esasperazione tecnica del concetto di telaio perimetrale*, e in quello è avanti anni luce rispetto a tutti. Appena la moto sarà più equilibrata sarà chiaro anche ai giapponesi e allora vedremo i primi cloni al sushi. Per domani mattina invece, moto che vince non si cambia, al massimo si sviluppa (ma qualche volta si torna indietro, vero Yamaha? hahahaha ) * il deltabox invece è l'esasperazione tecnica del traliccio classico. Immagina lo sforzo progettuale di passare dal traliccio al motore portante: nessuno al posto di Preziosi avrebbe osato tanto. Cerchiamo piuttosto di non sprecare il vantaggio acquisito e lasciamo perdere le scemenze che scimmiottano il deltabox...
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Iscritto: 21/09/2011
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Originariamente inviato da Federico.Devoto sto attrezzandomi per scrivere qualcosa (se interessa, eh?) a proposito di sospensioni inclinate e sul falso mito del "bump" dei piloti americani. Che secondo me dovrebbero continuare a fare i piloti e basta. Non interessa? ...perchè, sapete, ci va un certo impegno. E non occorre che lo spieghi a un progettista, lui lo sa già. Quindi nel mio blog ce lo scriverei solo a richiesta
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