Iscritto: 24/04/2011 Locazione: ITALIA
|
Ecco ora vi racconto una storia,la storia del piccolo diaavel. Il piccolo diaavel vive in un piccolo paesino della liguria,disperso nelle colline,la famiglia è composta da mamma,papà e ha due fratelli,uno più vecchio e uno più giovane,vive una vita serena e felice,non gli manca nulla,il suo papà con sacrifici e tanta buona volontà,comincia a lavorare come facchino in alberghi di lusso,poi fa il portiere e poi,con studio e buona volontà,divente direttore di albergo. Un giorno però,il papà del piccolo diaavel,si ammala di quei mali brutti,si chiama cancro e colpisce in modo serio la tiroide,ma supera anche questo ostacolo e tutto torna bello e felice. Il papà del piccolo diaavel,lavora in riviera e ogni tanto la sera viene nel suo paesino,a trovare i suoi cuccioli,il piccolo diaavel era felice,anche perchè riceveva sempre un giocattolo nuovo. Un giorno però,il suo papà gli da una notizia,che cambia la sua vita. Il papà del piccolo diaavel,vuole cambiare regione e andare molto lontano dal nostro piccolo paesino,vuole comprare un albergo e in quegli anni,in liguria,non si trova nulla e allora vanno in trentino alto adige,le cose vanno bene,ma il piccolo diaavel ha una nostalgia incredibile del suo paesino e dei suoi nonni,che nei momenti dfficili,hanno sostituito il papà e la mamma,che combattevano il cancro,lontano in un ospedale di brescia. Ma insomma il piccolo diaavel e i suoi fratelli,stanno bene,non manca nulla,gelati,cocacola a fiumi,i suoi genitori lavorano tanto,ma sono felici. Un giorno,il papà del piccolo diaavel,gli dice che che se faccio il bravo e mi comporto bene,anche i suoi fratelli,mi regala un sogno,prendiamo l'aereo e voliamo tutti a londra,il piccolo diaavel,non capisce più nulla,volare,aereo,londra genitori,sono felici,lavorano tanto ma i frutti si vedono. il piccolo diaavel,non capiva più nulla,aereo,volare,londra,era felicissimo,il suo papà gli regalava un sogno,meglio di babbo natale,pensava, che papà che ho regala sogni,fa volare la gente a londra. Però,un giorno il papà del piccolo diaavel,si ammala ancora,sempre cancro,il piccolo diaavel,spera ma questa volta non c'è niente da fare,si spegne,giorno dopo giorno,mese dopo mese,non riesce più a camminare,il piccolo diaavel,vede morire il suo papà,addio sogno,non si vola,niente aereo e non ha più un papà da abracciare e imparare ,la sua vita cambia ancora. La mamma del piccolo diaavel,prova a continuare,ma è troppo difficile per lei,il piccolo diaavel,ha 14anni,suo fratello 16 e il piccolo 6anni. Si deve cambiare ancora vita e paese,ma non si torna nella amata liguria. Il piccolo diaavel,pensa ancora al suo papà e al suo sogno regalo,che non ha potuto avere,perchè il suo papà è un agelo adesso e lo protegge dall'alto. Il piccolo diaavel,pensa che non potra' e non vorra' più il suo sogno,se non ho potuto farlo con il mio papà niente,basta,non si fa. Il piccolo diaavel,cresce,conosce l'amore,e dopo 9 anni di fidanzamento e tre di convivenza,si sposa. Il piccolo diaavel,vive felice con la sua amata e pensa a mettere su famiglia. Ma un triste giorno la sua amata,si reca da un dottore incompetente,che gli dice,che sarà dura avere figli,ne potrai perdere molti,il piccolo diaavel,ha paura,non vuole vedere soffrire la sua amata e aspetta,aspetta,ma la sua amata,vuole un figlio,gli anni passano,va bene,bisogna provare e dopo un pò,nasce la nostra stella. Il piccolo diaavel,è molto felice e pensa spesso al suo papà e al regalo sogno mancato e tra se e se si dice,voglio regalare anche io un piccolo sogno alla mia stella,però devo fare presto,chissa che magari qualcuno non mi chiami e allora devo andare,come il suo papà,dicono che sono i migliori che se ne vanno,il piccolo diaavel,non si sente migliore di nessuno,ma pensa che appena può regala un sogno,ma non cosa ,quando e come. Un giorno,la sua amata e il piccolo diaavel,ricevono un regalo e gli viene in mente,ecco,posso regalare un sogno alla mia stella,pensa di fare in tempo ed essere più fortunato del suo papà,che non ce la ha fatta. Ecco la storia del piccolo diaavel. Il piccolo diaavel sono io,il mio papà aveva 44 anni,io ho 41anni e penso che non sia il caso di aspettare troppo,a regalare i sogni,non si sa mai,che qualcuno ti chiami.
Bonalex/Jabba ha detto: E le paure altrui spesso ti salvano la vita, se sei così umile da tenerle in considerazione.
|
Iscritto: 24/04/2011 Locazione: ITALIA
|
Originariamente inviato da utenteanonimo01Corrado ... grazie!
È un privilegio essere tuo amico nahhh,il privilegio e' il mio di aver conosciuto voi,o solo sentirvi via forum. alle volte penso che dovrei essere,arrogante,presuntuoso,dare giudizi,criticare senza motivo,all'inizio pensavo a questo,vado li rompo le balle e basta,io sono il diaavel,cattivo,brucia gomme e benzina,io non ho niente da imparare quello che so so il resto lo sapro',ma la maschera io non so tenerla e voglio essere me stesso e rispettare le persone,come faccio nella vita,poi il pepe e il confronto ci sta' ma civile e rispettoso,insomma alla diaavel. grazie della tua amicizia ,io so che anche tu non hai maschere sei cosi.
Bonalex/Jabba ha detto: E le paure altrui spesso ti salvano la vita, se sei così umile da tenerle in considerazione.
|
Iscritto: 24/04/2011 Locazione: ITALIA
|
no,no,non siate tristi,il piccolo diaavel e' felice e' solo che sta diventando un vecchio testa di cavolo,ma e' molto felice.mai perdere tempo,ne abbiamo troppo poco,se avete piccoli sogni che potete regalarvi, o regalare,non aspettate grazie a tutti e un abbraccio a te roby,sono felice che vi sia piaciuta la mia storia,oggi al lavoro pensavo a sta storia e ho voluto scriverla.
Bonalex/Jabba ha detto: E le paure altrui spesso ti salvano la vita, se sei così umile da tenerle in considerazione.
|
Iscritto: 03/09/2001 Locazione: MI
|
Diaavel, siamo appena tornati da un "giro" al pronto soccorso..... uno di quei giri che ogni tanto, improvvisamente, ci capita di dover fare con nostro figlio. Non ho piu' sonno ed ora che lui sta bene e dorme, leggo queste tue parole che mi risollevano il morale e mi strappano un sorriso tanto sono tenere, anche nel raccontare momenti di sofferenza. Ma e' la nostra sofferenza di padri, di genitori che ci insegna a saper "regalare" la vita e che ci prepara, poi, a saper donare i sogni: tutti i sogni.... quelli che si realizzano e quelli che il destino ci impedisce di realizzare ma non di progettare per chi amiamo. Continua ad ascoltare quel "piccolo diaavel" che alberga nel tuo cuore!
"Spero, in ogni mio intervento, di non risultare troppo perentorio, al fine di evitare altre, assurde,sospensioni. E spero di poter continuare a dire la mia opinione, senza che qualcuno pensi che ogni mia riflessione, voglia essere un attacco ad altri! Spero dio poter "scrivere in pace", cosi' come ritengo di "vivere in pace"
|
Iscritto: 02/07/2004 Locazione: Provincia di Ancona
|
Vuoi essere il mio papà? Sono ancora un piccolo RedAce in fondo, anche se sto andando verso i 27 anni. Io il mio non ce l'ho più da 11 anni, ma non per colpa del cancro. Di quello ti fai una ragione, mentre la malattia che ha colpito il mio si chiama orgoglio. Ed è peggio, perché si sa che non ci sono cure, né miracoli in cui credere. Spero davvero un giorno di incontrarvi. Sarà difficile, ma so già come fare. Datemi un po' di tempo, un lavoro e ci vediamo a metà strada. Magari ci regaliamo una Futa tutti insieme, adesso non potrei permettermelo. Raccimolo soldi con fatica e li posso spendere piano piano, sarebbe un'uscita troppo grande tutti insieme. Vabè, ho chiacchierato troppo come mio solito quando sarebbe bastato dirti "grazie" per le tue parole e per avermi ricordato quante belle persone ci siano a questo mondo (e c'è una bella concentrazione su questo forum). Tutti noi sappiamo che tra la moto che usiamo sulla strada e quella dei piloti in pista c’è una bella differenza di prestazioni e di guida, però i gesti che facciamo sono quelli e crediamo di provare più o meno la stessa inebriante sensazione di leggerezza, di assenza di peso, quasi di volare. E in fondo al cuore molti di noi sono abbastanza sicuri che su quella moto, naturalmente dopo il necessario tirocinio, riusciremmo a cavarcela. E soprattutto sappiamo che Simoncelli e Dovizioso, Rossi e Capirossi, alla guida della nostra moto farebbero dei numeri pazzeschi. Noi e loro siamo molto simili, parliamo lo stesso linguaggio. E tutti amiamo la moto. - Nico Cereghini
|