Nella infinita saga delle fave che percorrono le strade non possiamo non citare i nostri amici (o nemici, a seconda dei punti di vista) animali. Da sempre vengono ammirati (guarda che bel daino a bordo strada!), ignorati (TUTUM... cos'era? Un gatto?), amati (che bel cucciolone che ha in braccio quella ragazza bellissima con due enormi bocce...), ma anche sempre, troppo spesso sottovalutati.

Mentre per gli esseri umani il comportamento da "fava stradale" è cosciente, molto spesso voluto, per gli animali invece si parla di reazioni imprevedibili, irrazionali, dovute al loro essere "animali" appunto. Se nell'ambito urbano molto spesso la colpa è di un proprietario distratto (ma quel cane in mezzo alla strada è tuo? Cane? Ah si, cavolo me ne ero dimenticato) e quindi si torna al post sui pedoni, fuori dell'ambito urbano la cosa cambia. Cervi, daini, cinghiali, volpi, lepri, ricci, istrici rappresentano una fauna molto diffusa nelle campagne italiane e se a questi si aggiungono pecore, mucche, cavalli, capre, galline e via discorrendo la possibilità di incontro con tali esseri viventi diventa piuttosto probabile (e non così remota).

Quante volte vi sarà capitato di girare la curva e trovarvi di fronte un quadrupede spaventato che con occhio pallato pieno di terrore cerca di trovare la via di fuga più sicura? Oppure, magari verso l'imrbunire, vedervi attraversare la strada da una famiglia di cinghiali zompettante a pochi metri da voi? A me diverse volte. Le carcasse di animali più o mneo grandi a bordo strada poi sono un continuo monito a chi viaggia su due ruote. Si perché finché si è in auto tanto tanto, ma se si è su due ruote e si impatta su un animale, anche piccolo, le conseguenze possono essere davvero terribili.

Un mio amico, tornando la sera a casa dopo il tramonto, è stato preso da un cinghiale che ha atteso ad attraversare la strada proprio il momento preciso in cui stava sopraggiungendo lui. Gran colpo sulla parte posteriore, una sbandata nella corsia di marcia opposta ed un sacco di adrenalina pompata nelle vene. Fortunatamente non c'era nessuno nella corsia opposta ed il cinghiale lo ha colpito di striscio sulla gamba e la gomma posteriore... col risultato di avere una freccia storta, una gamba maculata ed un paio di mutande marroni. Ma a lui è andata bene (anche se per un po' non ha più usato la moto, dopo il tramonto).

Lo scrivo perché il fine settimana passato è morto un motociclsita a causa di un daino che ha attraversato imporvvisamente la carreggiata, su una strada che faccio spesso anche io. Quindi occhio: non sempre il pericolo assume le forme di uomini e mezzi.

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Non han sì aspri sterpi né sì folti quelle fiere selvagge che ’n odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi cólti

di selvatici dalle mie parti ne è pieno. A volte me li trovo anche nel cortile

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per una fuga di legno o pellet non si è mai preoccupato nessuno ,le fughe di metano sventrano le case e fanno stragi.

Sulle mie moto NON SI USANO abbigliamento dainese,caschi agv,catene regina,olio castrol, gomme pirelli e freni brembo.

Usate voi questa roba se volete spendere il triplo

Questa delle galline mi mancava Comunque nel mio caso sono i gatti gli animali più fastidiosi perché partono all'improvviso e ti attraversano la strada

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Il motociclismo non è un passatempo, è uno stile di vita!

E che polli ruspanti non ce ne sono piu, a meno che non fai un po' di enduro sui berici(entri nel bosco dal sentiero e ti ritrovi nell'aia,capitato piu' di una volta)

Con l'avverbio parentesato ci apri un dibattito che non finisce piu'