Il
Rally di Sardegna, quarta prova del
Campionato Italiano Rally, è stata un'esperienza estrema per tutti gli equipaggi in gara. Un appuntamento atteso e temuto, perché le prove speciali si corrono quasi completamente su terra, ed anche perché questa edizione si correva in contemporanea e sullo stesso tracciato del
Rally Italia Sardegna WRC, sesta tappa del Campionato Mondiale.
La concomitanza, in effetti, ha condizionato pesantemente lo svolgimento della gara del CIR.
Le prove speciali, fin dalla prima giornata, presentavano condizioni estreme a causa del terreno, di per se gia molto smosso e con terribili canali acnhe fuori traiettoria, che risultava ulteriormente “arato” dal passaggio delle WRC e del gran numero di vetture iscritte alla gara mondiale. Di conseguenza, uno dei protagonisti assoluti della gara è stata la polvere. Una nebbia compatta, a volte impenetrabile, che ha reso i passaggi nelle speciali un vero terno al lotto.
In questa descrizione da girone infernale, ha prevalso la l'esperienza e la tattica dei “senatori”, ed in particolar modo del vincitore.
Giandomenico Basso e
Lorenzo Granai hanno costruito la loro gara alternando passaggi in difesa con attacchi decisi, mettendo sul campo tutto il talento e le grandi capacità di controllo sullo sterrato, e sfruttando al meglio l'equilibrio e la potenza della
Ford Fiesta R5, che gara dopo gara sta cancellando i pregiudizi sull'efficacia dell'alimentazione a
GPL. Il duello contro il capo classifica
Scandola si è deciso nell'ultima, lunghissima speciale conclusa con una decina di km d'anticipo, con il pilota della
Skoda S2000 che ha perso tutto il vantaggio accumulato nelle tappe precedenti a causa di una foratura, e della rottura del differenziale. Fin lì, il pilota veronese aveva condotto le danze, aumentando costantemente il suo vantaggio sugli inseguitori. Sul podio arriva anche
Andreucci, con una gara molto problematica ma anche priva di guizzi.
Le difficoltà impreviste, le PS annullate o accorciate e le lunghe attese causate dai ritardi di chiusura dei passaggi della gara del mondiale hanno sicuramente influito sulla tenuta nervosa degli equipaggi del CIR, ma definire questo Rally di Sardegna come una gara ad eliminazione è un morbido eufemismo. Tra i protagonisti,
Campedelli abbandona esce di strada quando il traguardo era praticamente a vista. Nella prima speciale del venerdì, una terribile carambola, fortunatamente senza alcun danno all'equipaggio, mette fuori dai giochi
Perego. Infine,
Nucita.
Il pilota siciliano partiva con molta circospezione, ben cosciente delle difficoltà e dei pericoli da affrontare in una gara su terra su di un percorso molto selettivo, ma i problemi incontrati sono stati sicuramente superiori alle attese. Dopo un buon esordio nella speciale-spettacolo del giovedì, con un quarto posto sul passo dei “soliti” avversari, fin dalle prime PS la sorte non gli ha dato tregua.
Arriva al traguardo della prima speciale senza una gomma, e conseguentemente in ultima posizione, nella seconda fa il sesto tempo praticamente senza l'apporto del coequipier
Princiotto, rimasto afono per un guasto all'intefono. Arriva poi la mazzata decisiva nella terza speciale, che a detta di quasi tutti i protagonisti è stata corsa in condizioni proibitive, con un urto che ha causato la rottura della ruota posteriore sinistra ed il momentaneo ritiro. A quel punto, però, vista la cancellazione dell'ultima speciale della prima tappa, L'equipaggio siciliano ha scelto di ripartire il giorno dopo per affrontare l'ultima speciale, confidando sul fatto che, portandola al termine, avrebbero percorso più del 70% della distanza di gara, pur gravati dalla penalità per non aver concluso una PS. La scommessa è stata vinta, ma non senza guai, visto che la
Peugeot 207 dell'equipaggio siciliano è arrivata alla fine della gara con una bucatura ed un semiasse rotto. Il bicchiere mezzo pieno contiene i cinque punti per il sesto posto della classifica CIR (dodicesimi nell'assoluta), che li confermano al quarto posto della classifica generale, a sette punti da Paolo Andreucci e Anna Andreussi.
La gara delle WRC, conclusasi domenica dopo la disputa della terza tappa, ha decretato il successo dell'equipaggio campione del mondo
Sebastien Ogier su
Volkswagen Polo, che aumenta il suo distacco dal compagno di squadra
Latwala, giunto terzo alle spalle di
Mats Ostberg su
Citroen DS3.
La prossima gara del CIR si disputerà “all'estero”, sull'asfalto del
San Marino Rally.
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