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Raccontatevi. Ma voi siete mai caduti?

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isoad

Inviato: mercoledì 15 febbraio 2012 01:07:07

Iscritto: 14/05/2011
Locazione: Livorno Citt&#224;

[color=black][/colorCiao a tutti\e

Io si, 2 volte in vita mia ho assaggiato l'amaro e duro sapore dell'asfalto.
La 1^ volta ero un ragazzo spensierato di 15 anni. A quell'epoca viaggiavo in vespa 50 special.
(speciale davvero, gruppo Polini a 75 CC e marmitta Polini a espansione, uno spasso) Ricordo la giornata come fosse stato ieri, era Maggio inoltrato, non avevo impegni e quindi decisi di andare da Napoli a Somma vesuviana, circa 50 KM andata e ritorno. Mi recai in seminario (che pirla) a trovare i preti che per 2 anni mi avevano sopportato, ma non necessariamente per loro, ci tornai per rivedere il posto con occhi e spirito differente. Fu una giornata bellissima passata a discorrere delle più disparate argomentazioni con quelli che erano per me ormai come vecchi amici.
Ancora oggi ricordo le sensazioni che si confondevano con i ricordi e quello che allora era il presente. Visitare quei posti in cui avevo vissuto tutto sommato bene per due anni mi misero in animo un pò di tristezza alla fine della giornata.
Mentre facevo ritorno a casa ripensavo alla giornata appena trascorsa e mi commossi.
Percorrevo le stradine del paesotto in modo spensierato e forse poco attento a ciò che a lato della strada stava accadendo, vuoi per il tramonto ormai iniziato, quindi quasi buio, vuoi perché poco attento non mi accorsi della signora che presumibilmente poc'anzi aveva passato lo straccio sui pavimenti del basso e che adesso (porca vacchetta) lanciava per strada l'acqua saponata. Indovinate un pò? Appena toccato il bordo dell'acqua il vespino volò via, percorrendo un bel pò di strada e andandosi a fermare poco più in là, in prossimità del marciapiede lasciandomi scivolare da seduto con il culetto inzuppato e dolorante fino a fermarmi accanto al vespino. La signora ebbe anche il coraggio di aggiungere qualcosa alla sua azione nefasta, ricevendo in cambio un bel pò di vaffa e parecchi improperi anche più pesanti. (potete immaginare)
Non riportai danni fisici e nemmeno il vespino ne subì poi tanti, giusto qualche graffietto e un abbondante perdita di propellente. Il morale era calato in basso repentinamente e il resto del viaggio mi portò a fare molta ma molta più attenzione e tutto si risolse in modo quasi indolore. contrariato

La 2^ volta é stata (oggi) sicuramente più dolorosa, non tanto fisico, me la sono cavata giusto con qualche graffietto.
Sono a Livorno, 16:10 circa, rotatoria ai cantieri Orlando, direzione porto, percorro la curva al minimo di gas, in seconda marcia, la strada é umida in quel posto quindi ci sto attento, appena inizia il rettilineo l'auto che é davanti a me accellera e io mi accodo, fatti appena 50 metri inchioda e frena del tutto fermandosi prima delle strisce pedonali per far passare un pedone.
Mi attacco al freno posteriore ma la ruota si blocca e slitta, il posteriore della Ford Ka si fa paurosamente vicino così aziono il freno anteriore, delicatamente. Un decimo di secondo dopo mi ritrovo sbattuto per terra, mollo la mia bambina e ruzzolo sull'asfalto assaggiandolo per la 2^ volta. La piccola si ferma per fortuna prima di cocciare sul paraurti posteriore della scellerata signorina che scende e si assicura che io stia bene, ma io sono concentrato sulla moto che si é spenta ed é lì sdraiata. La signorina tenta di aiutarmi a tirar su la mia Aquila Nera ma é troppo pesante per lei e per me che sono più scosso nel constatare i danni che dolorante ma soprattutto sono incazzato nero. In nostro aiuto viene un ragazzo che si era fermato appena dietro di me e tiriamo su la bimba. Solo adesso mi rendo conto di non averlo nemmeno ringraziato ( Mi siace giovanotto, scusa e grazie di cuore!!)
Danni: Casco e visiera rigati sul lato sinistro, lo stesso per il cupolino, specchietto destro distrutto, indicatore di direzione sinistro penzolante, paracolpi motore che facendo il proprio lavoro salva il cilindro rigandosi e successivamente arrivato a casa noto che il cavalletto centrale quando si chiude il suo fermocorsa va a terminare sulla marmitta sinistra, per fortuna solo di qualche millimetro. Stavo andando in ospedale per una tac di controllo Torace-Addome per controllo periodico, sono un malato oncologico e per poco non ci andavo per qualcosa di peggio, per fortuna é solo la mia anima Guzzista ad essere ferita gravemente. Vedere la mia bambina ridotta in quello stato mi ha scosso parecchio. Credo di essere e sentirmi ferito proprio come lo é adesso la mia amata moto. Soffro, in silenzio, non posso raccontare nemmeno a mia moglie ciò che é accaduto e ciò che sento, so che in qualche modo mi costringerebbe a venderla e questo non accadrà mai. Ho dovuto faticare per arrivare a comprarmela e vederla così ferita mi ha toccato nel profondo più di quanto avrei potuto mai immaginare.
Sono ancora sconvolto sia dalla facilità con la quale mi sono sdraiato sia dallo stato d'animo in cui mi ritrovo adesso che sono a casa, al sicuro. Mi viene da piangere ma non posso permettermelo....mi reputo un duro tra i duri e l'accaduto ha messo a dura prova il mio carattere forte. Non voglio mai più provare una cosa del genere.....desidero che non accada mai nemmeno a voi che leggete, ve lo auguro col cuore in mano. ciao

La moto non si doma, si guida!!
Il problema non stà nello stare attenti a non saltare le tappe, il problema sta nel non salterle affatto, perché se solo ne salti una poi salti anche tu!!
Se un uccello ti sporca la giacca non gridar, pensa se era una vacca!!!!!
Credo che Dio sia una donna, perché ricorda mei particolari le c@zzate che fai e ti punisce con la vendetta, ma lo fa solo perché ti ama tanto!!!
Non ho mai amato un milione di donne, ma una donna in un milione di modi diversi, e così é per la mia moto.
Isoad