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E anche quest'anno è morto un pilota alla Dakar Opzioni · Visualizza
Il Moderatore
Inviato: martedì 6 gennaio 2015 23:16:23



Iscritto: 16/05/2008
Locazione: Milano
follia

R.I.P.

mi è rimasto del gas nel sangue e non so come smaltirlo... e adesso mi sta tornando la scimmia
OCRAMGT1000
Inviato: martedì 6 gennaio 2015 23:37:37



Iscritto: 30/05/2014
Locazione: Salento
Dakar, muore pilota polacco Hernik. Aveva 39 anni ed era alla sua prima edizione nella competizione.

ROMA - Lutto nella Dakar 2015. Nella terza giornata della competizione motoristica ha perso la vita Michal Hernik, pilota polacco che gareggiava nelle categoria moto. Hernik, 39 anni, era alla sua prima partecipazione alla Dakar. Correva con una Ktm con il pettorele 82. Non si conoscono ancora le cause certe del decesso.

R.I.P.

... il Motociclista è un'artista di strada ... (ocramgt1000)
anonym_4124176
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015 03:53:34



Iscritto: 10/02/2011
Locazione: affari miei
E' una gara che ogni anno lascia il suo tributo di sangue. Sebbene su piste "addomesticate" e non più "selvagge". Ci sarebbe da pensarci bene e tanto su. Cosa è andato storto? perchè? Ma come un noto ayrton ogni volta che saliva su un auto sapeva a cosa andava incontro anche qui nel momento che accendi sai che effettivamente non hai la certezza matematica che tutto andrà comunque e sempre bene

per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.

Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.

Usate voi questa roba se volete spendere il triplo

Il Moderatore
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015 05:02:02



Iscritto: 16/05/2008
Locazione: Milano
forse le piste sono più addomesticate ma le velocità e il ritmo aumentano sempre più

ascoltando le interviste a fine tappa tutti i piloti dicono che tirano allo spasimo, fra sabbia, rocce, ecc...

in una gara di enduro o di rally che ho fatto per 35 anni ci sono le prove speciali dove vai al massimo e poi i trasferimenti dove, anche se devi tirare, non sei mai esasperato

nei motorally per esempio ci sono un totale di 1h di p.s. e 6 o 7 di trasferimenti e soste

qui invece la proporzione è diversa, con p.s. da 3 o 4 ore di seguito; ora, guidare a cannone per ore di fila è uno sforzo mentale, oltre che fisico, incredibile e basta un attimo di deconcentrazione per sbagliare

infatti purtroppo sono scomparsi anche grandi ed esperti piloti, come Meoni, e non solo rookie

significa che il rischio è davvero altissimo

eppure è un fascino che attira tutti anche perché i media ne parlano sempre di più; e, che ci piaccia o no, la disgrazia fa notizia, rende la gara unica, epica, e porta sponsor e visibilità

purtroppo è così

mi è rimasto del gas nel sangue e non so come smaltirlo... e adesso mi sta tornando la scimmia
anonym_4124176
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015 07:11:25



Iscritto: 10/02/2011
Locazione: affari miei
Sul fatto che i ritmi siano aumentati lo ho visto ....dalle moto....certi motori delicati,vere primedonne meccaniche che nelle vecchie dakar magari non finirebbero una tappa qui sono lo standard. Se non sbaglio molti hanno i 450 mono super spinti che non possono girare più di 50 ore senza disintegrarsi. Come sono lontani i vecchi bicilindrici che si portavano a spasso mezzo quintale di benzina...

E avendo un diverso rapporto potenza/peso delle "vecchie" dakariane si capiscono parecchie cose.

Guidare per 4 ore in una prova speciale? sarò io che sono vecchio ma mi sale la carogna a guidare l'harley per 4 ore andando al mare...la tensione nervosa,lo stress si fanno sentire in piccolo. Deve essere terrificante farsi una di quelle sparate e probabilmente tra acido lattico di scarico dei muscoli,le orecchie rintronate dalla marmitta (per tanto che c'è il casco il rumore si sente inutile negarlo) tutta la muscolatura e le articolazioni in tiro....

FORSE e ripeto forse sarebbe da cercare un qualcos'altro per attirare pubblico e sponsor ma chi sono io per dirlo. E si che da buon cagivaro ho sempre seguito tutte le dakar. Nel campo sportivo spesso si pongono in essere difficoltà terrificanti,a volte ben al di sopra delle caratteristiche dei mezzi e poi ci si giustifica dicendo che è un tracciato "tecnico" ,modo elegante di definire il pericoloso. Ma il pericoloso non vende...

per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.

Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.

Usate voi questa roba se volete spendere il triplo

utenteanonimo01
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015 11:13:37



Iscritto: 28/04/2003
Purtroppo davanti alla morte di qualche pilota torniamo ogni anno a fare il medesimo discorso, a gennaio parlando della Dakar, e a maggio/giugno parlando del TT

Se da una parte concordo con la pericolosità e l'assurdità di certe gare ormai, dall'altra però mi chiedo sempre chi io sia per "vietare" ad un qualunque pilota di partecipare ad una gara, per quanto pericolosa sia.
In una intervista, Guy Martin ha spesso dichiarato che i piloti sono consci che potrebbero tornare al traguardo "in scatola" (è il loro modo di dire), eppure il fascino di quella gara sta proprio nel rischio intrinseco della gara stessa.
Ad uno così non si riuscirà mai vietare di rischiare la vita in sella, che sia la Dakar, il TT o qualunque altra gara in giro per il pianeta.

... non esiste modo migliore per vivere il tempo che ci è concesso ... e se ancora non lo avete capito ... beh, lasciate perdere, non lo capirete mai !
Motociclisti ... strana, meravigliosa gente!
paoktm
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015 12:22:48



Iscritto: 19/10/2012
Locazione: veneto - fvg e a volte altrove
Originariamente inviato da utenteanonimo01
Purtroppo davanti alla morte di qualche pilota torniamo ogni anno a fare il medesimo discorso, a gennaio parlando della Dakar, e a maggio/giugno parlando del TT

Se da una parte concordo con la pericolosità e l'assurdità di certe gare ormai, dall'altra però mi chiedo sempre chi io sia per "vietare" ad un qualunque pilota di partecipare ad una gara, per quanto pericolosa sia.
In una intervista, Guy Martin ha spesso dichiarato che i piloti sono consci che potrebbero tornare al traguardo "in scatola" (è il loro modo di dire), eppure il fascino di quella gara sta proprio nel rischio intrinseco della gara stessa.
Ad uno così non si riuscirà mai vietare di rischiare la vita in sella, che sia la Dakar, il TT o qualunque altra gara in giro per il pianeta.


stesso discorso che fa Messner sull'alpinismo...... e che io condivido.

la grandezza non è mai vana

Molti nemici molto onore - Giulio Cesare
laledrifting
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015 13:42:28



Iscritto: 10/10/2012
Locazione: borgomanero (NO)
Originariamente inviato da utenteanonimo01
Purtroppo davanti alla morte di qualche pilota torniamo ogni anno a fare il medesimo discorso, a gennaio parlando della Dakar, e a maggio/giugno parlando del TT

Se da una parte concordo con la pericolosità e l'assurdità di certe gare ormai, dall'altra però mi chiedo sempre chi io sia per "vietare" ad un qualunque pilota di partecipare ad una gara, per quanto pericolosa sia.
In una intervista, Guy Martin ha spesso dichiarato che i piloti sono consci che potrebbero tornare al traguardo "in scatola" (è il loro modo di dire), eppure il fascino di quella gara sta proprio nel rischio intrinseco della gara stessa.
Ad uno così non si riuscirà mai vietare di rischiare la vita in sella, che sia la Dakar, il TT o qualunque altra gara in giro per il pianeta.


in effetti rischiano la propria vita e non quella degli altri............ma qui si aprirebbe un mondo per quello che sto per dire...............lasciano che i piloti vadano a cercarsi la morte per SOLDI nelle tasche di organizzatori , sponsor ecc. ecc. ecc. (perchè è di questo che si tratta)..........maaaaa......allora perchè non legalizzare l'eutanasia se uno è morente??????????????
non rispondete a questa domanda verrebbe fuori un post da un km..........ma rifletteteci sopra..............

=====la derapata è un apostrofo nero tra le parole gomma e asfalto......e se mi vedi diverso è perchè son di traverso!!!!=====
paoktm
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015 14:34:08



Iscritto: 19/10/2012
Locazione: veneto - fvg e a volte altrove
Originariamente inviato da laledrifting
Originariamente inviato da utenteanonimo01
Purtroppo davanti alla morte di qualche pilota torniamo ogni anno a fare il medesimo discorso, a gennaio parlando della Dakar, e a maggio/giugno parlando del TT

Se da una parte concordo con la pericolosità e l'assurdità di certe gare ormai, dall'altra però mi chiedo sempre chi io sia per "vietare" ad un qualunque pilota di partecipare ad una gara, per quanto pericolosa sia.
In una intervista, Guy Martin ha spesso dichiarato che i piloti sono consci che potrebbero tornare al traguardo "in scatola" (è il loro modo di dire), eppure il fascino di quella gara sta proprio nel rischio intrinseco della gara stessa.
Ad uno così non si riuscirà mai vietare di rischiare la vita in sella, che sia la Dakar, il TT o qualunque altra gara in giro per il pianeta.


in effetti rischiano la propria vita e non quella degli altri............ma qui si aprirebbe un mondo per quello che sto per dire...............lasciano che i piloti vadano a cercarsi la morte per SOLDI nelle tasche di organizzatori , sponsor ecc. ecc. ecc. (perchè è di questo che si tratta)..........maaaaa......allora perchè non legalizzare l'eutanasia se uno è morente??????????????
non rispondete a questa domanda verrebbe fuori un post da un km..........ma rifletteteci sopra..............


ok Lale.... io ritorno all'esempio di Messner... che diceva che non si può togliere il gusto dell'avventura....quindi chi si lancia in certe sfide non lo fa per leggerezza della vita, ma per amore della sfida e dell'avventura.... e sono due cose completamente diverse....

come diceva un mio amico, non si va in montagna per morire... e lo stesso vale per la Dakar.... sono sfide che si affrontano con la speranza di poterle raccontare e magari ripeterle... e non con intento suicida... sono avventure che migliorano la nostra vita... secondo me è umanamente sbagliato volere il rischio zero in tutte le cose della vita e soprattutto in certe competizioni...

ricordo Ambrogio Fogar e il suo Jonathan dimensione avventura....

poi secondo me è più pericolosa una vita sedentaria con rischi di infarto che aumentano dopo i 40 anni.....

P.S: tralascio il discorso soldi e organizzatori... sul quale mi trovi concorde...



la grandezza non è mai vana

Molti nemici molto onore - Giulio Cesare
utenteanonimo01
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015 15:23:00



Iscritto: 28/04/2003
Credo che il titolo di questo libro dica tutto.
... e la Dakar non credo sia molto diversa.






(sul discorso sponsor e speculazioni non mi esprimo, concordo con quanto già detto)


Ma vi faccio un esempio molto più umano e terra terra ... io vado a girare al Ring almeno una volta all'anno, non ci sono sponsor, non ci sono speculazioni, io pago per entrare a girare e competere con i miei limiti (bassi per la verità), con le mie paure, e giro in un luogo che ogni anno miete vittime proprio tra i motociclisti.
Chi me lo fa fare?
Il titolo del libro dice tutto ... appunto.


... non esiste modo migliore per vivere il tempo che ci è concesso ... e se ancora non lo avete capito ... beh, lasciate perdere, non lo capirete mai !
Motociclisti ... strana, meravigliosa gente!
Il Moderatore
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015 18:17:23



Iscritto: 16/05/2008
Locazione: Milano
è vero, soliti discorsi ogni anno
soliti morti
solite frasi
tutto vero

però, se da una parte è vero che tutti sono consci di ciò che può succedere e che comunque vogliono andarci, dall'altra è altrettanto vero che, se non ci fossero tutti questi morti, la Dakar interesserebbe solo pochi appassionati e non i telegiornali di tutto il mondo

chiaramente ognuno è libero di scegliere le attività e gli sport che preferisce; Carlo in germania, altri col parapendio, altri a fare sub ecc...

la differenza sta forse nel fatto che le nostre vite private e la nostra attività interessa solo noi e i nostri familiari o amici, mentre per la Dakar c'è quel "di più" che fa dire "s' ci voglio andare" a molti che forse, se fosse meno nota, non ci andrebbero

anni e anni fa, quando ancora si correva in africa, avevo avuto l'occasione di farla, ma il fatto di non amare la sabbia (terreno a me veramente ostico e che non ho mai capito) e il pensiero di avere una buona probabilità di rimanerci mi hanno fatto dire di no; un giorno forse me ne pentirò ma ancora adesso direi di no

perché è chiaro che, se vai, dai tutto; non vai là per passeggiare

mi è rimasto del gas nel sangue e non so come smaltirlo... e adesso mi sta tornando la scimmia
AisCafais
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015 19:55:06



Iscritto: 22/07/2013
Originariamente inviato da otto


perché è chiaro che, se vai, dai tutto; non vai là per passeggiare[/size][/i]



....conclusione perfettaciao

" Quanno se scherza bisogna esse seri ".[i] A.Sordi

laledrifting
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015 20:25:21



Iscritto: 10/10/2012
Locazione: borgomanero (NO)
mi trovate d'accordo con tutto quanto avete detto.........io mi lancio con il paracadute......stessa cosa di quello scritto dagli altri..........quello che volevo intendere io è che agli sponsor, organizzatori e tutto quello che gli viene dietro non frega niente della vita di chi partecipa (almeno ai più).........anzi in molti se qualcuno tira le cuoia son pure contenti per il ritorno mediatico......

=====la derapata è un apostrofo nero tra le parole gomma e asfalto......e se mi vedi diverso è perchè son di traverso!!!!=====
OCRAMGT1000
Inviato: martedì 13 gennaio 2015 11:53:25



Iscritto: 30/05/2014
Locazione: Salento
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