Iscritto: 12/10/2009
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Nel giugno di quest’anno, attirato dalla novità e dalla qualità del marchio PIAGGIO, ho ordinato uno scooter “Carnaby Cruiser” 300 cc. La suddetta moto mi è stata consegnata circa il 10 Luglio. Rimasta ferma per inutilizzo per circa una decina di giorni, viene utilizzata per una passeggiata, da mio figlio, il quale, dopo pochi chilometri, a causa di uno sbandamento della moto, fortunatamente a bassa velocità, si ritrova per terra e la moto in una cunetta a bordo strada. Porto immediatamente con carro attrezzi lo scooter incidentato presso la concessionaria che me l’ha venduto, raccontando l’accaduto e chiedendo, oltre al preventivo per la riparazione, un controllo strutturale della stessa, vista la gravità di quanto accaduto (mio figlio testimonia di non aver potuto controllare la moto in seguito ad una sbandata improvvisa, a bassa velocità e senza alcuna avvisaglia precedente, tra l’altro condivide con me già da diversi anni una “Kawasaki er6n”, senza alcun inconveniente all’attivo). Una decina di giorni dopo, recatomi presso la concessionaria, trovo la moto sigillata, mi si richiede di porre le firme e mi si consiglia di inviare, tramite avvocato, una lettera alla PIAGGIO chiedendo il controllo tecnico della moto. Prese le mie informazioni legali, decido (visto il chiaro tentativo di intimidazione attuato dalla PIAGGIO) di fare riparare a mie spese lo scooter rinunciando al controllo tecnico di un perito, per un totale di € 1219,20 più IVA. Scrivo questa perché amareggiato dal comportamento dell’agente della PIAGGIO che, invece di intervenire garantendo la sicurezza e la tranquillità di un cliente verificando un proprio prodotto, tenta di spostare il tutto nelle aule dei tribunali con minaccia di possibile ritorsione nei miei confronti. Inoltre dopo la consegna della moto riparata e provata dal meccanico ho riscontrato che ambedue gli ammortizzatori posteriori erano completamente scarichi. Ho fatto notare che il problema avrebbe potuto innescare lo sbandamento patito e quindi il conseguente incidente ma per tutta risposta ho ricevuto un deciso diniego con pesanti considerazioni sulla guida di mio figlio. Interpellata la PIAGGIO per email a tutt’oggi non mi ha degnato di alcuna risposta, Porto quindi questa testimonianza perchè anche altri potenziali clienti possano sapere cosa comprano e in quali mani rischiano di trovarsi. Ed inoltre perché, in caso di altro eventuale mio incidente questa possa essere considerata come un precedente nel qual caso, certo, prenderei un avvocato anche se la decisione in famiglia è stata di vendere subito lo scooter poco affidabile per passare immediatamente alla concorrenza più affidabile(honda sh 300). Certo che prenderete in considerazione questo mio sfogo e ne darete immediata divulgazione vi allego in coda i dati miei personali .
Vannini Antonino, Piazza San Francesco n° 9, Ficarazzi (PA)
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Iscritto: 13/06/2008 Locazione: RC
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Mi dispiace per l'accaduto. Non vorrei fare l'avvocato del diavolo, ma ho l'impressione che la prassi suggerita dalla concessionaria fosse corretta, nel senso che permetteva di tutelarti e permetterti di ottenere un eventuale risarcimento da parte della Piaggio. In effetti, se un presunto difetto di una moto nuova causa un sinistro, e la cosa viene rilevata dal proprietario/parte lesa, la concessionaria non può far altro che da tramite con la casa costruttrice, richiedendo l'intervento dell'ispettore. In questo, mi è sembrato corretto l'avere sigillato la moto. La lettera di un legale era, forse, un di più, ma sarebbe stata necessaria se si avviava una pratica di richiesta di risarcimento. In questo caso, infatti, l'intervento dell'ispettore sarebbe compiuto nel rispetto della tutela della parte lesa, in quanto lo stesso legale avrebbe potuto richiedere la contemporanea presenza di un perito di parte al momento dell'ispezione, con relazione scritta riportante l'esame e le eventuali contestazioni. Il fatto che un meccanico abbia verificato, successivamente, che l'ammortizzatore era completamente scarico (su una moto nuova...) conferma che la cosa poteva essere causa di risarcimento per il sinistro da parte della casa costruttrice (non dalla concessionaria). Comunque sia, una brutta esperienza messa alle spalle. Anche se ci fosse stata la possibilità di averne soddisfazione, ci sarebbero, sicuramente, state molte rotture di scatole.
"Io cerco le curve anche nei rettilinei" Tonino Guerra
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Iscritto: 04/11/2009
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Mi sembra strano che la Piaggio non abbia verificato la reale portata del problema sicurezza prima di mettere le mani avanti con le questioni legali. Comunque se lo riferisci deve essere vero. Un peccato che, su una questione così delicata, non si affronti il problema nel giusto modo.
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Iscritto: 04/05/2008 Locazione: MI
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assurdo che un marchio blasonato come la piaggio non si sprechi ad indagare piu a fondo,comunque buono a sapersi,e' troppo facile fare gli arroganti con i clienti minacciandoli con possibili procedimenti penali,l'unica cosa buona e' che nessuno si sia fatto male,auguri con la nuova cavalcatura.
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Iscritto: 16/05/2008 Locazione: Milano
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prima di buttarsi tutti a capofitto contro il marchio Piaggio, analizziamo la cosa
diamo per scontato che quanto scritto corrisponda a verità
Una decina di giorni dopo, recatomi presso la concessionaria, trovo la moto sigillata, mi si richiede di porre le firme e mi si consiglia di inviare, tramite avvocato, una lettera alla PIAGGIO chiedendo il controllo tecnico della moto.
quindi il concessionario ha suggerito che venisse fatto un controllo, mettendosi quindi dalla parte del cliente; o sbaglio? e inoltre non sappiamo se Piaggio si sarebbe opposta a tale controllo e/o eventuali riparazione e/o quantificazione danni, visto che l'utente ha poi deciso di farla riparare a proprie spese
mi è rimasto del gas nel sangue e non so come smaltirlo... e adesso mi sta tornando la scimmia
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