Il numero è di giugno 2005, anno 92 n. 6, pp.268-281 (senza mezza pagina di pubblicità, è un servizio grosso). Non credo che sul sito del giornale troverai granché, almeno nella parte gratuita. Se non hai un amico che l'ha in casa, ti consiglio di andare in biblioteca (cosa sempre buona e giusta): sono abbastanza sicuro che almeno nel tuo capoluogo sia presente una sezione di emeroteca con le raccolte di Motociclismo.
Purtroppo io non posso scannerizzarti niente per ora, e non potrei comunque perché sto partendo per tornare al Nord.
L'articolo (anzi la serie di articoli) è piuttosto approfondito, senza esagerare. Per rispondere alla tua domanda, la Vyrus ha "un sistema di tiranti (le aste rosse) che chiude il parallelogrammo e realizza la sterzata, grazie a un complesso perno scanalato che alloggia addirittura quattro uniball. [..] è l'unica con comando dello sterzo indiretto: una soluzione molto sensibile ai giochi, affrontata adottando componentistica di livello quasi da Formula 1.
[...] quasi tutto il carico che si trasferisce in frenata viene assorbito dalle aste rosse e dal forcellone anteriore (la molla, in frenata, lavora poco)."
L'inquadramento generale della cinematica delle sospensioni "alternative" è così presentato:
"Il principio di funzionamento è sempre lo stesso: visto di lato, esso è costituito da due aste fissate al telaio e collegate tra di loro mediante un terzo componente (biella) che normalmente è solidale al mozzo ruota; dalle lunghezze delle aste, della loro posizione ed inclinazione relativa e dalla loro posizione iniziale rispetto al telaio, dipende
la traiettopria percorsa dal punto di contatto ruota-terreno, e quindi il comportamento della sospensione anteriore in frenata. Tale traiettoria è facilmente ottenibile individuando il punto detto 'centro di istantanea rotazione' della biella [...].
[...] se la traiettoria del punto di contatto è inclinata nel senso di avanzamento (
in avanti rispetto alla verticale), una parte della forza frenante lavora
a favore dell'estensione della sospensione. Questo tipo di configurazione consente di ottenere il cosiddetto
effetto anti-dive: l'affondamento legato al trasferimento di carico è contrastato dalle forze di frenata. Al contrario, nel caso della
forcella, la traiettoria del punto di contatto a terra è sempre inclinata [io zel avrei scritto "diretta"]
verso il posteriore della moto, per cui la forza frenante lavora a favore della compressione dell'ammortizzatore [...] Se, infine, la traiettoria è verticale, la forza frenante non influenzerà in alcun modo il comportamento della sospensione, che sarà in questo caso neutro.
[...]
La soluzione a quadrilatero è eccezionalmente versatile: consente un numero infinito di traiettorie - quindi di comportamenti dell'avantreno - in frenata e, giocando con la lunghezza delle aste [...], permette di ottenere durante l'escursione della sospensione
variazioni positive o negative dell'inclinazione della biella, quindi dell'asse di sterzo e dell'avancorsa, cosa impossibile con una forcella. I benefici più evidenti si notano in fase di frenata:
non in termini di spazi d'arresto, ma piuttosto di riduzione dei transitori; in pratica si riduce l'intervallo di tempo che intercorre tra l'azionamento della leva del freno e l'effettiva trasmissione della foriza frenante a terra, in quanto la variazione d'assetto è minima[...] Come rovescio della medaglia si ha una certa coimplessità costruttiva [...]"
Questo è il mio regalo di natale al forumme, e premio per una discussione motociclistica. (non ti preoccupare, scrivo a una velocità che neanche immagini).
Vado nel gelo.
vedere tutto, sopportare molto, correggere una cosa alla volta