Non solo moto: Kawasaki Heavy Industries, Ltd. (KHI) è un colosso industriale nato in Giappone nel 1878 e impegnato su vari fronti, tecnologici, tra i quali in primis la storica divisione navale da cui prese principio il resto, ovvero ambiti: aerospaziale, trasporto su rotaie, energia impianti e servizi (ambiente e riciclaggio), attrezzatura industriale, infrastrutture, leisure & power products. Il business delle due ruote è relativamente “piccolo” rispetto a progetti di grandi opere che la casa di Akashi segue su commissione anche di enti pubblici. La produzione di motocicli su larga scala è iniziata solo nella seconda metà del secolo scorso, col primo motore 2T progettato sulla base dell’esperienza aeronautica e fornito a terzi. La prima moto totalmente Kawasaki è la B8 125cc del 1962, cui seguono modelli spesso molto apprezzati e popolari, ma anche sportivi, come la B8M (prima moto da gara, per uso cross), la W1, la H1 (da cui deriva la prima 500 vincente nel Motomondiale, la H1R del 1971) o l’iconica Z1 900. In tempi più recenti si ricordano le varie GPz e le molte sportive stradali di grossa cilindrata (Ninja) che a ridosso di fine secolo hanno vinto alcuni campionati tra le derivate di serie (Superbike) in tutto il mondo. Già nel 1996 la fabbrica di Akashi ha superato la soglia di dieci milioni di moto Kawasaki, mentre la gamma odierna spazia dagli scooter fino alle più prestanti stradali o pistaiole, passando anche per Off-road e Jet sky.