Vorrei fare una riflessione sull'uso delle parole.
Come si fa a dire che un pezzo di lamiera zincata inanimata è un "assassino"?
Ragionando in questo modo, la moto è più
assassina dei guardrail e chi la utilizza è un
aspirante suicida. Nel caso di un aggressione a mano armata (per esempio), la colpa è dell'arma o di chi la brandisce?
Io credo che definendo
assassini i guardrail, si rischia di assolvere i veri responsabili delle tragedie della strada.
Questi non sono solo "gli altri" ma nel conto, ci dobbiamo mettere pure noi stessi che, per piacere personale, andiamo in moto pur sapendo che su un SUV con 18 airbag, staremmo molto più sicuri (come in una botte di ferro)
.
Naturalmente, spero anche io che le barriere vengano adeguate alla sicurezza delle 2 ruote, e mi auguro lo si faccia presto e ovunque ma nel frattempo continuo a credere che quando si finisce a terra su strada, senza contatto e responsbilità di altri veicoli, la colpa sia sempre al 100% di chi guida la moto.
Le macchie d'olio, il brecciolino, le buche, il ghiaccio e la neve, la nebbia, la pioggia o i guardrail, sono potenziali pericoli, ma sempre dormienti.
Solo noi siamo in grado di attivarli e di farli apparire crudeli.
"Chi non si aspetta l'inaspettato, non troverà la verità".